Mercedes S600 Brabus iBusiness, la Melamobile

Due iPad, due tastiere wireless Apple, un Mac mini collegato ad uno schermo da 15 pollici e 2 iPod touch da 64 GB. Non è la lista dei regali di Natale stilata da Phil Schiller per gli amici, ma la dotazione tecnologica di una nuova elaborazione in salsa di Mela della Mercedes S600 che la Brabus ha presentato ufficialmente qualche giorno fa.

Tutto il ben di Dio Made in Cupertino è a disposizione dei due passeggeri posteriori, che attraverso i due iPad possono controllare il sistema multimediale della vettura. Non manca un dock per iDevice nel divisorio del sedile sul retro, così come due monitor televisivi incassati nel poggiatesta dei sedili in puro stile West Coast Custom.

MacBook Pro cade a 195 mph ma si accende ancora!

Ecco una storia di Mac incidentato ma ancora funzionante proveniente da oltreoceano: un appassionato di moto è andato a fare un giro portando con sé il suo MacBook Pro 13 “ nello zaino sulle spalle; ad un certo punto la zip di chiusura dello zaino si è aperta e il MacBook Pro è volato per terra a 195 mph (315 km/orari circa !!!), con conseguenti rotolamenti per oltre 150m sul lato erboso della strada. MacBook Pro da buttare ?

iPad per i sumoka: è adatto alla loro mole

L’associazione che gestisce lo sport tipicamente giapponese del Sumo, ha annunciato che distribuirà a tutti i 51 club di questa disciplina degli iPad, con lo scopo di migliorare l’efficienza delle comunicazioni.

Pare infatti, e non stento a crederlo, che le montagne umane che praticano tale sport, i sumoka, abbiano difficoltà a gestire i piccoli tasti di un normale telefono cellulare, di qui la necessità di utilizzare qualcosa di proporzionato alla loro mole.

L’iPhone sulla testa per il Wilhelm Tell 2.0

L’artista johannes-p-osterhoff (che fra le altre cose preferisce scrivere il suo nome tutto in minuscole) è l’ideatore di una rivisitazione in chiave contemporanea del Guglielmo Tell. Al posto delle mele, le Mele degli iPhone.

Il significato di fondo della giocosa azione di osterhoff, che si auto-proclama “interface artist”, è la protesta nei confronti del potere che Apple esercita su chi crea contenuti per i suoi dispositivi. Il richiamo alla leggenda di Guglielmo Tell (e all’omonima opera di Schiller) è legata alla natura anti-autoritaria della leggenda stessa.

Microsoft crea una pagina PC vs Mac

Proprio così, Microsoft ha pubblicato una pagina in cui tenta di spiegare perché sia meglio utilizzare un PC piuttosto che un Mac. Già di per sé la cosa ha del ridicolo (opinione personale), ma quello che mi lascia basito è la quantità di assurdità riportate nero su bianco, non riesco francamente a essere più morbido. Si tratta di propaganda, di livello piuttosto dozzinale tra l’altro.

iPhone 4 (e mezzo) e la porta micro-USB

Nonostante il caso mediatico creato da Gizmodo attorno alla death grip dell’antenna esterna del nuovo iPhone 4, anche nel nostro paese il melafonino designed in Cupertino ha fatto segnare il tutto esaurito nel giro di un paio d’ore. In rete non si legge di schiere di utenti che si lamentano riguardo i problemi di ricezione che per quasi un mese hanno tenuto banco su siti specializzati, blog e media tradizionali. Ma questo non vuol dire che Apple se ne stia con le mani in mano a regalare bumper fino a settembre e, magari, anche dopo il citato mese.

Per la prima volta potrebbe accadere di vedere un upgrade dedicato agli iPhone prima del lancio della versione summer 2011. Potrebbe chiamarsi iPhone 5. A noi piace di più iPhone 4 e mezzo. E potrebbe venire in aiuto di Apple una decisione dell’Unione Europea, finalmente formalizzata, di cui già vi parlammo.

iPhone 4 Day: Apple Store Carugate

Essendo in trasferta milanese, ho deciso questa mattina di buon’ora di fare un salto a vedere come fosse la situazione all’Apple Store di Milano, anche se purtroppo impossibilitato all’acquisto del nuovo iPhone 4.

iPhone 4 si fa l’autoritratto su Macworld

La copertina del numero di settembre di Macworld U.S.A. ha in prima pagina un iPhone 4. Niente di strano, se non fosse che la foto che campeggia sulla cover è stata scattata con un altro iPhone 4. La redazione della rivista ha ritenuto che utilizzare il melafonino di quarta generazione per creare un contenuto di qualità professionale fosse il miglior modo per suggerire le ottime potenzialità fotografiche del nuovo nato di casa Apple.

Il fotografo Peter Belanger, collaboratore di lungo corso della rivista, ha accolto più che volentieri la sfida. Come ammette egli stesso nel post sul suo blog in cui racconta il dietro le quinte della sessione fotografica per la realizzazione della copertina, riuscire ad utilizzare l’iPhone per una serie di scatti professionali è sempre stato un suo pallino. Una fantasia che la fotocamera di iPhone 4 ha potuto trasformare in realtà.

L’iPad usato per celebrare la Messa

Qualche tempo fa, nel segnalare la versione per iPad di iBreviary, avevamo riportato un commento dell’ideatore dell’applicazione, Don Paolo Padrini, sul possibile utilizzo del Tablet al posto del Messale.

“Come lezionario per le letture non sarebbe affatto male” ci aveva detto Don Paolo “Comunque anche come Messale (il librone che il prete usa per celebrare n.d.r.) potrebbe tranquillamente essere usato, non c’è nessuna indicazione o tanto meno proibizione in merito.”

Vi avevamo promesso che non appena avessimo saputo di una Messa celebrata con l’iPad ve ne avremmo parlato. Promessa mantenuta. Don Michele Bigi, lettore di TAL, ci ha inviato alcune foto scattate al campo estivo dell’Azione Cattolica Ragazzi a Gramolazzo (MS) durante il quale ha celebrato la Messa con l’iPad: “Comodissimo!”.

iPad Art, i disegni “fatti coi diti” di Gipi

Se seguite un minimo la scena fumettistica italiana non serve dirvi chi è Gipi. Per tutti quelli che non lo conoscessero, Gianni Gipi Pacinotti è un fumettista italiano pluripremiato, è il disegnatore che ha illustrato le puntate de I Barbari di Baricco pubblicate da Repubblica (e il volume successivamente pubblicato da Fandango e Feltrinelli), è stato un collaboratore di Internazionale (“La settimana di Gipi”) e tante altre cose.

Gipi ha scoperto l’iPad e ha raccontato il suo incontro con la tavoletta magica di Apple in un bell’articolo pubblicato da Il Post. Incuriosito dalla sua testimonianza me lo sono fatto amico su Facebook (non senza chiedergli scusa della richiesta visto che non ci conosciamo affatto – Facebook dovrebbe attivare la modalità “Tizio vuole essere tuo conoscente virtuale”) perché era lì che aveva pubblicato i suoi disegni “fatti coi diti” come dice lui da pisano D.O.C.. Gli ho chiesto se potevo ripubblicarli qui su TAL, e mi ha detto di sì.

Un modo alternativo di usare l’iPad


La domanda di questo millennio è: cosa ci succederà nel 2012? a cosa serve l’iPad? Ormai da mesi ci è stato svelato il tablet designed in Cupertino eppure ancora oggi, quando qualcuno ci pone questa domanda, siamo quasi gelati e spaventati dalla risposta da dare.

Con iPad si può far tutto diranno alcuni. Altri diranno che serve a ben poco. Altri ancora che è solo un oggetto trendy. Infine ci sarà il gruppo di quelli che diranno che l’iPad è un iPhone ingrandito e che non può telefonare. Ma un iPad ha anche altri usi, più fantasiosi, che probabilmente in pochissimi hanno il coraggio di sperimentare. Pochissimi, non nessuno.

MacPaint, un pezzo da museo


Era il 1984 ed Apple, con l’aiuto di di un Ridley Scott poco più che quarantenne e reduce dai successi di Alien (1979) e Blade Runner (1982), mostrò al mondo durante la pausa del terzo quarto di tempo del Super Bowl XVIII l’oggetto che avrebbe cambiato il mondo dell’informatica: il Macintosh. Ci avrebbe aiutati ad avvicinarci maggiormente al mondo dei computer. Ci avrebbe aiutati a piegare i computer al nostro volere e non essere piegati al loro dovendo imparare svariate istruzioni, fino ad allora in linguaggi più vicini a quello macchina che al nostro. Quell’oggetto che ha cambiato le nostre vite avrebbe fatto sì che “il 1984 non sarebbe stato come 1984“.

Il Macintosh non era solo un sistema operativo che, con l’ausilio di tastiera, mouse e monitor, usava la metafora della scrivania, delle finestre e dell’archivio in file. Era un computer in grado di riprodurre anche suoni ed immagini. Ma le immagini potevano anche essere create.

Antenn-aid, il cerotto per “medicare” iPhone 4


Eccoci ancora una volta a parlare di iPhone 4. Probabilmente è il prodotto marchiato Apple di cui più si parlerà nella storia della Mela. È disponibile in un numero limitato di paesi eppure se ne parla tutti i giorni e a tutte le ore.

A tener banco è ancora una volta la questione della death grip che sta animando il popolo della rete (e non solo) con discussioni sulla maggiore o minore gravità del problema-non-problema che sembrerebbe affliggere una limitata fascia di utenti di iPhone 4 ed anche altri quelli di altri smartphone.

E se gli utenti si sono ormai schierati in due blocchi contrapposti, uno che sminuisce il problema della presa della morte ed un altro che trova inaccettabile una cosa simile, ecco qualcuno pronto a rimetterli d’accordo cogliendo anche la palla al balzo per guadagnarci qualcosina.

iPhone 4 e la pessima informazione dei TG italiani


Quello che vi riportiamo è ciò che è stato sotto gli occhi di tutti gli spettatori dei telegiornali italiani dopo la conferenza stampa tenutasi lo scorso venerdì e presenziata da Steve Jobs riguardo il caso “Antennagate” tanto portato avanti da Gizmodo.

Sotto gli occhi di tutti c’è stata la pessima, scadente, ridicola e pietosa informazione che sempre più spesso viene fornita ai telespettatori da giornalisti che, in quanto iscritti all’albo, credono e talvolta hanno la presunzione di avere il dono di poter parlare con pari competenza su un qualsiasi argomento.

Ciò che vi andremo a descrivere è come i telegiornali italiani hanno curato il caso iPhone 4 avvalendoci dell’ottimo lavoro svolto dallo staff di setteB.IT in merito.

Microsoft: iPhone 4 è il Vista di Apple

Microsoft ha uno stile tutto particolare nel parlar male del prodotto di un concorrente: lo paragona ad uno dei propri insuccessi. E’ quello che è successo durante la Microsoft Worldwide Partner Conference che si chiude quest’oggi a Washington. Kevin Turner, COO dell’azienda di Redmond, parlando dell’ìPhone 4 e di Apple di fronte ad una nutrita platea si è lasciato sfuggito una frase un po’ infelice:

“Pare che l’iPhone 4 possa essere il loro Vista, e a me sta bene”.

Niente male come affermazione da parte del dirigente dell’azienda che Windows Vista lo ha commercializzato per anni. Ma per quanto possa sembrarvi strano, io credo però che in questo caso l’affermazione di Turner potrebbe essere stata mal interpretata e che in realtà il COO di Microsoft volesse dire una cosa ben diversa da quella che si capisce ad una prima lettura.

L’itagliàno di Apple, atto XXIII

La rubrica “L’itagliàno di Apple” di The Apple Lounge non va in vacanza. Per chi in questo sabato di luglio è ancora a casa in attesa delle ferie, ecco che vi riportiamo un nuovo errore commesso dai traduttori di Cupertino. Anche se questa volta vogliamo essere davvero pignoli e chiamare errore una imprecisione. Ma meglio mettere i puntini sulle “i” e tenere i traduttori della Mela sempre sulle corde (non sia mai che qualcuno ci legga).

L’imprecisione è quella riportata nell’immagine di apertura. Se provate a creare una nuova e-mail e non inserite l’oggetto, un messaggio come quello mostrato comparirà informandovi che non avete inserito il soggetto dell’e-mail. Ora l’imprecisione nasce da una traduzione troppo letterale in un caso. Se nel caso della creazione della nuova e-mail abbiamo il campo “Oggetto” (che in inglese è “Subject”), nell’avviso viene ricordato all’utente che non è stato inserito il “Soggetto” (appunto il famoso “Subject”).

Effetto Apple, le canzoni rese famose dagli spot della Mela

L’uscita di un prodotto Apple coincide spesso e volentieri con il lancio di una nuova band indipendente che ha la fortuna di veder scelto un proprio brano per la pubblicità del nuovo gadget melato. Ma quanti sono gli artisti che hanno goduto dell’effetto Apple? Mashable ha raccolto una cronologia dei casi più eclatanti.

Fra i primi ci furono i Jet, la band australiana di “Are you gonna be my girl”, resa famosa, almeno negli Stati Uniti, da uno degli ormai celebri spot con le silouhette danzanti. I Jet arrivarono a vendere 3,5 milioni di copie dell’album Get Born, in buona parte grazie all’esposizione mediatica fornita dallo spot.

Matrimonio con l’iPad: meglio in inverno

I matrimoni celebrati all’interno degli Apple Store non sono una novità e non è la prima volta che si sente parlare di cerimonie nuziali in cui l’iPad ha giocato un ruolo di qualche tipo (in sostituzione del libro del reverendo o come semplice “oggetto di scena” senza un ruolo preciso).

Sol Lipman è però sicuramente il primo reverendo iPad maniaco costretto a fare i conti con la legge di Murphy, sempre pronta a colpire quando ci si affida totalmente alla tecnologia. Sì, anche se il dispositivo tecnologico in questione è targato Apple.

Un aereo all’Apple Store per il lancio di Iphone IV?

Una delle cose che più mi piace dei lanci di nuovi prodotti Apple, è l’inevitabile sagra dello strafalcione cui puntualmente partecipano le agenzie di stampa e, di conseguenza, un buon numero di testate nazionali. E’ successo anche a questo giro, anche se, a dire il vero, il premio per il pezzo più divertente della settimana va di diritto all’ASCA per un comunicato sul lancio dell’applicazione di Alitalia “su Apple Store”. Proprio così, su Apple Store. E va bene, ci può stare, non possiamo pretendere che tutti capiscano la differenza fra Apple Store e App Store. Ma l’errore genera simpatici equivoci, grazie all’uso del mai troppo inflazionato termine “sbarca”.

Leggendo il titolo “ALITALIA: SBARCA SULL’APPLE STORE” si può pensare che la valorosa cordata italiana abbia trovato il modo di attivare uno scalo a Roma Est, grazie ad una particolare partnership con Apple che permetterà ai passeggeri di scendere dal vettore per trovarsi direttamente fra i tavoli espositivi del punto vendita della Mela.

Il Multi-Touch può avere effetti sulla salute degli utenti?

I dispositivi con interfacce touchscreen Multi-Touch che impongono l’utilizzo di movimenti e gesti specifici possono condurre a patologie dell’apparato muscolo-scheletrico? Se lo chiede una nuova ricerca da poco avviata presso il dipartimento di Informatica Biomedica dell’Università Statale dell’Arizona. Verranno condotte analisi biomeccaniche sull’utilizzo del Multi-Touch che punteranno a capire se alcune delle “gestures” che ormai vanno per la maggiore sui dispositivi touchscreen (non solo quelli Apple) possano comportare, sul lungo periodo, alterazioni o disfunzioni della struttura muscolare o scheletrica dell’utente.

La ricerca, finanziata per 1,2 milioni di dollari dalla National Science Foundation, è importante perché è praticamente la prima del genere. Allo stato attuale il Multi-Touch (e tecnologie concorrenti ma affini) si stanno affermando sul mercato senza che si possa per lo meno intuire quale impatto possano avere sulla salute di chi le utilizza.

In fila per l’iPhone 4, Woz gli dà uno strappo

Parth Dhebar è un ragazzetto che fa ancora le scuole superiori, ma ha già creato un sito internet di discreto successo interamente dedicato alle recensioni di applicazioni per iPhone e iPad, chiamato Simple-Reviews. Potrai pure essere un genietto dell’informatica, ma se ancora non hai la macchina, nessuno che ti possa accompagnare, e non ci sono mezzi pubblici disponibili, come ti organizzi per raggiungere l’Apple Store e metterti in fila per comprare il tuo iPhone 4?

Beh, semplice: chiedi uno strappo ad un amico. Ed è proprio ciò che ha fatto Dhebar. Ha dato un colpo di telefono al suo amico Steve Wozniak e si è fatto passare a prendere, con la sicurezza che lui, il co-fondatore di Apple, ha ancora voglia di stare in mezzo ai Mac Fan, soprattutto in queste occasioni, e di certo non avrebbe saputo dire di no.

Il MacBook Pro salva lo show di Jimmy Kimmel

Un blackout improvviso ha rischiato di mandare a monte la registrazione della puntata di mercoledì del “Jimmy Kimmel Live”, uno dei più seguiti Late Night Show della televisione statunitense. Ci ha pensato una Mela a salvare la situazione. Il buon Jimmy Kimmel non si è dato per vinto ed ha registrato tutto lo show con la iSight del suo MacBook Pro.

Non si è ben capito quale tipo di black-out abbia potuto metter fuori uso solamente le telecamere e il circuito broadcasting senza dare alcun problema all’impianto luci e all’audio ambientale, ma la viva testimonianza della giornalista Kashmir Hill sembra però confermare che il buon Jimmy, già distintosi come melomane convinto in passato, non abbia voluto espressamente approfittare dell’occasione per fare pubblicità a Cupertino (lo conferma la produzione).