Allarme bomba all’Apple Store di Staten Island (New York)

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Dopo l’11 settembre 2001 il mondo è cambiato. Gli Stati Uniti d’America, senza ombra di dubbio, sono quelli che più hanno risentito del crollo delle torri gemelle. Il rischio attentati è sempre alto e la guardia è sempre più o meno alta. Specie dopo qualche tentativo di attentato andato male negli ultimi tempi.

Che la guardia sia alta ce lo testimonia il fatto accaduto un paio di giorni fa, il 13/01/2010, nell’Apple Store dello Staten Island Mall (Staten Island, New York) da dove è stato lanciato un allarme bomba a causa di un documento elettronico lasciato su uno dei computer made in Cupertino esposti al pubblico. Fortunatamente, però, si trattava solo di uno “scherzo”.

Vediamo meglio di cosa si tratta dopo il salto.

ValleyWag mette la taglia sul tablet di Apple

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Quanto paghereste per avere la certezza che il tablet di Apple esiste e per poterne tenere uno in mano prima dell’annuncio ufficiale? ValleyWag, pubblicazione online della famiglia Gawker che si occupa di “gossip tecnologico”, è disposta a pagare fino a 100.000$. Per la precisione il menu delle “taglie” poste sul tablet è quello esposto ad inizio articolo, tradotto di seguito.

  • 10.000$ per un’immagine “in buona fede”
  • 20.000$ per un video di un iSlate in funzione
  • 50.000$ per un’immagine di Steve Jobs con in mano il tablet
  • 100.000$ se viene data la possibilità ai redattori di provarne uno per un ora

Microsoft Word: una patch anche per Mac dopo la decisione del giudice

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Microsoft rilascerà molto presto una patch per Word per Mac, a seguito della decisione di una Corte Federale che minacciava di bloccare le vendite di Word (per Windows) se Microsoft non avesse tolto alcune parti di codice relative alla tecnologia “custom XML” presumibilmente copiate alla i4i LP di Toronto, piccola azienda canadese che ha vinto una causa da 290 milioni di dollari contro Microsoft.

Il vecchio Power Mac che divenne un acquario

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Il Power Macquarium, come avrete già capito dal titolo, è un acquario ricavato dalla scocca di un vecchio Power Mac. Se pensate che sia l’opera di qualche Mac Geek smanettone americano, beh, ci avete preso solo in parte. L’autore di questo gioiellino è effettivamente un Mac Geek smanettone, ma il Power Macquarium porta alto il vessillo del Made in Italy. Lo ha messo a punto il nostro conterraneo Luca, a.k.a. Nytro, recuperando e riadattando la scocca di un vecchio Power Mac non più riparabile. La descrizione della realizzazione la trovate in questo post su ilMacaco.

La geografia secondo Apple

Tbilisi Atlantico Georgia Apple The Apple LoungeDopo la saga de “L’Itagliàno di Apple” ci auguriamo, visti anche i trascorsi, di non dover cominciare una nuova rubrica riservata alla geografia. A Cupertino, infatti, non devono avere le idee ben chiare su alcune capitali.

Durante le feste appena trascorse, abbiamo avuto modo di aiutare quattro nuovi membri della comunità Apple (tutti hanno switchato da Windows a Snow Leopard) sui loro iMac 21,5″ o iMac 27″ nuovi di zecca. Due di questi quattro nuovi utenti della Mela sono dei cari amici georgiani.

Vediamo dov’è la Georgia dopo il salto e scopriamo cosa ha combinato Apple questa volta.

Ballmer al CES con uno “slate PC” di HP

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Ieri il keynote del CEO di Microsoft Steve Ballmer ha ufficialmente inaugurato il CES di Las Vegas, la “mega-fiera” dell’elettronica di consumo che si tiene ogni anno nella città del Nevada. Non vogliamo parlare dei problemi di tempismo della divisione marketing di Microsoft (che ha pubblicato il comunicato stampa dell’evento prima del keynote, rovinando qualsivoglia sorpresa) o dei problemi tecnici che hanno rovinato la festa di Ballmer (il black-out della sala conferenze ha ritardato l’inizio del keynote di una buona ventina di minuti). Ci limitiamo a segnalare un aspetto interessante, per quanto marginale del keynote, che potrebbe interessare anche agli Apple Fan, vale a dire l’introduzione di un nuovo tablet PC di HP.

iPhone in dotazione alla polizia stradale della Tasmania

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La Tasmania è uno Stato australiano costituito dall’isola che prende lo stesso nome e che molti ricorderanno per Taz, l’esagitato personaggio del cartone della Warner Bros (Sasa basula baba!). Ora finalmente c’è un altro motivo per ricordarsi che al mondo esiste anche questo (bellissimo) posto. La polizia stradale dello stato australiano, al fine di migliorare la rapidità dei controlli, ha attivato un nuovo servizio che permette di identificare le automobili direttamente dalle pattuglie.

La notizia sarebbe di ben scarso interesse se non fosse che assieme a questo sistema da poco introdotto la polizia stradale tasmana ha a disposizione anche una specifica applicazione per iPhone sviluppata ad hoc che permette di fare controlli immediati a partire dalla targa dei veicoli.

Where in the World is Steve Jobs?

witwisj_11Un paio di settimane fa il dottor Macenstein ha indetto sul proprio blog il contest “where in the world is Steve Jobs”. La consegna era piuttosto semplice: prendere un’immagine già scontornata della testa di Steve Jobs e materializzare El Jobso all’interno di un’altra foto, immortalandolo nelle situazioni più surreali possibili. A giudicare dai risultati, il contest è andato alla grande. Alcune immagini mi hanno fatto ridere di gusto, anche se non sono del tutto d’accordo con la scelta dei vincitori. Per cominciare quest’ultima settimana di lavoro prima di Natale con un sorriso eccovi, subito dopo il salto, una carrellata dei Jobs-montaggi più divertenti. Tutti gli altri li trovate su Macenstein.com. In apertura trovate la mia preferita, qual è la vostra?

iPhone Reality Show: intervista ad Alessio Zito Rossi

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Sta per iniziare il primo iPhone Reality Show di tutti i tempi, organizzato dalla software house italiana Command Guru. Dal 6 al 12 dicembre un team di 10 iPhone developers provenienti da tutto il mondo verrà “rinchiuso” nella cascina di Big Rock, vicino a Venezia, dove, sotto la guida di Aaron Hillegas, il Cocoa Guru, cercheranno di realizzare una nuova “Sexy social networking app” per iPhone.

I developers vivranno e lavoreranno per sette giorni sotto l’occhio delle telecamere e le loro attività verranno trasmette in diretta via web. Durante il processo di sviluppo verrà allestito un server SVN attraverso il qualche anche developers esterni potranno partecipare al progetto dando il proprio contributo allo sviluppo dell’applicazione, in puro spirito Open Source.
Per sapere qualcosa di più su questa interessante iniziativa abbiamo fatto qualche domanda al fondatore e CEO di Command Guru, Alessio Zito Rossi.

Anobii per iPhone: intervista a Greg Sung

Nota: l’intervista al fondatore di Anobii è stata realizzata da Simone Gambirasio.

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Chi di voi ama leggere conoscerà probabilmente aNobii.com.

aNobii è una sorta di Facebook dei libri: tutti possono catalogare la loro libreria, conoscere quali testi possiedano i loro amici e ricevere consigli da utenti con gusti simili, come accade su Last.fm con la musica. Con oltre 400.000 iscritti (oltre 100.000 dei quali italiani), da qualche giorno aNobii è sbarcato anche su App Store, con due applicazioni: aNobii (1,59€) e aNobii Lite (qui trovate la recensione di Anobii per iPhone di TAL).

La versione a pagamento è dedicata esclusivamente agli utenti di iPhone 3GS ed offre una funzione speciale: inquadrando il codice a barre che troviamo dietro a un libro, iPhone lo riconoscerà e lo catalogherà immediatamente, scaricando dal web tutti i dati necessari, come titolo, autore e copertina.

L’abbiamo provato di persona e in molti casi, con mano ferma, potete ottenere buoni risultati: siamo molto lontani dalla perfezione, ma la funzione che oggi sembra fare solo “scena”, in futuro potrà rivelarsi un aiuto prezioso per chi non vorrà inserire a mano tutti i codici ISBN (tra i molti fan c’è anche Luca Sofri). All’applicazione, però, mancano ancora molte funzioni, come la possibilità di recensire i libri direttamente da iPhone e di cercare all’interno del nostro database personale.

Ma come è nata la tecnologia di riconoscimento dei codici a barre? E perché un social network così “letterario” crede sia importante investire su iPhone? Per scoprirlo abbiamo intervistato direttamente il fondatore di aNobii: Greg Sung, giovane programmatore di Hong Kong.

Jerry Seinfeld e il suo nuovo iMac

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Dopo la comparsata in un episodio di qualche settimana fa in cui appariva in compagnia di un MacBook Pro, l’ex-testimonial Microsoft Jerry Seinfeld è tornato in veste di protagonista in una delle ultime puntate della serie TV Curb Your Enthusiasm. In questo caso non si tratta affatto di un ruolo da comparsa, dato che l’intero episodio è in realtà una reunion di Seinfeld che si sviluppa all’interno della puntata di Curb (video dopo il salto).

I riferimenti ad Apple sono ovunque e fanno addirittura parte della trama. L’appartamento di Seinfeld sembra sempre quello di metà anni novanta, non fosse per il nuovo frigo e il nuovo iMac che sostituisce il Macintosh Classic (o l’iMac 20th Anniversary) che campeggiava sulla scrivania durante i vecchi episodi.

Un Genius alla prova con un vecchio Mac

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I Genius degli Apple Store sono coloro che dovrebbero sapervi dire tutto su eventuali problemi del vostro Mac. Ma quale potrebbe essere la loro reazione di fronte ad un Macintosh commercializzato 22 anni fa? Sapranno risolvere i problemi di un computer costruito quando alcuni di loro probabilmente non erano ancora nati o stavano ancora gattonando? Adam Frucci di Gizmodo si è fatto la domanda e, molto marzullianamente, ha provato a darsi una risposta. Si è recato alla Genius Bar dell’Apple Store del Meatpacking District di New York con un Macintosh Plus 1MB non funzionante e ha chiesto aiuto, registrando il tutto con una telecamera nascosta.

Il comando “sudo” brevettato da Microsoft?

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L’ufficio marchi e brevetti statunitense, USPTO, ha approvato un brevetto Microsoft, N° 7,617,530, attraverso il quale viene descritta la modalità per eseguire comandi come amministratore. La notizia ha suscitato scalpore tra gli addetti ai lavori: per molti si tratterebbe di una semplice nuova registrazione del comando UNIX “sudo, sviluppato negli anni ’80 dai membri del Dipartimento di Ingegneria Informatica della State University di New York (SUNY). Questo comando è alla base della gestione dei privilegi nei sistemi UNIX e UNIX like (tra i quali, ad esempio, Mac OS X e Linux) e permette ad un normale utente di eseguire operazioni come super-user, ovvero come amministratore del sistema.

Tutti sosia di Steve [gallery]

i Sosia di Steve Jobs

Steve Jobs era già un icona riconosciuta nel mondo dell’informatica alla fine degli anni ’80. Una vera svolta alla sua personale potenza iconografica, però, il CEO di Apple l’ha data nei primi anni del nuovo millennio, quando per ragioni misteriose ai più ha deciso di eliminare la fase mattutina del “cosa mi metto oggi?” creando la sua personale divisa: maglioncino nero a collo alto, jeans e scarpe da ginnastica.

Da allora, come accade un po’ a tutti i personaggi a metà fra mitologia e realtà, figurarsi al CEO del decennio, è stato anche molto più facile imitarlo, per lo meno nel modo di vestire. Nella gallery che trovate dopo il salto sono raccolti alcuni dei migliori “look alike” di Steve Jobs, con qualche concesisone ai migliori “fake”. Il sosia più somigliante in assoluto lo vedete in apertura. Non ha nemmeno bisogno della divisa di ordinanza, basta l’occhialino tondo per far pensare ad uno Steve Jobs in versione “Vacanze di Natale 86”.