iPhone 3G: tanto delicato che si rompe da solo?

Giusto ieri abbiamo fantasticato con voi su come saranno gli iPod di prossima generazione: molto probabilmente con Settembre vedremo delle interessanti novità. Nuovo design, nuovo software, nuovi colori e nuovi materiali faranno sognare tantissimi fan del lettore MP3 più famoso al mondo: speriamo soltanto che la qualità dei materiali non sia come quella degli iPhone 3G bianchi da 16GB. Sembra infatti che si rompano da soli. Seguiteci in questa inaspettata notizia.

iPhone 3G e Vodafone: piccola inchiesta

A due settimane dal lancio di iPhone in Italia sia con Vodafone che con TIM, abbiamo voluto capire l’effettivo interesse verso il melafonino ora che è ufficiale nel mercato italiano della telefonia mobile. Ci siamo recati in quattro negozi Vodafone One di una grossa città del nord Italia: le nostre considerazioni non vogliono essere generalizzate al mercato nazionale, bensì vogliono essere uno spaccato dell’accoglienza di iPhone nel nord del “Bel Paese”.

MacBook Touch o iTablet: Apple è sempre più “touch”

È bastato un semplice highlight durante la conferenza di presentazione degli utili del terzo trimestre, condito con un comunicato di Steve Jobs che indicava “nuovi ed entusiasmanti” prodotti di Apple per il quarto trimestre del 2008, a scatenare i rumors di tutto il Mac web internazionale. Noi di TAL, con la linea editoriale che ormai conoscete, abbiamo scartato le ipotesi più improbabili e vogliamo, per così dire, insistere con un rumor che portiamo avanti da tempo: l’ipotetico iTablet.

Apple Educational: sconti per studenti… e basta?

Apple Educational è una bellissima invenzione, consentire agli studenti di accedere a prezzi scontati a Mac, iPod (possono servire anche per scopi educativi), ecc.
Peccato che in Italia non sia gestita in maniera adeguata al di là degli sconti. Quanti Mac si vedono nelle scuole italiane, nei laboratori multimediali, ecc.?
Quali “comunità online” ci sono per gli studenti Apple? In America, sul sito di Apple, c’è una sezione dedicata esclusivamente agli studenti in cui possono caricare i loro progetti audio, video e fotografici, oltre che presentazioni in Keynote o Pdf di ricerche o idee che hanno sviluppato.

iPhone 3G: perchè non copi-incolli?

Se chiedete ad un qualsiasi utente iPhone con un minimo di esperienza quali sono le maggiori pecche del nuovo melafonino vi sentirete quasi certamente rispondere “L’assenza del copia incolla e l’assenza della telecamera frontale“, anche se quell’utente non si è mai trovato a dover copiare nulla né ha mai fatto una videochiamata in vita sua. Nei giorni scorsi Greg Joswiak, Product Manager di Apple che si occupa del marketing di iPhone e iPod, avrebbe confermato a Sasha Segan di App Scout, che il Copy & Paste non era nelle priorità di Apple. A Cupertino si sarebbero concentrati su altri aspetti più importanti e il copia incolla non rientrava nella priority list. La spiegazione è semplice e lineare, ma a molti non va giù. Arrendetevi, è davvero così.

iPhone 3G: per Vodafone ci vuole iTunes 7.6, TIM non sa come si scrive

TIM e Vodafone sono riuscite a collezionare delle figuracce storiche in occasione del lancio di iPhone 3G. Non parleremo ancora delle tariffe ridicole che i due carrier vorrebbero propinarci ma di altri aspetti che ai più possono sembrare delle piccolezze irrilevanti ma che lasciano in realtà trapelare la superficialità con cui entrambi gli operatori hanno condotto le operazioni commerciali e d’informazione relative al nuovo melafonino. L’ultima grande trovata è opera di Vodafone ma anche TIM non è da meno, come vi mostriamo dopo il salto.

Apple attenta! Microsoft diventa aggressiva

Dopo il pensionamento volontario di Bill Gates (a una età in cui in Italia un imprenditore è ancora definito “giovane imprenditore”), ecco che Microsoft traccia la nuova rotta: Windows Vista avrà avuto i suoi problemi, ma li ha superati, forse. Aspettiamoci ora anche una nuova campagna pubblicitaria da parte di Microsoft in stile Mac: no, non dite che anche questa è l’ennesima copiatura di Microsoft.

Mac OS X ed iPhone: l’integrazione che vorrei.

Come l’iPod, anche iPhone interagisce con Mac OS X attraverso iTunes. Ovviamente non si tratta solo di sincronizzazione di musica, video e podcast.
Si tratta di un “di più” che tocca contatti, calendari, segnalibri, impostazioni email, suonerie.
Ma quanto “di più” sarebbe potuto essere?

Molto di più. La sincronia delle email, ad esempio. Ad ora, vengono sincronizzate le impostazioni degli account tra Mail.app ed iPhone.
Un aspetto interessante sarebbe avere una sincronia tra le email ricevute sul Mac e quelle sul device mobile.

Dischi SSD in ribasso: ma la batteria del portatile?

Il prezzo dei dischi SSD cala a livello produttivo e anche Apple propone un sostanziale ribasso della sua offerta di disco a stato solido per il MacBook Air, l’unico prodotto della scuderia di Cupertino ad avere in opzione un disco non tradizionale.

Il taglio di prezzo è sostanziale, si passa dai 999€ ai 520€, rendendo un po’ più appetibile un disco di soli 64 Gb.
A fare veramente la differenza su di un SSD è l’inarrivabile velocità di scrittura che solo una memoria flash può raggiungere.
Infatti, mentre in un disco tradizione la velocità di scrittura e lettura è condizionata dalla velocità di rotazione dei piattelli e dalla qualità della logica che gestisce l’elettronica, un disco SSD non ha parti in movimento ed è “sempre pronto” a leggere e scrivere sulla memoria.

I-Doser o iPhone 3G Rumors: quale Cyber-Droga preferite?

iDoser iPhone Cyber Sballo

Una nuova minaccia rischia di spazzare via le menti dei nostri giovani. Si chiama iPhone 3G. No, scusate, quella è la minaccia che rischia di spazzare via i portafogli dei nostri giovani, se le tariffe di TIM verranno confermate. L’altra minaccia, quella che secondo il GAT, ovvero il Nucleo Speciale Frodi Telematiche della guardia di Finanza, è senza ombra di dubbio la droga del nuovo millennio, si chiama I-Doser ed è un software che consente di creare MP3 droganti. Prendiamoci una piccola pausa dalla febbre da lancio di iPhone 3G per capire come ottenere il massimo dall’integrazione fra i brani-dose e il nostro melafonino, per poterci sballare tranquillamente in autobus senza che la signora accanto a noi si lamenti per il fumo acre sprigionato dalla nostra sigaretta stranamente odorosa.

Aggiornamento 10.5.4: i bug risolti, i bug introdotti.

Come abbiamo visto lunedì notte è stato rilasciato l’aggiornamento di Leopard a 10.5.4. Questo aggiornamento arriva a un mese di distanza da 10.5.3, portando in dote una serie di bug fix e di miglioramenti della stabilità.
In teoria questo update dovrebbe dotare Leopard del necessario supporto al Mobile Me di prossimo debutto, ma il servizio ancora non è attivo e ufficialmente si fa sempre riferimento al morente .Mac.

Vediamo le aree d’interesse dell’update:

Bill Gates: il nemico numero uno va in pensione

Dalla prossima settimana William Gates III lascerà definitivamente Microsoft e il mondo intero ne beneficerà. No, non perché Microsoft sarà automaticamente meno influente e potente, (il che può essere vero, visto chi c’è al timone adesso), ma perché Bill si dedicherà a tempo pieno alla fondazione filantropica che ha creato con l’aiuto della moglie Melinda. Volenti o nolenti, Bill Gates è stato uno dei protagonisti della rivoluzione informatica ed in parte è anche grazie alla sua capacità nel copiare e commercializzare efficacemente le innovazioni altrui e nell’instaurare monopoli che l’industria dell’IT è potuta diventare ciò che è adesso. Sembra un controsenso sarcastico, ma in realtà è andata davvero così. E allora forse, anche se ci costa fatica, anche se ci sembra di andare contro ogni logica, anche se non ci piacerebbe, anche se lo consideriamo fautore di tutto ciò che c’è di male nell’informatica odierna, possiamo dirgli sottovoce, facendo attenzione che ci sentano in pochi… grazie Bill. Buona Vita.
E ora nell’attesa che grazie al sapiente operato di Monkey Boy si avveri la profezia di John Titor (il crononauta che, fra molte altre cose, ha predetto la scomparsa di Microsoft entro il 2020)  godiamoci il video di addio che Wired ha creato per l’occasione (dopo il salto).

OS X: perché deframmentare non serve.

Una delle prime domande posta dagli switcher su forum, gruppi di discussione e blog tematici è: come deframmento il disco?
La deframmentazione è un’attività atta a migliorare le prestazioni dei Pc, che spesso viene usata come placebo per la lentezza di certi computer – è sostanzialmente la versione Windows della nostra “Riparazione permessi“, che noi Mac-User facciamo come atto scaramantico prima e dopo gli aggiornamenti di sicurezza, oltre che quando ci sono problemi con il Mac una delle prime domande (o risposte) è “hai riparato i permessi?”.

Quando ancora usavo Win, qualche anno fa, sul mio Pc era installato un programma in sostituzione del tool di sistema con cui poteva essere programmata la deframmentazione in background, a certe ore, con un molteplici opzioni, a seconda che si volessero massimizzare le prestazioni del disco o lo spazio libero.
La deframmentazione è sentita dall’utente di Windows come una sorta di “prima cura”: è facile capire lo spaesamento di fronte alla mancanza di una funzionalità integrata in Mac OS X.

iPhone: Android in ritardo e Nokia acquista Symbian.

La guerra per il trono degli smartphone si sta per concludere, con un vincitore abbastanza ovvio: iPhone.

Tra Apple, Nokia ed il terzo incomodo Android di Google, probabilmente a portarsi a casa la corona di re incontrastato dei telefoni intelligenti sarà proprio il nostro oggetto di culto preferito.

Questo grazie ad una politica di taglio dei prezzi per la versione in abbonamento che ha portato il cellulare di Apple ad un costo ridicolo paragonato alle funzioni e grazie alle mosse false della concorrenza.
Il primo cellulare con Android vedrà infatti la luce in ritardo, mentre Symbian, la tanto pubblicizzata super piattaforma aperta a tutte le applicazioni ed allo sviluppo di terzi fa acqua da tutte le parti, peggio della rete idrica italiana.

Safari 4 e il salvataggio delle web application

Safari 4

Ieri Engadget ha segnalato alcuni screenshots realizzati dal sito ApfelTalk.de in cui viene mostrata una funzione di Safari 4 denominata “Save as a Web application“. I fermo immagine sarebbero stati realizzati sulla nuova versione di Mac OS X Snow Leopard, ma la l’opzione del browser in questione è già disponibile nella Beta della versione 4 di Safari, e anche TAL l’aveva già scovata durante la recensione della release preliminare, pubblicata a poche ore dalla presentazione del WWDC. Cerchiamo di capire insieme perché questa opzione apparentemente poco significativa è invece un’importante novità.

SproutCore, il cuore Open di MobileMe

Lo sviluppatore che oggi volesse creare un’applicazione per il web si troverebbe davanti ad un bivio: potrebbe scegliere di sviluppare il proprio progetto con le tecnologie proprietarie di Adobe (Flash, Air), di Microsoft (Silverlight) o di Sun (Java), con il conseguente set di plugin che l’utente dovrà scaricare per il loro funzionamento; potrebbe invece decidere di seguire la strada tracciata da Google ed utilizzare linguaggi Open, come  HTML, Javascript, Ajax e CSS. Con questi semplici strumenti i programmatori di Google hanno creato applicazioni che possono gareggiare quasi alla pari con le più note e complete applicazioni desktop, senza nemmeno necessitare dell’installazione di un semplice add-on. Apple, in un momento critico per lo sviluppo del cosiddetto cloud computing, ha scelto  la seconda alternativa per sviluppare il nuovo servizio MobileMe: secondo i rumors del WWDC, il successore di .Mac è stato creato su piattaforma SproutCore, un framework open basato su Javascript. Cerchiamo di capire insieme cosa significa tutto questo.

iPhone 3G in prenotazione all’UniEuro. Vodafone nel caos

UniEuro iPhone

Un nuovo attore entra in scena nella telenovela sull’arrivo dell’iPhone 3G. Unieuro, la nota catena di negozi di elettrodomestici, ha iniziato da oggi una campagna di prenotazione dello smartphone di Cupertino. Chi fosse interessato può lasciare il proprio nominativo e i propri dati di contatto presso uno dei punti vendita UniEuro sparsi per lo stivale oppure può prenotarsi direttamente online su questa pagina del sito dell’azienda. Ancora nessuna informazione sui prezzi mentre s’infittisce il mistero sulla caparra da 100€ che richiedono alcuni centri Vodafone One.

iPhone 3G: certificazioni Apple per consulenti Enterprise?

Apple ha un programma di certificazione che copre alcuni aspetti del suo business: Mac OS X e Mac OS X Server, Hardware, Pro Applications ed Apple Certified Trainer.
I primi due sono utili per certificare la propria preparazione su consulenze hardware, software, amministrazione del sistema ed eventualmente riparazioni presso centri d’assistenza autorizzati.
La certificazione Pro Applications si divide tra i programmi dedicati ai professionisti della produzione multimediale audio/video: Final Cut, Logic, Shake. Avere una delle certificazioni Pro Applications apre le porte al mondo del montaggio video, della produzione musicale e del cinema.
L’ultima, l’Apple Certified Trainer, consente a chi la consegue di insegnare l’uso delle applicazioni, del sistema, dei Mac, ecc, potendo anche eseguire i test di certificazione ad altre persone.

iPhone 3G, Vodafone e Tim: perché tanta attesa?

iPhone Vodafone Tim

Dopo mesi di rumors, supposizioni, affermazioni smentite e indiscrezioni trapelate, iPhone 3G è finalmente divenuto realtà. Vodafone e Tim, invece, tacciono ancora sulle tariffe e sul costo di iPhone per i clienti che saranno disposti a sottoscrivere un contratto in abbonamento mensile. Solamente Vodafone ha rivelato i prezzi “secchi” della versione ricaricabile (8GB 499€, 16GB 569€) e aperto una pagina dedicata allo smartphone di Cupertino. Tim invece si è limitata ad una breve nota in cui fa semplicemente sapere che dall’11 luglio venderà iPhone, senza fornire particolari di sorta sul prezzo del dispositivo. Come mai tanta attesa? Che cosa aspettano TIM e Vodafone?

App Store: il 70% delle applicazioni saranno gratuite?

App Store potrebbe rivelarsi un affarone per gli utenti iPhone. Ma anche per Apple, nonostante le apparenze. Un veloce sondaggio condotto al WWDC dal noto analista Gene Munster (Piper Jaffray) indica che la maggior parte degli sviluppatori sarebbe intenzionata a rendere disponibili le proprie applicazioni a titolo gratuito. Munster ha però condotto il proprio sondaggio su un gruppo di soli venti sviluppatori ed è quindi bene prendere questi risultati con le dovute cautele, data la loro rilevanza relativa in termini statistici. In ogni caso l’indicazione è chiara e il dubbio sorge spontaneo: ce la farà Apple far fruttare il nuovo servizio o le scelte “free” di molti sviluppatori rappresenteranno un pericolo reale per la redditività del nuovo servizio? Munster è decisamente ottimista.

Multi-touch, 10.6 ed l’iTablet

La tecnologia Multi-Touch di Apple è troppo raffinata per poter essere relegata “solo” su iPhone ed iPod Touch.
Se l’introduzione delle gestures sui trackpad di MacBook Air e Pro è stato un passo avanti, l’implementazione definitiva non può che essere quella di creare un tablet, oppure, addirittura, di dotare tutti gli schermi dei Mac della tecnologia Multi-Touch.
Certo, ci sarebbero da ripensare certi aspetti dell’interfaccia: se confrontiamo Leopard con iPhone OS ci sono somiglianze, ma in iPhone mancano alcune cose che con il Multi-Touch sarebbero inutili, come le barre di scorrimento ed i relativi pulsanti.
Prima della WWDC di solito tra i rumors che impazzano c’è proprio il famigerato iTablet, ma questa volta potrebbe esserci un di più: un report di Shaw Wu per American Technology Research.

Apple non parteciperà all’Expo di Parigi. Un’analisi.

Apple ha confermato ufficialmente che non sarà presente all’Apple Expo che si terrà a Parigi dal 17 al 20 settembre prossimi. Cupertino si allontana volutamente dall’Europa, o questa scelta dipende solamente da una nuova politica aziendale che tende a limitare la presenza dell’azienda a fiere ed esposizioni? Alla luce del comunicato rilasciato da Jobs & Co. la seconda ipotesi appare più plausibile.