Google Voice rifiutato da App Store

Apple ha definitivamente negato il proprio App Store alle applicazioni inerenti al progetto Google Voice. Sono state infatti eliminate GV Mobile e Voicecentral mentre l’applicazione ufficiale di Google non ha nemmeno passato i controlli della censura di Cupertino. Se da una parte il messaggio è chiaro (niente Google Voice per iPhone), dall’altra, invece, non si capiscono i motivi di tale scelta dato che appare come una retromarcia rispetto ad una decisione già presa in precedenza (GV Mobile e Voicecentral avevano ottenuto il placet). C’è addirittura chi sostiene che dietro questa decisione (sofferta?) da parte di Apple ci sia pure lo zampino di AT&T: l’operatore telefonico americano, però, consente il servizio Google Voice per BlackBerry. Il mistero si infittisce.

App Store: con i prezzi troppo bassi è la fine?

A margine dei dati economici di tutto rispetto snocciolati da Apple nella Conference Call appena tenuta, torna a farsi sentire un po’ di malumore da parte di alcuni developers che propongono le proprie creazioni attraverso App Store. Non mi riferisco agli sviluppatori amatoriali (quelli che, per intenderci, creano le proprie App quasi per gioco) ma ai grossi gruppi che, avendo deciso di investire considerevoli somme di denaro in App Store, vogliono avere un margine di guadagno tale da permettere anche il futuro sviluppo di altro materiale. Si è tornati dunque a parlare del prezzo base (i famosi 0,99 dollari) che, secondo alcune correnti di pensiero, uccide il meccanismo stesso alla base di App Store perché fa percepire all’utente un valore economico troppo basso delle applicazioni stesse.

Ma non è la richiesta, in genere, a fare il mercato?

App Store e sviluppatori, nuova censura

Non ci sono mai piaciute alcune scelte operate da Apple nel “magico mondo” di App Store: a causa di regole talvolta troppo rigide (talvolta irrazionali) e di qualche controllore bacchettone, ho spesso definito il negozio virtuale di applicazioni di Apple come un negozio per educande. Con questo non intendo dire che App Store debba aprire la porta alle applicazioni a “luci rosse” (qui abbiamo trattato l’argomento App Store e porno) ma vorrei almeno che a Cupertino aprissero un po’ gli occhi sulla vicenda.

Si tratta di interessi commerciali e di immagine, è vero, ma ormai ad Apple capita fin troppo spesso di scendere nel ridicolo: ora gli sviluppatori che hanno a listino applicazioni dedicate ad un pubblico adulto (17+) non avranno più a disposizione i codici promozionali con cui regalare una licenza. Il motivo è semplice: qualche ragazzino sedicenne furbetto potrebbe così avere a disposizione il prodotto vietato.

L’App Store raggiunge gli 1,5 miliardi di download in un anno

Apple ha annunciato oggi che l’App Store ha raggiunto quota 1,5 miliardi di download nel primo anno di attività: questo l’incredibile traguardo raggiunto dal negozio online di Apple deputato alla vendita di applicazioni di terze parti per iPhone e iPod Touch.

Più di 65.000 applicazioni sono già state pubblicate sull’App Store (in 77 paesi) e più di 100.000 sviluppatori si sono iscritti al iPhone Developer Program, a testimonianza della azzeccatissima scelta di distribuzione delle applicazioni per i mobile devices made in Cupertino.

App Store, Skype e la censura c****e

Skype per iPhone passa alla versione 1.1 (iTunes Link). Il recente aggiornamento ha introdotto una nuova funzione di invio degli SMS sui dispositivi della mela, già disponibile sulla versione desktop del programma. Il costo degli short messages ovviamente verrà addebitato sul vostro conto Skype anche se il risparmio rispetto alle tariffe dei gestori di telefonia è davvero notevole.
Interessanti novità a parte, c’è un particolare della nuova versione di Skype che ha attirato la nostra attenzione: la descrizione. Perché mai su App Store è stata censurata la parola “cinese”, tutta la parte centrale del vocabolo sostituita da asterischi? Imposizioni segrete del governo di Pechino? Chi è questa misteriosa Ines che Apple vuole nascondere?

iPhone 3G S porterà differenziazioni in App Store?

Oggi, giornata seguente al keynote, è tempo di meditazione redazionale soprattutto ai generosi spunti scritti da tutti voi nei commenti. Voglio sottoporre ora alla vostra attenzione (e ai vostri commenti) una nuova preoccupazione che mi accompagna sin dai primi minuti successivi alla presentazione del nuovo iPhone 3G S.

Premesso che attualmente in App Store alcune applicazioni non possono essere utilizzate dai possessori di iPod touch (per ovvi motivi di mancanza del modulo telefonico), mi chiedo: e se in un futuro, nemmeno troppo remoto, i “i giochi ganzi” gireranno solo sul nuovo iPhone 3G S?

Anteprima: VRadio

Apple please remove this application entirely Thanks Non vi sembra di scorgere una leggerissima vena

Come aggirare la censura di App Store

Tutti noi ormai conosciamo la pratica censoria di Apple nei confronti di App Store: le applicazioni devono avere dei contenuti tali da essere fruibili da qualsiasi fascia di età. Nonostante questo dictat (e nonostante gli “omini” che quotidianamente controllano una ad una le migliaia di applicazioni che vengono sottoposte all’insindacabile giudizio) la censura di App Store è stata aggirata, permettendo così di includere nell’applicazione stessa delle immagini pornografiche, delle parolacce, delle ingiurie contro Steve Jobs o addirittura del codice malevolo. Il tutto senza hacking. Come è possibile?

Basta inserire ciò che la censura di Apple non deve vedere come un “easter egg“, parola che nel gergo da programmatore significa una funzionalità nascosta che l’utente può attivare in genere con una combinazione di comandi.

App Store: per Apple non è la miniera d’oro che sembra?

Qualche tempo fa vi avevamo proposto un articolo su AdWhirl, il sistema che genera i banner per le applicazioni di App Store in grado di far intascare incassi record agli sviluppatori. In questo modo il guadagno generato dalle “impressioni dei banner” finisce direttamente nelle tasche dello sviluppatore senza la percentuale che Apple intasca per ogni vendita eseguita sul suo negozio virtuale di applicazioni. Abbiamo da sempre seguito gli incassi degli sviluppatori (coloro che sono stati i più meritevoli hanno addirittura acquistato una casa) senza mai fare i conti in tasca a Steve Jobs e soci. Secondo un recente articolo di Lightspeed, gli incassi di Apple attraverso il sistema App Store coprirebbero soltanto le spese dell’infrastruttura generando un margine di guadagno davvero piccolo.

iPhone OS 3.0: i nuovi Parental Controls cambieranno la censura?

Proprio ieri si parlava dell’ennesimo atto censorio di Apple verso una App con contenuti “poco rispettosi della sensibilità comune” (una canzone dei Nine Inch Nails) e invocavo a gran voce un intervento di Cupertino a riguardo. Il rischio è quello di creare un ambiente fin troppo controllato: la censura, se eccessiva, rischia di diventare oppressiva sia per gli sviluppatori che per i clienti stessi. Sono anche d’accordo con chi sostiene che, essendo il negozio di proprietà di Apple, il controllore di Cupertino è libero di fare ciò che vuole: da utente, però, voglio avere la possibilità di scelta, soprattutto se l’oggetto del contendere è una canzone con testi “Explicit” regolarmente in vendita su App Store.

Saranno le Restrizioni dei Parental Controls a migliorare la situazione?

Apple censura anche i Nine Inch Nails in App Store. Occorre cambiare

Continua la politica censoria da parte di Apple nei confronti del suo App Store, “il negozio virtuale di applicazioni che vanta numerosi tentativi di imitazione“. Non è una novità che Apple rifiuti applicazioni (o aggiornamenti di esse) perché contrarie ai comandamenti della iPhone SDK: se però sono i Nine Inch Nails a vedersi rifiutata la propria “promo-App”, la cosa suscita sicuramente clamore. Pietra dello scandalo è l’inserimento nell’App dei contenuti del disco “The Downward Spiral” che è regolarmente in vendita su iTunes Store: a rivelarlo, decisamente contrario alla censura di Cupertino, è lo stesso Trent Reznor.

Occorre assolutamente un cambiamento.

Concorso miliardesima App: vince un tredicenne

Apple ha annunciato ufficialmente il vincitore del concorso indetto per il raggiungimento del miliardo di applicazioni scaricate da App Store: si tratta di Connor Mulcahey, un tredicenne del Connecticut.
Il fortunato ragazzino ha effettuato il download della miliardesima applicazione, Bump della Bump Technologies, e si porta a casa un MacBook Pro 17“, una iTunes Card da 10.000 verdoni, una Time Capsule e un iPod touch.

App Store: il miliardo di download è ormai vicino

Apple ha vinto la scommessa: App Store è la vera rivoluzione della telefonia mobile. Una rivoluzione più grande del touchscreen, più clamorosa della tecnologia multi-touch e più chiacchierata della mancanza della tastiera QWERTY.

Un miliardo di App scaricate è un traguardo che sicuramente entrerà nei libri di storia delle tecnologia e tra poco potremo dire il classico “io c’ero”.

Miliardesima applicazione: un counter truffaldino?

Ieri sera vi abbiamo parlato dell’iniziativa di Apple che ha bandito un concorso che mette in palio un ricco montepremi per un fortunato vincitore, estratto tra tutti quelli che scaricheranno almeno un’applicazione o compileranno un form da qui allo scaricamento della miliardesima applicazione da App Store.

Abbiamo anche visto un bel counter che ci mostra in tempo reale quante applicazioni sono state scaricate dallo Store, e ci siamo meravigliati di quanto si incrementi velocemente.

Tuttavia sembra essere un fake: il nostro attento lettore Angelchildxxx, che ringraziamo, ha scoperto che si tratta semplicemente di un Javascript che si incrementa automaticamente di un certo numero di unità al secondo e che raggiungerà la cifra di un miliardo tondo di applicazioni il 20 aprile 2009 alle ore 14:02 e 50 secondi.

Un premio dopo il miliardesimo download da App Store

Preparatevi, perché il conto alla rovescia è iniziato! Nel momento durante il quale sto scrivendo, sono state scaricate circa 929 milioni di applicazioni da App Store. Il fortunato che sarà estratto dopo lo scaricamento della miliardesima applicazione, sarà il vincitore di un interessante premio messo a disposizione da Apple: una Gift Card di iTunes del valore di 10.000 dollari, un iPod Touch, una Time Capsule e un MacBook Pro.

Il counter è visibile sul sito di Apple in questa pagina ed è impressionante vedere a che ritmo ci si avvicina al traguardo del miliardo di applicazioni scaricate.

Alcuni truffatori chiedono agli sviluppatori di frodare Apple

Alla redazione di AppleInsider è giunta una mail di uno sviluppatore di applicazioni per iPhone che dichiara di essere stato contattato da un truffatore al fine di frodare Apple, tramite il suo App Store. In sostanza, e senza neanche usare mezzi termini, il truffatore dichiara di essere in possesso di molte Gift Card iTunes che utilizzerebbe per acquistare centinaia di copie dell’applicazione in vendita su App Store per poi dividersi, successivamente, i guadagni della vendita.

Ovviamente, è facile intuire che il truffatore in questione sia in possesso di Gift Card illegali, ovvero ottenute utilizzando lo stesso algoritmo che era stato individuato qualche tempo fa da alcuni hackers. Le Gift Card a prezzi stracciati, di cui vi avevamo già parlato, vengono vendute sul sito cinese Taobao.com e carte regalo dal valore di 200$ vengono commercializzate a poco più di 2$.

IGF Mobile, iPhone e iPod Touch vincono (quasi) tutto

Sono passati undici anni da quando, nel 1998, è stata fondata la Independent Games Festival per incoraggiare l’innovazione e lo spirito creativo nello sviluppo di videogiochi e, solo nel 2007, è stato lanciato l’IGF Mobile, un evento dedicato a promuovere l’innovazione nei giochi per dispositivi mobile.

Le categorie previste, in cui è possibile vincere (oltre alla gloria) anche un discreto premio in denaro, sono in totale sette, tra cui spiccano la IGF Mobile Best Game ($10,000), Innovation In Mobile Game Design ($2,000) e, udite udite, anche la Best iPhone Game (altri 10.000$ in palio). Nonostante la categoria creata ad hoc, i dispositivi mobile di Cupertino hanno fanno il colpaccio portandosi a casa praticamente tutti i premi disponibili.

App Store e valutazioni: nuovo sistema di gestione delle stelline

Gli sviluppatori che hanno scelto iPhone e iPod touch come fulcro delle proprie fatiche hanno trovato in App Store un ottimo strumento per distribuire su scala globale le proprie idee. Oltre a questo, non devono essere sottovalutati tutti gli sforzi di Apple per rendere sempre migliore il proprio negozio di applicazioni più grande del mondo. Le lamentele e le idee dei developers stessi sono alla base delle continue migliorie della piattaforma App Store: solo lavorando in prima persona in un determinato campo, infatti, si riescono a cogliere tutte le possibili sfumature. La grossa novità apparsa in questi giorni in App Store (di cui vi sarete sicuramente accorti) è la nuova modalità della gestione di commenti e delle stelline utilizzate per la valutazione veloce.

iPhone e App Store: la pubblicità funziona

Se c’è un potere occulto che ogni giorno mi affascina sempre più, quello è sicuramente il potere della pubblicità: l’oggetto più inutile (o quello proposto a un prezzo fuori da ogni logica del mercato) grazie ad una mirata campagna pubblicitaria può addirittura diventare quello più desiderato. Anche noi giornalisti e bloggers possiamo essere contagiati da questo “male oscuro“: più che la deontologia professionale può il buon senso e un sano spirito critico. Ora vorrei ragionare con voi su un avvenimento che, in un certo senso, mi ha turbato: come può un (buon) gioco, presente dagli albori di App Store, scalare la classifica italiana delle App più vendute in App Store? Semplice, basta pubblicizzarlo in TV. Ecco a voi la breve storia di Cro-Mag Rally, ovvero come vendere centinaia di copie in poche ore grazie a uno spot televisivo. A seguire il video.

App Store: contratti in scadenza per gli sviluppatori

Ormai un anno fa Apple aveva tolto il velo che celava il tanto atteso iPhone SDK: il pacchetto dedicato a tutti coloro che desideravano fare parte del progetto iPhone proponendo le proprie applicazioni. Gli sviluppatori interessati, e anche tutti coloro che hanno provato a mettersi in gioco in App Store senza troppe pretese, hanno siglato un contratto per “iTunes Connect” della durata di un anno: bene, l’anno è terminato e il contratto non è stato rinnovato. Le applicazioni degli sviluppatori della prima ora sono a rischio estinzione? Assolutamente no, anche se Apple si è, per così dire, dimenticata di creare un sistema per il rinnovo automatico del contratto. Ecco che succede a concentrarsi troppo su MobileMe.

iPhone: con Cydia Store nuova rivoluzione?

Cydia, ormai da tutti considerato come “l’alternativa oscura” al dominio di App Store, vuole assomigliare sempre più all’immenso negozio online di applicazioni di Apple: con Cydia Store è in atto una rivoluzione. Da qualche giorno è infatti possibile, per gli “sviluppatori alternativi“, proporre le proprie applicazioni a pagamento in maniera del tutto simile ad App Store: non più una attivazione a posteriori basata sul proprio codide IMEI ma un sistema tramite il quale prima si paga e poi si scarica. Una procedura attualmente ancora macchinosa ma, almeno sulla carta, capace di attirare verso sé investimenti da parte degli sviluppatori interessati a proporre qualche buona idea che però viola la iPhone SDK. Cydia Store sarà dunque una nuova rivoluzione per i nostri iPhone e iPod touch?

Mariner Calc, i fogli di calcolo Excel su iPhone

Mariner Software ha rilasciato una nuova applicazione per iPhone (e iPod Touch); Mariner Calc permette di visualizzare e modificare i documenti realizzati con Excel (dalla versione Excel 97 in poi) e vanta numerose funzioni utili per lavorare con i fogli di calcolo anche con il dispositivo mobile di Cupertino.

Il software permette di trasferire, via wireless, i file dall’iPhone al computer e viceversa, e supporta buona parte delle caratteristiche che comunemente troviamo nel software di casa Microsoft.