Nuova causa Apple contro Motorola in California

di Redazione Commenta

Venerdì scorso Apple ha depositato una nuova causa contro Motorola in California nella quale sostiene che iPhone 4S è protetto dalle licenze sottoscritte dall’azienda con il fornitore di Chip Qualcomm. E’ una causa il cui scopo è quello di fermare le ingiunzioni di Motorola contro il dispositivo in Germania, basate secondo Apple sulla presunta violazione di brevetti e tecnologie che Cupertino ha già ottenuto in licenza da un’altra azienda, Qualcomm appunto, a sua volta licenziataria di Motorola.
L’iPhone 4S era stato l’unico membro della famiglia iPhone a non subire il breve blocco delle vendite in Germania seguito all’ingiunzione emessa dal Tribunale di Mannheim una decina di giorni fa, ma Motorola sta cercando di attaccare anche il più recente modello di telefonino con altri “claims” presso i tribunali tedeschi.

Quella di Apple è dunque una mossa preventiva volta ad impedire che Motorola possa estendere le proprie richieste a tutto il line-up iPhone. I legali di Cupertino avevano già sollevato lo scudo Qualcomm contro Samsung in Australia, utilizzando le licenze ottenute da Apple per rendere nulle le richieste dell’azienda coreana sulla violazione di alcuni brevetti relativi alle tecnologie cellulari.

Motorola non ha commentato specificamente sulla causa depositata da Apple in California, ma un portavoce dell’azienda si è limitato a reiterare la volontà di agire per “la tutela della proprietà intellettuale dell’azienda”.
Nei giorni scorsi le cause internazionali fra Apple e Motorola sono tornate al centro dell’attenzione mediatica sia per la clamorosa ingiunzione ottenuta in Germania contro Apple, sia perché sono emerse le richieste che Motorola avrebbe avanzato per ottenere un accordo su brevetti FRAND, vale a dire brevetti che coprono tecnologie standard del settore, indispensabili per la realizzazione di prodotti in regime di sana concorrenza.
Motorola vorrebbe da Apple il 2,25% degli introiti iPhone, una cifra spropositata e totalmente fuori scala rispetto a quanto richiesto dall’azienda ad altri licenziatari delle stesse tecnologie in questione.

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