Un Concierge Apple direttamente su iPhone?

2652897134_a1984897a8Photo Credits: chanc on flickr

Secondo alcune indiscrezioni raccolte separatamente sia da AppleInsider che da MacRumors, Apple si preparerebbe a lanciare una nuova applicazione per iPhone e iPod touch finalizzata alla prenotazione online dei servizi su appuntamento in uno dei 280 Apple Store sparsi per il globo. L’applicativo, che in riferimento alla propria funzione potrebbe chiamarsi Concierge, renderà ancora più un semplice un’operazione che al momento si può svolgere (pur senza alcuna difficoltà di sorta) solamente nella sezione Retail del sito di Apple o direttamente direttamente in uno degli Store.

L’App Store boccia i giochi realizzati con Unity

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Unity è una piattaforma di sviluppo di videogiochi sia per ambiente Windows che Mac OS X; da un po’ di tempo è anche possibile sviluppare e pubblicare giochi (sia in 3D che 2D) per iPhone e iPod Touch.

Le potenzialità di Unity, però, sembrano non piacere all’App Store che, in questi giorni ha rifiutato una serie di videogiochi realizzati proprio con questa piattaforma di sviluppo.

Vediamo di capire nel dettaglio cos’è successo.

App Store: maggiore trasparenza sui tempi di revisione

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Buone notizie per tutti gli sviluppatori di applicazioni per iPhone e iPod touch. Dall’ account developer su iPhone Dev Center è ora possibile seguire in maniera più diretta le fasi della revisione del proprio applicativo, grazie ad una nuova features che tiene traccia dello stato attuale della procedura, un po’ come avviene su Apple Store con l’ordine di un prodotto. Come potete notare nell’immagine di apertura, le fasi sono sostanzialmente tre (“in attesa di revisione”, “in revisione” oppure “pronto per la vendita” ) e accanto a ciascuna di essere compare una precisa data di avvio della procedura.

App Store non rende ricchi gli sviluppatori

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App Store, oltre a diventare un modello per tutti i maggiori produttori di telefonia mobile, è il più fornito negozio virtuale di applicazioni per un telefono cellulare (ovvero iPhone) e un riproduttore MP3 (iPod touch). In App Store sono ora disponibili più di 100mila applicazioni: una cifra enorme, forse anche esagerata. Un cifra, però, che risponde al dictat di Apple che si può riassumere nelle parole “chiunque può vendere la propria idea in App Store“.

Lo sviluppatore è libero di proporre il proprio lavoro che, se accettato, sarà disponibile alla vendita al prezzo desiderato. Questa è un’opportunità incredibile per offrire le proprie applicazioni: una vetrina mondiale non è cosa da tutti i giorni. Peccato però, come dimostra una recente ricerca, che i guadagni non siano così spropositati come il numero di applicazioni presenti.

App Store: la fine è segnata?

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Sin da quando le sue porte virtuali sono state aperte nel luglio dello scorso anno, App Store è il protagonista diretto e indiretto di numerosi articoli. L’economia del negozio virtuale di applicazioni per iPhone e iPod touch non offre segnali di cedimento e continua la sua inarrestabile crescita.

App Store, passatemi il concetto, è un nuovo sistema economico per gli sviluppatori. Un enorme mercato in cui developers che da anni creano applicazioni e novellini in cerca di visibilità combattono tra loro a suo di prezzi bassi. Così facendo i margini di guadagno sono sempre più limitati e per fare cassa occorre vendere sempre più copie: un circolo vizioso apparentemente inarrestabile. Il sistema economico proposto da App Store riuscirà a stare in piedi garantendo tuttavia la qualità delle App proposte a prezzi sempre più bassi?

In App Purchase: ora anche nelle apps gratuite

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Poche ore fa, in una mail inviata agli sviluppatori registrati, Apple ha reso noto che è ora possibile integrare la funzione In App Purchase anche all’interno delle applicazioni gratuite. La funzionalità che permette l’acquisto di contenuti aggiuntivi dall’interno di un applicativo era finora limitata alle sole applicazioni a pagamento.

Si tratta di una novità importante soprattutto perché potrebbe risolvere l’annosa questione degli applicativi in versione Lite. Gli sviluppatori che vorranno fornire una versione limitata di una propria applicazione potranno consentirne lo scaricamento gratuito e potranno poi gestire dall’interno dell’applicativo stesso lo “sblocco” della versione completa del software.

Nella mail inviata agli sviluppatori Apple esplicita inoltre che:

“Utilizzando In App Purchase nella vostra applicazione può aiutare a combattere il problema della pirateria software perché vi consentirà di verificare le In App Purchase”.

iPhone: App Store a quota 2 miliardi

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L’inarrestabile corsa al download delle applicazioni per iPhone e iPod touch tocca un nuovo traguardo significativo. Apple ha fatto sapere che le applicazioni scaricate da App Store sono già oltre i 2 miliardi. Un numero immenso, un successo strepitoso: una media di 4,5 milioni di download al giorno. Ovviamente molte tra le applicazioni scaricate sono gratuite, ma non è il dato economico ad essere ora importante: infatti il sistema App Store, con la sua immediatezza e semplicità, consente a tutti i possessori di iPhone e iPod touch di personalizzare la propria esperienza multimediale. Nonostante i numerosi tentativi di imitazione, App Store continua a far segnare importanti record anche con un numero esiguo di devices compatibili in circolazione (circa 50 milioni) rispetto alla concorrenza.

Vodafone 360: servizi esclusivi e App Store dedicato

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Non capita spesso di assistere a rivoluzioni in grado di modificare radicalmente la vita degli utenti di un determinato prodotto; rivoluzioni così vicine una dall’altra da riuscire a creare non poca confusione negli utenti “meno tecnologici”. Apple ha rivoluzionato il modo in cui le applicazioni vengono vendute all’utente finale: un mercato globale, la possibilità a tutti di costruirsi il proprio banchetto, una chiara politica di divisione degli incassi e una incredibile facilità di acquisto. Come ben sappiamo, tutti i maggiori produttori, nel giro di un anno, hanno sviluppato un negozio di applicazioni per la propria gamma di telefoni cellulari e la recente rivoluzione è che anche Vodafone ha creato un mondo di servizi esclusivi per i suoi utenti.

Vodafone 360 non solo offre un negozio di applicazioni ma una rubrica dinamica in grado di interfacciarsi anche con il proprio computer, la possibilità di condividere foto, un backup regolare tra telefono e computer oltre a tante altre features esclusive.

iPhone e applicazioni: gratis con pubblicità è meglio?

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C’è un interrogativo riguardo ad App Store a cui spesso torno col pensiero, ovvero il difficile rapporto presente tra una applicazione e il suo costo. Talvolta appare ingiustificato (qualcuno prova, credo con scarsi risultati, a far pagare materiale che è normalmente disponibile gratuitamente) mentre in altri casi mi verrebbe da “lasciare la mancia” per un gioco da 0,79 euro che mi ha soddisfatto pienamente.

Inoltre, la grande distinzione presente in App Store è tra gli applicativi a pagamento e tra quelli gratuiti. Tra questi ultimi si distinguono quelli che, pur offrendo gratuitamente il proprio contenuto, presentano dei piccoli banner pubblicitari: un modo per rientrare delle spese sostenute per la programmazione.

E se tutte le applicazioni per iPhone diventassero gratuite grazie ad un sistema pubblicitario decisamente più marcato?

Uquery, il Google delle iPhone Apps

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Ricercare applicazioni all’interno di iTunes App Store sul proprio computer non è sempre un’esperienza piacevole. Spesso si fatica a trovare l’applicazione che stiamo cercando e l’organizzazione dei risultati, molto comoda quando si stanno cercando canzoni o album, pecca in usabilità quando l’oggetto della nostra query è un applicazione.
L’interfaccia di iTunes è poi inevitabilmente più lenta rispetto ad una ricerca da browser in un sito magari privo di fronzoli e distrazioni inutili.
Uquery è un nuovo motore di ricerca per applicazioni che risolve proprio questo problema rendendo semplice e velocissima la ricerca dei software per iPhone e iPod touch.

Il Commodore 64 sbarca sull’iPhone

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AppleInsider riporta che, finalmente, l’applicazione sviluppata da Manomio che emula lo storico Commodore 64 sullo schermo del proprio iPhone, è disponibile sull’App Store. A mettere i bastoni tra le ruote agli sviluppatori era stata la bocciatura della precedente versione dell’applicazione che contravveniva alle limitazioni previste dall’SDK di iPhone:

“An Application may not itself install or launch other executable code by any means, including without limitation through the use of a plug-in architecture, calling other frameworks, other APIs or otherwise.”

Il marketing ai tempi di App Store

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Prendiamo come spunto un qualsiasi ipermercato, un centro commerciale ricco di negozi (idealmente l’ormai noto “Carosello di Carugate” dove sorgerà l’Apple Store milanese): la guerra tra i vari prodotti non avviene solamente nel luogo fisico della vendita ma anche attraverso la pubblicità, i consigli di amici e la propria esperienza. App Store, invece, è un negozio virtuale volutamente studiato da Apple per creare una grande comunità in cui sono gli stessi acquirenti a formare una “atipica” campagna pubblicitaria attraverso i giudizi e i commenti.

È l’idea originale che vince“, ho sempre scritto. Come in ogni campo, però, c’è chi prova a fare il furbetto pilotando i giudizi: per fortuna, anche in questo caso, è sempre l’idea originale a vincere.

App Store: 8500 nuove applicazioni a settimana?

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App Store, ovvero per chi ancora non lo sapesse “il negozio virtuale di applicazioni per iPhone e iPod touch“, cresce in maniera impressionante ed è difficile rendersene conto anche se si fa parte della schiera dei “clienti affezionati”. Sono talmente tante le nuove applicazioni che raggiungono ogni giorno lo store che anche per noi “addetti ai lavori” è da sempre stato impossibile fornire una indicazione precisa.

A schiarirci un po’ le idee ci ha pensato indirettamente Apple con alcuni dati interessanti contenuti nella risposta alla FCC’s investigation in merito al boicottaggio di Google Voice. Si legge infatti che ogni settimana in quel di Cupertino arrivano più di 8500 applicazioni da controllare (tra nuovi titoli e updates) e ogni App è accuratamente studiata da 2 “controllori”.

Gameloft: il divertimento per iPhone e iPod touch è servito

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L’estate sta per finire e Gameloft ha pronte tantissime novità per tutti i possessori di iPhone e iPod touch: App Store, il negozio virtuale di applicazioni di Apple, non è mai stato così divertente. Ecco una veloce carrellata delle novità della “multinazionale del divertimento” che potremo gustare nei prossimi mesi.

In effetti qualcosa è già arrivato: Gangstar, il gioco che vi abbiamo proposto in anteprima qualche settimana fa, è disponibile in App Store. Confermato il prezzo: 5,49 euro per un gioco del genere hanno proprio l’aria dell’affare perché il “prezzo base” di questa tipologia di giochi si attesta sui 7,99 euro. (Qui le prime impressioni, la recensione è in arrivo).

A partire da Settembre è previsto l’arrivo in App Store di altri 5 incredibili giochi di Gameloft: Asphalt 5, Earthworm Jim, Hollywood The Director’s Cut, Modern Combat: Sandstorm e Shrek Kart.

Phil Schiller è il paladino dei developers di App Store?

Il sistema di approvazione delle applicazioni per iPhone e iPod touch è sempre più criticato per via di alcune scelte, talvolta apparentemente senza senso, applicate dai controllori di Cupertino. È già capitato che qualcuno tra i developers di App Store abbia giocato su questo fatto così da ottenere una pubblicità mondiale gratuita (è questo il caso del recente Ninjawords, il vocabolario che si credeva fosse stato censurato e poi vietato pure ai minori) ma allo stesso tempo è capitato anche che altri tra i developers, vedendosi rifiutata la propria App, abbiano perso mesi e mesi di lavoro. Niente paura perché ora è arrivato il paladino degli sviluppatori di App Store: Phil Schiller è sempre più al servizio della giustizia.

Microsoft cerca sviluppatori per lo Zune HD tra quelli di App Store?

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La settimana appena trascorsa è stata ricca di notizie per quanto riguarda lo Zune HD di Microsoft che per molti sarà il vero concorrente sul mercato dell’iPod touch. Per combattere ad armi pari, però, è necessario che il riproduttore multimediale di Microsoft fornisca alla propria clientela la possibilità di personalizzazione che App Store garantisce a tutti gli acquirenti di iPod touch e ovviamente anche di iPhone. Pare che a Redmond questo problema sia stato realmente preso in considerazione tanto da mettere in cantiere le future applicazioni già qualche mese fa. A riportare il fatto è  il solito Gruber che, dopo aver ricevuto un’E-Mail da parte di un developer di App Store, lancia un’accusa importante: Microsoft avrebbe offerto denaro per far sviluppare applicazioni sulla sua futura piattaforma.

App Store e censura, nuovo intervento di Schiller

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Con l’assenza di Steve Jobs al comando di Apple sono mancate, tra le altre cose, anche le lettere che l’iCEO indirizzava a coloro che chiedevano un suo intervento diretto in qualche seria questione. È notizia di qualche giorno fa la risposta di Schiller alle accuse mosse ad Apple per la censura alla App-vocabolario NinjaWords (accuse poi rivelatesi false) attraverso una lettera a Gruber di Daring Fireball che si era fatto portavoce delle idee degli sviluppatori “penalizzati”.

Il buon Phill è tornato a parlare di App Store pochi giorni dopo il primo intervento e lo ha fatto indirizzando una nuova lettera ad un altro importante personaggio della sfera Mac. Questa volta non abbiamo il testo integrale della iMail ma un riassunto fornito dallo stesso destinatario.

Apple censura anche i vocabolari di App Store

La pratica censoria applicata da Apple nel suo App Store (il negozio virtuale di applicazioni per iPhone e iPod touch) fa parlare di sé ancora una volta. A farne le spese è una App che trasforma il proprio device touch in un pratico vocabolario: essendo tutte le voci comprese al suo interno, permette una consultazione veloce e puntuale della parola ricercata a differenza di altre soluzioni che accedono ai vari database presenti in rete.

Quelli dell’ufficio censura di App Store, come dei ragazzini in piena fase ormonale, si sono divertiti a cercare “le parolacce” all’interno del dizionario: anche la conoscenza deve essere oscurata e gli sviluppatori sono stati costretti a togliere alcune parole che possono essere volgari solo in base al contesto in cui inserite. L’applicazione, poi, è vietata ai minori di 17 anni.

Non è che ora si inizia ad esagerare?

Lo strano caso del developer eliminato da App Store

All’interno App Store, il negozio virtuale di applicazioni in cui tutto è ovattato, avvengono strane cose. Non mi riferisco ad eventi paranormali ma piuttosto a decisioni, talvolta anche impopolari, che hanno come scopo quello di salvaguardare gli interessi di Apple e anche “la sensibilità del cliente”. Talvolta tali decisioni sembrano, a noi acquirenti, un tantino forzate e incomprensibili.

Khalid Shaikh e il suo team di sviluppo composto da ben 26 dipendenti (Perfect Agumen) sono stati eliminati da App Store perché alcune App, a detta di Cupertino, violerebbero palesemente i diritti d’autore altrui. Il gruppo capeggiato da Khalid Shaikh era il terzo sviluppatore più prolifico di App Store con più di 900 Apps all’attivo.

Scelta giusta o sbagliata quella di Apple? Cosa si nasconde dietro questo ennesimo atto censorio?

iPhone Apps: scoprite il nuovo archivio di TAL

Nel giro di un anno App Store è cresciuto in maniera smisurata ed anche qui su TAL sono cresciuti di conseguenza i post di recensione delle migliori applicazioni, gratuite o a pagamento, presenti nel negozio virtuale di Apple.

E’ arrivato il momento di fare un po’ d’ordine per evitare che le prove su strada di applicativi meno recenti potessero finire nel dimenticatoio. Per questo abbiamo modificato l’archivio delle recensioni delle iPhone Apps organizzandolo in ordine alfabetico, stile glossario, per una migliore navigazione. Potete accedervi cliccando sul link qui sotto, sul banner che sarà sempre presente nella nostra sidebar o sul bannerino speciale che ancora per un po’ campeggerà in alto sopra gli articoli.

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