Dopo anni di parole e di tentativi, Apple sembra che abbia dato una sterzata decisiva alla tutela della privacy degli utenti. Sembra, però. È vero che con il nuovo aggiornamento di IOS 14.5 è molto più difficile che i siti traccino le persone che usano l’iPhone, ma c’è ancora molto da migliorare. Soprattutto per quanto riguarda i social network che, si sa, sono sempre restii a tutelare la riservatezza degli utenti per motivi di marketing.
Andiamo a vedere, però, come sta andando.
Sta girando nelle ultime settimane una bruttissima voce: TikTok vedrebbe le password degli utenti. Come? Mediante il browser integrato dello stesso social network cinese che consentirebbe agli sviluppatori di Bytedance, azienda proprietaria di TikTok per intenderci, di vedere le nostre password.
Il problema sarebbe molto più serio di quello che si dice poiché il browser, agendo come una sorta di keylogger, riuscirebbe a captare tutti i pulsanti che vengono cliccati sulla tastiera o sul touch dello schermo. E, al momento, pare che nemmeno la Apple riesca a fermare questo passaggio. Al momento, l’unica soluzione è quello di limitare l’uso dei browser in app e, magari, di prendere il link dell’app, copiarlo e inserirlo su un browser di ricerca qualsiasi, da Google Chrome a Safari.
O, per i più esperti, installare una VPN.
E i settori sensibili? Qua sembra che con la Apple si sia quasi al sicuro dalla tutela della privacy. Infatti, al momento, giocare alle app dei casino online con Iphone o Ipad è molto sicuro perché, grazie alle restrizioni dell’aggiornamento IOS, per le aziende di gioco è molto più complicato capire il comportamento degli utenti che scommettono.
Ovviamente, molto dipende dal comportamento singolo degli utenti (e lì qualsiasi azienda può farci ben poco!) ma, se si rispettano le indicazioni minime su come tutelarsi on line, la Apple sa benissimo il fatto suo.
Con Facebook il discorso è più complicato. Nel 2021 con la versione 14.5 di iOS e iPadOS si stima che nel 2022 il colosso di Zuckerberg rischia di perdere fino a 10 miliardi. Ovviamente, Mark Zuckerberg non ha preso benissimo questo framework, che ha preso il nome di ATT, App Tracking Transparency, tradotto in italiano “trasparenza nel tracking delle app”.
Per i meno esperti di tecnologia, si tratta di un pop up che avvisa gli utenti chiedendo loro se vogliono essere tracciate dalle app che sono state installate sullo smartphone. Basta semplicemente un sì o un no, senza avere alcuna competenza di codici o di informatica. Il risultato? Secondo alcuni studi, solo il 20% circa degli utenti risponderebbe di sì al pop up.
Zuckerberg sostiene che questo pop up sta mettendo in ginocchio piccole e medie imprese che vogliono investire sul web, Apple ribadisce l’importanza della privacy dei propri utenti. Al di là delle polemiche, per adesso c’è da dire che la ‘mossa’ di Cook e compagnia sta dando l’esito che loro speravano.
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