TAL intervista nuovamente Jay Elliot – Parte I

Vi abbiamo annunciato qualche giorno fa la presentazione e l’uscita del nuovo volume di Jay Elliot, “Steve Jobs, la storia continua” edito in Italia da parte di Hoepli.

Siamo andati quindi a intervistarlo in quel di Bologna, presso la Libreria.coop Ambasciatori. Questa volta non vi proponiamo il video dell’intervista, a causa di difficoltà logistiche, ma troverete la trascrizione completa e fedele dell’intervista divisa in due parti.

Intento a sorseggiare una “Ubuntu Cola”, Jay Elliot s’è lasciato andare a ricordi, considerazioni e critiche sul passato e sul futuro di Apple, e ovviamente su Steve Jobs e ciò che potrebbe accadere dopo la sua dipartita, avvenuta quasi un anno fa.

Siri Dixit: la citazione di Amici Miei

Ormai lo abbiamo ripetuto più volte: una delle vere, grandi novità di iOS 6 per l’utenza italiana è l’introduzione di Siri nella nostra lingua. Quella che Apple ha operato (e ci ha fatto aspettare per quasi un anno) non è una semplice traduzione, dato che anche in italiano Siri sembra aver mantenuto quell’ironia e le, talvolta imbarazzanti, capacità espressive che la caratterizzano nella versione inglese.
Ne è una prova la citazione di Totò che vi abbiamo mostrato qualche giorno fa e una nuova “perla” ispirata a Monicelli.

L’itagliàno di Apple, atto XLII

Era un po’ di tempo che non vi segnalavamo grossolani errori di traduzione nei software Apple, ma non perché non ne trovassimo. Li stavamo semplicemente accumulando, e ve ne proponiamo oggi ben 4, tutti molto carini.

 

 

 

L’itagliàno di Apple, atto XLI

Siamo desormai juntos a la cuarantunesimas puntada de cuesta nuestra rubriqueta dedicata a los strafalciones de Apple. Porque estamos scriviendo in esto stranissimo modo a medà fra espagnolo e italiano como un alenator de futbol Sudamericano in conferencia stampa o come el famosissimo y bravissimo Abelardo Norchis?
Muy simplicissimo: porque se stiamos adatando alla nueva interlingua que Apple ha deciso de usare por publicizar la nueva promociòn por el rituerno a la Escola.
Pensate bien! No es più facile assumer solamente un tradutor por l’espaniol e l’italiano? Este son dos lingues tanto similar che non riquieden de esser separatas. Por tanto viva la revoluciòn linguistica de Apple y viva la nuestra nueva lingua, l’Itaniolo, o si preferites, l’espaniano!

Samsung, ovvero: perseverare diabolicum est

Ieri all’IFA di Berlino Samsung ha presentato alcuni nuovi dispositivi che supportano Windows 8. Fra di essi vi sono anche due ibridi laptop-tablet, lo Slate 5 e Slate 7, che per fortuna non assomigliano più di tanto ad un iPad. In compenso, quando “montati” nella modalità laptop ricordano più che vagamente un MacBook Air. Siamo sicuri che si tratti di una coincidenza. E poi diciamocelo, Apple non può pretendere brevettare la forma a doppio rettangolo stondato, con cornice nera, scocca in alluminio super-sottile a spessore con tastiera chiclet nera…

Curiosity: su Marte con una CPU PowerPC 750

Cosa potreste fare oggi con una CPU da 200 MHz, come il G3 che faceva girare i primi iMac, alla fine degli anni ’90? Nulla di rilevante se non un po’ di nostalgico retrocomputing, nell’epoca degli smartphone da un Gigahertz e mezzo di clock.
Beh, non ditelo alla NASA, che questa mattina (le 7:30 ora italiana) ha fatto atterrare su Marte il rover Curiosity, comandato da un sistema basato su una CPU RAD750 della BAE, un processore speciale derivato dal design originale dell’IBM PowerPC 750.

L’aritmetica di Apple

Dopo il successo della rubrica L’itagliano di Apple, la scorsa settimana abbiamo accennato alla possibilità di aprirne una nuova: L’aritmetica di Apple. Da bravi avvoltoi dell’errore ci siamo accorti che oltre che con le parole, a Cupertino hanno qualche problemino anche coi numeri. Ovviamente si tratta di inezie, piccoli errorini inevitabili quando si ha a che fare con immense moli di lavoro e interminabili righe di codice. Ma è divertente, e magari anche utile, raccoglierli.

Quanto vale oggi l’investimento in Apple di Forrest Gump?

Chi ha visto almeno una volta il famosissimo e pluripremiato “Forrest Gump” di Robert Zemeckis probabilmente ricorderà la scena in cui Forrest, tornato a Greenbow, Alabama, riceve un ringraziamento scritto da parte di “una specie di società di frutta” in cui il Tenente Dan aveva investito parte del capitale della Bubba Gump Shrimp Company.
Martin Delaney di FancyDressCostume si è divertito a capire quanto varrebbe oggi quell’investimento di fantasia nell’allora nascente Apple Computer. Siamo nell’ordine dei miliardi di dollari.

Jumboltron, uniti nel segno dell’iPad per creare immagini giganti

I dispositivi che utilizziamo tutti i giorni ci rendono più soli? Nonostante l’impressione di vivere in un mondo costantemente aggiornato e connesso, stiamo in realtà rinunciando alla conversazione e alla vera interconnessione? E’ la teoria che avanza la sociologa del M.I.T. Sherry Turkle e alla quale Nate Bolt, Ryan Schude e Lauren Randolph hanno provato a rispondere con un flash mob che usa l’iPad come scusa per unire, almeno per un pomeriggio, un po’ di sconosciuti con una passione comune.

iMessage #epicfail: quando l’autocorrettore dell’iPhone vi leva un giorno di vita


Una volta era il T9, oggi il pericolo corre sul correttore automatico di iOS. L’autocorrettore è sicuramente una delle funzioni più utili per i possessori di iPhone, permettendo di risparmiare tempo nella scrittura, in particolare quando si tratta di messaggi da inviare ai nostri amici e parenti che contengono errori di grammatica o di battitura. Ma non sempre agisce nel modo migliore…

App iPhone, terremoti e iPacchi vari all’italiana

Questo articolo esula, almeno inizialmente, da una “classica” recensione di prodotti o applicazioni per iPhone o iPad. Questo articolo prende spunto dai recenti eventi sismici che hanno colpito e continuano a colpire duramente la nostra penisola e cerca un pò di fare chiarezza su alcuni concetti di base, alla luce delle tante banalità, imprecisioni viste e sentite in questi giorni in TV e sul WEB.

TAL intervista Progetto Cultura, casa editrice romana

Quest’anno, per puro caso, cercando a Roma centro un posto che offrisse una connessione WiFi, ho avuto la fortuna di conoscere Mangiaparole, un caffè letterario/libreria dove ho trascorso delle giornate davvero piacevoli, tra la degustazione di squisiti manicaretti, la lettura di un libro, l’accesso libero ad internet e due chiacchiere con i simpaticissimi proprietari.

Apple cerca un pizzaiolo a Sacramento

Se pensate che per lavorare per l’azienda di Cupertino serva necessariamente una laurea in Informatica, Ingegneria Elettronica o altre affini, ricredetevi. Basta saper fare bene la pizza. Avete letto bene. Apple sta cercando un pizzaiolo e ha messo l’annuncio di lavoro nel posto che gli attiene, ovvero assieme a quelli per ingegneri e altri specialisti del software e dell’hardware nelle pagine delle proposte di impiego per il settore corporate.

Il luogo di lavoro non è Cupertino ma Sacramento, probabilmente nella “cafeteria” di una delle sedi distaccate dell’azienda.

La strana somiglianza fra Mac mini e Samsung Chrome Box

Siamo sicuri che sia una coincidenza, ma non possiamo non notare che il nuovo Chrome Box di Google, piccolo PC desktop su cui gira Chrome OS, sia particolarmente simile ad un altro piccolo computer desktop che risponde al nome di Mac mini. Ed è probabilmente una coincidenza anche il fatto che lo produca Samsung, ne siamo certi.

Dustin Curtis l’ha messa giù meglio di tutti: “Il ChromeBox di Samsung ha un form-factor familiare. Ma tutti i piccoli computer sono realizzati con un apertura circolare sul fondo, no? E’ un metodo naturale di costruzione. In quale altro modo si potrebbe costruire un simile prodotto?”

L’itagliàno di Apple, atto XXXIX

Itagliàno di Apple XXXIX, Errori Apple - TheAppleLounge.com

Itagliàno di Apple XXXIX, Errori Apple - TheAppleLounge.com
Ne abbiamo trovati tanti, ben 39 con quello di oggi, e scovare altri errori che Apple commette quando traduce i suoi software in lingua italiana diventa sempre più difficile. Fortunatamente ci venite in aiuto anche voi lettori con le vostre segnalazioni. Per questa in particolare dobbiamo ringraziare il nostro lettore Mattia di Pordenone che ha notato qualcosa di strano come mostrato nell’immagine di apertura.

L’errore, che abbiamo potuto verificare anche noi su OS X Lion, si trova nelle Preferenze di Sistema alla voce Sicurezza e Privacy. Selezionando il tab Firewall ed attivando quest’ultimo è possibile vedere coi propri occhi quanto riportato nell’immagine di apertura. La traduzione può sembrare un po’ bislacca, ma anche il corrispettivo inglese non è proprio magnifico.

Microsoft Office per iOS, rilascio previsto per il prossimo Novembre

Office per iOS previsto per novembre 2012 - TheAppleLounge.com

Office per iOS previsto per novembre 2012 - TheAppleLounge.comSe ne parla da tempo, con tanto di scoop fotografico di The Daily lo scorso mese di febbraio. Ora arrivano altre indiscrezioni riguardo a ciò che molti aspettano: Microsoft Office per iOS.

Dalle prime indiscrezioni si pensava che il pacchetto per la produttività dovesse arrivare solo su iPad, ma adesso a rilanciare il rumor è BGR che sembra aver saputo da un informatore molto vicino a Microsoft (se non proprio dell’azienda) che i piani del colosso di Redmond sono già ben definiti con il rilascio di Office per il prossimo mese di novembre. Ma le novità non dovrebbero essere solo queste.

La storia del logo Apple rovesciato

Come scriveremmo se fossimo in una rubrica della Settimana Enigmistica, “Forse non tutti sanno che” fino a una decina di anni fa il logo Apple sul line up di portatili dell’azienda era “rovesciato”. Un immagine vale più di mille parole: ecco ad esempio, qui a sinistra, il PowerBook G3 di Wozniak in una foto della fine dello scorso decennio.

Come potete vedere i vecchi portatili, una volta aperti mostravano il logo rovesciato ad un osservatore esterno. Il PowerBook G4 fu il primo dei laptop Apple ad implementare il logo come lo conosciamo adesso, ovvero visibile nella giusta prospettiva per chi guarda “da fuori”.
Joe Moreno, dipendente Apple dal 1998 al 2007, ha raccontato sul suo blog i “retroscena” di quel cambiamento, un piccolo dettaglio che può aver contribuito alla successiva brand awareness di Apple.

Riconoscimento del linguaggio naturale, utile con tutto dagli smartphone alle automobili

Linguaggio naturale e automobili, Nuance e Siri per Ford e Mercedes - TheAppleLounge.com

Linguaggio naturale e automobili, Nuance e Siri per Ford e Mercedes - TheAppleLounge.com
Tempo addietro vi abbiamo parlato degli sviluppi compiuti dai software di riconoscimento del linguaggio naturale portando alla vostra attenzione quanto questi possano essere utili in diversi campi e non solo in quelli a cui siamo ormai abituati ad applicarli giornalmente (si legga telefonia mobile). Abbiamo imparato a conoscere anche due aziende che sono diventate, per meriti e anche per fortuna, leader di mercato: Nuance e Siri Inc.. Quest’ultima poi acquistata da Apple.

Ma il mondo non è stato a guardare. Anzi. Altri settori dell’industria (soprattutto quella pesante) hanno pensato a come avrebbero potuto rinnovare i loro prodotti usando strumenti in grado di riconoscere il linguaggio naturale. Ed un settore particolare è quello dell’automotive che può sfruttare le tecnologie di Nuance e Siri per migliorare la sicurezza degli automobilisti. Ovviamente affidarsi ad uno strumento piuttosto che un altro potrà giocare un peso importante per le case automobilistiche e le scommesse sono già partite. C’è chi, come Ford, ha scommesso su Nuance e chi, come Mercedes-Benz, su Siri.

L’odore dell’unboxing dei prodotti Apple diventa opera d’arte

Se avete mai eseguito l’unboxing di un prodotto Apple saprete che si tratta di un’esperienza sensoriale principalmente visiva nella quale, tuttavia, giocano un ruolo importante anche il tatto, l’udito e soprattutto l’olfatto.
L’odore che si sprigiona dalla scatola di un Mac o di un iPad appena aperta è praticamente sempre uguale. Un mix dolciastro di plastica, alluminio, residui innocui (si spera) dei solventi industriali utilizzati per la pulizia dell’alluminio e del vetro, la lontana fragranza dei componenti elettronici interni. E’ un’informazione sensoriale complessa, quella che riceviamo.

Quell’odore è talmente distintivo che un collettivo composto da tre artisti australiani uniti sotto il nome di Greatest Hits si è riproposto di sintetizzarlo, commissionando la realizzazione di un aroma che ne riproduca le caratteristiche organolettiche. Il “profumo di MacBook Pro” verrà diffuso nell’aria durante la mostra De Facto Standard che il collettivo inaugurerà il 20 aprile a Melbourne.

Flashback.K dimostra che i Mac sono meno sicuri? Frottole!

Nei primi giorni di quella che abbiamo definito ormai tutti come la prima vera “epidemia” di malware su Mac abbiamo assistito ad un evento mediatico assai strano: a fronte di una minaccia reale, di una “vera notizia”, di un serio rischio di sicurezza, comprovato, per migliaia di utenti Mac, al quale Apple ha fornito una soluzione con colpevolissimo ritardo, le sezioni tecnologiche dei giornali online hanno taciuto.

Era solo la quiete prima della tempesta. Praticamente tutte le testate tranne poche si sono ampiamente rifatte con gli interessi e hanno cominciato a scrivere di questo famigerato virus per Mac (no, guardate, è un malware) o del temibilissimo worm per Mac (ehm, no, al massimo “trojan”, dai) che risponde al nome di Flashback.K.

Col passare dei giorni il tono è mutato e si è passati dallo scempio terminologico allo sproloquio illogico, con una pletora di “commentatori” che non vedevano l’ora di sputare sentenze sulla presunta verginità violata dei Mac e su quanto siano imbecilli gli utenti Apple che ancora credono di essere più al sicuro rispetto agli utenti Windows. L’epitome di queste crasse analisi distillate da una sapiente cernita di castronerie e pressappochismi ce la fornisce Marco Schiaffino, su Il Fatto Quotidiano, con il suo articolo “Mac più sicuri? Frottole”. Vale la pena dargli una letta, con un po’ di ironia. Nessuna sindrome della maestrina, tranquilli, solo un po’ di sano sberleffo.