iPhone sul podio dei gadget dell’anno di Time

La fine dell’anno si avvicina ed è tempo di bilanci e classifiche. Oltre al proprio bilancio personale con il quale possiamo renderci conto dei progressi fatti durante l’anno appena trascorso, esistono molte classifiche (più p meno autorevoli) che toccano i più disparati argomenti. Una delle classifiche più attese è sicuramente quella del sito Time.com che, è giusto ricordarlo, lo scorso hanno aveva consegnato la medaglia d’oro al primo iPhone, quello EDGE. A Luglio è uscito il modello 3G che è accompagnato dal motto “twice as fast, half the price“: sarà riuscito il nuovo melafonino a mantenere la vetta dell’ambita classifica?

Sono un idiota perché il mio iPhone 3G ha il Jailbreak

Sono un idiota. Sono costretto ad ammetterlo: sono un idiota. Secondo l’autorevole InfoWorld, chi applica il Jailbreak al proprio iPhone è un idiota. Dunque io sono un idiota all’ennesima potenza perché ormai, da più di un anno, avrò fatto la procedura del Jailbreak almeno 500 volte (che bei ricordi quando per applicare il Jailbreak si impazziva a cliccare qua e là per circa una mezzoretta). Quindi, sempre secondo l’autorevole fonte, sono almeno 500 volte un idiota e ho pure “idotizzato” tantissimi amici, conoscenti e lettori spiegando come applicare il Jailbreak. Se poi aggiungo che ho pure sbloccato tanti devices quanti ne ho “jailbreakkati“, potrei definirmi il “re degli idioti”. Non mi sento solo però: il mondo ormai è pieno di idioti che hanno applicato il jailbreak al loro iPhone. Sapete qual è la cosa davvero divertente? Anche colui che ha scritto il pezzo, per trarre le sue conclusioni, avrà applicato anche solo una volta il Jailbreak al suo iPhone.

Zunegate: il primo scandalo dell’era Obama

Con la vittoria di Obama alle presidenziali, Apple ha azzeccato indirettamente il miglior product placement della storia dell’azienda. Tempo fa vi segnalavamo come il presidente eletto fosse un convinto Mac User, così come molti di coloro che hanno gestito la sua campagna elettorale. L’aura di presidente Mac la scorsa settimana ha rischiato di incrinarsi pericolosamente quando Neil Santos, un reporter del Philadelphia City Paper, ha scovato il president-elect mentre utilizzava uno Zune, in palestra. Lo scandalo si è diffuso rapidissimo fra la comunità Mac prima che un portavoce di Obama intervenisse per smentire almeno in parte l’affermazione del giornalista.

Obamizzatevi con un plugin per PhotoBoot

Avete presente il noto poster di Obama in tre colori realizzato da Shepard Fairey? Quell’illustrazione in stile vector è divenuta uno dei simboli della campagna del nuovo Presidenct Elect e se ne sono visti rifacimenti di ogni sorta, anche in chiave umoristica. Ora anche chi non è esperto di grafica vettoriale e non ha voglia né tempo di seguire l’ottimo tutorial di VectorTuts per realizzarne una variante personalizzata con Illustrator potrà Obamizzare una propria foto semplicemente utilizzando PhotoBoot e il plugin Obamafy realizzato da Duby Kaufmann.

Mac Pro Mini: capito il suggerimento, Apple?

Quando Stagueve Hemmerstoffer ha creato questo Mac Pro Mini il suo unico intento era quello di riciclare nel modo più creativo e funzionale possibile un vecchio MacBook che aveva quasi raggiunto la fine della propria esistenza. Ciò che ha generato è esattamente ciò che moltissimi Apple user vorrebbero veder uscire dal cilindro di Steve Jobs durante il Keynote del MacWorld 2009: un Mac mini rinnovato tutto in alluminio che possa vantare una leggera somiglianza con il cuginone di fascia professionale.

Un prototipo del MacBook Air venduto su eBay

Come fate ad accorgervi che il MacBook Air che avete appena acquistato su eBay ha ha qualcosa di strano? Beh, è molto semplice: vi basta girarlo e scoprire che la plancia sul retro è fatta di  alluminio nero. Per avere la certezza che il vostro nuovo portatile supersottile non è la versione che si trova normalmente nei negozi vi basterà verificare che la data di realizzazione a cui si può risalire dal numero di serie del Mac sia di circa sei mesi antecedente a quella di rilascio ufficiale al pubblico del prodotto. E ovviamente che la scritta MacBook Air sia totalmente assente nell’area sottostante lo schermo.

Tutto questo è successo ad uno degli utenti dei forum di MacRumors, che per  730$ si è portato a casa nientemeno che il prototipo di un MacBook Air datato “mid 2007”. Niente male se si considera che fino a gennaio 2008 l’esistenza del MacBook Air era un segreto confinato all’interno delle mura della fortezza Apple a Cupertino (anche se ci fu un avvistamento simil-ufologico nei pressi del Campus).

Sorry Tony, Steve ti aveva avvertito

Tony Fadell, il papà del sistema iPod/iTunes non fa più parte della grande famiglia Apple. Al suo posto, quando si saranno chetate le acque giudiziarie, dovrebbe arrivare Mark Papermaster. L’allontanamento di Fadell ad un osservatore casuale può sembrare un fulmine a ciel sereno, ma in realtà Apple sta cercando un rimpiazzo almeno da gennaio 2007. O almeno questo è quanto sostenuto dalla conspiracy theory diffusa da Edible Apple. Vi ricordate il keynote di gennaio di circa due anni fa? Esatto, quello in cui Steve presentò l’iPhone al mondo. Beh, guardate un po’ che cosa combina El Jobso con il contatto di Fadell durante la dimostrazione delle funzionalità del dispositivo (video dopo il salto).

Apple Newton, come sarebbe oggi lo spot?

Non è un mistero che molti di coloro che possiedono un Newton amino ancora alla follia il proprio palmare Apple. Sebbene iPhone e iPod touch siano sotto diversi aspetti un’evoluzione di molti concetti visti per la prima volta su questo straordinario device risalente alla prima metà degli anni novanta, una nutrita schiera di utenti aspetta ancora il vero Newton del nuovo millennio. Il vecchio palmare poteva vantare caratteristiche avveniristiche per i tempi (poteva pure mandare i fax!) alcune delle quali non sono ancora state implementate da Apple sui nuovi iDevice. Due su tutte: riconoscimento della scrittura e copia-incolla. Dei fax però possiamo pure fare a meno. Video dopo il salto.

Barack Obama, un Mac alla Casa Bianca

Barack Obama è stato acclamato, a ragione, come il presidente internet. Il ruolo dei nuovi media, del web sociale e l’incredibile padronanza del mezzo da parte degli organizzatori della campagna del neo-eletto e da parte di Obama stesso è qualcosa che ha sorpreso molti, anche i più web-ottimisti. Scoprire che poi il president-elect sia addirittura un Mac user non può che dare una piccola soddisfazione in più a tutti gli amanti della Mela. Quale miglior product placement per un MacBook Pro, se non lo studio ovale?

Lo sappiamo bene che i problemi che dovrà affrontare Obama quando diverrà ufficialmente il 44° presidente a partire dal 20 gennaio saranno leggermente più complessi e importanti rispetto all’attesa del nuovo aggiornamento critico di Leopard. Il fatto che molte delle decisioni del nuovo inquilino della White House passeranno attraverso la tastiera del suo Mac non può però lasciarci indifferenti.

Il vero MacBook Nano, sogno proibito di ogni Mac User

Si, quello che vedete in foto è proprio un MSI MacBook Nano. Da quando Steve Jobs si è lasciato scappare che in fondo Apple potrebbe essere interessata al mercato dei netbook, anche se al momento non se ne fa nulla, orde di Mac addicts insoddisfatti hanno cercato surrogati sintetici alla loro sete di One More Thing. Non si capacitano del fatto che Apple non voglia decidersi a spezzare le reni ad Asus con un competitor di eeePC che riesca a spazzare via ogni concorrenza. Le ragioni per cui Apple non si azzarda a fare un passo in questa direzione sono semplici:

  1. Mercato con margini risibili e  guadagno insoddisfacente a meno di creare un computer legato a canoni tradizionali che si venda a milioni come un iPhone
  2. Apple ha già il suo subnotebook e si chiama MacBook Air. Costa un pelino (eufemismo) di più di un eeePC ma può davvero chiamarsi computer

La MacBook Orchestra del Professor Ge Wang

Venerdì vi abbiamo parlato di Smule Ocarina, una nuova applicazione per iPhone che sintetizza in tempo reale il suono di uno strumento a fiato e che permette di suonare il telefono di Apple soffiando nel microfono, come se fosse la vera imboccatura di un ocarina. Dietro questo piccolo gioiellino software c’è la Sonic Mule, un’azienda fondata dal professor Ge Wang, un eclettico docente di Stanford, California, che non è nuovo a questo tipo di fusioni fra informatica, arte e musica: la Stanford Laptop Orchestra è la dimostrazione del grande talento artistico e creativo del professor Ge Wang.

Microsoft all’attacco davanti all’Apple Store

E’ ormai noto che la campagna I’m a PC di Microsoft punta ad attaccare direttamente il messaggio dei noti spot Apple della serie Get A Mac. Già da prima che l’operazione di Redmond entrasse nel vivo ci si aspettava che avremmo assistito anche a tattiche di marketing aggressivo, ma nessuno sicuramente poteva ipotizzare quanto sta accadendo a Birmingham. Microsoft ha deciso di installare un proprio stand video proprio di fronte all’ingresso dell’Apple Store della città del Regno Unito in cui i passanti possono registrare il proprio messaggio “I’m a PC” personalizzato, che l’azienda probabilmente pubblicherà su internet o utilizzerà in futuri spot.

Apple Halloween: le Mac Zucche e il virus dell’orrore

Oggi è il trentuno di ottobre e che vi piaccia o meno in molti, anche in Italia, questa sera festeggeranno Halloween. In onore della notte delle streghe vi proponiamo due interpretazioni di questa festa pagana in chiave Mac. Dopo il salto troverete una galleria di Jack ‘o Lantern un po’ particolari che mescolano zucche e mele in un tripudio di ortaggi e frutta. Come bonus un simpatico filmato girato dai ragazzi dell’Apple Shop BeamEcho di Toronto. Dovendo pensare a qualcosa di orrorifico e soprannaturale i buontemponi canadesi se ne sono saltati fuori con un incubo che spaventerebbe a morte qualsiasi utente Apple: un virus che riesce ad infettare i Mac, trasformandoli in belve assassine assetate di sangue come nella migliore tradizione splatter.

Oggi CodeWeavers regala CrossOver “grazie” a Bush

Dite grazie al Presidente Bush. George Dabliù sarà pure stato il peggior inquilino della Casa Bianca nella storia, almeno stando ai sondaggi, ma è per merito suo che oggi, e solo per oggi, la software house Code Weavers ha deciso di regalare a chiunque si colleghi al suo sito il proprio software Cross Over, un tool basato su W.I.N.E. che permette di utilizzare software Windows su Mac e Linux senza la necessità di virtualizzare il sistema operativo di Redmond. Se volete solamente riscuotere la vostra copia “aggratis” di CrossOver vi basterà visitare il sito entro le 6 di domattina (a partire dalle 6 di stamani). Se invece volete capire cosa c’entra il Presidente Bush in tutto questo continuate a leggere.

UPDATE: Il sito di CodeWeaver al momento è irraggiungibile per l’intenso traffico. A quanto si legge nel disclaimer statico che ha sostituito l’home page  il termine per scaricare il proprio seriale, un’operazione che può essere effettuata senza problemi al momento, rimane fissato comunque alle 06:00 (ora italiana) di domani. Il prodotto scelto (CrossOver Pro per Mac o per Linux) potrà essere scaricato per ulteriori quarantottore dopo l’ora di scadenza.

Apple VS Microsoft, il sasso è già nella fionda

In un post di qualche giorno fa scrivevamo che Apple ha una liquidità nettamente superiore a Microsoft e che se volesse, almeno in via teorica, potrebbe comprarsi la DELL mantenendosi in attivo di circa 9 miliardi di dollari. Oggi a riconferma della salubre condizione economica dell’azienda della mela portiamo un’utile prova visiva. Nel grafico ad inizio post è schematizzato il raffronto fra gli incassi di Microsoft e quelli di Apple in base agli ultimi dati rilasciati da entrambe le aziende. Apple nell’ultimo trimestre ha guadagnato circa 3/4 della cifra guadagnata dal gigante Microsoft e la crescita del profitto anno su anno è del 75% per Apple e solo del 9% per Microsoft. Niente male considerato che, approssimando leggermente,  l’azienda di Redmond detiene il 90% del marketshare nel settore PC  e Cupertino solo il 10%.

Apple si schiera in favore dei diritti delle coppie gay

Dopo la presa di posizione di Google anche Apple si aggiunge alla lista delle aziende californiane schierate per il NO al referendum sulla Proposition 8, un tentativo di emendamento alla costituzione della California atto a vietare il matrimonio fra persone dello stesso sesso. Apple non si è limitata ad un appoggio morale ma ha provveduto a legittimare il proprio supporto contro la Prop 8 versando un contributo di 100.000 dollari all’associazione dei sostenitori del NO. Nel comunicato ufficiale rilasciato dall’azienda di Cupertino si legge:

Apple è stata fra le prime aziende californiane ad offrire eguali diritti e privilegi ai propri dipendenti legati a persone dello stesso sesso e noi crediamo fermamente che i diritti fondamentali di una persona, incluso il diritto a sposarsi, non debbano essere messi in discussione in base all’orientamento sessuale. Apple ritiene che questa sia una questione di diritti civili, più che una semplice questione politica, ed ha pertanto deciso di schierarsi pubblicamente contro la Proposition 8.”

Apple ha più soldi di Microsoft, potrebbe “permettersi” la DELL

Microsoft ha recentemente presentato i dati fiscali di chiusura del trimestre. Sepolto sotto una montagna di numeri e conti si nasconde un fatto storico: per la prima volta nella storia della seconda era Jobs, Apple ha più soldi in banca di Microsoft. Nel caveau di Redmond se ne stanno al sicuro (fra contanti, equivalenti di liquidità e investimenti a breve termine) 20,7 miliardi di dollari. A Cupertino la cifra ammonta invece a 24,5 miliardi, circa 4 miliardi di dollari in più. E non è finita, c’è n’è anche per Michael Dell. Si, esatto, quel Dell, il fondatore dell’omonima azienda che nel 1996 affermò sprezzante: “l’unica cosa da fare con Apple sarebbe chiuderla e dare indietro i soldi agli investitori”.

Microsoft, avvolgi le tue finestre intorno a me

Tranquilli non siamo impazziti. Il titolo richiama la traduzione di un verso della nuova canzone ideata da Microsoft per il video che pubblicizza la Professional Developer Conference 2008. Si tratta ovviamente di un video interno ad uso e consumo dei dipendenti e dell’indotto di Redmond che è successivamente stato caricato su YouTube. Se vi ricordate la Vista Street Band di Bruce ServicePack allora saprete che Microsoft ha una lunga tradizione di ridicoli video interni che poi immancabilmente diventano pubblici. Video dopo il salto.

Top 5: le migliori T-shirt ispirate a Steve Jobs

Steve Jobs è un personaggio mitologico. Che amiate o meno El Jobso dovete ammettere che ormai la sua figura  fa parte dell’immaginario collettivo. La sua vita la potrete raccontare un giorno ai nipotini, quando le coperte robotiche automatizzate si saranno rimboccate da sole e voi, incanutiti e vegliardi (ma comunque aitanti grazie a quelle pillole incredibili inventate nel 2021) gli darete la buonanotte spiegando loro che il super computer a transistor biologici da 64 Tera Hertz che usano ogni mattina a scuola non sarebbe potuto esistere se Steve & Steve non avessero “innescato la rivoluzione dell’informatica personale”, 80 anni prima. Ad eterna consacrazione della sua vera natura di icona contemporanea Steve (o il suo nome)  è stato stampigliato in una miriade di declinazioni sull’altare maggiore della culturale popolare: la T-Shirt. Oggi vi presentiamo le migliori cinque secondo il quanto mai sindacabile giudizio di TAL.