Wall Street e la percezione negativa del titolo Apple

Il titolo Apple, dopo il tracollo seguito all’annuncio dei risultati fiscali del primo trimestre 2013, non sembra dare segni di ripresa. Il reality distortion field che Steve Jobs aveva saputo erigere a protezione di Apple sembra aver subito un repentino cambio di polarità. Uno “shift” nella percezione del valore e delle possibilità future dell’azienda che, secondo un’interessante editoriale di Ben Bajarin pubblicato su Time, coinvolge in maniera massiccia anche i grandi investitori di Wall Street.

 

Apple Shares Continue To Fall After "Death Cross"

Apple e i media: che fine ha fatto il reality distortion field?

Sotto la guida di Tim Cook, Apple si è aperta alla stampa come mai aveva fatto prima. Piccole rivelazioni e concessioni ai giornalisti, comunicati più frequenti ed un approccio diverso da quello che caratterizzava Jobs, molto più scontroso e di certo meno incline alle aperture nei confronti dei giornalisti che non rientrassero nel novero dei suoi “amici”.

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Il risultato, paradossalmente, è esattamente il contrario di quanto ci si poteva aspettare. Non una risposta positiva a questo slancio ma attacchi continui che si fanno veicolo di una generale percezione di un “declino” dell’azienda contraddetto dai fatti e dai numeri.

Oggi a Cupertino l’assemblea degli azionisti Apple

apple-town-hallSi terrà quest’oggi, a Cupertino (alle 9:00 ora locale), l’assemblea annuale degli azionisti Apple. E’ un incontro particolarmente atteso, per lo meno dagli addetti ai lavori, perché sul tavolo ci sono diverse questioni interessanti.
Come fa notare su Fortune Philip Elmer-DeWitt, come tutti gli incontri di questo genere, anche l’assemblea degli Apple shareholders deluderà tuttavia le eccessive aspettative cresciute nel corso delle ultime settimane.

Art Levinson, presidente del CdA, parla della Apple senza Steve

Arthur LevinsonUn’azienda che ha ben chiari i propri obiettivi futuri e continua a mietere successi, anche se profondamente segnata dall’enorme vuoto lasciato da Steve Jobs.
E’ così che Arthur D. Levinson, presidente del Consiglio di Amministrazione Apple ed ex CEO di Genentech, ha descritto la Apple di quest’ultimo anno e mezzo davanti ad un pubblico di universitari presso la Stanford Graduate School of Business.

Gartner: declino del mercato PC in Italia, Apple segna -41,2% nel Q4 2012

Ieri Gartner ha reso noti i dati sull’andamento del mercato PC in Europa Occidentale nel corso dell’ultimo trimestre solare 2012. I numeri della nota agenzia di analisi di mercato parlano di un drastico calo generalizzato, -11,7% anno su anno, e di una crescente “marginalizzazione” del prodotto PC. Fra i tre principali Paesi Europei (UK, Germania e Francia) è la Francia a detenere il record negativo con un calo del 13,6%.
Incuriosito da un tweet di SetteB.IT ho chiesto a Gartner il dettaglio sul mercato italiano, non presente nel comunicato europeo per la mancanza di un’analisi specifica sui dati. Il quadro è ancora peggiore: -14,5% nel nostro paese, con Apple che, pur rimanendo 5a per quota di mercato, segna un netto -41,2% rispetto allo stesso periodo del 2011.

iWatch, la chimera che piace agli analisti

La chimera Apple del momento si chiama iWatch. Ne abbiamo parlato anche noi, con tutti i dovuti distinguo del caso. Difficile esimersi dal farlo, quando praticamente tutto converge verso l’esistenza, almeno in fase prototipale, di un simile prodotto. Difficile esimersi soptrattutto dopo che New York Times e Wall Street Journal hanno messo il sigillo sulla questione con dei loro articoli dedicati.
Se editorialmente parlare per ipotesi sui futuri prodotti Apple fa ben poco danno, ci si aspetterebbe comunque un po’ di prudenza su giudizi e previsioni, soprattutto da parte di chi si trova nella delicata posizione di dare consigli sugli investimenti finanziari. aapl-sphere

Tim Cook alla Goldman Sachs e poi ospite di Michelle Obama

tim-cookQuella di oggi, martedì 12 febbraio, è una giornata di impegni istituzionali per il CEO di Apple Tim Cook. Fra poco più di mezz’ora, alle 10:15 ET (16:15 ora italiana), parlerà alla  Technology ed Internet Conference di Goldman Sachs. L’incontro era previsto per le 16:15pm ET, ma è stato anticipato di 6 ore e si svolgerà a mercati aperti. Si è pensato dapprima che ci potesse essere l’intenzione, da parte di Cook, di rilasciare qualche dichiarazione che potrebbe avere effetti positivi sul titolo. In realtà è solo un problema di appuntamenti: Cook in serata deve recarsi al Congresso, a Washington. Sarà ospite di Michelle Obama per lo State Of The Union Address previsto per le 21.

Quello che Wall Street non vede: la crescita di iCloud

Ieri Apple ha annunciato il suo miglior primo trimestre fiscale di sempre e si è affermata come azienda più profittevole al mondo nel 2012. Wall Street ha risposto con un -12,35%.
Un non senso di prima categoria che non solo ha oscurato i dati sui profitti, ma che ha anche contribuito a far passare in secondo piano la crescita esponenziale dei servizi Internet di Cupertino.

Risultati record per Apple, e il titolo crolla

Nel caso non aveste ancora avuto modo di leggere i titoli delle sezioni tecnologiche ed economiche dei giornali di mezzo mondo, stamane, vi riassumerò velocemente la notizia del giorno: ieri Apple ha rivelato i risultati finanziari relativi al primo trimestre fiscale del 2013 (che non corrisponde al primo trimestre solare dell’anno, bensì al periodo ottobre-dicembre 2012). Nonostante i profitti per 13 miliardi di dollari, il miglior trimestre per fatturato mai registrato dall’azienda e il fatto che Apple sia diventata l’azienda con i profitti più alti di tutti i tempi registrati in un anno solare Wall Street ha mostrato tutto il proprio disappunto, tanto che il titolo AAPL è crollato di circa il 10% nelle contrattazioni After Hours.

Apple annuncia i risultati del Q1 FY2013

Pochi minuti fa Apple ha annunciato ufficialmente i risultati del primo trimestre dell’anno fiscale 2013 (Q1 FY2013).
Come ci si aspettava, è un trimestre da record, che ancora una volta batte tutti i precedenti e supera per fatturato, profitti e vendite anche il Q1 2012, quando la trimestrale fece segnare cifre mai viste prima. Tuutavia gli analisti potrebbero non essere contenti, soprattutto per gross margin e vendite degli iPhone.
Il fatturato del Q1 13 ammonta dunque a 54,5 miliardi di dollari, mentre i profitti crescono e toccano i 13,1 miliardi di dollari, ovvero 13,81 per azione. Ampiamente superata la guidance fornita durante la scorsa trimestrale dal SVP Peter Oppenheimer. Il margine lordo per il trimestre appena trascorso ammonta a 38,6% mentre nello stesso periodo dello scorso anno era del 44,7%.
Da considerare che questo trimestre è durato una settimana in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno fiscale 2012.

Questa sera i risultati fiscali del Q1 13

Questa sera Apple annuncerà ufficialmente i risultati del Q1 2013, il primo trimestre dell’anno fiscale in corso. Definire “molto attesi” i numeri che arriveranno fra qualche ora non è semplice pigrizia lessicale: il Q1 comprende i mesi che vanno da ottobre a dicembre 2012 e comprende il periodo iper-redditizio delle compere natalizie. A rendere ancora più “interessanti” le cifre di questa sera sono i recenti report incontrollati che parlano (con un po’ troppa fretta) di crollo della domanda di iPhone 5 e in generale l’attenzione spasmodica di analisti, osservatori e giornalisti verso un annuncio che per il 99% delle altre aziende verrebbe archiviato come semplice notizia di carattere finanziario dall’interesse limitato.

AAPL scende sotto i 500$ per la prima volta in 11 mesi

Per la prima volta da febbraio 2012 il titolo Apple ha chiuso ieri sotto i 500$, a 485,92$, con un calo di 3,15 punti percentuali.
Un martedì nero che segue un lunedì dalle tinte altrettanto fosche. Tutto è riconducibile ad un solo, singolo evento scatenante: il report che il Wall Street Journal ha pubblicato ieri l’altro secondo cui un taglio agli ordini degli schermi dell’iPhone 5 presupporrebbe un netto crollo della domanda per l’ultima versione del melafonino.
Le smentite e le “chiamate alla ragione” da parte di analisti e commentatori che criticano esplicitamente l’operazione del WSJ non sono servite a nulla e Wall Street ha continuato a reagire “di pancia”.

Quanti iPhone, iPad e Mac ha venduto Apple nel Q1 2013

Ieri una vera e propria tempesta monsonica ha colpito il titolo AAPL portandolo giù del 3,57%. Il merito del dissesto è di un report del Wall Street Journal Asia, secondo cui Apple avrebbe tagliato nettamente gli ordini per le componenti dell’iPhone 5 a fronte di un netto calo della domanda rispetto alle aspettative.
Nel frattempo Philip Elmer-DeWitt, su Fortune, ha proceduto a stilare le ormai abituali tabelle delle previsioni offerte da analisti indipendenti e “professionisti” sulle vendite dei Mac, degli iPad e degli iPhone. Nel caso di quest’ultimo prodotto, gli “aruspici” del titolo AAPL non sembrano aver notato in autonomia il grave calo di cui parlava il WSJ.

Secondo il Wall Street Journal Apple vende meno iPhone 5 del previsto

Se volete assistere ad un “lunedì nero” borsistico in prima persona prendete i popcorn e una bibita e aprite il vostro browser sulle quotazioni AAPL all’apertura del Nasdaq. Ci sono buone possibilità (ma non la certezza) di assistere ad una specie di incidente ferroviario al rallentatore. La causa sarebbe in quel caso una bomba sganciata stamane dalla redazione asiatica del Wall Street Journal: secondo l’attendibile testata finanziaria Apple avrebbe venduto meno iPhone 5 del previsto.

I risultati del Q1 13 arrivano il 23 gennaio

Lunedì 23 gennaio prossimo Apple renderà pubblici i risultati relativi al Q1 2013, vale a dire il primo trimestre fiscale dell’anno in corso. Il Q1, che non corrisponde con il primo trimestre solare, è iniziato a fine settembre e terminato con il 2012. Comprende pertanto tutto il periodo degli acquisti natalizi e ci si aspetta per questo un report stellare che batta ogni precedente record di vendite e fatturato.

AAPL nel 2013: ecco il proxy statement

Ieri Apple ha pubblicato il proprio Proxy Statement preliminare, documento fiscale con cui le aziende quotate pubblicamente ogni anno dichiarano alla S.E.C. i compensi dei propri dirigenti, date degli incontri con gli azionisti ed altri aspetti amministrativi di alto livello.
Nel caso specifico i punti salienti riguardano la paga di Cook, oggetto di una errata interpretazione da parte di una miriade di pubblicazioni internazionali, la rielezione del Board e alcune mozioni che dovranno essere votate al prossimo shareholders meeting, previsto a Cupertino per il 27 febbraio.

AAPL: due teorie sul calo delle ultime settimane

Venerdì scorso il titolo AAPL è arrivato a toccare un nuovo minimo a 505,75$, la quotazione più bassa degli ultimi 6 mesi, per chiudere poi in leggero rialzo a 527,68$.
La settimana scorsa parlavamo di come tutto il FUD diffuso in queste settimane possa aver contribuito ad un sentimento negativo generale nei confronti del titolo che ne ha determinato, almeno in parte, la discesa.
Ci sono però altre due teorie “illustri” su questo crollo di AAPL che indicano in ragioni di carattere prettamente fiscale i motivi di questo calo del titolo.

AAPL scende ancora, nonostante le rassicurazioni degli analisti

Dopo la “botta” del 7-8 novembre, quando il titolo Apple ha perso più di 20 punti ed ha toccato un -20% dal picco positivo del 21 settembre, AAPL non si è ancora ripreso.
Il mercato è ancora fortemente ribassista, con un unica sessione chiusa con un rialzo “sensibile”, venerdì scorso.
Ieri le azioni hanno toccato un nuovo minimo a 522,62$ per poi chiudere a 525,62$ (-2,10%). Il tutto nonostante i segnali positivi che arrivano dagli analisti e addirittura dagli speculatori che avevano fatto di tutto per abbattere il prezzo del titolo nelle scorse settimane.

AAPL in caduta libera, vince il sentimento negativo

Mercoledì mattina, quando dall’America è arrivata conferma dell’esito del voto presidenziale, in tanti, di qua dall’Atlantico, hanno affrettato i tempi e battezzata come positiva la reazione dei mercati.
Se positivo nel vocabolario italiano significasse “bagno di sangue”, allora ci avrebbero preso. Nella giornata di mercoledì i mercati hanno bruciato miliardi come il pellet a gennaio in Alaska. A farne le spese in maniera assai pesante è stato il titolo Apple, che quando si tratta di prendere batoste sulla scia del “sentiment” negativo è sempre in prima linea.

Apple pubblica il Form 10-K 2012, con tante informazioni interessanti

Apple ha pubblicato ieri il form 10-K 2012, il documento fiscale indirizzato alla SEC con cui le Public Company statunitensi riferiscono all’organo di vigilanza spese, ricavi, proprietà, cambiamenti degli assetti societari e tutto ciò che un’azienda quotata in borsa deve far conoscere pubblicamente agli investitori.
Il Form 10-K Apple di quest’anno fiscale 2012 (che si è chiuso con settembre) è ricco di dettagli fiscali ma contiene anche diversi elementi di interesse generale.

Q4 2012 Apple, i risultati del trimestre

Pochi minuti fa Apple ha comunicato ufficialmente i risultati fiscali relativi al quarto trimestre fiscale 2012, relativo al periodo luglio-settembre.
Sono risultati da record, con l’iPhone che come previsto detta il segno generalmente positivo.
I profitti per il trimestre ammontano a 8,2 miliardi di dollari e il fatturato è stato di 36 miliardi di dollari, l’EPS è 8,67$.

Questa sera i risultati del Q4 12: quanti iPad e iPhone ha venduto Apple?

Questa sera alle 23 ora italiana si terrà la consueta conference call per l’annuncio dei risultati fiscali. Questo Q4 Apple è stato un trimestre non facilmente decifrabile per analisti e investitori, per via del lancio dell’iPhone 5, per le aspettative sull’iPad mini e per varie altre variabili di cui stasera conosceremo i reali valori.
Grande attesa soprattutto per le vendite dell’iPad e dell’iPhone, naturalmente, i due profit-maker di Apple sui quali gli analisti non hanno fatto mancare le proprie previsioni.

Tablet a prezzo di costo: i conti in tasca a Google ed Amazon

Alcuni analisti e molti potenziali clienti hanno criticato il prezzo di partenza dell’iPad mini, 329$ / 329€, considerato troppo alto in confronto a quello del Google Nexus 7 da 16GB (249$) e del Kindle Fire HD di Amazon (199$). Se dai secondi è lecito aspettarsi questa critica, visto che sono quelli che sganceranno la grana, altrettanto non si può dire dei primi – gli analisti – per i quali non dovrebbe essere difficile capire che non è molto sensato confrontare questi prezzi senza tenere conto di un elemento importante: Google e Amazon non ricavano alcun profitto dalla vendita dei propri dispositivi.