A Natale meglio un iPad che la salute

La Consumer Electronics Association, l’associazione dei produttori di elettronica di consumo che organizza il CES di Las Vegas, ha pubblicato i risultati alquanto curiosi di un sondaggio su ciò gli adulti americani si aspettano o vorrebbero come regalo a Natale 2010.
Alla CEA fa particolarmente piacere notare che nonostante la spesa per i regali sia potenzialmente in discesa rispetto all’anno scorso, i prodotti elettronici quest’anno saranno fra i beni più richiesti.

I prodotti Apple, in particolare, fanno la parte del leone, con l’iPad che è il terzo regalo più desiderato dopo il computer portatile (generico, non necessariamente un Mac) e… ahem… la Felicità e la Pace nel Mondo, rispettivamente con la F e la P maiuscole.

Obama autografa un iPad con Adobe Ideas

Ma chi se ne frega direte voi, con tutti i problemi che hanno gli Stati Uniti e il mondo intero, se P.O.T.U.S. ha autografato un iPad con il suo ditone usando Adobe Ideas. Ma forse vi sfugge qualcosa: quello di Sylvester Cann (che vedete nella foto) è il primo iPad in assoluto firmato da un Presidente degli Stati Uniti. Come dite? L’iPad è nato sotto la presidenza Obama e quindi era impossibile che qualche Presidente lo firmasse prima di lui? Quisquilie.

Chiedi chi era Steve Jobs, ma non ai parlamentari

Con il rinnovo di Wired.it è partito anche un nuovo “serial” di Wired TV Italia dall’eloquente titolo di Onorevole Web. In buona sostanza Niccolò Senni gironzola davanti a Montecitorio cercando di intercettare i parlamentari e rivolgere loro qualche domanda a tradimento su argomenti di tecnologia. Un’idea che a onor del vero non è del tutto originale (a Wired lo dicono apertamente). Il richiamo a Le Iene è abbastanza evidente anche nel modo di vestire del buon Niccolò.

In ogni caso mettere in difficoltà i nostri parlamentari con domande che i giornalisti ufficiali non farebbero mai non può che essere una cosa positiva e rivela facilmente la beata ignoranza di una buona parte del parlamento in merito a questioni strettamente legate all’innovazione, sulle quali per altro il parlamento stesso è chiamato a legiferare.

Questa settimana, la domanda era anche piuttosto semplice: chi è Steve Jobs? (Video a seguire).

Un Mac Museum venduto per 10.000$

Quanto può valere oggi un Mac Museum? Se il museo è quello di Gil Poulsen di Franklin Park, New Jersey, la risposta è 10.000 dollari. A causa di un imminente trasloco Poulsen è stato costretto a liberarsi della sua raccolta di computer Apple con un’asta su eBay, che si è conclusa con un’offerta vincente pari a tale somma.

Il Mac Museum di Poulsen, un vero spettacolo per gli occhi di ogni Mac afficionado, occupava interamente lo scantinato della casa del collezionista (immaginiamo la gioia della moglie). Nonostante fosse finito su alcune pubblicazioni Apple-oriented anche abbastanza note, l’esposizione non era aperta al pubblico, che poteva (e può) osservarla solo attraverso la galleria fotografica presente sul sito creato da Poulsen.

Un Macintosh Classic II rivive come “orologio”

Matteo, di Ithaca, Stato di New York, ha trasformato un vecchio Macintosh Classic II in un orologio da tavolo un po’ particolare. Lui lo definisce “steampunk”, anche se gli amanti del genere potranno confermarci che questo oggetto non risponde esattamente ai canoni dell’estetica retrofuturibile tipica di questa “corrente”. Sembra più che altro un computer scampato ad un olocausto nucleare che non starebbe male nella scenografia di Fallout. Ma ha il suo strano fascino, non fosse altro per il lavoro che c’è dietro.

L’accrocchio “vanta” un hard disk da 20 MB, 16Mhz di frequenza di clock e fa girare ancora con successo MacOS 7. Di seguito trovate una gallery dedicata al Mac-orologio postatomico e una descrizione fornita dal suo creatore.

Lily Allen denuncia Apple

Oggi spezziamo il continuo flusso di rumor e novità sui prodotti Apple con una notizia che potrebbe essere classificata come “gossip” per il mondo dello spettacolo. Come avrete intuito dal titolo, la protagonista della vicenda è la cantante Lily Allen che, forse per passare il tempo durante la sua maternità, ha deciso di sporgere denuncia nei confronti dell’azienda di Cupertino.

Perchè? Dopo aver subito un attacco informatico (del quale non si conoscono molti dettagli) ai danni del suo MacBook, l’artista ha richiesto, invano, un intervento dell’assistenza Apple. In base a quanto riportato dal The Sun, procedere legalmente contro Apple era l’unico modo che la Allen aveva per ricevere informazioni sulle modalità dell’attacco subito.

Steve Jobs, ninja mancato

El Jobso impugna una creazione del suo fidato progettista di spade, Hattori Ive

La notizia, se così la si può chiamare, era del genere “sembra proprio una panzana ma speriamo che almeno un pizzico di verità ci sia perché sarebbe bellissimo”. Purtroppo Apple ha già smentito tutto.

Secondo quanto riportato dal giornale online giapponese SPA! (via Sankaku Complex), El Jobso avrebbe fatto una capatina in Giappone a luglio, durante le ferie. Atterrato con il suo Gulfstream e famiglia al seguito al Kansai International Airport (vicino ad Osaka) avrebbe poi dedicato qualche giorno ad un tour di Kyoto, con tanto di visita alle attrazioni per turisti.

Durante la sua gita El Jobso avrebbe comprato due shuriken (le stelline Ninja) come souvenir, magari da regalare a Katie Cotton o a Phil Shiller per difendersi dai giornalisti invadenti. All’imbarco per il viaggio di ritorno gli agenti di sicurezza dell’aeroporto hanno “contestato” gli oggetti che aveva in valigia, scatenando la sua ira.

iWatch, ecco le prime proposte

I produttori di accessori, come previsto, hanno iniziato ad offrire varie soluzioni per la trasformazione dell’iPod nano nell’iWatch. Lo avevamo già previsto – senza nessuna velleità visionaria, era fin troppo facile capire che sarebbe andata in questo modo – quando abbiamo visto l’immagine del primo iOrologio ad un paio di giorni dalla presentazione del nuovo prodotto.

In quel caso si trattava di un trucco, l’iPod nano era stato semplicemente clippato al cintolino di un orologio da polso con il quadrante girato al contrario. Le soluzioni di iLoveHandles (20$), Maratac (17$) e Incipio (prezzo N.D.) sono invece pensate appositamente allo scopo di utilizzare l’iPod come orologio.

L’iWatch è realtà

Qualche tempo fa, quando lo schermo touch del nuovo iPod nano era già stato rivelato da alcune foto spia, avevamo ipotizzato, non senza un po’ di dovuto scetticismo, che nei progetti di Apple ci fosse l’iWatch. L’orologio elettronico multifunzione, da sempre chimera dei veri MelaGeek con il poster di Woz in camera, è finalmente diventato realtà e si chiama… iPod nano.
Steve Jobs lo ha ammesso anche sul palco dello Yerba Buena Center For the Arts: “c’è addirittura uno dei nostri alti dirigenti che lo ha messo al polso e lo usa come un orologio”.

Del resto basta una fascia da polso o un cintolino chiuso a cui “clippare” l’iPod nano e il gioco è fatto. E personalmente credo che questa possibilità di utilizzo fosse nella testa di Ive e compagnia fin da quando hanno pensato di squadrare e rimpicciolire il formato del nuovo iPod. Altrimenti perché prendersi la briga di installare proprio una “applicazione orologio” fra quelle in dotazione al dispositivo?

iPhone 4 coffee table, l’ultimo di una serie

Ecco un complemento d’arredo perfetto per il salotto del vero Apple Maniaco: il tavolo da caffè a forma di iPhone 4. E’ opera di un anonimo dalla spiccata manualità che ha pensato di tributare in questo modo il genio di Jony Ive.

Rispetto all’oggetto a cui si ispira questo tavolino ha il difetto di non essere utilizzabile come telefono. “Chi se ne frega”, direte voi, “è un dannatissimo tavolino”. Giusto, ma vista la quantità di persone secondo le quali il mio iPad è un iPhone gigante imperfetto perché “non telefona”, c’è da aspettarsi una critica analoga un tavolino che corrisponde perfettamente alla stessa descrizione.

MacBook Pro cade a 195 mph ma si accende ancora!

Ecco una storia di Mac incidentato ma ancora funzionante proveniente da oltreoceano: un appassionato di moto è andato a fare un giro portando con sé il suo MacBook Pro 13 “ nello zaino sulle spalle; ad un certo punto la zip di chiusura dello zaino si è aperta e il MacBook Pro è volato per terra a 195 mph (315 km/orari circa !!!), con conseguenti rotolamenti per oltre 150m sul lato erboso della strada. MacBook Pro da buttare ?

iPad per i sumoka: è adatto alla loro mole

L’associazione che gestisce lo sport tipicamente giapponese del Sumo, ha annunciato che distribuirà a tutti i 51 club di questa disciplina degli iPad, con lo scopo di migliorare l’efficienza delle comunicazioni.

Pare infatti, e non stento a crederlo, che le montagne umane che praticano tale sport, i sumoka, abbiano difficoltà a gestire i piccoli tasti di un normale telefono cellulare, di qui la necessità di utilizzare qualcosa di proporzionato alla loro mole.

Un modo alternativo di usare l’iPad


La domanda di questo millennio è: cosa ci succederà nel 2012? a cosa serve l’iPad? Ormai da mesi ci è stato svelato il tablet designed in Cupertino eppure ancora oggi, quando qualcuno ci pone questa domanda, siamo quasi gelati e spaventati dalla risposta da dare.

Con iPad si può far tutto diranno alcuni. Altri diranno che serve a ben poco. Altri ancora che è solo un oggetto trendy. Infine ci sarà il gruppo di quelli che diranno che l’iPad è un iPhone ingrandito e che non può telefonare. Ma un iPad ha anche altri usi, più fantasiosi, che probabilmente in pochissimi hanno il coraggio di sperimentare. Pochissimi, non nessuno.

Antenn-aid, il cerotto per “medicare” iPhone 4


Eccoci ancora una volta a parlare di iPhone 4. Probabilmente è il prodotto marchiato Apple di cui più si parlerà nella storia della Mela. È disponibile in un numero limitato di paesi eppure se ne parla tutti i giorni e a tutte le ore.

A tener banco è ancora una volta la questione della death grip che sta animando il popolo della rete (e non solo) con discussioni sulla maggiore o minore gravità del problema-non-problema che sembrerebbe affliggere una limitata fascia di utenti di iPhone 4 ed anche altri quelli di altri smartphone.

E se gli utenti si sono ormai schierati in due blocchi contrapposti, uno che sminuisce il problema della presa della morte ed un altro che trova inaccettabile una cosa simile, ecco qualcuno pronto a rimetterli d’accordo cogliendo anche la palla al balzo per guadagnarci qualcosina.

L’itagliàno di Apple, atto XXIII

La rubrica “L’itagliàno di Apple” di The Apple Lounge non va in vacanza. Per chi in questo sabato di luglio è ancora a casa in attesa delle ferie, ecco che vi riportiamo un nuovo errore commesso dai traduttori di Cupertino. Anche se questa volta vogliamo essere davvero pignoli e chiamare errore una imprecisione. Ma meglio mettere i puntini sulle “i” e tenere i traduttori della Mela sempre sulle corde (non sia mai che qualcuno ci legga).

L’imprecisione è quella riportata nell’immagine di apertura. Se provate a creare una nuova e-mail e non inserite l’oggetto, un messaggio come quello mostrato comparirà informandovi che non avete inserito il soggetto dell’e-mail. Ora l’imprecisione nasce da una traduzione troppo letterale in un caso. Se nel caso della creazione della nuova e-mail abbiamo il campo “Oggetto” (che in inglese è “Subject”), nell’avviso viene ricordato all’utente che non è stato inserito il “Soggetto” (appunto il famoso “Subject”).

Matrimonio con l’iPad: meglio in inverno

I matrimoni celebrati all’interno degli Apple Store non sono una novità e non è la prima volta che si sente parlare di cerimonie nuziali in cui l’iPad ha giocato un ruolo di qualche tipo (in sostituzione del libro del reverendo o come semplice “oggetto di scena” senza un ruolo preciso).

Sol Lipman è però sicuramente il primo reverendo iPad maniaco costretto a fare i conti con la legge di Murphy, sempre pronta a colpire quando ci si affida totalmente alla tecnologia. Sì, anche se il dispositivo tecnologico in questione è targato Apple.

Un aereo all’Apple Store per il lancio di Iphone IV?

Una delle cose che più mi piace dei lanci di nuovi prodotti Apple, è l’inevitabile sagra dello strafalcione cui puntualmente partecipano le agenzie di stampa e, di conseguenza, un buon numero di testate nazionali. E’ successo anche a questo giro, anche se, a dire il vero, il premio per il pezzo più divertente della settimana va di diritto all’ASCA per un comunicato sul lancio dell’applicazione di Alitalia “su Apple Store”. Proprio così, su Apple Store. E va bene, ci può stare, non possiamo pretendere che tutti capiscano la differenza fra Apple Store e App Store. Ma l’errore genera simpatici equivoci, grazie all’uso del mai troppo inflazionato termine “sbarca”.

Leggendo il titolo “ALITALIA: SBARCA SULL’APPLE STORE” si può pensare che la valorosa cordata italiana abbia trovato il modo di attivare uno scalo a Roma Est, grazie ad una particolare partnership con Apple che permetterà ai passeggeri di scendere dal vettore per trovarsi direttamente fra i tavoli espositivi del punto vendita della Mela.