iPhone 3G S: in fila davanti al cubo di vetro

iPhone3G S

Sta piovendo a dirotto e dal clima sembra più d’essere in autunno che all’inizio dell’estate. Come avrete intuito non sto parlanundefineddo della torrida Italia ma di New York, dove una piccola cricca di intrepidi, per nulla spaventati dalle avverse condizioni atmosferiche ha già preso posto all’esterno dell’Apple Store sulla quinta strada.

Le foto, scattate da Engadget, documentano la tendopoli d’ombrelli che i fedelissimi (tutti ragazzi decisamente giovani) hanno installato fuori dal cubo di vetro.
I newyorkesi, un po’ per indole un po’ per l’abitudine maturata in occasione dei due precedenti iPhone days, non sembrano fare particolarmente caso allo strano gruppetto. Galleria dopo il salto.

Tutti i Mac della Maker Faire

La Maker Faire è una due giorni organizzata a San Mateo da Make Magazine e dedicata agli smanettoni e agli amanti del fai da tè e “dell’artigianato tecnologico” la cui ultima edizione si è svolta sabato 30 e domenica 31 maggio. Si tratta di un vero e proprio festival della creatività geek cui prendono parte, in veste di espositori, numerosi inventori, hacker (non solo nel puro senso informatico del termine) costruttori di macchine assurde e più in generale “makers”.

In una tale fucina di creatività non possono mancare i Mac. I luoghi in cui vengono usati non sono le linde scrivanie a cui ci ha abituato il marketing. Queste foto, raccolte da MacWorld, sono l’esempio della totale versatilità dei computer della Mela, la cui affidabilità è fondamentale anche quando c’è bisogno di programmare i driver di una stampante tridimensionale, comandare una proiezione stereoscopica, o sviluppare un’interfaccia open source per la gestione di una poltrona da ufficio che Twitta ogni volta che l’impiegato… l’ha mollata.

Godetevi la gallery, dopo il salto.

L’itagliàno di Apple: atto IV

A quanto pare i post sugli errori ortografici presenti sui nostri Mac vi sono piaciuti particolarmente. Ci sono arrivate altre segnalazioni di errori e strafalcioni da utenti divertiti da questa iniziativa che, lo ammettiamo, è nata quasi per caso da un post della serie Anteprima.
Eccovi dunque un’altra infornata di screenshot di errori linguistici, logici, ortografici o di traduzione. Come dire che “Errare Humanum Est” e quindi anche Apple piazzare qualche errorino qua e là, in barba al perfezionismo di Steve.

Ignora!

Alessandra ci segnala l’immagine d’apertura. La domanda è semplice: “Vuoi ignorare la fastidiosa lucina gialla che ti avverte del problema di Time Capsule?”. Non si può certo dire che all’utente venga lasciato l’imbarazzo della scelta.

iPhone 3G soffre il caldo

Finora avevo visto questa immagine solo all’interno della documentazione tecnica di Apple, credendo fosse un avviso che difficilmente può comparire: iPhone 3G, se raggiunge una temperatura eccessiva, smette di funzionare. Un lettore di TIB ha ha inviato il presente screenshot per testimoniare la particolare situazione in cui si è imbattuto per via del calore eccessivo che il suo iPhone ha raggiunto dopo essere stato esposto al sole per molto tempo.

Mac storici: il Macintosh SE trasparente

Molti di voi avranno già sentito parlare del Macintosh SE, uno dei modelli che Apple lanciò a fine anni ’80 utilizzando il case del primo Macintosh. Scommetto però che non sono molti quelli che ne conoscono la versione trasparente che vedete in queste foto di Charlie Springer. Esatto l’iMac G3 non fu il primo Mac ad avere in dotazione un case trasparente.

In realtà questo Mac SE è un vero oggetto di culto per i collezionisti e non fu mai commercializzato. Furono realizzati solamente una ventina di case come questo e solo dieci furono utilizzati per realizzare computer funzionanti che vennero regalati ad ingegneri e progettisti del Mac SE team. La leggenda dice che colui che riuscirà a raccogliere i 10 Macintosh SE trasparenti verrà investito di immensi poteri. O forse mi confondo con i teschi di cristallo Maya.
Dopo il salto una galleria del Mac SE/20 versione trasparente.

FliPhone: modellini iPhone-comandati

Joshua Ziering è particolarmente soddisfatto del suo iPhone. Lo aiuta in moltissime delle sue attività quotidiane da geek, ma gli mancava solo la possibilità di utilizzarlo per una delle sue grandi passioni: l’elimodellismo.
Josh non si è scoraggiato e ha pensato bene di realizzare un’applicazione per iPhone che funziona da interfaccia per il comando a distanza tramite Wi-Fi dei suoi modellini di elicottero.

Il processo di realizzazione è descritto da Josh nel suo blog e dopo il salto trovate un video di alcuni test. Come direbbero gli americani: impressive!

Anteprima: riciclare la vernice

L’ottima idea pubblicitaria della Rona, un’azienda canadese che si occupa di riciclo. Dopo il salto trovate anche un video.
[via TheDoc]

Un iMac G4 di LEGO ispirato a Luxo Jr


C’è un’azienda che ha sviluppato negli anni un vero e proprio seguito di utenti e appassionati paragonabile alla comunità Apple: la LEGO. Quando un appassionato che appartiene ad entrambi i fronti unisce le due cose si ottengono risultati fantastici, come questo Mini iMac G4 (con LCD funzionante) realizzato da Bjarne Tveskov con i mattoncini olandesi e una cornice digitale.

L’ispirazione, dice Tveskov sul suo sito, arriva non solo dal vero iMac G4 ma anche da un corto realizzato da Pixar in cui Luxo, la lampada simbolo dell’azienda di animazione, è affiancata da una sua versione ridotta, Luxo Jr (video e galleria fotografica dopo il salto).

Trova un mattone al posto del MacBook Pro

A Napoli, se la mia conoscenza delle gergalità partenopee e della cinematografia anni ’90 non mi inganna, lo chiamerebbero un contropaccotto. Vi ricordate il tormentone di fine estate che precedette il lancio dei nuovi portatili Unibody? Si parlava insistentemente di un misterioso brick, un mattone, che poi si è scoperto essere il blocco d’alluminio da cui vengono ricavate le scocche dei nuovi portatili.
Un lettore di Consumerist, noto blog dedicato alla tutela dei consumatori, ha acquistato un MacBook Pro in un Best Buy texano e una volta aperta la confezione ha scoperto che il termine “brick”, nel suo caso, ha assunto una connotazione tutt’altro che metaforica.

Steve Jobs: settimo CEO di tutti i tempi

Quali sono i migliori e i peggiori CEO americani di tutti i tempi? Portfolio, rivista economica (ahimé di prossima chiusura) di Condé Nast ha provato a girare la domanda a professori di economia di riconosciuta fama e ha stilato due classifiche: una top 20 e una worst 20. In entrambe c’è un pezzetto di Apple: Steve Jobs fa parte della lista dei buoni mentre John Sculley, CEO di Apple fino al 1993, si è meritato un posto nella lista dei cattivi.

Operazione Apple Fanboy Sticker Revival

Curiosando fra i memorabilia Apple di questa svendita di cui vi abbiamo parlato un po’ di tempo fa, mi sono imbattuto in un vecchio sticker della prima metà degli anni novanta, il periodo in cui la battaglia ideologica fra Mac User e utenti Windows toccava punte mai più eguagliate.

Oggi sul retro della vostra macchina potete appiccicare al massimo una delle meline adesive che trovate nella confezione di un prodotto Apple. Back in the days, come direbbero gli anglosassoni, a Cupertino si usava sfornare sticker ben più divertenti, come questo con la scritta “Windows 95 = Macintosh ’89” che, oltre ad affermare un dato di fatto, racchiudeva in sé tutta l’acredine che al tempo correva fra le due aziende.

I Photoshop Disaster dei grafici Apple

In un commento al post dedicato all’iPod touch in versione “regalo per la mamma”, il lettore LostCrew ci ha segnalato che l’immagine ad inizio post mostra l’ostinazione di Apple nel commettere un errore grafico non da poco nelle illustrazioni di iPod touch.
Per la precisione il problema sta nel riflesso dello schermo dell’iPod di sinistra sul retro dell’iPod di destra. Come fanno notare su PhotoshopDisaster, in relazione ad una vecchia immagine che riporta lo stesso “strafalcione” (si tratta di un template utilizzato più volte a vari scopi) alla Apple probabilmente sono in grado di modificare artificialmente il raggio di curvatura dei raggi luminosi. Chissà che non sia un effetto collaterale del campo di distorsione della realtà che circonda El Jobso.

Dalla Cina con furore: HiPhone Nano

Non ci siamo inventati nulla, la ditta cinese che lo produce (quelli del clone più famoso di iPhone insieme al Meizu) l’ha proprio chiamato così: HiPhone Nano.
Si tratta di una versione tarocca di un modello di mini-iPhone che Apple non ha ancora nemmeno immaginato (e che probabilmente non produrrà mai). Nella fattispecie sembra il risultato di un esperimento di ingegneria genetica finalizzato all’incrocio fra uno Star-TAC e un iPod nano di prima generazione ad opera di uno scienziato pazzo daltonico su commissione di una setta di luddisti nord-coreani.

Apple aveva già fallito nell’incrocio fra iPod e cellulare Motorola con il dimenticabilissimo Rockr. Quell’esperimento, però, ebbe perlomeno un esito indirettamente positivo: Steve Jobs capì che per ottenere un telefono-iPod che potesse davvero piacere alla gente Apple doveva fare tutto in casa propria, in quel di Cupertino.
In ogni caso io impazzisco per l’orologio finto-analogico. Ce lo aveva anche il mio Philips Savvy all’inizio di questo decennio, anche se meno bello. Foto di HiPhone nano aperto (si, perché è un flip-phone) dopo il salto.

I MacBook Pro scalano l’Everest

Per promuovere la First Ascent, una linea di indumenti tecnici da alpinismo, alla Eddie Bauer hanno pensato bene di organizzare una passeggiatina fin verso la vetta dell’Everest e di documentare con riprese in HD tutta l’impresa.
La crew di film-makers che si sta inerpicando su per l’Himalaya rilascia alcuni “dispacci” video pubblicati su YouTube e sul blog dedicato all’evento promozionale, se così lo si può chiamare.

Indovinate quali computer si sono portati dietro i produttori per fare editing video on-the-go e per pubblicare i dispacci online? Esatto tre MacBook Pro, insieme ad altre attrezzature tecniche come le videocamere Sony e diversi Hard Disk Lacie Rugged per i backup.

Microsoft Laptop Hunters: Frank il senzatetto

Dopo Lauren, Giampaolo, Jackson e Lisa ecco il quarto spot della serie Laptop Hunters. Il protagonista di questo episodio è Frank, un senzatetto a cui la produzione regala 1000$ per comprare un laptop a sua scelta. Ma c’è un problema: a differenza dei suoi predecessori, e nonostante la propria infausta condizione, Frank non ne vuol sapere di comprare un PC, preferirebbe comunque un Mac. O magari i 1000$ cash. Alla fine si convince a malincuore e trova un uso consono per il proprio PC nuovo.

Allo staff che cerca in ogni modo di orientarlo all’acquisto di un PC:“Sono povero, mica ritardato! Questo computer fa schifo!”

Peccato che non sia un vero episodio della serie di spot, era il migliore fra quelli visti finora.

Tips Lounge: Easter Eggs nel Terminale

Anche quest’anno, per onorare l’atmosfera pasquale, vi presentiamo qualche curiosa Easter Egg che potrete scovare nel vostro Mac. L’anno scorso vi abbiamo parlato delle sorpresine nascoste in Leopard (Le Easter Egg nascoste in Mac OS X Leopard), quest’anno ci concentriamo più espressamente su piccoli trucchetti divertenti che passano per il terminale. A onor del vero l’anno scorso citavamo il “blob”, ovvero la sferetta di comando che si può attivare proprio con un comando da Terminale, quindi in questo post non la chiameremo nuovamente in causa. Se siete curiosi vi rimando al vecchio articolo.

Ricordo agli amici Linuxiani, se non lo sanno già, che alcune delle seguenti Easter Egg (la prima e l’ultima) sono riproducibili anche nel Terminale del pinguino, dato che sono “sorprese” incluse in software condivisi dai sistemi UNIX e BSD.