Per quali siano le cause i dati parlano chiaro, in particolare il numero di smartphone venduti: 16,7 milioni. Apple, con i suoi 20,34 miloni di iPhone venduti nello stesso periodo ha ampiamente superato il gigante finlandese nel settore dei “telefonini evoluti”.
Ma c’è un altro dato che salta all’occhio dai report di Nokia: l’ammontare degli introiti legati alle licenze sulla proprietà intellettuale, nel quale è ricompreso anche il pagamento per la causa che i finlandesi e Cupertino hanno patteggiato a metà del mese scorso. Dal form 10-Q depositato da Apple contestualmente all’annuncio dei risultati del Q3 trapela inoltre la somma versata per la partecipazione al consorzio di acquisto dei brevetti Nortel.
La cifra versata da Apple a Nokia in virtù dell’accordo raggiunto non è mai stata svelata pubblicamente (e mai lo sarà, probabilmente) ma vari analisti parlavano di cifre che si sarebbero aggirate attorno ai 420 milioni di Euro. Cifra che, a giudicare da quanto riporta Nokia nei suoi documenti finanziari, potrebbe essere fin troppo alta.
Nel report fiscale completo per il Q2 Nokia segnala infatti introiti legati al pagamento di royalties sulla proprietà intellettuale pari a 430 milioni di Euro [via]. Questa, al massimo, può essere la cifra versata da Apple, ma è impossibile pensare che quell’ammontare sia da attribuire solamente al pagamento per l’accordo, dato che di certo Apple non è l’unica azienda licenziataria.
Ma c’è di più, perché spulciando nel report fiscale del Q1 2011 ho trovato questa interessante nota in una lista relativa alla previsione di introiti extra per il Q2, proprio quello durante il quale è avvenuto il pagamento:
Receipt of approximately EUR 150 million of royalty income related to earlier periods;
Significa che Nokia già attendeva di riscuotere 150 milioni nel Q2 relativi alle royalties. Se quella previsione si è rivelata esatta, significa allora che sono attribuibili al pagamento dell’una tantum da parte di Apple solamente (430-150=) 280 milioni di euro. Altra ipotesi plausibile: Nokia prevedeva nel Q1 il patteggiamento che sarebbe stato finalizzato a giugno, sottostimando però in quel caso l’ammontare della cifra che Apple avrebbe potuto versare per chiudere il contenzioso.
Qualche settimana fa è stata finalizzata l’asta per l’assegnazione dei preziosi brevetti della fu Nortel, tutti relativi al litigiosissimo ambito mobile. Se li sono aggiudicati varie aziende concorrenti, fra cui anche Microsoft e RIM, unendosi in un consorzio capitanato da Apple. Stando a quanto dichiarato dai ragionieri di Cupertino nel form 10-Q relativo al Q3 2011, la posizione di leader del consorzio da parte dell’azienda non è stata solamente una formalità: Apple avrebbe sborsato qualcosa come 2,6 miliardi di dollari su un totale di 4.5 miliardi – il prezzo finale d’asta.
Lo scopo dell’unione di varie aziende concorrenti era evitare che i brevetti finissero a Mountain View e potenziassero l’arsenale della proprietà intellettuale di Google. La battaglia a colpi di aste non è ancora finita: pare che Google e Apple si contenderanno un’altro nutrito pacchetto di brevetti, circa 1300, messo in vendita da InterDigital.
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