AAPL da record a quota 283,23$

Il titolo di AAPL chiude in bellezza l’estate e il riferimento “stagionale” non è un caso. Durante le contrattazioni intraday di oggi, ultimo giorno della bella stagione, AAPL ha toccato il massimo storico di 283,78$ battendo il record stabilito proprio il 21 giugno, quando al Nasdaq il titolo della Mela era arrivato a valere 279,01$.
A differenza di quanto successo in quell’occasione – il titolo era poi sceso di 9 dollari verso la chiusura – oggi il record ha tenuto e AAPL ha potuto segnare i 283,23$ alla fine delle contrattazioni.

Best Global Brands: Apple sale al 17° posto

Interbrand pubblica annualmente una classifica dei migliori 100 marchi commerciali del mondo e in questa edizione Apple è posizionata al 17° posto. Nonostante non sia l’azienda che ha guadagnato più posizioni, solo tre rispetto ad esempio a BlackBerry che ne ha guadagnate addirittura nove, l’azienda di Steve Jobs è quella che ha incrementato più di tutte il suo valore: ben il 37% in più rispetto allo scorso anno, un punto percentuale in più rispetto a quanto ottenuto dalla grande G di Google.

Apple è passata dalla 43ª posizione del 2004, alla 41ª nel 2005, alla 39ª nel 2006, alla 33ª nel 2007, alla 24ª nel 2008, alla 20ª nel 2009: 26 posizioni in 7 anni.

Apple e i dividendi, perché Steve non vuole sganciare?

La crescita del patrimonio Apple graficata da Asymco

Nel corso degli ultimi anni Apple ha messo da parte una vera e propria montagna di soldi e “marketable securities” in grado di garantire una stabilità finanziaria e una liquidità da far invidia a tutto il settore. Ad oggi le riserve di Cupertino ammontano a quasi 50 miliardi di dollari. Solo 49 aziende dell’indice Standars & Poor’s 500 hanno più soldi in banca di Steve e soci.

Eppure, nonostante tutto, Jobs e il Board di Apple non sembrano avere alcuna intenzione di pagare qualche dividendo agli azionisti. Non c’è nessun obbligo di legge che imponga questa pratica, eppure Toni Sacconaghi, analista di Bernstein Research con uno storico di previsioni Apple che non depone affatto in suo favore, la scorsa settimana si è sentito in dovere di inviare una lettera aperta al CdA di Cupertino per convincere il Board della necessità di “restituire” una parte del malloppo agli investitori.

Una mossa che la dice lunga sulla scarsa elasticità di Sacconaghi, che ha dimostrato di non conoscere o di non voler sentire le ragioni di Jobs ed è l’ennesima prova di come gli analisti sentano il bisogno di ragionare a breve termine (e con una mentalità che fa molto “pre-crisi”) pur di far contenti i clienti della propria firm che pagano fior di soldi per ricevere le loro consulenze.

I validi motivi che trattengono il Board di Apple dalla condivisione della ricchezza accumulata con gli investitori sono almeno tre.

Steve Jobs è il quarto CEO più pagato degli ultimi dieci anni

Una delle curiosità che colpisce sempre positivamente è lo stipendio che “nominalmente” Jobs riceve da Apple ogni anno: un solo dollaro. Ovviamente, questo non significa che nelle tasche di Jobs arrivi così poco per il lavoro che svolge, perché in realtà il suo guadagno è una somma di bonus e guadagni realizzati su titoli e stock option.
Questo, gli permette di incassare cifre che fanno girare la testa e che lo rendono uno degli amministratori delegati più pagati degli ultimi dieci anni.

Q3 2010 conference call, i punti salienti

Si è da poco conclusa la conference call per l’annuncio dei risultati del terzo trimestre dell’anno fiscale 2010. Il COO Tim Cook e il CFO Peter Oppenheimer hanno risposto alle domande degli analisti e hanno condiviso alcuni dati interessanti su vari argomenti. Di seguito i punti salienti discussi durante l’incontro telefonico.

Difficoltà a soddisfare la domanda. Che si tratti dell’iPhone o dell’iPad il principale problema di Apple è quello che tutti vorrebbero avere. La domanda per i prodotti è talmente alta che l’azienda non riesce a tenere il passo. “Stiamo vendendo ogni singolo iPhone 4 che riusciamo a produrre” è stata una delle frasi più ripetute da Cook e Oppenheimer durante la conference call. Nel caso dell’iPad c’è ancora uno sbilanciamento fra domanda e fornitura che andrà appianandosi.

Q3 2010: un altro trimestre record per Apple

Apple ha appena reso disponibili i risultati per il terzo trimestre dell’anno fiscale 2010. E’ stato un “quarter” straordinario che ha battuto ancora una volta tutti i record. Il fatturato per il Q3 2010 ammonta a 15,7 miliardi di dollari (+78%), 1 miliardo sopra il consensus, a cui corrisponde un profitto di 3,25 miliardi di dollari (3,51$ per azione). Nel Q3 2009 Apple aveva registrato un fatturato di 9,73 miliardi di dollari, con un profitto di 1,83 miliardi. Le ragioni di questa crescita anno su anno sono però da attribuire in buona parte al cambiamento di sistema contabile per la registrazione delle “revenues” derivanti dalle vendite di iPhone.

Scende leggermente il margine lordo, da 40,9% a 39,1%, un dato su cui sicuramente gli analisti chiederanno spiegazioni durante la conference call che è appena iniziata.

Q3 2010, questa sera i risultati fiscali

Apple VS Microsoft, si avvicina il sorpasso sul fatturato trimestrale. Fonte: Fortune

Oggi alle 14:00, ora della California (le 23:00 in Italia) si terrà la Conference Call per l’annuncio dei risultati finanziari relativi al terzo trimestre dell’anno fiscale 2010. C’è molta attesa per i numeri che verranno presentati dal CFO di Apple Peter Oppenheimer, perché terranno conto per la prima volta delle vendite di iPad ed anche perché, secondo alcuni, questo potrebbe essere il quarto del sorpasso di Apple su Microsoft in termini di fatturato sul periodo. Redmond annuncerà i risultati fiscali giovedì 22 luglio prossimo.

Anche i Mac potrebbero dire la loro e spingere in alto le revenues. Nell’ultimo trimestre sono stati introdotti i nuovi MacBook Pro, ed è stato aggiornato il MacBook. Il nuovo Mac mini ha visto la luce verso la fine del Q3 e probabilmente non influenzerà molto le statistiche generali di vendita dei Mac.

Q3 2010, il 20 luglio arrivano i risultati fiscali

Si è appena concluso uno dei trimestri fiscali più promettenti dell’intera storia di Apple e ieri l’azienda ha confermato la consueta conference call per l’annuncio dei risultati fiscali del periodo: il 20 luglio alle 2 del pomeriggio (le 23:00 in Italia) sapremo in via ufficiale se quanto prospettano già da alcune settimane gli analisti corrisponde al vero.

Scopriremo cioè con precisione quanto hanno influito sui conti di Cupertino i 3 milioni di iPad venduti nel giro di 80 giorni e i quasi 2 milioni di iPhone 4 già finiti nelle mani (ma occhio ad impugnarli correttamente) degli utenti americani, tedeschi, britannici, francesi e giapponesi.

Un ruolo fondamentale lo avranno anche le vendite dei Mac. Nonostante il ruolo di comparse riservato a i computer melati in questo momento di massima attenzione per tutto ciò che è iOS, l agente continua a comprarli sempre di più. Una delle previsioni più interessanti la fa Andy Zacky, analista “dilettante” (lavora in proprio come day trader)  che più di una volta ha saputo descrivere l’andamento di AAPL e dei conti della compagnia con un’accuratezza nettamente superiore rispetto a quella dei più blasonati “analisti professionisti”.

Ballmer non è preoccupato se Apple vale di più

Non deve essere una settimana facile per Steve Ballmer. Trip Chowdhry, un analista con poco riguardo verso la propria credibilità, ha rivelato che secondo fonti ben informate il CEO di Microsoft avrebbe fatto una comparsata alla WWDC 2010, magari per annunciare la possibilità di sviluppare applicazioni per iPhone e iPad con Visual Studio 2010. Come se non bastasse mercoledì Apple ha superato la capitalizzazione di mercato dell’azienda di Redmond per la prima volta dal 1989, diventando la prima azienda tecnologica del mondo per valore di mercato.

Se alla prima illazione ha risposto prontamente il dipartimento PR di Microsoft con un ironico tweet (peccato per la smentita, ci siamo persi un balletto della scimmia di Steve & Steve al ritmo di developers, developers, developers) sulla seconda questione è stato lo stesso Ballmer a voler dire la sua.

Sorpasso Apple, ora vale più di Microsoft

Nella seduta di ieri del Nasdaq si è consumato un evento storico: Apple è diventata la seconda azienda americana per valore di mercato (1), scalzando dal secondo gradino del podio la rivale di sempre, Microsoft.
Alla chiusura delle contrattazione il titolo AAPL si è assestato sui 244,11$, con una conseguente capitalizzazione di mercato pari a 221,35 miliardi di dollari. MSFT ha però perso più del 4% (25,01$ in chiusura) e il market cap dell’azienda di Redmond è sceso a 219,35 miliardi. Fanno 2 miliardi di dollari di differenza; per altro durante la seduta il divario ha seguito le fluttuazioni dei due titoli ed in alcuni momenti è stato anche più ampio.

In poche parole adesso Apple ha un valore di mercato superiore a quello di Microsoft. Le prime avvisaglie di un sorpasso si erano avute giusto un paio di giorni fa, quando SAI aveva segnalato il sottilissimo divario fra le capitalizzazioni di mercato delle due aziende.

Apple a 6,64 mld di $ di distanza dal market cap di Microsoft

Apple è ancora la terza azienda U.S.A per capitalizzazione azionaria, ma il divario con la seconda in classifica si è drasticamente assottigliato ed ammonta adesso a soli 6,64 miliardi di dollari, una vera “bazzecola” secondo le proporzioni di Wall Street. E dato che quella seconda in classifica è proprio Microsoft, per Cupertino il sorpasso, che di questo passo potrebbe avvenire domani come nelle prossime settimane, avrebbe un sapore particolarmente dolce.

Ieri alla chiusura delle trattative AAPL valeva 246,76$ (+4,44$, +1,83%). Il market cap dell’azienda di Cupertino ammonta ora a 223,76 miliardi di dollari, quello di Microsoft a 230,40. La differenza  e di 6,64 miliardi di dollari. E se vi sembrano tanti, pensate solo che prima del lancio dell’iPad, a marzo, la differenza era di 50 miliardi.

AAPL: tre dirigenti passano alla cassa

Tre dirigenti Apple hanno approfittato del picco raggiunto la scorsa settimana dal titolo Apple per liquidare un po’ delle proprie azioni. Tempismo invidiabile, dato che la vendita è avvenuta quando le AAPL erano al loro massimo storico, attorno ai 270$, prima dunque del lieve calo che in questi giorni ha riassestato il titolo attorno ai 260$.

I tre dirigenti in questione sono Scott Forstall, senior VP divisione iPhone Software, Mark Papermaster, senior VP della divisione Mobile Devices e Betsy Rafael, VP, controller e Chief Accounting Officer di Apple.
Il terzetto ha venduto azioni per un totale di 16,5 milioni di dollari. La fetta più grossa, da 12 milioni di dollari, l’ha messa in cassaforte Scott Forstall.

AAPL: calcoli ipotetici e previsioni controcorrente

Gli investitori che hanno dato fiducia ad Apple nel momento difficile, in quel buio 1997, all’albeggiare della seconda era Jobs, oggi che il titolo di Cupertino ha raggiunto i suoi massimi storici possono decisamente sorridere: la fiducia riposta nell’azienda è sta ampiamente ripagata.

E se proprio in quel periodo un utente, al posto di un computer, avesse comprato anzi delle azioni AAPL, oggi quanto si ritroverebbe in tasca?

Kyle Conroy, partendo da un suggerimento spuntato fuori originariamente da alcuni commenti su Y Combinator, ha realizzato una tabella che mostra quanto avrebbe fruttato un investimento pari al costo di un prodotto Apple nel corso degli ultimi 13 anni.

Ma nel clima di generale esaltazione delle magnifiche sorti e progressive delle quotazioni del titolo Apple c’è anche chi avverte dei rischi di un possibile sell off in quel di maggio. Un avviso destinato a rimanere inascoltato mentre il titolo si avvierà verso un inesorabile ribasso?

Q2-10, i conti in tasca ad Apple

Apple ha pubblicato il modello 10-Q relativo al secondo trimestre dell’anno fiscale 2010, il documento che tutte le aziende pubbliche U.S.A. devono inviare periodicamente alla S.E.C. per garantire tutta la trasparenza possibile sulle proprie operazioni finanziarie.

Dal documento si possono recuperare alcuni particolari interessanti che permettono di farsi un’idea sul modo in cui Apple ha guadagnato e speso il proprio gruzzoletto. Ed è proprio l’ammontare della liquidità disponibile nelle casse dell’azienda uno dei particolari più interessanti rivelati dal documento: Apple ha in banca la bellezza di 41,7 miliardi di dollari.

AAPL non si ferma e chiude a 266,47$

Ancora un record per Apple in borsa sulla scia dei sorprendenti risultati finanziari del Q2-10. Dopo la corsa al rialzo di mercoledì, che ha permesso al titolo di chiudere a +14,63$, in molti si aspettavano che buona parte degli investitori sarebbero passati alla cassa.

In apertura di sessione AAPL ha in effetti subito una lieve flessione, di breve durata, subito sostituita da una nuova corsa al rialzo che ha permesso di stabilire un nuovo massimo storico a 266,75$, ed poi sceso di poco dopo un altra breve fase di realizzo verso i 266,75$ in chiusura.(+7,25$, +2,80%).

AAPL fa il botto e chiude a 259,22$

Gli straordinari risultati finanziari del secondo trimestre fiscale annunciati martedì da Apple hanno sortito l’effetto che tutti si attendevano sulle quotazioni del titolo AAPL e lo hanno fatto schizzare in alto con un salto del 5,98%.
Ieri il titolo dell’azienda di Cupertino ha polverizzato ogni record precedente ed ha chiuso a 259,22$, +14,63$ rispetto alla sessione precedente. Nelle contrattazioni intraday è stato stabilito anche il nuovo massimo storico, a 260,25$.

Gli analisti si sono affrettati a correggere il tiro e praticamente tutti gli specialisti che seguono Apple per le grandi compagnie di consulting finanziario hanno corretto al rialzo il proprio prezzo obiettivo per AAPL.
P.E.DeWitt, che ha stilato una tabella dei nuovi prezzi obiettivo, fa notare che forse i clienti che sborsano fior di dollari per queste consulenze avrebbero preferito ricevere queste indicazioni in anticipo sull’annuncio dei risultati fiscali.

Q2-10: trimestre record per Apple

Apple ha appena annunciato i risultati finanziari relativi al secondo trimestre dell’anno fiscale 2010. Apple che ha incassato 13,50 miliardi di dollari, con un profitto di 3,07 miliardi di dollari, pari a 3,33$ per azione. Nel medesimo periodo del 2009 Apple aveva incassato 9,08 miliardi di dollari con un profitto pari a 1,62 miliardi di dollari. Sbaragliate le previsioni degli analisti finanziari più ottimisti.

“Siamo entusiasti di comunicarvi i risultati del nostro miglior trimestre non festivo di tutti i tempi, con incassi cresciuti del 49% e profitti cresciuti del 90%.” ha detto Steve Jobs. “Abbiamo appena lanciato l’iPad e gli utenti lo adorano e abbiamo diversi altri prodotti straordinari pronti per essere lanciati quest’anno”.

Questa sera i risultati del Q2-10

Si terrà quest’oggi alle 14:00, ora di Cupertino (le 23:00 in Italia), la consueta conference call per la presentazione dei risultati del secondo trimestre dell’anno fiscale 2010.
I risultati non comprenderanno ancora le statistiche delle vendite dell’iPad, iniziate a terzo trimestre già avviato, ma non è da escludere che il CFO Oppenheimer o altri executive presenti abbiano qualcosa da dire ai giornalisti sulla questione più calda del momento. Certamente non mancheranno le domande al riguardo e le richieste di delucidazione tecnica sulla gestione dell’eccessiva domanda.

Anche senza l’iPad, in ogni caso, i conti per questo secondo quarto del 2010 fiscale si prospettano più che rosei. Gli analisti scommettono su risultati da record assoluto soprattutto grazie ai dati preliminari sulle vendite dei Mac, spinte soprattutto dai MacBook e dagli iMac, che non hanno ancora smesso di risentire positivamente del refresh autunnale.

AAPL tocca quota 245,69$

La crescita del titolo AAPL non accenna a fermarsi. Ieri il titolo di Cupertino ha chiuso a 245,69$ (+3,26$; +1,34%) e ha stabilendo un nuovo record. Durante le contrattazioni intraday è stato superato ancora una volta anche il massimo storico, ora giunto a 245,81$.

Della notizia del giorno, ovvero il ritardo di un mese nella commercializzazione dell’iPad al di fuori degli Stati Uniti, Wall Street ha scelto di leggere il lato positivo. Vale a dire il fatto che tale ritardo è motivato dalla grandissima domanda, con 500.000 iPad Wi-Fi già venduti e alcune centinaia di migliaia di modelli 3G +Wi-Fi già preordinati.