CalPERS vuole cambiare la Corporate Governance di Apple

Il California Public Employees’ Retirement System, vale a dire il più grande fondo pensione degli Stati Uniti, vuole cambiare i metodi con cui viene eletto il consiglio di amministrazione di Apple e di altre 57 aziende in cui investe i risparmi dei propri associati.

Allo stato attuale i membri del “Board of Directors” possono mantenere il loro posto grazie ad un singolo voto favorevole. Un metodo di riconferma del Consiglio che secondo il CalPERS svuota la comunità degli azionisti di qualsiasi potere decisionale sulla corporate governance dell’azienda. L’alternativa proposta è il voto a maggioranza per la riconferma annuale di ogni director. Se la maggioranza non c’è, il consigliere deve dimettersi.

Apple si spartisce i brevetti di Novell con Microsoft; Nokia rincara la dose

Grazie ad un documento pubblico depositato presso l’antitrust tedesca si è scoperto che dietro la CPTN Holdings LLC, azienda che ha provveduto ad acquisire un importante pacchetto di 882 brevetti appartenuti alla Novell, si celano le partecipazioni di Apple, Microsoft, EMC e Oracle.
Nel contempo arrivano novità dal fronte finlandese: Nokia ha deciso di rincarare la dose e ha allargato ad altri tre paesi del Vecchio Continente la causa che la vede contrapposta ad Apple per violazione della proprietà intellettuale.

Apple e Toshiba, nuova alleanza per la fornitura di display

Apple e Toshiba

Apple e Toshiba

Apple e Toshiba si alleano per la fornitura di schermi LCD? A quanto pare sì, almeno secondo le notizie riportate dal quotidiano giapponese Nikkei. Toshiba investirà 100 miliardi di yen (circa 1.20 miliardi di dollari) in un nuovo impianto per la produzione di display per device Apple.

La stessa Apple aiuterebbe il colosso giapponese nell’apertura della fabbrica, l’avvio della produzione è previsto per la seconda metà del 2011.

Apple e Google si contendono i brevetti di Nortel

Il fallimento della telco canadese Nortel e la conseguente vendita dei più di 4000 brevetti nel settore delle telecomunicazioni registrati in passato dall’azienda è un’occasione ghiotta che Google, Apple e altri nomi importanti del settore dell’IT stanno cercando di non farsi sfuggire.

In particolare, secondo quanto rivela Reuters, sia Cupertino che Mountain View avrebbero già partecipato, assieme ad altre aziende, ad una prima tornata di offerte per alcuni dei patents più importanti. Brevetti che ad Apple e Google, concorrenti giovani in un settore particolarmente litigioso come quello delle telecomunicazioni, tornerebbero assai utili per difendersi dai futuri attacchi legali dei giganti del settore.

Paul Allen, primo stop per la causa contro Apple e Google

Un paio di mesi fa il co-fondatore di Microsoft Paul Allen ha deciso di denunciare mezza Silicon Valley. 11 aziende dell’IT fra cui Apple, Google e Facebook sarebbero colpevoli secondo Allen di aver violato la proprietà intellettuale di una sua azienda, la Interval Licensing, nata negli anni novanta appositamente per custodire una serie di generici brevetti connessi in qualche modo alle tecnologie utilizzate praticamente da tutte le maggiori aziende dell’IT e da poco defunta.

Un vero e proprio caso di patent trolling, lo aveva definito Mark Lemley, docente di legge presso la Stanford University e specializzato in proprietà intellettuale. Proprio per questo sia Apple che Google avevano avanzato le proprie richieste di archiviazione. Venerdì scorso il Giudice Distrettuale Marsha Penchman ha deciso di accogliere tali richieste e ha sentenziato che  le accuse sono troppo generiche e per gli accusati è addirittura troppo difficile capire davvero bene che cosa dovrebbero difendere.

Steve Jobs, il CEO più amato dai dipendenti

Chi ha lavorato con Steve Jobs racconta di un uomo geniale ma autoritario, capace ma dispotico e perfezionista. L’aneddotica sulle sue sfuriate e i licenziamenti su due piedi poi non manca. Ci si potrebbe fare dunque l’idea di un capo che sa fare bene ma a discapito della stima da parte dei suoi dipendenti. Beh, nulla di più sbagliato.

A confermarlo, se ancora ce ne fosse bisogno, i dati di Glassdoor.com ripresi da SiliconAlleyInsider in un grafico della rubrica Chart of The Day.

Apple rinforza l’ufficio legale per le cause sui brevetti


Apple ha assunto nuovi tre nuovi avvocati esperti di proprietà intellettuale come collaboratori esterni. Una scelta necessaria per rinforzare il proprio dipartimento legale in vista delle battaglie che si profilano all’orizzonte. Apple è l’azienda dell’IT più spesso denunciata in cause riguardanti la violazione di proprietà intellettuale. Ha superato anche Microsoft e HP, che pure hanno i propri grattacapi.

“Scontro fra titani”, lo chiama Bloomberg, che dedica un articolo alla campagna acquisti in campo legale di Apple. Motorola contro Apple, Apple contro HTC, Nokia contro Apple e viceversa, Motorola contro Microsoft. Sono solo alcune delle cause di altissimo profilo attualmente in corso e che sono la facciata di una guerra per il dominio del mercato mobile di cui probabilmente il grande pubblico ignora totalmente l’esistenza.

iPhone nelle imprese, Apple “ruba” manager a RIM

Durante l’ultima Conference Call per l’annuncio dei risultati fiscali, il CFO di Apple Peter Oppenheimer ha fatto sapere che almeno l’80% delle aziende della Fortune 500 hanno messo in pratica progetti pilota per l’adozione di iPhone o iPad all’interno della compagnia. L’impegno di Apple nello spingere sempre più imprese ad adottare sistemi iOS va però ancora oltre.

Secondo quanto riporta il Wall Street Journal (e confermano gli account Linked In degli interessati) nel corso dell’ultimo anno e mezzo Apple ha strappato almeno 5 manager del reparto vendite alle imprese di RIM per integrarli nel proprio organico.

Ron D. Sugar e i fallimenti di Northrop Grumman in Virginia

I dipendenti degli Apple Store, per essere assunti, devono dimostrare ottime conoscenze dell’universo Apple e un buon attaccamento alla filosofia dell’azienda. E in alcuni casi particolari questi possono essere fattori che determinano la finalizzazione di un contratto di lavoro, come avevamo visto in occasione delle recenti polemiche sulle politiche di gestione del personale all’Apple Store Le Gru.

Nella scelta del più recente dei suoi Consiglieri di Amministrazione, Ronald D. Sugar, Apple non sembra aver fatto troppo caso a questi aspetti. Sorprende scoprire che il nome di Sugar è legato a doppio filo ad un fallimento informatico “targato Windows” di dimensioni tutt’altro che trascurabili.

Motorola VS Apple, la ITC indaga

La U.S. International Trade Commission ha approvato l’istituzione di un’inchiesta volta ad investigare sulle presunte violazioni di brevetti lamentate da Motorola Mobility nella recente causa intentata contro Apple.
Il comunicato della USITC ha di per sé un’importanza relativa, dato che l’apertura di un’indagine a seguito di un esposto come quello dell’azienda di Libertyville, Illinois, è praticamente una procedura automatica.

Ma non c’è pace per l’ufficio legale di Cupertino, e non potrebbe essere altrimenti visto il numero di cause relative alla violazione della proprietà intellettuale in cui è coinvolta l’azienda sia come denunciante che come denunciata. Giusto qualche giorno fa lo Staff della medesima agenzia governativa ha espresso il proprio parere sul caso Nokia VS Apple, decisamente favorevole per i finlandesi. 

Apple pronta a comprare Sony? Ma anche no! E allora Spotify?

Apple + Sony = The Walkpod! Photo: SNtC

Durante il suo intervento alla conference call per l’annuncio dei risultati fiscali del Q410, Steve Jobs ha rilasciato alcune dichiarazioni che nel corso degli ultimi giorni hanno scatenato fior di speculazioni sulle possibili acquisizioni che Apple potrebbe portare a termine.

Il gruzzolo che Apple ha in banca (51 miliardi di dollari di liquidità), ha detto in sostanza El Jobso, ci serve per poter cogliere al volo occasioni strategiche grazie al fatto che ci possiamo permettere di spendere quando e quanto vogliamo. Non l’avesse mai fatto. Gli analisti sembrano aver bellamente ignorato che per “strategie” non si intende solo”acquisizioni” e ora i rumors su come Cupertino se ne andrà a fare shopping nel grande ipermercato dell’IT sono praticamente all’ordine del giorno.

Uno dei meno attendibili riguarda l’acquisizione di Sony, barcone giapponese mal gestito e che naviga in acque non troppo tranquille. Un’ipotesi strampalata che un risultato già lo ha avuto: ha fatto balzare del 3% le azioni del colosso nipponico, per la gioia degli speculatori.

Ma TechCrunch è già oltre e sostiene che nelle mire di Steve e Co. ci sia in realtà Spotify.

Pingami amico! Se Apple acquisisse Facebook

Durante la recente conference call per l’annuncio dei risultati fiscali del Q4 2010, Steve Jobs ha spiegato a Tony Sacconaghi (Bernstein Research) che Apple non paga i dividendi agli azionisti perché il gruzzolo che l’azienda tiene in banca (circa 51 miliardi di dollari) può tornare utile per cogliere al volo occasioni strategiche importanti qualora se ne presentasse l’occasione.

Peter Kafka, in un articolo pubblicato sul suo Media Memo (All Things Digital), ha cortocircuitato quest’affermazione con i recenti rumors sulla cena che il capoclasse di Facebook Mark Zuckerberg e Steve Jobs avrebbero consumato a casa di quest’ultimo per parlare di affari. Tutti hanno pensato che i due potessero essersi incontrati per parlare più approfonditamente dell’integrazione fra Ping e Facebook, o di Facebook e del nuovo iPhoto ’11, ma Kafka ipotizza uno scenario inedito. E se “l’occasione che Apple può permettersi di non lasciar sfuggire grazie al suo gruzzolo” fosse l’acquisizione di Facebook?

Motorola denuncia Apple per la violazione di 18 brevetti

Motorola ha fatto sapere con un comunicato ufficiale di aver fatto causa ad Apple per la violazione di 18 brevetti relativi a tecnologie del settore mobile. L’accusante vero e proprio è Motorola Mobility, una controllata nata da una recente riorganizzazione aziendale del gruppo.

La causa, come spesso accade in questi casi, è stata deposita presso i tribunali distrettuali dell’Illinois e della Florida e allo stesso tempo presso la International Trade Commission, alla quale viene chiesto, come da procedura classica, di bloccare l’importazione e la vendita negli USA dei prodotti Apple che violano i brevetti di Motorola.

Le tre denunce (ITC + Florida + Illinois) arrivano a pochi giorni da un’altra causa, quella che Microsoft ha depositato proprio contro Motorola, sempre per questioni relative alla violazione di proprietà intellettuale.

Adidas abbandona iAd per colpa di Apple?

Adidas

Adidas

La notizia non è ancora ufficiale ma a quanto pare Adidas avrebbe letteralmente stracciato un contratto per una campagna pubblicitaria (da ben 10 milioni di dollari) su iAd.

L’azienda tedesca infatti sarebbe stufa delle continue intromissioni di Apple nella realizzazione del materiale creativo per la campagna pubblicitaria.

Successo di iPad a spese dei netbook

L’iPad è limitato. L’iPad non serve a nulla. Con l’iPad si possono solo fruire contenuti, ma non li si può creare. L’iPad non venderà. Se avessi un euro per ogni volta che ho sentito una frase del genere, ora starei sorseggiando un drink tropicale comodamente sdraiato su una spiaggia dei Caraibi, fusi orari permettendo. Una spiaggia di un’isola di mia proprietà, intendo.

In verità l’iPad è stato ed è un enorme successo commerciale, probabilmente anche per mancanza di veri concorrenti. Ma di chi era in precedenza la fetta di mercato che il tablet di Cupertino si è ritagliato?

iAd sarà un flop, secondo Carol Bartz di Yahoo!

iAd

iAd

In una recente intervista rilasciata a Reuters il CEO di Yahoo! Carol Bartz ha usato parole di fuoco nei confronti di iAd, la piattaforma di annunci pubblicitari ideata da Apple e introdotta a luglio su iOS 4.

Secondo la Bartz iAd è destinato ad andare in pezzi, per colpa della politica “chiusa” scelta da Apple. La società infatti pretende di avere il controllo totale sui contenuti presenti nei banner interattivi caricati tramite iAd. Proprio per questo, secondo lei, i clienti e gli inserzionisti scapperanno a gambe levate. 

Best Global Brands: Apple sale al 17° posto

Interbrand pubblica annualmente una classifica dei migliori 100 marchi commerciali del mondo e in questa edizione Apple è posizionata al 17° posto. Nonostante non sia l’azienda che ha guadagnato più posizioni, solo tre rispetto ad esempio a BlackBerry che ne ha guadagnate addirittura nove, l’azienda di Steve Jobs è quella che ha incrementato più di tutte il suo valore: ben il 37% in più rispetto allo scorso anno, un punto percentuale in più rispetto a quanto ottenuto dalla grande G di Google.

Apple è passata dalla 43ª posizione del 2004, alla 41ª nel 2005, alla 39ª nel 2006, alla 33ª nel 2007, alla 24ª nel 2008, alla 20ª nel 2009: 26 posizioni in 7 anni.

iPad nel mondo del lavoro, una vera rivoluzione

iPad in medicina

iPad Business

Apple ha pubblicato recentemente, nella sezione corporate del suo sito, una pagina dedicata ai possibili utilizzi dell’iPad in ambienti professionali. La pagina contiene testimonianze e pareri dei responsabili di alcune aziende che per prime hanno abbracciato la rivoluzione tecnologica fortemente voluta da Steve Jobs.

Sono tante ormai le aziende ed i professionisti che utilizzano la tavoletta magica di Apple per gestire i propri affari e per utilizzi in ambito business.

L’HDR di iOS 4.1 è frutto di un’acquisizione

Fra tutte le novità di iOS 4.1, la funzione HDR integrata nel software fotografico di iPhone 4 è allo stesso tempo la più inaspettata e una di quelle che è forse più facile notare subito. La novità è stata accolta più che bene dalla iPhone community e garantisce un notevole miglioramento degli scatti effettuati con iPhone.

MacRumors ha scoperto un’interessante particolare: la funzione HDR del nuovo iOS 4.1 è basata su una tecnologia di miglioramento fotografico sviluppata da Imsense, un’azienda inglese, spin-off dell’università dell’East Anglia, che a luglio 2010 è stata inglobata da una grande azienda. Provate ad indovinare di quale grande azienda si tratta.

iPad piace a Lloyd’s di Londra

La Lloyd’s di Londra, la società che gestisce il mercato UK delle grandi assicurazioni internazionali, ha avviato una sperimentazione per favorire l’integrazione dell’iPad nelle procedure di sottoscrizione dei contratti assicurativi. Il dispositivo di Apple è visto come la possibile soluzione all’inefficienza di alcune pratiche, come quelle di firma dei contratti, ancora troppo legate all’utilizzo di documentazione cartacea con tutto quel che ne consegue in termini logistici e di archiviazione.

A collaborare con Lloyd’s in questi primi tre mesi di test saranno  i broker della Marsh, di Cooper Gay e di RK Harrison Group, tutti entusiasti della scelta tecnologica. Se il “pilot” avrà successo l’utilizzo dell’iPad verrà esteso anche ad altre società.

RIM acquisisce DataViz, in pericolo Documents To Go per iPhone e iPad?

La società DataViz è stata acquisita da RIM (Research in Motion, “quelli del BlackBerry”) per la modica cifra di 50 milioni di dollari. Dico modica perché è sotto al limite che impone, per la legge americana, di dichiarare l’acquisizione e infatti RIM non l’ha fatto. Siamo venuti a saperlo perché molti dei dipendenti di DatViz hanno cambiato il loro profilo di LinkedIn indicando RIM come datore di lavoro.

DataViz, che sviluppa software per dispositivi mobili fin dal 1984, è nota per essere il produttore di Documents To Go [Link iTunes versione base, versione premium], una popolare suite da ufficio mobile che consente di aprire e modificare i documenti dei principali formati per Windows (Microsoft Office) e Mac (iWork) oltre che i PDF. Documents To Go è stata premiata come una delle migliori applicazioni del 2009.

Mac in crescita nelle imprese U.S.A. e in Europa

Se c’è una cosa buona nell’avere un market share ridotto come quello dei Mac è il fatto che lo spazio per crescere non manca. I primi dati sulle vendite del settore PC relativi al secondo trimestre solare del 2010 mostrano un interessante incremento delle vendite dei computer di Cupertino, ampiamente sopra la media della concorrenza.

A mettere in evidenza i dati è l’analista di Needham Charlie Wolf che in un report diffuso ieri evidenzia la crescita le vendite dei Mac nel mese di giugno. A sorprendere sono in particolar modo i numeri relativi al settore business. Interessanti anche il picco di acquisti di computer Mac effettuati da enti governativi U.S.A. e la crescita nell’ambito dell’home computing in Europa.