Jailbreak di Apple TV, tutte le guide

Mentre sul Web infuriano i rumors e le indiscrezioni sulla iTV, la buona vecchia Apple TV, in tutte le su incarnazioni, fa già egregiamente il lavoro che tanti vorrebbero affidato ad un televisore all-in-one.
La piccola scatola nera di Apple, che per Cupertino rimane poco più di un hobby, già oggi vanta grandi potenzialità che tuttavia, per essere liberate, necessitano di qualche intervento dall’esterno. Le nostre guide al Jailbreak di Apple TV, curate da Lorenzo Paletti, nascono a questo scopo: aiutarvi ad ottenere il meglio dal vostro set-top box targato Apple.

Apple Tv Jailbreak

Seas0nPass e Apple TV: arriva il jailbreak untethered per iOS 6.1

Seas0nPass-4.4

Buone notizie per i possessori di una Apple TV di seconda generazione. Dopo oltre una settimana dalla release di Evasi0n per iOS 6.1, arriva anche l’ultimo aggiornamento di Seas0nPass che permette di effettuare il jailbreak untethered su una Apple TV di seconda generazione.

Jailbreak di iOS 6.1 con Evasi0n: lo eseguirai? (Sondaggio)

Ieri gli hacker del team Evad3rs hanno reso disponibile, dopo lunga attesa, il jailbreak per iOS 6.1. Il tool rilasciato funziona su Mac, Windows e Linux e permette di “liberare” praticamente tutti i dispositivi su cui gira iOS 6.1, iPhone 5, iPad 4gen e iPad mini compresi.
E’ un hack particolarmente intelligente, come dettagliato da AccuvantLabs in questo post che di sicuro piacerà ai più geek.
Ma è ancora grande, nel 2013, l’interesse per il Jailbreak? C’è ancora chi “rischia” (relativamente parlando) la salute e la garanzia del proprio costoso dispositivo per qualche tool e altre personalizzazioni non approvate ufficialmente da Apple?
Fateci sapere che ne pensate: rispondete al nostro sondaggio e diteci la vostra nei commenti.

Il Jailbreak di iOS 6.1 funzionerà su tutti i dispositivi (o quasi)

“Un jailbreak per domarli, un jailbreak per trovarli, un jailbreak per ghermirli e nel buio s-catenarli”. Mi perdoneranno i fan della saga tolkeniana, ma le recenti news sul jailbreak untethered di iOS 6.1 erano un’occasione ghiotta per cimentarsi in una sciocca parodia della Poesia dell’Anello. Il motivo è semplice: le possibilità offerte dal tool di “sblocco” prossimo alla release la da parte del team evad3rs hanno una connotazione a dir poco epica.
Secondo quanto rivelato da Muscle Nerd su Twitter, infatti, il prossimo Jailbreak sarà in grado di liberare praticamente qualsiasi dispositivo su cui si può installare iOS 6.1.

Jailbreak di iPhone 5 e iOS 6, a che punto siamo

Pod2g e David “planetbeing” Wang domenica scorsa hanno pubblicato un paio di tweet di particolare interesse per tutti coloro che stanno attendendo, ormai da mesi, un Jailbreak Untethered per iOS 6 e iPhone 5.
I due hacker, fra i più noti sulla scena, hanno confermato di aver trovato due nuove vulnerabilità in un solo giorno, un vero colpo di fortuna. Purtroppo però manca ancora una soluzione per la “initial code execution” sufficientemente stabile da essere pubblicata e diffusa affinché chiunque la possa usare.

Un milione dispositivi jailbroken con Absinthe 2.0 in quattro giorni (Sondaggio)

Venerdì scorso il Chronic Dev-Team, in collaborazione con l’iPhone Dev Team, ha rilasciato la versione 2.0 di Absinthe, tool per il jailbreak dei dispositivi dotati di iOS 5.1.1 “talmente semplice che potrebbe usarlo anche tua nonna”.
Sarà per la semplicità, sarà per l’interesse che ancora ruota attorno all’universo del jailbreak, sta di fatto che secondo i numeri rivelati ieri tramite Twitter proprio dal Chronic Dev-Team Absinthe 2.0 sarebbe stato scaricato ed utilizzato con successo su circa un milione di dispositivi nel corso dell’ultimo weekend.

E voi avete fatto il jailbreak con Absinthe? Se si, perché? E vale ancora la pena farlo? Rispondete al nostro sondaggio e fateci sapere che cosa ne pensate.

[poll id=”109″]

Spire + Xcode = UUID mismatch detected with the loaded library? Ecco la soluzione!

 

Nuovi orizzonti si sono recentemente aperti per i possessori di iDevice precedenti l’arrivo di iPhone 4S ed il tanto discusso Siri: grazie ad un tool installabile tramite Cydia (parliamo quindi di dispositivi jailbroken) chiamato Spire ed alcuni accorgimenti riguardanti il proxy al quale inviare le proprie richieste è possibile godere e fruire del nuovo assistente vocale targato Cupertino.

Su iPhone 4, anche connesso tramite 3G e non Wi-Fi, il porting di Siri targato @Chpwn ed altri chiarissimi hacker del panorama iOS restituisce risposte corrette in tempi apprezzabilissimi.

Ma non è tutto oro quel che luccica. Qualora infatti anche voi utilizziate come me lo stesso dispositivo sul quale avete installato Spire anche per “debuggare” applicazioni sviluppate con Xcode si spengono le luci e finisce la festa: Xcode e Spire litigano inequivocabilmente in uno scontro all’ultima dyld cache!

Poiché in rete le informazioni a riguardo sono davvero poche e lo stesso sviluppatore di Spire, Chpwn, non ha risposto/saputo rispondere alle richieste di aiuto su Twitter (di un utente prima e mia poi), ci pensa TheAppleLounge a mettere nero su bianco una guida step-by-step su come risolvere l’increscioso conflitto, scongiurando così la strada spesso consigliata e dichiarata da molti come unica possibile per il ritorno al mondo del development: la disinstallazione di Spire.

Apple TV e app iOS compatibili grazie ad un hack

C’è chi ha passato il weekend di Capodanno mangiando e bevendo a volontà, chi è andato a letto prima della mezzanotte come forma di protesta verso l’obbligo sociale di fare festa e chi, come gli sviluppatori Steve Troughton-Smith e TheMudKip, lo ha trascorso smanettando su Apple TV di 2a generazione (su cui era già stato applicato il jailbreak) fino a creare un hack che permette di far girare applicazioni per iPhone e iPad sul set top box. Grazie all’opera dei due dev, che si basa su una Springboard personalizzata scritta ad-hoc, le app iOS sono in grado di funzionare a piena risoluzione.
I possessori di Apple TV 2G aspettino a fare i salti di gioia: l’hack è ancora allo stadio di “prova di concetto” e per quanto possa essere probabile una futura release pubblica, al momento richiederebbe comunque ampie dosi di “smanettamento avanzato” per essere applicato.
Di seguito trovate un video dell’hack in azione.

Siri Hacks, gli usi “non previsti” dell’assistente vocale

A metà del mese scorso Applidium ha completato il processo di reverse engineering del protocollo utilizzato da Siri per comunicare con i server Apple. Sulla base di quel risultato @Plamoni è riuscito a creare un Proxy Server che può essere interfacciato con Siri su rete locale e permette di ampliare le potenzialità dell’assistente vocale integrato su iPhone 4S.
Un esempio di quello che è possibile fare con il Proxy Server di Plamoni ve lo abbiamo mostrato la scorsa settimana, con il video dello smanettone che ha trovato il modo di accendere e spegnere la macchina tramite Siri.
Il sito SiriHacks, nato appositamente per raccogliere questo tipo di materiale, è una buona base di partenza per scoprire quali altri smanettamenti sono stati completati grazie a script sviluppati appositamente per il ProxyServer di Plamoni. Di seguito alcuni dei più interessanti.

Siri controlla il termostato, l’automobile e si prepara a un futuro integrato

Quando Apple ha presentato Siri è apparso subito chiaro che le capacità dell’assistente virtuale erano solo il primo assaggio di un futuro in cui un dispositivo come l’iPhone 4S potrà trasformarsi in un hub vocale capace di accedere alle funzioni più disparate. Al momento Apple ha bisogno di testare Siri in maniera controllata, con un set di funzioni ridotto che permetta di gestire i comandi di milioni di utenti in contemporanea. Per l’apertura delle API alle terze parti c’è ancora tempo, dobbiamo solo attendere la naturale evoluzione di un’interfaccia che è sul mercato, ricordiamolo, da poco più di un mese.
Tuttavia “attendere” è un termine che non compare nel vocabolario degli hacker e degli appassionati smanettoni tecnologici. Smanettoni come Brandon Fiquett, che grazie al Siri Proxy Server di plamoni è già riuscito a far gestire a Siri l’accensione e lo spegnimento della sua Acura.

OS X Lion sugli hackintosh con UniBeast

Vi ricordate quel periodo, due o tre anni fa, durante il quale tutti sembravano volere un hackintosh? La moda geek del momento consisteva nel riuscire ad installare una qualche versione di Leopard su alcuni dei netbook in commercio. Era prima che Psystar sparisse definitivamente dalla circolazione e prima che il promettente esperimento Efi-X si rivelasse per quello che realmente era: una mezza truffa ben congegnata.
Ad oggi il mercato dei netbook è al collasso, stroncato dall’iPad, e di Psystar, dopo la chiusura imposta a seguito della batosta legale subita contro Apple, non si sente più parlare.
Per quanto gli hackintosh paiano essere una delle tante vittime dell’avvento dell’era post-PC, c’è ancora qualche smanettone che si diverte a far girare Mac OS X su hardware non Apple. E a quanto pare, grazie ad UniBeast, un nuovo pacchetto software che sta tutto in una penna USB, installare Lion su PC non è poi così complicato, anzi.

iOS 5 e le funzionalità nascoste: scoperta barra con suggerimenti per autocorrezione

Barra nascosta con i suggerimenti per l'autocorrezione in iOS 5

Barra nascosta con i suggerimenti per l'autocorrezione in iOS 5
Qualche giorno fa era stata scoperta la funzione panorama nascosta nell’ App Fotocamera di iOS 5: si trattava di una feature semifunzionale attivabile con la “semplice” aggiunta di una chiave all’interno di un file di sistema (procedura facilitata dalla pubblicazione di un tool su Cydia chiamato FireBreak).

Oggi scopriamo invece che lo sviluppatore australiano Sonny Dickson ha scovato una feature mai vista su iOS ma ben nota da tempo nel mondo Android: sin dalle prime versione del sistema operativo per dispositivi mobili di casa Google, infatti, durante la digitazione di una parola sulla tastiera virtuale viene fuori una barra poco sopra la tastiera nella quale il sistema operativo ci suggerisce alcune parole che forse avremmo voluto o vorremmo scrivere. Una funzione di autocorrezione che trova utilità controversa all’interno dell’ Androidsfera, ma che tuttavia identifica un nuovo mistero targato Cupertino: perchè implementarla e lasciarla nascosta?

Fotocamera iOS 5: hacker attivano funziona panorama nascosta [tool su Cydia]

iOS 5 - Funziona panorama App Fotocamera

iOS 5 - Funziona panorama App Fotocamera

Il recentemente rilasciato iOS 5, ultimo firmware per iDevice di casa Apple, contiene più di quel che intende mostrare.

Si sente spesso parlare di funzionalità nascoste e indizi sui futuri dispositivi scovate da hacker e sviluppatori che hanno spulciato iOS in ogni sua recondito anfratto. La notizia di oggi è che il noto hacker Chpwn abbia reso disponibile su Cydia (repo BigBoss) un tool in grado di abilitare una funzione nativa ma attualmente nascosta dell’App Fotocamera: la funzione panorama.

Psystar perde anche l’appello, addio ai cloni

Psystar, il produttore di Mac cloni protagonista di una lunga battaglia legale con Apple, ha perso anche il processo di appello e può ormai dire addio ad ogni lontana speranza (se mai ce ne fosse stato ancora un piccolo barlume) di rientrare sul mercato con i suoi hackintosh. Sono passati 3 anni e mezzo da quell’aprile del 2008, quando Apple denunciò per la prima volta l’azienda per aver immesso sul mercato dei cloni dei computer di Cupertino con il nome di Open Mac (poi mutato in Open Computer).
Sfoderando una narrativa che pescava a piene mani dalla retorica del Davide contro il Golia di turno Psystar provò a rispondere per le rime con una controdenuncia e riuscì a far rimbalzare la causa nei tribunali almeno fino al dicembre 2009. Bei tempi, quando la causa Apple di cui si parlava di più era poco più grave di una lite per il parcheggio e non era ancora scoppiata la guerra termonucleare per la conquista del settore mobile.

Saurik fa causa per prendersi Cydia.com

Saurik
Saurik
Jay Freeman, a.k.a. Saurik

Sarà pure il paladino della jailbreak community e un fiero oppositore del walled garden App Store ma non toccategli il suo brand, altrimenti s’arrabbia. Saurik, il papà dell’app store alternativo per gli iDevice “liberati” che risponde al nome di Cydia ha fatto causa ai detentori del dominio Cydia.com e lo vuole per sé, nonostante a marzo abbia già perso una “disputa” UDRP presso l’ICANN, l’ente che si occupa dell’assegnazione dei nomi a dominio. Al momento lo Store alternativo è raggiungibile alla pagina cydia.saurik.com, ma al suo creatore farebbe comodo detenere anzi un dominio .com, più facile da mandare a memoria e da raggiungere. Peccato però che il dominio risulti registrato fin dal 2002, 6 anni prima che Saurik decidesse di utilizzare quel termine per designare il suo “servizio”.

Un file su iPhone e iPad tiene traccia di tutti gli spostamenti

iPhone e iPad dotati di iOS 4 contengono al loro interno un file che permette di ricostruire per filo e per segno gli spostamenti del dispositivo. E’ l’annuncio shock che due ricercatori esperti di sicurezza, Pete Warden e Alasdair Allan, hanno fatto alla Where 2.0 Conference di San Francisco.
Il file in questione, reperibile anche sui computer con i quali è stato effettuato almeno un backup del dispositivo, è un database SQLite al cui interno sono presenti le coordinate geografiche della posizione registrate a vari intervalli di tempo. Ciò che è possibile fare con un file del genere è ben chiaro: ricostruire gli spostamenti del possessore del dispositivo con sufficiente precisione. Un rischio per la privacy non indifferente.

Jailbreak: uno studente ci guadagna 50.000 dollari l’anno

Che si possano fare soldi con iPhone non è una novità. Basta vedere i grandi e piccoli sviluppatori che hanno dimostrato che, con migliaia se non milioni di app vendute, il guadagno su App Store può essere assicurato, se accompagnato da un lavoro pregevole. Ma sapevate che si possono fare soldi anche con il Jailbreak? George Hotz, primo jailbreaker hardware di iPhone si era per esempio fatto regalare una automobile e altri iPhone in cambio del suo iPhone jailbroken.

iPod Nano 6G, verso il “jailbreak”

Nel caso dell’iPod nano di ultima generazione, quello con display touch presentato da Apple durante l’evento musicale di settembre, si può dire certamente che le apparenze ingannano. Quella che sembra una versione ultra-ridotta di iOS – le icone, la springboard e tutto il resto – in realtà non lo è. Quella che vede l’utente è una “skin” creata appositamente da Apple per richiamare l’estetica dell’interfaccia di iPhone, iPod touch e iPad.

In questo senso sembra dunque che non sia per qualche blocco imposto che non è possibile installare o disinstallare applicazioni per iOS dal più piccolo dei dispositivi Multi-Touch della Mela. Ciò nonostante una primo tentativo di “jailbreak”, e il termine va decisamente usato fra virgolette, è stato compiuto.

Hack: AirPlay da iOS a Mac, con AirPlayer ora si può

La nuova funzione AirPlay introdotta da Apple sui iPhone, iPad e iPod touch (e su iTunes 10.1) con iOS 4.2 non consente di “inviare” il video da uno dei dispositivi verso un Mac. Semplicemente questa funzione non è prevista e l’hub “ricevente” per tutti i dispositivi è sempre e comunque la Apple TV oppure, nel caso dell’audio, gli stereo compatibili con il sistema di streaming locale di Apple nonché l’AirPort Express connessa ad un Hi-Fi.

Erica Sadun, nota sviluppatrice per Mac e iPhone/iPad, iOS Hacker e columnist di TUAW, ha però messo a punto una utility chiamata AirPlayer che permette di trasformare un Mac in una “stazione ricevente” per AirPlay. Si tratta di una versione alpha con diversi bug e un’interfaccia a dir poco spartana, ma già funzionante.