In fila per l’iPhone 4, Woz gli dà uno strappo

Parth Dhebar è un ragazzetto che fa ancora le scuole superiori, ma ha già creato un sito internet di discreto successo interamente dedicato alle recensioni di applicazioni per iPhone e iPad, chiamato Simple-Reviews. Potrai pure essere un genietto dell’informatica, ma se ancora non hai la macchina, nessuno che ti possa accompagnare, e non ci sono mezzi pubblici disponibili, come ti organizzi per raggiungere l’Apple Store e metterti in fila per comprare il tuo iPhone 4?

Beh, semplice: chiedi uno strappo ad un amico. Ed è proprio ciò che ha fatto Dhebar. Ha dato un colpo di telefono al suo amico Steve Wozniak e si è fatto passare a prendere, con la sicurezza che lui, il co-fondatore di Apple, ha ancora voglia di stare in mezzo ai Mac Fan, soprattutto in queste occasioni, e di certo non avrebbe saputo dire di no.

Il MacBook Pro salva lo show di Jimmy Kimmel

Un blackout improvviso ha rischiato di mandare a monte la registrazione della puntata di mercoledì del “Jimmy Kimmel Live”, uno dei più seguiti Late Night Show della televisione statunitense. Ci ha pensato una Mela a salvare la situazione. Il buon Jimmy Kimmel non si è dato per vinto ed ha registrato tutto lo show con la iSight del suo MacBook Pro.

Non si è ben capito quale tipo di black-out abbia potuto metter fuori uso solamente le telecamere e il circuito broadcasting senza dare alcun problema all’impianto luci e all’audio ambientale, ma la viva testimonianza della giornalista Kashmir Hill sembra però confermare che il buon Jimmy, già distintosi come melomane convinto in passato, non abbia voluto espressamente approfittare dell’occasione per fare pubblicità a Cupertino (lo conferma la produzione).

iBook + iPad = iPadBook


Poco dopo il lancio di iPad hanno cominciato a girare dei concept grafici di custodie “a conchiglia” modellati secondo la forma di un netbook: spazio per alloggiare iPad come fosse uno schermo e tastiera a corredo.
Si tratta ancora di progetti preliminari, ma se mai qualcuno di essi vedrà la luce, per quanto ben progettato non potrà mai battere la “magia” dell’iPadBook, un dock per iPad con tastiera ricavato direttamente da un vecchio iBook e realizzato da alcuni Apple fan giapponesi.

Ecco il vero iPhonekiller Open Source

Ogni volta che esce un nuovo smartphone, soprattutto se dotato di OS Android, le testate tecnologiche si chiedono immancabilmente se quello sarà finalmente l’iPhone Killer.

Finora ci hanno provato in tanti, ma nessuno è ancora riuscito ad eguagliare ne tantomeno a superare (e soprattutto ridimensionare) il successo dell’iPhone. Lo stesso meccanismo si può applicare, con i dovuti adattamenti del caso, anche all’iPod e, ora,  all’iPad con i suoi 2 milioni di unità vendute in meno di due mesi.

L’open designer Ronen Kadushin è riuscito dove tante grandi aziende finora hanno fallito ed ha creato il vero iPhone Killer Open Source.

iPad e Apple ][+, è subito amore

Panic è una delle più interessanti e creative software house del panorama Mac. Cabel Sasser e i suoi colleghi non si limitano a sviluppare alcuni dei migliori software per Mac OS X in circolazione (Transmit 4, Coda e altri) ma hanno anche la capacità di divertirsi e divertire in pure stile geek. Il loro blog aziendale, oltre ad essere un piacere per gli occhi del web designer, è una miniera d’oro per chi ama Apple e la cultura che ruota attorno alla Mela morsicata.

L’ultima trovata della software house di Portland, Oregon, la vedete realizzata in questo video (di cui in apertura trovare un fermo immagine).

Gli 11 tocchi dell’iPad

Se avevate intenzione di regalare un iPad ad un amico polidattilo, ora potete procedere con la certezza che sullo schermo del dispositivo potrà usare tutte le sue 11 dita. Matt “Legend” Gemmel ha sviluppato una applicazione Open Source per testare quanti tocchi simultanei possono essere riconosciuti dall’iPad e ha scoperto che il numero magico, l’avrete capito, è 11.

Pare che prima di lui lo avessero già intuito gli sviluppatori di Plants VS. Zombies HD (iTunes link), che nella descrizione della propria applicazione avevano specificato la possibilità di utilizzare fino ad 11 tocchi simultanei. Resta da capire se Apple abbia diffuso ufficialmente questa specifica tecnica oppure no.

Qualche dubbio sulle recensioni in App Store

Il tempo è tiranno, lo si sa, e purtroppo non ho più tutto il tempo che avevo una volta da dedicare al mio hobby “elettronico”, ovvero quello di provare decine e decine di applicazioni per iPhone. Ormai, dopo la nascita della mia secondogenita, tutto quello che riesco a fare, a parte cambiare pannolini, somministrare biberon a qualsiasi ora del giorno e della notte, ed emettere strani suoni per farla sorridere, è quello di sfogliare le descrizioni delle applicazioni in testa alla classifica, sia gratuite, sia a pagamento, alla ricerca della chicca da scaricare.

Un paio di giorni or sono mi è caduto l’occhio su un’applicazione che promette di trasformare la fotocamera dell’iPhone in una da 7 megapixel. Mi sono detto che era senza dubbio la solita bufala, non si possono trasformare le pere in mele e solo Nicolas Flamel, tra leggenda e fantasia di J. K. Rowling, è riuscito a mutare il piombo in oro. Tuttavia il fatto che l’applicazione era nella top-10 (attualmente è quinta) ha acceso la mia curiosità, così sono entrato a vedere la descrizione e i commenti degli utenti.

Dilbert e l’iPhone prototipo

La storia del prototipo di iPhone smarrito in birreria dall’ingegnere Apple Gray Powell e rivenduto a Gizmodo, è finita anche in una striscia di Dilbert. Scott Adams ha pubblicato il fumetto sul proprio blog perché, spiega, la prima data libera per la pubblicazione “ufficiale” sarebbe stata il 18 giugno. Il protagonista della striscia in questo caso non poteva che essere Wally, il collega scansafatiche che trova mille scuse per non combinare mai nulla. Di seguito la traduzione per chi non masticasse molto bene l’inglese.

9:41 e 9:42, Forstall svela il segreto dell’ora misteriosa

La ragione per cui Apple ha deciso di inserire le 9:42 come orario standard su tutti i display degli iPhone raffigurati nelle immagini promozionali dal 2007 ad oggi è sempre stato un piccolo mistero dalle mille spiegazioni possibili. Il fatto che sull’iPad ora compaiano le 9:41 come orario standard ha contribuito ad infittire l’arcano.

Contrariamente a quanto avviene per molti dei “grandi misteri” di Apple, sui quali si mormora che presto Roberto Giacobbo potrebbe scrivere un nuovo libro, quello delle 9:42 e 9:41 ha ora una spiegazione ufficiale. E’ stato addirittura Scott Forstall, uno dei massimi dirigenti della Mela, a rivelare il perché di quegli orari al lead developer di Secret Labs Jon Manning, che lo ha intercettato all’App Store di Palo Alto il giorno del lancio dell’iPad.

Greg Packer, primo della fila anche per l’iPad

Me lo aspettavo. Negli U.S.A. mancano ancora quasi tre giorni al lancio dell’iPad eppure c’è qualcuno che si è già messo in fila davanti all’Apple Store di New York sulla 5th Avenue. Quello che non mi aspettavo era di trovare una faccia nota. Il pazzo in questione, infatti, si chiama Greg Packer e anche se molti di voi non si ricorderanno il suo nome, sono sicuro che quasi nessuno è riuscito a togliersi dalla testa quella orrenda foto datata 2007 (in alto a destra).

Esatto, quella in cui il buon Greg, sudato come una forma di Parmigiano Reggiano e -immagino- altrettanto profumato, sedeva sulla sua seggiolina pieghevole dopo tre giorni di attesa da primo della fila per comprare un iPhone, sfoggiando un baffo indefinibile e una capigliatura sbarazzina probabilmente ottenuta grazie ad un pettine intinto in un vasetto di olio motore esausto.

Yep! Il giro del Web in tre lettere

Si può fare il giro del web, in una girandola di citazioni congiunte, grazie a tre semplici lettere? La risposta è sì, se quelle tre lettere sono una “Y”, una “e” ed una “p” e te le ha scritte tale Steve da Cupertino usando il suo iPad. E’ esattamente quello che è capitato a TAL e al sottoscritto questa settimana. Si, ci aspettavamo che il Mac Web si interessasse alla cosa. Non ci aspettavamo però che pure la stampa tecnologica statunitense venisse a chiederci informazioni sulla semplice risposta di El Jobso.
Stiamo forse indulgendo un po’ troppo ad una spudorata auto-celebrazione? E che diamine, certo che si! Per due motivi:

  1. Non capita tutti i giorni che Steve Jobs ti risponda.
  2. Non capita tutti i giorni di finire citati sul New York Times e sul Los Angeles Times per questo.

iCon: una nuova serie TV firmata Dan Lyons

Dan Lyons (foto), il columnist di Newsweek meglio noto come “Fake Steve Jobs” sarà l’autore di una nuova sitcom satirica che andrà  in onda prossimamente sul canale via cavo statunitense Epix . La serie, che si comporrà di episodi della durata di mezzora, si chiamerà iCon e sarà incentrata sulla figura di Tom Rhodes, un capitano d’azienda della Silicon Valley potente, bizzoso e dall’ego sconfinato. Si nota una certa somiglianza, almeno nella vaga descrizione affidata per adesso ai comunicati stampa, con un certo tizio di nome Steve. E di sicuro non può essere Ballmer, ma solo perché la Microsoft ha la sua sede fuori dalla Valley. Indovinate di chi si tratta?

9.950$ per il gradino di vetro dell’Apple Store di NY

Qualche giorno fa vi abbiamo parlato di un’asta piuttosto curiosa che si stava tenendo su eBay. Mark Burstiner, ex dipendente dell’Apple Store 5th Avenue di New York, aveva messo in vendita sul noto sito di aste online un gradino danneggiato proveniente dalla grande scala a chiocciola in vetro del famoso Store. Avevamo già archiviato tutto nella cartella “vicende stravaganti” ma ci sono stati ulteriori sviluppi. Secondo quanto scrive lo stesso venditore su Gizmodo, la Seele Gmbh, l’azienda che si occupa della manutenzione della scala di vetro, lo ha contattato minacciando azioni legali.

Macworld pubblica il “keynote” di David Pogue

Con un paio di settimane di ritardo sull’apertura del Macworld 2010, IDG ha pubblicato su YouTube il video completo del “keynote” di David Pogue con cui si è aperta l’edizione di quest’anno dell’evento di San Francisco.
Il columnist del New York Times ha intrattenuto il pubblico per un’oretta buona con un vero e proprio spettacolo ironicamente chiamato “Late Night with David Pogue”, nonostante l’inizio fosse previsto per le 9:00 del mattino. Sprazzi di comicità nerd, le tipiche parodie musicale in tema tecnologico (storica “trovata” del giornalista) e contaminazioni con la cultura geek-pop grazie alla  partecipazione di LeVar Burton, il comandante Geordi LaForge di Star Trek (video a fine articolo).

Matrimonio all’Apple Store


Nell’elenco delle cose che si possono fare in un Apple Store – comprare un prodotto Apple, ricevere assistenza da un Genius, sfruttare la connessione internet a sbafo – non compare di certo la voce “sposarsi”. O sarebbe meglio che non compariva fino a domenica scorsa (San Valentino), quando Ya Ting Li e Joshua Li hanno deciso di pronunciare il fatidico si all’interno dell’Apple Store sulla 5th Avenue a New York.

Del resto si erano incontrati proprio lì. Ting Li stava comperando un iPod e Josh ha attaccato bottone con la scusa di aiutarla nella scelta.  Ad officiare la cerimonia un reverendo vestito con jeans e collo alto d’ordinanza in pure stile Steve Jobs.

iPhone e iPod Touch, un dock gratuito

Sulla scia dell’“art attack” che vi abbiamo suggerito per l’iPad, abbiamo raccolto una segnalazione da parte del nostro lettore Massimiliano che ci teniamo a ringraziare.

Ognuno di voi può prepararsi un dock per il proprio iPhone o iPod Touch semplicemente partendo da un PDF stampato su cartoncino. Poche semplici mosse Pochi semplici ritagli ed ecco pronto il vostro dock come quello dell’immagine di apertura. Funzionale e gratuito.

Ma vediamo dopo il salto qualche suggerimento e le video istruzioni.