I dipendenti degli Apple Store, per essere assunti, devono dimostrare ottime conoscenze dell’universo Apple e un buon attaccamento alla filosofia dell’azienda. E in alcuni casi particolari questi possono essere fattori che determinano la finalizzazione di un contratto di lavoro, come avevamo visto in occasione delle recenti polemiche sulle politiche di gestione del personale all’Apple Store Le Gru.
Nella scelta del più recente dei suoi Consiglieri di Amministrazione, Ronald D. Sugar, Apple non sembra aver fatto troppo caso a questi aspetti. Sorprende scoprire che il nome di Sugar è legato a doppio filo ad un fallimento informatico “targato Windows” di dimensioni tutt’altro che trascurabili.
R.D. Sugar era il CEO di Northrop Grumman quando nel 2005 l’azienda si aggiudico una gigantesca commessa per la riprogettazione dell’infrastruttura informatica dello Stato della Virginia. Una mega-ristrutturazione che è passata per il rinnovo di prodotti e servizi di ogni tipo, dai mainframe ai computer degli uffici pubblici, dai sistemi centralizzati della motorizzazione alla connessione a Internet delle stazioni di polizia. Un mega progetto valutato intorno ai 2,4 miliardi di dollari.
Uno dei più grandi rinnovamenti informatici mai intrapresi dallo Stato della Virginia. E senza dubbio il più fallimentare. I problemi che hanno seguito la riprogettazione dell’infrastruttura sono innumerevoli. P.E. DeWitt, che racconta questi restroscena in un articolo sul suo Apple 2.0 (Fortune), segnala un udienza dell’ottobre 2009 convocata per discutere dei problemi segnala malfunzionamenti di ogni ordine e grado, con conseguenze anche gravi sulla normale operatività dei pubblici uffici della Virginia.
Allora il peggio doveva ancora venire. Ad agosto 2010 una delle unità di un datacenter centrale, situato a Richmond, è finita KO, lasciando “a piedi”, in senso informatico, tutti gli uffici di 26 degli 89 distretti dello Stato, con conseguenze dirette per i cittadini. Ad agosto Sugar non lavorava già più per l’azienda, ma ebbe in ogni caso un ruolo chiave nell’aggiudicarsi la commessa iniziale, fortemente voluta per ampliare all’ambito dei service informatici le attività della Northrop Grumman. Ad oggi i problemi sembra siano rientrati, anche se non proprio del tutto con sporadici blackout che complicano non poco la vita ai dipendenti pubblici e ai cittadini.
L’hardware utilizzato per la disastrosa ristrutturazione è tutto targato Hewlett Packard mentre il software ce l’aveva messo Microsoft. Lo ha confermato a Fortune una portavoce dell’agenzia per le tecnologie informatiche della Virginia, che sarcasticamente ha aggiunto: “Glielo posso confermare, non sono computer Apple”.
Che pena leggere questo genere di articoli prima d’andare a lavoro… Non capivo il senso dell’articolo finche non è terminato con quello strepitoso paragrafo che allude ad una connessione stretta tra Microsoft e fallimento.
Allora, ragazzi miei, io lavoro nell’IT, e da che mondo è mondo non s’è mai vista una macchina Apple da noi, se non il mio personale MacBook e basta. Nell’IT ci sono prevalentemente (come OS) Microsoft, la Sun e Red Hat, altro non serve e non viene usato.
Smettetela di scrivere questo genere di articoli, perché queste informazioni sono manipolate a dovere per mostrare una realtà distorta.
E soprattutto smettetela di credere all’informagica che va vendendo la Apple.