Siri Dixit: le Tre Leggi della Robotica

La vecchia Susan Calvin sedeva nel suo vecchio ufficio ormai rimodernato, e lanciava occhiate di disapprovazione verso i nuovi arredi e, soprattutto, verso chi li aveva scelti.

Il nuovo robopsicologo capo la osservava con riverenza e con una certa timidezza.

Parallels Desktop 8 – Il Giveaway di TAL

Qualche giorno fa vi abbiamo proposto la nostra recensione di Parallels Desktop 8, l’ultima incarnazione del noto software per la creazione di macchine virtuali su Mac.
Parallels Desktop 8 introduce il supporto al neonato Windows 8 (per la cui installazione al momento è bene aspettare) ed è ottimizzato in particolar modo per girare su OS X Mountain Lion.
Come promesso nella nostra recensione abbiamo un paio di codici a disposizione che vi permetteranno di scaricare gratuitamente il software.
Continuate a leggere per scoprire come fare ad accaparrarveli.

Quick Look: baby Steve Jobs di Halloween


Mancano un paio di giorni ad Halloween e sicuramente molti di voi staranno pensando a come vestirsi in occasione della festa più consumistica mai importata dagli U.S.A.. I giovani genitori, magari, cercano idee anche per i loro piccoli. Una potrebbe essere quella di conciare il proprio bimbo come nell’immagine di apertura: un baby Steve Jobs.

Dolcevita nero, jeans, scarpe da ginnastica (meglio se New Balance), occhiali harrypotteriani (passateci il neologismo), una mela e qualche dispositivo a marchio Apple di contorno. Un costume semplice, economico e di sicuro effetto. Dopo il salto trovate una galleria con altre foto di Zeke, questo il nome del piccolo, in tenuta jobsiana.

Siri Dixit: Star Trek ed il teletrasporto

Nuovo appuntamento per la nostra rubrica Siri Dixit: questa volta l’assistente vocale made in Cupertino ha dato un’ennesima dimostrazione della sua passione per la fantascienza, mondo notoriamente caro ad Apple.
Dopo gli innumerevoli riferimenti alla Guida Galattica per Autostoppisti è stavolta il turno di Star Trek, la celeberrima serie TV: mettetevi comodi, allacciate le cint…anzi no, togliete la cintura, le scarpe, la giacca e vuotate le tasche.

No, non sono diventato matto: date un’occhiata agli screenshot e ve ne convincerete.

L’iPhone che funziona ancora dopo sei mesi nel lago

Di storie incredibili sulla sopravvivenza di un iPhone in condizioni estreme ne abbiamo sentite parecchie negli ultimi anni. Ricordo bene, ad esempio, quella del telefono caduto da un aereo e ancora funzionante dopo il volo nel vuoto. Quella raccontata da un utente su Reddit volendo è ancora più interessante, perché c’è di mezzo un elemento come l’acqua, la nemesi assoluta di qualsiasi dispositivo elettronico.

Siri Dixit: rosso di sera

Dopo l’eccitazione dei primi giorni, quando Siri in italiano celava ancora parecchie chicche tutte da scoprire, la frequenza con cui l’assistente virtuale ci sorprende con risposte ironiche o argute è comprensibilmente diminuita.
Basta “cercare” bene, però, e qualcosa salta ancora fuori. Il nostro lettore Andrea ha scoperto che Siri riesce a capire almeno un proverbio. Provate ad interpellarla e a dirle “Rosso di sera”.

Siri Dixit: la citazione di Amici Miei

Ormai lo abbiamo ripetuto più volte: una delle vere, grandi novità di iOS 6 per l’utenza italiana è l’introduzione di Siri nella nostra lingua. Quella che Apple ha operato (e ci ha fatto aspettare per quasi un anno) non è una semplice traduzione, dato che anche in italiano Siri sembra aver mantenuto quell’ironia e le, talvolta imbarazzanti, capacità espressive che la caratterizzano nella versione inglese.
Ne è una prova la citazione di Totò che vi abbiamo mostrato qualche giorno fa e una nuova “perla” ispirata a Monicelli.

L’itagliàno di Apple, atto XLII

Era un po’ di tempo che non vi segnalavamo grossolani errori di traduzione nei software Apple, ma non perché non ne trovassimo. Li stavamo semplicemente accumulando, e ve ne proponiamo oggi ben 4, tutti molto carini.

 

 

 

L’itagliàno di Apple, atto XLI

Siamo desormai juntos a la cuarantunesimas puntada de cuesta nuestra rubriqueta dedicata a los strafalciones de Apple. Porque estamos scriviendo in esto stranissimo modo a medà fra espagnolo e italiano como un alenator de futbol Sudamericano in conferencia stampa o come el famosissimo y bravissimo Abelardo Norchis?
Muy simplicissimo: porque se stiamos adatando alla nueva interlingua que Apple ha deciso de usare por publicizar la nueva promociòn por el rituerno a la Escola.
Pensate bien! No es più facile assumer solamente un tradutor por l’espaniol e l’italiano? Este son dos lingues tanto similar che non riquieden de esser separatas. Por tanto viva la revoluciòn linguistica de Apple y viva la nuestra nueva lingua, l’Itaniolo, o si preferites, l’espaniano!

Samsung, ovvero: perseverare diabolicum est

Ieri all’IFA di Berlino Samsung ha presentato alcuni nuovi dispositivi che supportano Windows 8. Fra di essi vi sono anche due ibridi laptop-tablet, lo Slate 5 e Slate 7, che per fortuna non assomigliano più di tanto ad un iPad. In compenso, quando “montati” nella modalità laptop ricordano più che vagamente un MacBook Air. Siamo sicuri che si tratti di una coincidenza. E poi diciamocelo, Apple non può pretendere brevettare la forma a doppio rettangolo stondato, con cornice nera, scocca in alluminio super-sottile a spessore con tastiera chiclet nera…

Curiosity: su Marte con una CPU PowerPC 750

Cosa potreste fare oggi con una CPU da 200 MHz, come il G3 che faceva girare i primi iMac, alla fine degli anni ’90? Nulla di rilevante se non un po’ di nostalgico retrocomputing, nell’epoca degli smartphone da un Gigahertz e mezzo di clock.
Beh, non ditelo alla NASA, che questa mattina (le 7:30 ora italiana) ha fatto atterrare su Marte il rover Curiosity, comandato da un sistema basato su una CPU RAD750 della BAE, un processore speciale derivato dal design originale dell’IBM PowerPC 750.

L’aritmetica di Apple

Dopo il successo della rubrica L’itagliano di Apple, la scorsa settimana abbiamo accennato alla possibilità di aprirne una nuova: L’aritmetica di Apple. Da bravi avvoltoi dell’errore ci siamo accorti che oltre che con le parole, a Cupertino hanno qualche problemino anche coi numeri. Ovviamente si tratta di inezie, piccoli errorini inevitabili quando si ha a che fare con immense moli di lavoro e interminabili righe di codice. Ma è divertente, e magari anche utile, raccoglierli.

Quanto vale oggi l’investimento in Apple di Forrest Gump?

Chi ha visto almeno una volta il famosissimo e pluripremiato “Forrest Gump” di Robert Zemeckis probabilmente ricorderà la scena in cui Forrest, tornato a Greenbow, Alabama, riceve un ringraziamento scritto da parte di “una specie di società di frutta” in cui il Tenente Dan aveva investito parte del capitale della Bubba Gump Shrimp Company.
Martin Delaney di FancyDressCostume si è divertito a capire quanto varrebbe oggi quell’investimento di fantasia nell’allora nascente Apple Computer. Siamo nell’ordine dei miliardi di dollari.

Apple cerca un pizzaiolo a Sacramento

Se pensate che per lavorare per l’azienda di Cupertino serva necessariamente una laurea in Informatica, Ingegneria Elettronica o altre affini, ricredetevi. Basta saper fare bene la pizza. Avete letto bene. Apple sta cercando un pizzaiolo e ha messo l’annuncio di lavoro nel posto che gli attiene, ovvero assieme a quelli per ingegneri e altri specialisti del software e dell’hardware nelle pagine delle proposte di impiego per il settore corporate.

Il luogo di lavoro non è Cupertino ma Sacramento, probabilmente nella “cafeteria” di una delle sedi distaccate dell’azienda.

La strana somiglianza fra Mac mini e Samsung Chrome Box

Siamo sicuri che sia una coincidenza, ma non possiamo non notare che il nuovo Chrome Box di Google, piccolo PC desktop su cui gira Chrome OS, sia particolarmente simile ad un altro piccolo computer desktop che risponde al nome di Mac mini. Ed è probabilmente una coincidenza anche il fatto che lo produca Samsung, ne siamo certi.

Dustin Curtis l’ha messa giù meglio di tutti: “Il ChromeBox di Samsung ha un form-factor familiare. Ma tutti i piccoli computer sono realizzati con un apertura circolare sul fondo, no? E’ un metodo naturale di costruzione. In quale altro modo si potrebbe costruire un simile prodotto?”

L’itagliàno di Apple, atto XXXIX

Itagliàno di Apple XXXIX, Errori Apple - TheAppleLounge.com

Itagliàno di Apple XXXIX, Errori Apple - TheAppleLounge.com
Ne abbiamo trovati tanti, ben 39 con quello di oggi, e scovare altri errori che Apple commette quando traduce i suoi software in lingua italiana diventa sempre più difficile. Fortunatamente ci venite in aiuto anche voi lettori con le vostre segnalazioni. Per questa in particolare dobbiamo ringraziare il nostro lettore Mattia di Pordenone che ha notato qualcosa di strano come mostrato nell’immagine di apertura.

L’errore, che abbiamo potuto verificare anche noi su OS X Lion, si trova nelle Preferenze di Sistema alla voce Sicurezza e Privacy. Selezionando il tab Firewall ed attivando quest’ultimo è possibile vedere coi propri occhi quanto riportato nell’immagine di apertura. La traduzione può sembrare un po’ bislacca, ma anche il corrispettivo inglese non è proprio magnifico.

La storia del logo Apple rovesciato

Come scriveremmo se fossimo in una rubrica della Settimana Enigmistica, “Forse non tutti sanno che” fino a una decina di anni fa il logo Apple sul line up di portatili dell’azienda era “rovesciato”. Un immagine vale più di mille parole: ecco ad esempio, qui a sinistra, il PowerBook G3 di Wozniak in una foto della fine dello scorso decennio.

Come potete vedere i vecchi portatili, una volta aperti mostravano il logo rovesciato ad un osservatore esterno. Il PowerBook G4 fu il primo dei laptop Apple ad implementare il logo come lo conosciamo adesso, ovvero visibile nella giusta prospettiva per chi guarda “da fuori”.
Joe Moreno, dipendente Apple dal 1998 al 2007, ha raccontato sul suo blog i “retroscena” di quel cambiamento, un piccolo dettaglio che può aver contribuito alla successiva brand awareness di Apple.

Flashback.K dimostra che i Mac sono meno sicuri? Frottole!

Nei primi giorni di quella che abbiamo definito ormai tutti come la prima vera “epidemia” di malware su Mac abbiamo assistito ad un evento mediatico assai strano: a fronte di una minaccia reale, di una “vera notizia”, di un serio rischio di sicurezza, comprovato, per migliaia di utenti Mac, al quale Apple ha fornito una soluzione con colpevolissimo ritardo, le sezioni tecnologiche dei giornali online hanno taciuto.

Era solo la quiete prima della tempesta. Praticamente tutte le testate tranne poche si sono ampiamente rifatte con gli interessi e hanno cominciato a scrivere di questo famigerato virus per Mac (no, guardate, è un malware) o del temibilissimo worm per Mac (ehm, no, al massimo “trojan”, dai) che risponde al nome di Flashback.K.

Col passare dei giorni il tono è mutato e si è passati dallo scempio terminologico allo sproloquio illogico, con una pletora di “commentatori” che non vedevano l’ora di sputare sentenze sulla presunta verginità violata dei Mac e su quanto siano imbecilli gli utenti Apple che ancora credono di essere più al sicuro rispetto agli utenti Windows. L’epitome di queste crasse analisi distillate da una sapiente cernita di castronerie e pressappochismi ce la fornisce Marco Schiaffino, su Il Fatto Quotidiano, con il suo articolo “Mac più sicuri? Frottole”. Vale la pena dargli una letta, con un po’ di ironia. Nessuna sindrome della maestrina, tranquilli, solo un po’ di sano sberleffo.

Nuovo iPad, c’è chi è già in fila

Il nuovo iPad 3 non arriverà nei paesi del primo gruppo di lancio almeno per un’altra settimana, ma c’è chi è già in fila davanti ad un Apple Store, con un anticipo che definire largo è un eufemismo.
Succede a Londra, a Regent Street per la precisione, dove i due amici e iPad-fanatici Ali e Zohaib sono ufficialmente i primi della fila per l’acquisto di un “nuovo iPad”, venerdì prossimo.
Il tempo londinese, che avrà certamente modo di regalare ai due campeggiatori qualche inaspettata doccetta, non renderà di certo piacevole l’attesa. Ma hey, per un iPad questo e altro, no?