Apple e i dividendi, un altro analista tenta la previsione

Una recente immagine degli scantinati del Campus Apple a Cupertino

Ci avviciniamo alla fine del 2011 e inevitabili arrivano, in tutti i settori, le previsioni per l’anno nuovo. Possono forse fare eccezione gli analisti finanziari che si occupano di Apple, ovvero personaggi che passano l’intero anno solare a sciorinare previsioni sbagliate nella stragrande maggioranza dei casi? Certo che no.
Howard Wart di Gamco Investors, ad esempio, ha provato a sganciare il carico da 11, dichiarando con ostentata sicurezza che Apple si appresta ad annunciare un importante dividendo nella prima metà del 2012.

Una dichiarazione che poteva tranquillamente passare inosservata se non fosse che è arrivata durante un’intervista di Bloomberg Television, con conseguente diffusione tramite gli altri seguitissimi canali media dell’impero Bloomberg.
L’ultima volta che un analista si avventurò nel magico mondo immaginario dei dividendi Apple era l’agosto del 2010, quando Toni Sacconaghi di Bernstein Research si spinse fino ad inviare una lettera al board per sostenere la necessità di una ridistribuzione di almeno una parte degli introiti agli azionisti. Ridistribuzione che ad oggi non è di certo avvenuta.

Pioggia di azioni in casa Apple

SVP Apple ricevono azioni come premio - The Apple Lounge

SVP Apple ricevono azioni come premio - The Apple LoungeSe vi state chiedendo cosa abbiano da ridere i Senior Vice President nell’immagine di apertura, provate ad immaginare se qualcuno ricompensasse il vostro lavoro con una pioggia di azioni “di tanto in tanto”. Questo è ciò che è successo anche ultimamente, come trapela da alcuni documenti della SEC (il corrispettivo U.S.A. della nostra CONSOB), proprio per i magnifici sei della foto.

Il premio di produzione (diciamolo all’italiana) consiste in 150000 azioni AAPL a cranio. Azioni che ad un valore di circa 400 US$ l’una fanno una cifra che, centesimo più centesimo meno, corrisponde ad una sessantina di milioni di dollari dello zio Sam. Chi non avrebbe da ridere con cifre del genere!? Ma… c’è sempre un ma.

Q4 2011: Appunti dalla conference call

Alla conference call per l’annuncio dei risultati fiscali Apple per il Q4 2011 erano presenti il CEO di Apple Tim Cook e il CFO, Peter Oppenheimer. Cook ha aperto con un sentito ricordo di Steve Jobs e ha poi passato quasi subito la parola a Oppenheimer per la presentazione dei numeri del trimestre.
Il Q4 è stato un buon quarter, al di sotto delle aspettative degli analisti ma preludio di un Q1 2012 che si prepara a battere ogni precedente record, sia per vendite che per fatturato e profitti. La conference call è stata come sempre ricca di spunti. Oppenheimer e Cook hanno risposto agli analisti collegati e hanno fornito diverse indicazioni interessanti, ammettendo ad esempio a più riprese che l’impatto dei rumors sulle vendite dell’iPhone 4 c’è stato. Su questo punto dobbiamo un po’ tutti quanti morderci la lingua. Eravamo convinti che l’impatto non ci sarebbe stato, se non in minima parte, e invece Apple lo ammette. Sono comunque 17 i milioni di iPhone venduti. C’è da chiedersi quanti sarebbero stati senza il carosello delle indiscrezioni.

Q4 2011 Apple, oggi i risultati finanziari (da record?)

Alle 23:00 di questa sera, a mercati chiusi, Apple terrà la consueta conference call per l’annuncio dei risultati dell’ultimo trimestre fiscale del 2011. C’è grande attesa per un report finanziario che si prospetta, ancora una volta da record sia per fatturato che per profitti.
Nella mail con cui ha annunciato ai dipendenti che Apple chiuderà per tutto il ponte del ringraziamento il CEO Tim Cook si è lasciato “sfuggire” che tale concessione extra è motivata dagli straordinari risultati che Apple è riuscita ad ottenere in questo 2011. Poiché senza dubbio Cook è già a conoscenza dei dati della trimestrale che verranno svelati pubblicamente questa sera non è difficile intuire che essi supereranno ampiamente le aspettative.
Ma quali sono, appunto, le aspettative? Philip Elmer-DeWitt di Fortune ha come sempre raccolto il consensus degli analisti di professione e quello dei blogger, confrontandolo con la guidance ufficiale fornita da Oppenheimer a luglio (25 miliardi di dollari di fatturato).

Le tante cose di cui Apple supera il valore

Nonostante una congiuntura economica mondiale e un andamento dei mercati fra i peggiori di sempre, nel corso delle ultime sedute del Nasdaq Apple ha conquistato il primo posto nella classifica delle principali aziende del mondo per capitalizzazione di mercato, distanziando di non pochi miliardi il colosso petrolifero Exxon Mobil. Come mi è già capitato di scrivere qualche tempo fa, il risvolto più divertente di questa (effimera) conquista consiste certamente nella possibilità di formulare astrusi confronti alla focus che mettono a paragone il valore dell’azienda di Cupertino (375 miliardi di dollari circa a fine settimana) con realtà totalmente fuori contesto. Josh Brown, giornalista finanziario freelance e blogger, ne ha addirittura ricavato un blog Tumblr, ad hoc: “Cose rispetto alle quali Apple vale di più”.

AAPL: il 18 ottobre i risultati del Q4 2011

Sabato scorso si è concluso l’anno fiscale 2011 di Apple con la chiusura del 4° e ultimo trimestre e ieri come di conseguenza l’azienda ha reso nota la data della conference call per l’annuncio dei risultati. L’appuntamento è fissato per il 18 ottobre dopo la chiusura dei mercati, vale a dire le 14:00 a Cupertino e le 23:00 in Italia.
In questa pagina del sito Apple sarà possibile avviare lo streaming audio e ascoltare in diretta il resoconto del CFO Peter Oppenheimer. Chissà se sarà presente anche il CEO Tim Cook, che negli ultimi anni in veste di COO non ha mai mancato questo tipo di appuntamenti, o se sarà sostituito da qualcun altro a fare le sue veci ora che (sulla carta) ricopre un ruolo differente.

AAPL supera i 410$ per azione

In uno scenario economico internazionale a tinte fosche, mentre si avvicina pericoloso lo spettro del default per la Grecia e Obama si gioca il tutto e per tutto con una mega manovra costosa e difficile, fa specie dover registrare un nuovo inatteso picco delle azioni AAPL, che durante le contrattazioni intraday di un lunedì “grigio” ha sfondato la soglia dei 410 dollari per azione e ha toccato un nuovo massimo assoluto, a 413,23 dollari, per poi chiudere a 411,63$.
Dopo le dimissioni di Steve Jobs in tanti si aspettavano il crollo rovinoso del titolo di Cupertino. La transizione verso la Apple guidata da Tim Cook ha portato con se una performance borsistica di tutt’altro segno.

Apple vale come le banche dell’Eurozona

Se vi piacciono le similitudini “alla Focus” che comparano grandezze completamente eterogenee fra loro per ottenere una maggiore spettacolarizzazione (tipo “una balenottera azzurra, messa in verticale, è alta come un palazzo di nove piani”) allora di sicuro vi piaceranno i confronti che l’attuale situazione economica internazionale permette di fare fra la capitalizzazione di mercato o la riserva di liquidi di Apple e quelle di altre importanti aziende e istituzioni internazionali.

Dopo “Apple ha più soldi in cassa del governo americano” eccone un’altra: durante le contrattazioni intraday di venerdì la capitalizzazione di mercato Apple ha eguagliato la somma della capitalizzazione delle 32 banche principali dell’eurozona.

Market Cap: AAPL supera Exxon Mobil, ma solo per poco

Capitalizzazione di mercato di XOM e AAPL nel corso degli ultimi 5 anni

Durante le contrattazioni intraday di ieri, mentre la borsa di New York godeva di un leggero effetto rimbalzo in risposta ai cali sensibili dei giorni scorsi, Apple per alcune ore ha superato Exxon Mobil nella classifica delle maggiori aziende del mondo per capitalizzazione di mercato.
L’andamento della seduta al Nasdaq è stato altalenante e verso la chiusura il titolo della compagnia petrolifera ha riguadagnato terreno e si è ripresa il primo posto ma la distanza fra le due capitalizzazioni al suono della campanella ammontava solo ad un “misero” miliardo e mezzo di dollari circa.

Q3 2011: il miglior trimestre di sempre

Apple ha annunciato da poco i risultati fiscali per il terzo trimestre 2011. Sono numeri che superano di molte lunghezze tutte le previsioni, comprese quelle dei più ottimisti “blogger analisti”, sia per fatturato che per vendite dei prodotti.
Sorprendono soprattutto i numeri di vendita dell’iPad, che si sospettava potessero essere frenati da una non ottimale disponibilità produttiva, e dell’iPhone che non ha affatto risentito dell’imminente (o almeno questo dicono i rumors) lancio dell’iPhone 5 in prossimità dell’autunno.

AAPL, questa sera i risultati fiscali del Q3

Nel pomeriggio di oggi (ora di Cupertino), alla chiusura dei mercati statunitensi, Apple terrà la conference call con gli analisti per l’annuncio dei risultati fiscali del terzo trimestre del 2011. C’è come sempre molta attesa da parte degli investitori, soprattutto per le vendite dell’iPhone e dell’iPad 2.
Come di consueto la conference call potrà essere seguita in streaming audio da chiunque lo voglia semplicemente aprendo questa pagina dedicata e cliccando sull’apposito link. L’inizio è previsto per le 23:00 ora italiana.

Q3 2011: stime di vendita iPhone e iPad

Il prossimo 19 luglio Apple annuncerà i risultati del terzo trimestre fiscale 2011. C’è molta attesa, come sempre, da parte di analisti ed investitori e nel frattempo cominciano ad arrivare le prime stime sulle vendite di due prodotti di punta quali iPad e iPhone. Il melafonino, in particolare, nel Q2 ha contato per ben 12,3 miliardi di fatturato e sicuramente rivestirà un ruolo di primo piano anche a questo giro.
Nel caso dell’iPad, produrre una stima di vendita significa invece cercare di capire non tanto quanti iPad 2 ha venduto Apple ma piuttosto quanti è riuscita effettivamente a produrne nel trimestre che si è concluso lo scorso giugno.

Rivelò segreti Apple: dirigente Flextronic si dichiara colpevole

Verso la fine del 2010 la S.E.C. ha avviato un’approfondita indagine su alcuni gestori di hedge fund, firm di analisi e su aziende produttrici della cerchia dei fornitori Apple per scoprire se quelli che solitamente da parte degli analisti sono definiti “channel checks” non fossero in realtà qualcosa di ben più grave che ha a che fare con la rivelazione di segreti industriali e con la frode aggravata.
All’operazione della S.E.C. ne è poi seguita una dell’F.B.I che ha portato all’arresto di diverse persone. Ora un ex dirigente del fornitore Apple Flextronic, Walter Shimoon, si è dichiarato colpevole per il reato di frode azionaria e di concorso in “wire fraud”. In una telefonata intercettata nel 2009 dall’FBI Shimoon rivelava ad un analista alcuni particolari sulla successiva versione dell’iPhone e, addirittura, sull’iPad, al tempo ancora coperto dalla più totale segretezza.

Q3 2011, il 19 luglio i risultati fiscali

La conference call per l’annuncio dei risultati del terzo trimestre dell’anno fiscale 2011 di Apple si terrà il prossimo 19 luglio. La chiamata con gli analisti delle grandi firm avrà luogo come sempre alle 14:00 ora di Cupertino, dopo la chiusura dei mercati (le 23:00 in Italia).

La guidance per il trimestre fornita dal Chief Financial Officer Peter Oppenheimer è come sempre piuttosto conservativa, 23 miliardi di dillari di fatturato, o 5,03$ per azione. Nonostante la discrepanza fra le previsioni di analisti professionisti e blogger finanziari (solitamente più precisa) sia di 2 miliardi di dollari, in entrambi i casi il consensus indica cifre ampiamente superiori alla previsione ufficiale di Oppenheimer.

Q3 2011 Apple: le diverse stime di analisti e blogger finanziari

Il terzo trimestre dell’anno fiscale 2011 di Apple si è concluso lo scorso sabato, 25 giugno. Come sempre gli analisti professionisti delle maggiori firm del settore hanno dato le proprie stime sul fatturato che Apple ufficializzerà verso fine luglio e altrettanto hanno fatto i blogger finanziari (o analisti indipendenti se preferite). Anche a questo giro la discrepanza fra il consensus dei pro e degli indipendenti è superiore ai 2 miliardi di dollari. Neanche a dirlo le previsioni più ottimiste sono quelle dei blogger. Che in altre parole sono quelli che da dieci trimestri a questa parte ci azzeccano, a discapito dei blasonati colleghi dal colletto bianco.

Microsoft + HP + DELL = Apple

L’anno scorso, più o meno di questi tempi, Apple superava Microsoft per capitalizzazione di mercato. Nulla di davvero importante, aveva detto Jobs alla conferenza D8 pochi giorni dopo, minimizzando la portata di un sorpasso in una metrica che ha un valore relativo rispetto alla reale produttività e al fatturato di un’azienda. Di fatto, però, Apple ha poi superato Microsoft anche nei profitti, lo scorso trimestre.
Ora c’è un altro “divertente” confronto che si può fare comparando il market cap di Apple con quello di Microsoft e di altri due concorrenti di Cupertino. E’ espresso nel titolo: Apple ad oggi vale all’incirca quanto HP e Dell sommate a Microsoft – milione più milione meno. La capitalizzazione di mercato continua ad essere il solito indicatore “balordo” ma il solco che tracciano queste equazioni un po’ all’acqua di rose è significativo nel mostrare quale sia la tendenza di ciascuno degli addendi coinvolti.

Sensori microelettromeccanici, Apple è il secondo acquirente del pianeta

Apple è il secondo acquirente mondiale di sensori microelettromeccanici

Apple è il secondo acquirente mondiale di sensori microelettromeccanici
Sensori microelettromeccanici. Probabilmente non tutti sanno di cosa si tratta se chiamati così. Eppure li usiamo tutti i giorni e per i motivi più disparati. Soprattutto se si usa uno smartphone ed in particolare un iPhone. Apple ha invaso appunto il mercato degli smartphone facendo largo uso di questi sensori così da trasformare il proprio telefono nei dispositivi più improbabili grazie ad apposite app.

Se ancora non avete capito di cosa parliamo è presto detto: accelerometri, giroscopi e microfoni. Stando ad uno studio di iSuppli, dal 2006 al 2010 Apple ha notevolmente aumentato l’utilizzo di tutti questi sensori nei suoi dispositivi e, visto anche il successo degli stessi, è arrivata al secondo posto per acquisto di tali sensori.

Bob Mansfield passa all’incasso delle AAPL

Bob mansfield

Bob mansfield

Quando si dice un ottimo modo per iniziare la settimana: lunedì scorso il capo della divisione progettazione hardware di Cupertino, Bob Mansfield, ha venduto il 99% dei titoli Apple in suo possesso. Nel suo portfolio rimangono solamente 501 azioni AAPL e l’operazione ha consentito al SVP di incassare la notevole cifra di 13,7 milioni di dollari. Lo specifica un SEC Form 4 pubblicato da Apple martedì per documentare la transazione, come richiesto a tutte le aziende pubbliche statunitensi in questi casi. Secondo praticamente tutti i commentatori e analisti del settore, l’operazione non getta alcuna ombra sul futuro di Mansfield a Cupertino: il SVP è solo molto bravo a far fruttare le sue azioni.

Apple sorpassa Microsoft nei profitti

A fine maggio 2010 Apple ha superato Microsoft nella classifica delle maggiori aziende per capitalizzazione di mercato. Il divario da allora è andato sempre aumentando e ad oggi ammonta a circa 100 miliardi di dollari. Il market cap è un indicatore d’importanza relativa, che non dice molto delle reali performance di un azienda. A fine ottobre l’azienda di Cupertino ha poi tradotto quel divario in qualcosa di più concreto, superando Microsoft per fatturato trimestrale. Ieri, infine, un altro traguardo: nello scorso trimestre i profitti di Apple sono stati più alti di quelli dell’azienda di Redmond.

Perché Apple può innovare? Perché è piena di soldi

Apple cash e titoli equivalenti
Apple cash e titoli equivalenti
La crescita del gruzzolo Apple dalla fine del 2005 ad oggi

Apple ha una riserva di liquidi da far impallidire qualsiasi altra azienda del settore. Con l’ultima “piccola” aggiunta di 6,1 miliardi di dollari (i profitti dell’ultimo trimestre fiscale), il conto in banca di Cupertino è salito fino a 65,8 miliardi. Il denaro contante e i cash equivalents (tutti quei titoli finanziari sicuri che possono essere rapidamente convertiti in denaro) rappresentano ovviamente solo una parte di quel gruzzolo, composto anche da market securities a breve e lungo termine, distinte principalmente dalla “rapidità” con cui si può incassare e convertire l’investimento. Asymco ha messo in prospettiva i numeri con alcuni esempi concreti particolarmente azzeccati e Darrel Etherington su GigaOM ha fornito un’interpretazione molto interessate sul legame fra quella riserva di liquidi e la capacità di innovare tipica dell’azienda di Cupertino.

Apple è una “magical growth story” nel settore tecnologico

Dopo la conference call di ieri sera (ore italiane) durante la quale Apple ha annunciato i risultati strabilianti (che hanno segnato un nuovo record) dell’ultimo trimestre fiscale, analizziamo quali sono state le reazioni delle più autorevoli voci della finanza a Wall Street. Il trimestre di marzo ha stabilito un nuovo record per le vendite di Mac, mentre per il settore mobile ha permesso di raggiungere circa 190 milioni di dispositivi iOS venduti nel mondo.

Mark Moskowitz di J.P Morgan ha rilasciato una nota agli investitori in tarda serata nella quale prevede un rimbalzo delle azioni di Apple nel momento in cui gli investitori riacquisteranno confidenza per la continua crescita di Apple. Una specie di boomerang, quindi, che potrebbe ritorcersi addirittura contro l’azienda di Cupertino, la quale ha segnato un nuovo record con una crescita dell’83% anno su anno (“troppo grande per ignorare come Apple sfidi la legge di gravità”, ha scritto Moskowitz).

Q2 2011: continuano i trimestri record per Apple


Apple ha da poco fornito i risultati del secondo trimestre fiscale del 2011. Inutile dire che chiunque abbia investito in azioni Apple a quest’ora avrà stampato sulla bocca un sorriso smagliante. Il fatturato per il Q2 2011 ammonta a 24.67 miliardi di dollari ed un profitto netto di 5.99 miliardi di dollari. Ciò significa che ogni azione ha consentito al possessore della stessa un guadagno di 6.40 dollari. Nel medesimo trimestre dello scorso anno ogni azione aveva prodotto un guadagno di “appena” 3.33 dollari.

Questi risultati sono il frutto di incremento delle vendite dei prodotti della Mela (ma non di tutti). In particolare Apple ha venduto in questo trimestre 3.76 milioni di Mac (28% in più rispetto alle vendite del medesimo trimestre dello scorso anno), 18.65 milioni di iPhone (113% in più rispetto alle vendite del medesimo trimestre dello scorso anno), 9.02 milioni di iPod (17% in meno rispetto alle vendite del medesimo trimestre dello scorso anno) e 4.69 milioni di iPad che, ricordiamo, sono diventati disponibili fuori dagli U.S.A. solo il 25 marzo e cioè un giorno prima che il trimestre fiscale chiudesse.