NPD: vendite Mac in aumento del 21% a fine 2009

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Gene Munster, della firm di analisi finanziaria Piper Jaffray, ha discusso in un report inviato ai propri clienti i nuovi dati  di NPD Group relativi alle vendite di Mac previste per l’ultimo trimestre del 2009 (anno solare, l’anno fiscale ’09 si è concluso a settembre). Analizzando i numeri, le vendite sono aumentate del 21% rispetto agli stessi mesi del 2008 e dicembre si prospetta come un mese come sempre molto redditizio per le casse di Cupertino.

In una nota agli investitori, Munster ha dichiarato che ritiene che le vendite dei Mac del trimestre si aggireranno tra i 2,9 e i 3 milioni di unità. Ma, ha aggiunto, nulla è definitivo e possono cambiare ancora un sacco di cose dato che, tendenzialmente, circa la metà di tutte le vendite annuali di sistemi Apple avviene durante le feste di Natale.

Apple domina le vendite di computer negli Stati Uniti ad ottobre

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Venerdì l’NPD Group ha rilasciato delle statistiche riguardanti le vendite di computer durante il mese di ottobre 2009 negli Stati Uniti. Dai dati emerge che Apple ha dominato tale mercato, soprattutto grazie alla recente presentazione di nuovi prodotti. In particolare, il nuovo iMac da 21,5” è in testa alle vendite del mese per quando riguarda i sistemi deskop, mentre il MacBook da 13” è leader tra i notebook nello stesso periodo.

Inoltre, i prodotti di Cupertino occupano diverse posizioni nelle top 10 di ogni categoria, ad esempio il nuovo iMac da 27” (nonostante i recenti problemi riscontrati) occupa la terza posizione dei sistemi desktop mentre i restanti modelli MacBook si trovano in ottava, nona e decima piazza per i notebook.

Apple incassa il 48% dei soldi spesi in PC desktop ad ottobre

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Secondo i dati rivelati a Joe Wilcox di Betanews da Stephen Baker, Vice Presidente della firm di analisi finanziaria NPD, il 48% dei soldi spesi ad ottobre in PC desktop nel mercato americano sono finiti nelle casse di Apple. Si tratta di numeri sorprendenti, se si considera che il restante 52% delle revenues derivanti dalle vendite dei cosiddetti computer da scrivania viene diviso fra  tutti i restanti produttori.
Come sempre in questi casi è bene far chiarezza. I numeri di cui parla Baker riguardano il revenue share (in soldoni la suddivisione degli introiti per produttori) e non hanno niente a che vedere con il market share. E’ proprio per questo che i numeri sorprendono.

Tutti i soldi di Apple in un grafico

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La riserva aurea di Apple continua a crescere ad una velocità sorprendente. L’attuale liquidità dell’azienda di Cupertino ammonta a 34 miliardi di dollari ed è, per ovvi motivi, l’invidia di un’intera industria che nell’anno appena trascorso ha dovuto fare i conti con i grandi e piccoli problemi dovuti alla crisi. Allo stato attuale Apple potrebbe comprare un concorrente del calibro di DELL e tenere ancora un bel gruzzoletto da parte, tanto per dirne una.

SiliconAlley Insider ha prodotto un grafico che mostra la crescita delle riserve monetarie di Apple nel corso degli ultimi anni. Colpisce la rapidità con cui sono cresciuti gli incassi nel corso degli ultimi anni, dapprima dopo il passaggio ad Intel e successivamente con il lancio di iPhone.

Apple aumenta la sua quota di mercato in UK

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Un recente studio effettuato dagli analisti di Gartner ha messo in luce il positivo balzo in avanti compiuto da Apple nel settore dei personal computers in UK. Nell’ultimo trimestre (il periodo preso in considerazione nell’indagine) l’azienda di Jobs e soci ha saputo accrescere la propria quota di mercato, arrivando ad accaparrarsi il 5% del settore dei computer in UK e posizionandosi nella Top 5.

Ad un anno di distanza, quindi, Apple è stata in grado di passare dal 3,8% dell’ultimo trimestre 2008, all’attuale 5%, con un promettente tasso di crescita del 26,6%.

Apple pubblica la dichiarazione 10-k per il 2009

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Apple ha da poco reso pubblica la dichiarazione 10-k per l’anno fiscale 2009. Nel documento, un modello che le grandi public company americane sono obbligate a consegnare alla S.E.C. ogni anno, si legge un consuntivo di 12 mesi di profitti e spese in quel di Cupertino.
Quello appena trascorso è stato un anno in cui ad Apple non sono mancati successi e vendite, nonostante il collasso dell’economia globale non promettesse nulla di buono. Nel 10-k di un anno fa i notabili di Cupertino annoveravano, fra i rischi per il futuro, proprio l’impatto di un meltdown finanziario di larga scala. Ma vediamo quali sono i passaggi più interessanti del documento 10-k per l’anno fiscale 2009.

Q409: profitti record per Apple

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Apple ha pubblicato poco fa un comunicato ufficiale con cui annuncia i risultati dell’ultimo trimestre dell’anno fiscale 2009. Sono stati tre mesi da record, con profitti stellari raggiunti grazie alle vendite dei Mac e di iPhone.
Il fatturato del Q409 ammonta a 9,87 miliardi di dollari, con un profitto netto di 1,67 miliardi, pari a 1,82$ per azione. I risultati sono particolarmente sorprendenti se confrontati con il Q408: durante lo stesso trimestre lo scorso anno Apple incassava 7,9 miliardi di dollari con un profitto di 1,14 miliardi.

19 Ottobre: i risultati del Q4 di Apple saranno “sorprendenti”

Il prossimo 19 ottobre avrà luogo la consueta conference call per l’annuncio dei risultati fiscali di Apple relativi al quarto e ultimo trimestre dell’anno fiscale 2009, terminato ufficialmente sabato scorso per l’azienda. Secondo Yair Reiner, analista della firm Oppenheimer, i dati che verranno presentati saranno sorprendenti e anche se non saranno ancora influenzati dalle nuove regole di accounting approvate dalla FASB. Tali regole (vedi “Una nuova norma sui risultati fiscali potrà favorire Apple”) consentiranno di rendere ben più evidenti gli introiti derivanti dalla vendita di iPhone, attualmente spalmati su due anni proprio per questioni di contabilità e per questo decisamente sottostimate dagli investitori.

Una nuova norma sui report fiscali potrà favorire Apple

C’è sempre stato un problema di fondo con i report fiscali sulle vendite di iPhone. Fin dal lancio del primo melafonino Apple ha dovuto presentare i dati relativi alle vendite del dispositivo secondo uno schema che prevede la necessità per i ragionieri di Cupertino di spalmare i profitti del prodotto su base biennale, ovvero la durata del contratto telefonico cui il telefono è legato al momento dell’acquisto.

La ragione principale di quest’obbligo sta nel fatto che Apple di tanto in tanto offre agli utenti aggiornamenti software gratuiti(*). Alla base di questa necessità vi sono complicate regole fiscali statunitensi obbligatorie per le Public Company come Apple. Regole che potrebbero cambiare a breve ora che il FASB (organismo privato no-profit che vigila su queste norme per conto della SEC), su suggerimento -guarda caso- di Apple, ha approvato una bozza che mira proprio ad eliminare questa distinzione di fondo nella presentazione dei risultati fiscali.

La SEC investiga sulla possibilità di “insider trading” in casa Apple

SEC indaga su Apple

La SEC, l’equivalente statunitense dell’italiana CONSOB (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa), in questi giorni sta svolgendo un’indagine che vede la possibilità che sia stato commesso il reato di compravendita di azioni del gruppo di Cupertino da parte di persone informate dall’interno della società sull’andamento economico-finanziario di Apple.

Ricordiamo che l’utilizzo di notizie non pubbliche sulla situazione finanziaria di una azienda è un reato severamente punito negli Stati Uniti d’America e la commissione preposta al controllo sembra già essere alla caccia di alcuni broker che avrebbero favorito giochi azionari intorno all’azienda capeggiata da Steve Jobs.

iPhone inarrestabile, aumentano le quote di mercato nel settore degli smartphones

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Stando ad una ricerca di mercato condatta da Gartner, società specializzata nell’analisi del settore tecnologico, Apple continuerebbe imperterrita ad aumentare le proprie quote di mercato nel settore degli smartphones, grazie alle vendite di iPhone.

L’inarrestabile ascesa di iPhone permetterebbe all’azienda di Cupertino di rimanere saldamente sul podio delle società leader nel settore, di poco dietro a Nokia e RIM. A far ben sperare anche per il futuro, sono i dati relativi al secondo trimestre (solare) 2009 che ha permesso ad Apple di accrescere significativamente la propria fetta di mercato rispetto al 2008, con un balzo in avanti di più di 10 punti percentuali (nel 2008 la quota di mercato era del 2,8%, mentre ora l’azienda è a quota 13,3%).

Apple incassa il 32% dei profitti del settore smartphone nel 2009

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Poco prima dell’annuncio dei risultati fiscali del terzo trimestre, un report dell’analista Brian Modoff di Deutsche Bank segnalava come nel corso del 2008, pur vendendo solo il 3% del totale di smartphone acquistati nel periodo, Apple avesse incassato il 20% dei profitti generati dall’intero settore.
Ora una nuova ricerca svolta da Toni Sacconaghi di Bernstein Research mostra come nella prima metà del 2009 quella percentuale sia cresciuta drasticamente: Apple nel corso dei primi sei mesi di quest’anno ha registrato un market share dell’8% nel settore, ma avrebbe messo in cassa il 32% dei guadagni generati dalla totalità dei produttori che commercializzano smartphone.

Q309: i conti in tasca ad Apple

Apple ha pubblicato ieri il form 10-Q per il Q309. Si tratta di un documento denso di informazioni finanziarie di varia natura che le aziende quotate in borsa devono far pervenire alla SEC su base trimestrale. Scorrendo il form depositato mercoledì scorso dall’azienda di Cupertino è possibile scoprire particolari interessanti sull’attività finanziaria e sui conti dell’azienda. In pratica, come suggeriamo nel titolo, è un po’ come fare i conti in tasca ad Apple.
Un paio di spunti interessanti sono saltati fuori anche con l’ultimo 10-Q relativo al trimestre finito lo scorso 27 giugno.

Q309: trimestre record per Apple

Apple ha annunciato i risultati del terzo trimestre dell’anno fiscale 2009. E’ un trimestre record, il miglior quarter non festivo mai registrato dall’azienda. I Mac venduti sono stati 2,6 milioni, un 4% in più rispetto all’anno precedente. Le vendite di iPhone fanno la parte del leone: 5,2 milioni di unità acquistate, con un incremento del 626% sul terzo trimestre del 2008.
I profitti sono saliti grazie agli ottimi risultati di vendita: fatturato di 8,34 miliardi di dollari e profitti per 1,23 miliardi, un ottimo risultato soprattutto se confrontato con i 7,46 miliardi di fatturato (1,07 miliardi di profitti) del Q308.

Dopo il salto uno schema dei numeri in dettaglio e la dichiarazione di Steve Jobs.

Stasera i risultati finanziari del Q309

Questa sera, alle 23 ora italiana (le 2 del pomeriggio a Cupertino) Apple terrà la consueta Conference Call per l’annuncio dei risultati del terzo trimestre dell’anno fiscale 2009.
Le previsioni a riguardo sono quanto mai contraddittorie. Giusto pochi giorni fa vi parlavamo delle stime contrastanti prodotte dai due importanti istituti di analisi finanziari quali Gartner e IDC.
Nel frattempo un analista di Deutsch Bank, Brian Modoff, ha stimato (via WSJ) che nonostante Apple e RIM assieme abbiano coperto nel 2008 solamente il 3% di unità venute nel mercato della telefonia, detengono il 38% dei profitti generati dall’intera industria nel corso dell’ultimo anno.

Vendite Mac: Gartner, IDC e la guerra dei numeri

L’aleatorietà che contraddistingue le ricerche “preventive” che pubblicano periodicamente le grandi firm di analisi finanziaria che si occupano di Apple talvolta, come in questo caso, produce situazioni surreali.
Le due interessate sono Gartner e IDC, che nei giorni scorsi hanno annunciato ciascuna un proprio report relativo alle vendite di Mac nel terzo trimestre del 2009, con risultati contraddittori e contrastanti. Basti dire che fra i numeri dei due team di analisti ci sono ben 200.000 Mac venduti di differenza nei soli Stati Uniti.

Q309: Il 21 luglio arrivano i risultati fiscali

Apple ha annunciato ufficialmente la data della prossima conference call per la presentazione dei risultati fiscali del terzo trimestre del 2009. Il 21 luglio prossimo alle 14:00 (le 23:00 in Italia) verranno diffusi i dati relativi al Q3 2009. Gli azionisti potranno partecipare all’evento che si terrà come di consueto alla Town Hall di Cupertino, mentre per tutti gli altri sarà disponibile la consueta diretta audio in streaming.

Il Q309, concluso con il mese di giugno, comprende anche la prima decina di giorni di commercializzazione di iPhone 3GS. Per dei risultati più concreti sulle vendite a medio/lungo termine del nuovo dispositivo ci sarà però da aspettare la conference call di ottobre, al termine del quarto trimestre.

AAPL: giornata positiva per il titolo Apple

Circa otto mesi fa, a causa del downgrade del prezzo obiettivo di AAPL da parte di Mike Abramsky di RBC Capitals e Kathryn Huberty di Morgan Stanley, il titolo di Apple subì una delle peggiori batoste della sua storia.
E’ curioso scoprire che oggi è ancora la modifica del prezzo obiettivo (questa volta al rialzo) da parte di questi due analisti a regalare una delle migliori giornate dell’ultimo anno ad AAPL, che ha chiuso ieri a 130,78$ (+6,67%).