Currency Converter: intervista allo sviluppatore

Eccoci anche oggi, come già accaduto domenica scorsa con i programmatori di English From Fear, a mostrarvi un pochetto di ciò che si trova “dietro le quinte” di App Store. In settimina vi abbiamo presentato Currency Converter, interessantissimo programma di App Store in grado di eseguire la conversione valutaria con quotazioni sempre aggiornate: una vera chicca per gli “addetti ai lavori” e non. La foto qui sopra raffigura Paolo Grifantini, sviluppatore di Currency Converter, che ringraziamo caldamente per averci concesso questa breve intervista. Ecco la trascrizione integrale dell’intervista.

Paolo, grazie per averci fatto provare la tua applicazione ancor prima che l’update fosse accettato da Apple: davvero un ottimo prodotto questo tuo Currency Converter. Sono “arrivato a te” dall’applicazione che il mio collega, Andrea Branca, ha recensito pochi giorni fa. Dunque rilasci programmi per Mac e i programmi hanno il tema della finanza. Spiegaci un po’ questo “inedito binomio”.

English From Fear: intervista ai programmatori

Se avete scaricato English From Fear vi sarete certamente chiesti “quanti e quali mattacchioni” possano essere coinvolti in questa operazione di “snaturamento” della traduzione inglese-italiano. Ecco, nella foto qui sopra, Andrea e Federico, gli sviluppatori di English From Fear mentre festeggiano il posizionamento, inaspettato, nella Top5 di App Store. Sono stati molto disponibili nel rispondere alle nostre domande e per questo li ringraziamo calorosamente. Ecco la trascrizione dell’intervista.

Cari Andrea e Federico, innanzitutto complimenti per la vostra applicazione, English From Fear, che sta scalando la vetta della classifica delle applicazioni gratuite più scaricate in App Store. Entriamo subito nel vivo della vicenda,  cosa si prova a essere in top5 in App Store?

Uno dei papà di Windows 95 è passato a Mac

Satoshi Nakajima è considerato uno dei papà di uno dei più grandi successi planetari di Microsoft. Il programmatore nipponico era il team leader del gruppo di Software Architects che progettò Windows 95. Ma a discapito del proprio curriculum, sul quale la scritta Microsoft è stampigliata a caratteri cubitali, Nakajima da due anni a questa parte si è convertito alla concorrenza. Ha provato ad utilizzare un Mac e si è innamorato delle macchine di Apple, tanto che nell’aprile scorso ha deciso di fondare la Big Canvas, un’azienda dedicata unicamente alla programmazione per iPhone che da pochi giorni ha rilasciato PhotoShare, un applicazione gratuita di photo sharing e social networking per il melafonino.  Lonnie Lazar di Cult of Mac lo ha intervistato per cercare di capire perché anche un’ex colonna portante di Microsoft abbia deciso di passare ad Apple.

Jonathan Ive: nuova intervista all’Independent

Jonathan Ive è notoriamente schivo e riservatissimo. Ecco perché l’intervista al Senior Vice President della divisione Design di Apple pubblicata lunedì dall’Independent è una vera rarità. Ma poiché la squadra di designer diretta da Ive ha vinto due prestigiosissime Black Pencil ai D&AD Awards che si sono tenuti a Londra la scorsa settimana, il pupillo di Steve Jobs ha accettato di rispondere alle domande, rigorosamente limitate all’ambito professionale, della giornalista Claire Beale.

There’s something in the bathroom: iToilet! L’intervista di theAppleLounge

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A tutti è capitato almeno una volta di vedere tazze e sciacquoni abbandonati nei pressi dei cassonetti della spazzatura. Pochi impavidi artisti del riuso si azzardano a recuperarli e a riadattarli a nuove funzioni, ma solo ai due ragazzi di InsanelyNerd poteva venire in mente di ricavarci addirittura un computer Apple-like e di installarci… Ubuntu! TheAppleLounge ha deciso di intervistare i creatori di iToilet, il ComputerClosed/opera d’arte che sarebbe potuto uscire dalle menti di Piero Manzoni o di Marcel Duchamp se solo Apple fosse stata fondata un bel po’ prima del 1976.

-Ciao ragazzi, presentatevi ai nostri lettori. Il vostro nome, di dove siete, che fate nella vita oltre a recuperare WC…
Valerio: Ciao, sono Valerio (sono quello con il martello nel video –link sotto n.d.r.), vivo a Cortona in provincia di Arezzo e nella vita studio Scienze dell’Ingegneria Edile a Firenze.
Federico: Io invece sono Federico (quello col trapano XD) anche io dalla provincia di Arezzo, sono coinquilino e amico di vecchia data di Valerio e studio ingegneria informatica sempre a Firenze.

L’intervista continua dopo il salto.

L’intervista. Il Trio Medusa ama la Mela!

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I ragazzi del Trio Medusa (al secolo Gabriele Corsi, attore, Furio Corsetti, architetto e Giorgio Maria Daviddi, biologo – NDR), celeberrimi per gli splendidi servizi su “Le Iene” e la meravigliosa verve con cui tengono compagnia agli italiani su Radio Deejay, sono instancabili amanti del mondo della Mela.

Noi di theAppleLounge lo abbiamo scoperto grazie ad alcuni video in cui “valorosamente” portano il proprio Macbook Pro sul campo di battaglia.
E così per scoprirne di più su cotanta passione siamo andati a trovarli per un’esclusiva intervista.

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Gabriele Corsi mostra a Mancini, allenatore dell’Inter, un filmato dal Macbook Pro.

Un grande benvenuto al Trio Medusa, che ci onora della sua presenza “virtuale” qui sulle pagine di theAppleLounge. Ma nel vostro trio usate tutti il Mac o c’è qualche “pecora nera”? E che modello usate in particolare?
trio medusa iconaSiamo tutti targati Mela, tranne Furio che da tre anni tiene in casa un PowerBook 15″ con lo schermo rotto a causa di una caduta (del Mac, non sua). Gabriele possiede un PowerBook 12″ e sta pensando ad un iMac per casa, Giorgio è quello che ha iniziato a diffondere il virus di Cupertino all’interno del Trio. Ha avuto un PowerMac G4, un PowerMac G5, un PowerBook 15″ sostituito da un MacBookPro 15″ da pochissimo tempo causa improvviso spegnimento della luce del monitor, un iMac 20″ per uso casalingo. Tutti e tre con svariati iPod di tutte le generazioni ed in attesa dell’iPhone.

Toglieteci una gran bella curiosità: nella redazione del programma “Le Iene” siete gli unici ad utilizzare un Mac? Come ci si sente ad essere “osservati”?
trio medusa icona No, no.
Siamo un bel po’ di Iene ad utilizzare i Mac.
A memoria citiamo Marco Berry e Andrea Pellizzari.
Anche alcuni autori si cibano della nostra mela preferita.

Peggio affrontare Sgarbi o un crash in Windows?
trio medusa iconaAh, i crash di sistema… quanto tempo da quando non ne vediamo più uno… già, da quando siamo passati al Mac. Dunque, meglio Sgarbi, c’e’ sempre un motivo per le sue incazzature.

[Continua dopo il salto.]

L’intervista. CiccioTun: abbiamo portato un iPhone a “Mai dire GF”

Chissà quanti di voi avranno seguito le prime puntate di “Mai dire Grande Fratello“, il giovedì in seconda serata su Italia 1.

Al di là della trasmissione televisiva, noi di theAppleLounge siamo rimasti davvero di stucco scoprendo la nuova grafica e la nuova sigla del programma. In uno stile sorprendentemente iPhone-like (se solo pensate che in Italia l’iPhone ufficialmente ancora non esiste), il logo della trasmissione televisiva della Gialappa’s si incastona in una cornice che ricorda moltissimo il gioiellino di Cupertino.

cicciotun immagine1 Ma noi non ci siamo voluti fermare, abbiamo indagato per voi e siamo così riusciti ad ottenere un’intervista esclusiva dall’azienda realizzatrice dell’opera:

CiccioTun, azienda milanese che produce e realizza film in cinema d’animazione ed è specializzata nel settore pubblicitario.

E gli autori di cotanta meraviglia ci hanno fatto rivelazioni eccezionali sul rapporto che lega la Gialappa’s al mondo della Mela.

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Innanzitutto i nostri complimenti per la Vs. geniale trovata. Da dove nasce l’intuizione di richiamare nella sigla grafica il comportamento di un iPhone? Forse chi ha avuto questa idea è un (felice) possessore di un telefonino della Mela?
faccinoIn realtà l’idea non è partita da noi, ci è stata proposta come spunto da Carlo della Gialappa’s (il felice possessore cui facevate riferimento!). Il progetto è stato portato avanti da Cicciotun in associazione con Francesco Angeli. Insieme, dopo aver considerato diverse strade creative, abbiamo deciso di rafforzare l’idea di una tecnologia “touch” abbinandola all’immagine già consolidata del dito nell’occhio, icona della precedente edizione di “Mai dire Grande fratello”. È stato così possibile mantenere una continuità col passato, introducendo tuttavia una veste grafica più moderna, attuale.

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Nel vostro lavoro di tutti i giorni quali sono i sistemi operativi di cui più frequentemente fate uso per la grafica e l’animazione? E perchè li preferite agli altri?

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La scelta del sistema operativo è secondaria, nel nostro caso. Ormai i software che utilizziamo sono supportati da diversi sistemi operativi. La preferenza è dettata dall’abitudine e dalla funzionalità. Inoltre nel nostro lavoro, diversamente da quanto si creda, il computer svolge un ruolo accessorio, nel senso che si parte sempre da un’idea disegnata su carta. In base alla tecnica utilizzata (animazione tradizionale, vettoriale, 3D, stop-motion, motion graphic ecc.) il computer viene utilizzato in misura più o meno predominante, ma sempre e comunque come uno strumento, in grado di velocizzare alcune parti della produzione, mai di sostituire l’intero processo creativo.

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La Vs. azienda produce e realizza film in cinema d’azione, ma è anche specializzata nel settore pubblicitario. Se Steve Jobs vi commissionasse una campagna pubblicitaria per il lancio dell’iPhone in Italia, quale idea usereste per irrompere nelle case degli italiani?
faccinoL’ipotesi pare molto improbabile! Comunque, per trovare un’idea creativa, avremmo bisogno di un po’ più di materiale… possibilmente anche di qualche iPhone!

[Continua dopo il salto…]

Jobs parla al NYT di MacBook Air, Kindle e Android

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Steve Jobs ha rilasciato un’intervista al New York Times dopo il keynote di martedì, in cui parla della progettazione del nuovo MacBook Air, del lettore di e-book Amazon Kindle e di Android, il prodotto con cui Google ha fatto il proprio ingresso nel mercato della telefonia.

Sarò in prima fila per acquistare un MacBook Air, ci sto sbavando letteralmente dietro” ha detto Jobs ai giornalisti del Times. Ebbene si, per chi ancora non lo sapesse, il capo supremo di Apple non può portarsi a casa tutti i Mac che vuole, a meno che non se li compri. Un aspetto bizzarro della politica dello “stipendio di 1$ all’anno” che l’iGod ha accettato per tornare ad Apple nel ’96.
La progettazione del nuovo notebook è stata una dura sfida ingegneristica durata due anni, durante i quali El Jobso e Jony Ive, capo della divisione design, hanno visto passare sotto i propri occhi più di 100 diversi modelli preliminari.

VISTA vs LEOPARD: il verdetto di ComputerWorld

computerworld logo

Scott Finnie, editor in chief di ComputerWorld, ha testato e provato software e sistemi operativi per più di 20 anni.

Anch’egli si lancia in una spassionata valutazione di VISTA e LEOPARD. Ma il suo giudizio in merito è inequivocabile.

Qui di seguito pubblichiamo un estratto del suo recente articolo pubblicato su ComputerWorld.com (sotto troverete la traduzione).

Nuovo aggiornamento del Browser Firefox 2.0.0.9

firefox logoNome: Firefox 2.0.0.9
Categoria: Internet
Licenza: Freeware
Data di rilascio: 01/11/2007
Piattaforma: PPC/Intel

Continuano incessanti gli aggiornamenti per Firefox. Dall’uscita di Leopard, il noto browser cerca di conciliare le esigenze di sicurezza con le esigenze di compatibilità con il nuovo s. o. della casa di Cupertino.

Steve Wozniak parla di Leopard e iPhone

steve1.jpgSteve Wozniak, l’uomo che trent’anni fa fondò Apple Computer insieme all’ amico Steve Jobs, ha rilasciato una interessante intervista a Laptop Magazine in cui parla delle recenti scelte di Apple in occasione dell’ uscita del nuovo OSX Leopard. Nonostante dica di non conoscere ancora nei particolari il nuovo sistema operativo della Apple, Steve assicura che passerà al nuovo OSX, nonostante non ritenga che Leopard possa contribuire ad una vera semplificazione del modo in cui un computer viene utilizzato.

“All’ inizio, con i primi Apple, sognavamo che un computer potesse farti fare ciò vuoi. L’idea era che le piccole icone potessero suggerirti ciò che volevi fare, ma ora io mi trovo a dovermi districare fra strani simboli che spesso non sono posizionati nella maniera più efficace. Quando devo svolgere una semplice procedura devo cercare fra le cartelle o nella zona bassa dello schermo. Non credo che niente di tutto questo possa essere risolto con Leopard, perché oggi si incentivano scelte di sviluppo diverse da quella che seguivamo agli esordi.”