E’ notizia ancora fresca: Apple ha denunciato Samsung con l’accusa di aver copiato spudoratamente iPhone, iPod touch e iPad con i suoi smartphone e tablet con interfaccia grafica TouchWiz. Nilay Patel, ex editor di Engadget nonché avvocato esperto di copyright, ha pubblicato un’interessantissima e dettagliatissima analisi della recente causa svelando alcuni particolari succulenti nascosti fra le carte dell’accusa. Fra gli altri anche i numeri “ufficiali” dei dispositivi iOS venduti da Apple “as of March 2011”, vale a dire dall’inizio della loro commercializzazione fino allo scorso mese.
Horace Dediu di Asymco è stato velocissimo a fare i calcoli, sottraendo a quei numeri il già noto totale dei dispositivi venduti fino al 2011. Il risultato è un accurata disamina delle vendite dei dispositivi iOS nel corso di questo primo trimestre 2011 in largo anticipo sui numeri che verranno annunciati questa sera durante la conference call per la presentazione dei risultati fiscali del Q2.
AAPL
Q1 2011, previsioni della vigilia
Domani Apple svelerà i risultati del secondo trimestre dell’anno fiscale 2011 durante la consueta Conference Call con gli analisti. Nonostante il Q2 sia solitamente il periodo più fiacco dell’anno, anche a questo giro per Apple c’è parecchia carne al fuoco. Ci sono le vendite dell’iPad 2, sulle quali non è ancora trapelato alcun numero ufficiale; ci sono le vendite di iPhone 4, che pare sia andato alla grande anche in questo trimestre nonostante l’attesa versione Verizon sembra non abbia avuto il successo immediato che tutti si aspettavano; ci sono infine le vendite dei Mac e tutti i dettagli di cui Peter Oppenheimer e il COO Tim Cook parleranno durante la conference call che si terrà domani alla chiusura dei mercati (alle 14:00 ora del Pacifico, le 23:00 ora italiana).
I 4 miliardari che comprano AAPL
A Warren Buffett non piace comprare azioni delle grandi aziende tecnologiche, nemmeno quelle che promettono di fare fuoco e fiamme a Wall Street, perché non è in grado di prevedere con certezza l’evoluzione di un mercato così mutevole come quello dell’IT. Ma non tutti i grandi magnati della finanza statunitense sono del suo stesso parere. James Altucher, in un articolo pubblicato sul suo blog ospitato dal Wall Street Journal, ha profilato quattro grandi trader che ad oggi hanno investito pesantemente in AAPL comprando e integrando nei loro portfolio azionari una parte di quel 30% di titoli Apple che non sono posseduti dai grandi investitori istituzionali e dagli hedge fund.
AAPL verso la revisione della quota nel Nasdaq-100
Nasdaq OMX ha annunciato che il 2 maggio verrà ri-ponderato l’indice Nasdaq-100, il paniere dei cento titoli non finanziari più grandi del Nasdaq ed uno degli indici più seguiti da chi gestisce hedge fund e altre securities. Lo scopo dell’operazione è garantire una migliore suddivisione del peso dei titoli all’interno dell’indice azionario e di conseguenza una maggiore stabilità, ridistribuendo le percentuali di influenza dei titoli sull’indice.
Ve ne parlo qui su TAL non per un improvviso attacco di amore per la finanza avanzata, ma semplicemente perché il titolo maggiormente interessato dall’operazione sarà AAPL.
Quanti iPad ha venduto Apple nel Q2?
Lo scorso sabato, 26 marzo, per Apple si è concluso il secondo trimestre dell’anno fiscale 2011. In attesa che l’azienda annunci i dati di vendita e i risultati ufficiali durante la conference call del 20 aprile, gli analisti cominciano a sfornare le loro previsioni.
C’è parecchio interesse verso i risultati di vendita del Tablet, ora che l’iPad 2 è arrivato sul mercato. A dirla tutta l’iPad 2 nel secondo trimestre ha avuto a disposizione solamente 15 giorni negli Stati Uniti e 2 giorni nel resto del mondo per farsi valere, ma non è detto che la prima generazione del dispositivo non possa aver sopperito egregiamente, continuando a mantenere alto il livello generale delle vendite.
Philip Elmer-DeWitt ha raccolto su Fortune una prima tornata di stime da parte di analisti professionisti e indipendenti.
AAPL: il 20 aprile i risultati del Q2 2011
Apple ha annunciato che il prossimo 20 aprile si terrà la consueta Conference Call per l’annuncio dei risultati del secondo trimestre dell’anno fiscale 2011. E’ il quarto solitamente più moscio dell’anno, quello che segue al rush degli acquisti natalizi e che solitamente riporta un calo nelle vendite e nei profitti rispetto al mese precedente. Sempre che, come nel caso di Apple, non ci sia di mezzo un iPad 2 a sovvertire le previsioni, mentre dal canto loro Mac e iPhone continuano a vendersi praticamente da soli.
La conference call inizierà alle 2 del pomeriggio (ora del Pacifico, le 23 qui da noi), ovvero a mercati chiusi, e chi fosse interessato potrà seguirla in streaming QuickTime come sempre.
Warren Buffett, l’AAPL-scettico
Warren Buffett è uno dei più noti miliardari statunitensi e deve la sua sconfinata ricchezza ad una vita intera di investimenti azzeccati dalla sua Berkshire Hathaway. Investimenti che tuttavia con l’ormai più che trentennale mercato dell’I.T. hanno ancora poco a che fare. “Non ne teniamo molti e non non ne terremo di più in futuro”, ha detto Buffett in quel di Daegu (Corea del Sud) riferendosi ai produttori del settore dell’elettronica di consumo presenti nel carnet di investimenti della sua firm.
E nemmeno i buoni risultati che ha conseguito Apple nel corso del decennio 2001-2011 riescono a convincere Buffett. Il motivo è la difficoltà di capire come si sarà trasformato questo mercato nel giro di una decina d’anni. Meglio puntare su qualcosa di più concreto. Sulla Coca-Cola, ad esempio.
Tim Cook, chiù iPhone per tutti
Per anni Apple è stato il brand informatico elitario per eccellenza. Qualità a prezzi alti cui molti aspiravano ma che non tutti si potevano permettere. Questo aspetto è stato enfatizzato talmente tanto in passato che alla fine è divenuto una cifra universalmente accettata dell’approccio Apple: “se vuoi il computer con la Mela sgancia il quattrino” o, da un altro punto di vista “chi più spende meno spende”. Con l’avvento dell’iPod prima, poi dell’iPhone e dell’iPad, ovvero quei prodotti che hanno permesso all’azienda di compiere lo shift da Apple Computer Inc. a Apple e basta, la tendenza ha iniziato ad invertirsi e se oggi l’Average Selling Price dei prodotti della Mela rimane alto, oggettivamente anche i Mac (che si vendono esponenzialmente di più) sono diventati molto più abbordabili.
A Tim Cook questa tendenza sembra piacere, e parecchio, tanto che a sentire Toni Sacconaghi di AllianceBernstein (già Bernstein Research) il COO vorrebbe definitivamente sfatare il mito “classista” di una Apple che fa prodotti per ricchi.
Apple, Cisco, Oracle e quei capitali da rimpatriare
I conti di Apple non sono mai stati così sani. Le vendite vanno alla grande e i liquidi a disposizione dell’azienda crescono. Ma c’è un ma: buona parte dei profitti Apple avvengono ormai fuori dal suolo patrio e ingenti somme (miliardi e miliardi di dollari) sono “congelate” all’estero, in attesa di poter essere rimpatriate.
Il problema per cui quei soldi non tornano a casa? Semplice: il fatto che riportare negli U.S.A. quei capitali significherebbe versarne il 35% nelle casse dell’ufficio imposte. E’ per questa ragione che Apple e altre grandi aziende con sede negli U.S.A. (Cisco, Oracle e Pfizer fra le altre) starebbero premendo perché il governo approvi un periodo di “tax holiday” che consenta di riportare a casa i capitali versandone in tasse solamente il 5%.
Piano di successione: solo il 35% delle aziende ne ha uno (Apple compresa)
Alla prossima riunione degli azionisti Apple prevista per il 23 febbraio gli investitori presenti nella Town Hall del Campus di Cupertino si troveranno a votare alcune importanti resolution. Fra di esse anche quelle proposte da alcuni fondi pensione che vorrebbero vedere messo nero su bianco un piano di successione che espliciti in maniera chiara che cosa succederà quando Steve Jobs non sarà più il CEO di Apple.
Le pressioni in questo senso sono drasticamente aumentate da quando Steve Jobs ha preso un nuovo periodo di congedo per malattia. Un recente sondaggio condotto su 1300 aziende da Korn/Ferry mostra però che solo il 35% delle aziende intervistate ha previsto un piano di successione per i propri vertici.
AAPL torna a correre, nuovo record
Le ottime vendite dell’iPhone Verizon, con tanto di pre-ordini esauriti dopo appena due ore, e le revisioni dei prezzi obbiettivo di AAPL da parte di varie firm di analisi finanziaria hanno garantito al titolo di Apple un nuovo balzo in avanti in quest’inizio di settimana.
Il valore di AAPL ha superato ieri per la prima volta i 350$ durante le contrattazioni intraday, fino a raggiungere il nuovo massimo storico di 353,23$. Il titolo ha tenuto molto bene anche in chiusura di sessione segnando 351,88$ (+1,55%) dopo il suono della campanella del Nasdaq.
Anche LIUNA e ISS spingono per un piano di successione pubblico
Qualche tempo fa il CALPers e il Central Laborer’s Pension Fund, due fondi pensione statunitensi azionisti di Apple hanno richiesto formalmente all’azienda la pubblicazione di un piano di successione depositando una shareholders resolution che verrà votata al prossimo meeting degli azionisti del 23 febbraio. La richiesta non è nuova ed è tornata alla ribalta dopo che Steve Jobs ha deciso di usufruire di un nuovo periodo di assenza per malattia, il terzo da quando 7 anni fa gli fu diagnosticato un tumore al pancreas.
Ora anche il Laborers’ International Union of North America (LIUNA) e l’ISS (Institutional Shareholder Services) hanno appoggiato la mozione per un piano di successione pubblico e invitano gli azionisti a votare a favore della richiesta alla prossima assemblea.
I dispositivi iOS generano il 65% degli introiti Apple
Horace Dediu ha pubblicato su Asymco l’ormai consueto grafico dei flussi di revenues Apple suddivisi per prodotto, aggiornato con i dati dell’ultimo trimestre fiscale.
Il particolare che salta subito all’occhio e che il blogger-analista non manca di far notare è che il 65% del fatturato di Apple è generato dai dispositivi iOS. In altre parole da prodotti che fino a tre anni e mezzo fa neppure esistevano.
Nello specifico, l’iPhone e l’iPad hanno portato nelle casse di Apple 15 miliardi di dollari lordi durante l’ultimo trimestre, mentre l’iPod touch da solo ha contribuito per ben 2,3 miliardi. I prodotti che fanno girare Mac OS X contribuiscono invece per circa il 20% del fatturato.
Previsioni finanziarie Apple: i blogger stracciano gli analisti
Martedì mattina, nell’articolo con cui ricordavamo l’appuntamento con la pubblicazione del report fiscale per il primo trimestre 2011, avevamo segnalato la notevole discrepanza fra le previsioni degli analisti delle grandi firm di consulenza e quelle dei blogger finanziari che seguono Apple da vicino. Come è andata? Chi si è avvicinato di più? Ma i bloggers, i non professionisti, ovviamente, come avviene ormai da un bel po’ di trimestri a questa parte.
Relativamente al fatturato, ad esempio, la stima dei blogger (consensus fra tutte le previsioni) era di 26,4 miliardi di dollari. Il consensus fra gli analisti, quella che in gergo finanziario è un soggetto virtuale chiamato “the street”, ammontava invece a 24,31 miliardi di dollari. Fatturato ufficiale? 26,74 miliardi di dollari. E su altre cifre chiave, dal gross margin ai numeri di vendita divari prodotti, la storia non cambia.
Philip Elmer DeWitt, su Fortune, ha analizzato la performance nel dettaglio: la percentuale generale di errore dei blogger è stata del 3,94%, quella degli analisti è arrivata invece al 9,04%.
Q1-2011 Apple, risultati record: 26,74 miliardi di fatturato
Apple ha annunciato da pochi minuti i risultati relativi al primo trimestre dell’anno fiscale 2011 che si è concluso lo scorso 25 dicembre. Il fatturato di 26,74 miliardi di dollari segna un nuovo record storico e ancora una volta conferma le previsioni più ottimiste sbaragliando il consensus degli analisti. I profitti ammontano a 6 miliardi di dollari, ovvero 6,43$ per azione. Si tratta di un incremento del 71% nel fatturato e del 78% nei profitti rispetto al primo trimestre fiscale del 2010.
I Mac venduti nel corso del quarter sono 4,13 milioni (record storico anche in questo caso) per una crescita del 23% rispetto al trimestre precedente. La parte del leone spetta in ogni caso ai dispositivi iOS: 16,24 milioni di iPhone venduti, 19,45 milioni di iPod (touch compresi) e soprattutto 7,33 milioni di iPad.
Q1 – 2011 Apple: questa sera i risultati finanziari
E’ prevista per quest’oggi la consueta conference call per l’annuncio dei risultati fiscali trimestrali. Come sempre in questi casi è possibile ascoltare la chiamata in teleconferenza direttamente dal web. Lo streaming è disponibile in questa pagina e inizierà alle 14:00 PST (le 23:00 in Italia).
Ci sono grandi aspettative per i risultati fiscali di questo trimestre perché con ogni probabilità Apple batterà qualsiasi record stabilito in passato, grazie alle ottime vendite dei Mac e soprattutto dei dispositivi iOS che hanno fatto la parte del leone, iPad in testa, sotto gli alberi di Natale di mezzo mondo.
Impossibile però scacciare l’ombra dell’assenza per malattia di Steve Jobs, che ieri il CEO ha ufficializzato con un lettera a tutti i dipendenti Apple. La questione, per quanto avrà senza dubbio un influenza pesante sull’andamento del titolo nella seduta odierna a Wall Street, con ogni probabilità non sarà oggetto di discussione durante la chiamata.
Meeting degli azionisti 2011: Apple contro i fondi pensione
Il prossimo incontro degli azionisti Apple si terrà mercoledì 23 febbraio nella consueta cornice dell’edificio 4 del Campus di Cupertino, meglio noto come Town Hall.
All’ordine del giorno ci sono, come tutti gli anni, la rielezione del consiglio di amministrazione e la ratifica di Ernst & Young come revisore dei conti dell’azienda.
Il meeting non sarà solo routine, però, perché in votazione finiranno anche altre due proposte “antagoniste”. Una voluta dal fondo pensione CalPERS che chiede di rivedere il sistema di rielezione dei membri del Board ed una inoltrata dal Central Laborers’ pension fund che punta a rendere pubblico un piano di successione per l’iCEO.
Il Market Cap di Apple supera i 300 miliardi di dollari
Comincia alla grande il 2011 del titolo AAPL. Nella mattinata di ieri, nell’ambito di un trend positivo generale per i tecnologici a Wall Street, le quotazioni di Apple hanno segnato un nuovo massimo storico a 330,26$ durante le contrattazioni intraday.
E’ salita di conseguenza anche la capitalizzazione di mercato di AAPL che ha sfondato la barriera psicologica dei 3o0 miliardi di dollari dopo la lunga fase di crescita del market cap che ha caratterizzato la seconda metà del 2010 borsistico di Apple.
La capitalizzazione azionaria, il valore che si ottiene moltiplicando il numero di azioni sul mercato per il loro valore in borsa, è un indicatore finanziario che spesso non tiene conto di alcuni aspetti importanti nell’economia generale delle aziende, ma è comunemente usato come riferimento per valutare la “grandezza” di una società.
Dirigenti e Membri del Consiglio Apple più buoni a fine anno
La SEC (Securities and Exchange Commission, l’ente governativo preposto alla vigilanza della borsa valori, equivalente alla nostra Consob) prevede una dichiarazione per chiunque abbia recentemente acquisito o venduto azioni; anche i dirigenti Apple sono obbligati a presentarla, e da quanto riportato è emerso che un buon numero di dirigenti e consiglieri hanno donato più di 3 milioni di dollari ad associazioni ed enti vari.
In pratica, Oppenheimer (CFO di Apple), Arthur Levinson (Membro del Consiglio) ed altri hanno donato un quantitativo di azioni della mela che, complessivamente, supera i 3 milioni di dollari di valore.
Q1 2011, il 18 gennaio arrivano i risultati fiscali
Il prossimo 18 gennaio si terrà la consueta conference call per l’annuncio dei risultati finanziari relativi al primo trimestre fiscale dell’anno 2011, che si è chiuso ieri. Apple non l’ha ancora annunciata ufficialmente ma ha già provveduto ad aggiornare con la data la pagina dei rapporti con gli azionisti.
Sono attesi risultati da record, tanto che già prima della pausa festiva il titolo AAPL ha ricominciato a galoppare. Il Q1 è solitamente il più ricco dell’anno perché, almeno nella suddivisione dell’anno fiscale adottata da Apple, ricomprende il periodo che va dal Giorno del ringraziamento a Natale, in altre parole il mese delle compere festive.
CalPERS vuole cambiare la Corporate Governance di Apple
Il California Public Employees’ Retirement System, vale a dire il più grande fondo pensione degli Stati Uniti, vuole cambiare i metodi con cui viene eletto il consiglio di amministrazione di Apple e di altre 57 aziende in cui investe i risparmi dei propri associati.
Allo stato attuale i membri del “Board of Directors” possono mantenere il loro posto grazie ad un singolo voto favorevole. Un metodo di riconferma del Consiglio che secondo il CalPERS svuota la comunità degli azionisti di qualsiasi potere decisionale sulla corporate governance dell’azienda. L’alternativa proposta è il voto a maggioranza per la riconferma annuale di ogni director. Se la maggioranza non c’è, il consigliere deve dimettersi.
AAPL, nuovo record storico a 322,33$
Il titolo di Apple ha ripreso a correre verso l’alto. Segnata ieri un’altra doppieta da
Black Friday: 8,8 iPad ogni ora venduti da ogni Apple Store USA
E’ bello sapere che gli analisti finanziari che si occupano di Apple non si riposano neppure durante il primo ponte delle festività natalizie statunitensi. L’analista di Piper Jaffray Gene Munster e la sua ciurma si sono presi la briga di appostarsi in un buon numero di Apple Store americani per controllare che cosa compravano i clienti accorsi per le offerte del Black Friday 2010. Ne è venuta fuori la tabellina che vedete in apertura. Il prodotto di maggior successo è stato l’iPad, con 8,8 unità vendute ogni ora in media da ogni Apple Store.