Tim Cook non voleva la causa contro Samsung

Uno dei passaggi in assoluto più citati (anche in tribunale) della biografia di Steve Jobs di Walter Isaacson è senza dubbio quello sulla “guerra termonucleare” che il co-fondatore Apple aveva dichiarato ad Android e, per estensione, a Samsung.
Vi fa riferimento anche un profile, pubblicato ieri da Reuters, sul rapporto fra le due aziende a seguito della sentenza favorevole ad Apple emessa in primo grado dalla giuria californiana, ad agosto.
Il pezzo, che riassume la battaglia legale fra i due nemici-amici, nasconde anche un piccolo scoop: secondo alcune fonti “che hanno familiarità con la questione”, Tim Cook non avrebbe voluto fare causa a Samsung.Samsung-vs-Apple-BT

Scrive Reuters:
“Tim Cook, il successore di Apple alla guida di Apple, era contrario a fare causa a Samsung fin da principio, secondo persone che conoscono la vicenda, in larga parte perché l’azienda ricopriva un ruolo critico nella fornitura di componenti per l’iPhone e l’iPad”

Probabile che Cook, allora a capo delle operazioni e fine conoscitore delle dinamiche che governavano il rapporto fra Apple e Samsung, riuscisse a soppesare in maniera più oggettiva i pro e i contro di una causa con un partner di quel livello. Steve Jobs, invece,  affrontò la vicenda in maniera molto più istintiva e con un coinvolgimento emotivo enorme, come sembra confermare il commento affidato alle pagine della biografia di Isaacson. Fu ovviamente la sua linea a passare, con il risultato che tutti conosciamo.

Per quanto Apple abbia vinto il primo round a livello processuale, la situazione è attualmente in stallo. C’è il miliardo di dollari di risarcimento che Samsung dovrà versare ad Apple, qualora anche il processo d’appello confermasse il verdetto della giuria di San José. E’ più o meno tutto lì, però. Salvo altre vittorie nei tribunali di vari paesi del mondo, ora per l’una ora per l’altra parte, non c’è stato alcun blocco commerciale di rilievo e le due aziende hanno continuato nelle consuete operazioni lasciando gli scontri legali sullo sfondo.

I rapporti professionali fra Apple e Samsung, per altro, proseguono. Ci sono state dei riassestamenti importanti nella fonte delle forniture per Apple, ma molti componenti dei prodotti di Cupertino continuano ad arrivare dalle fabbriche dei coreani.
L’attuale scenario, secondo Reuters, suggerisce la possibilità di un accordo, favorito dalle intenzioni di Tim Cook, assai meno bellicose di quelle del suo predecessore. Prima del termine del processo le condizioni non c’erano, ma ora Cupertino potrebbe strapparne di migliori.

Reuters suggerisce infine che i rapporti fra i medi livelli delle due aziende, quelli che portano a termine quotidianamente le piccole trattative e gestiscono ad un livello più basso le collaborazioni in corso, non siano così deteriorati come può sembrare.

“La realtà in ambito business è che la temperatura non è poi così alta” ha detto a Reuters un avvocato che ha avuto modo di osservare da vicino i dirigenti di entrambe le aziende.

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