Lunedì e martedì i CEO di Apple e Samsung si sono incontrati per discutere di un’eventuale accordo che possa porre fine alle cause per violazione di brevetti che contrappongono le due aziende.
Né Apple né Samsung hanno offerto commenti ufficiali alla stampa statunitense, ma stando a quanto riporta il Korea Times il meeting non ha prodotto alcun risultato tangibile. Un nulla di fatto che non sorprende nessuno, visto che non ci si aspettava affatto che Tim Cook e Choi Gee-Sung potessero risolvere una questione così complessa nell’ambito di un incontro frutto dell’imposizione del giudice.
Come abbiamo ricordato più volte la volontà di incontrarsi per un eventuale patteggiamento extra-giudiziario non era stata espressa né da da Apple né da Samsung ma era stata la giudice Lucy Koh ad imporre, in ottemperanza a quanto suggerisce la legge U.S.A., questo tentativo di mediazione.
Stando a quanto scrive il Korea Times entrambe le aziende durante l’incontro si sono limitate a reiterare le proprie richieste, reciprocamente “inaccettabili”, con Samsung che vorrebbe ricevere delle royalties sui brevetti 3G di cui recrimina la violazione ed Apple che invece continua a denunciare la copia spudorata dei propri prodotti da parte del concorrente coreano.
A questo punto i due giganti non potranno far altro che attendere lo scontro processuale. L’inizio del dibattimento è fissato per il 27 giugno e il risultato finale non è facilmente prevedibile.
Se da una parte Samsung fa affidamento su “brevetti pericolosi” perché di natura “FRAND”, ovvero legati a tecnologie fondamentali per il settore e potenzialmente non validi per richieste di royalties che non siano eque e uguali per tutti i concorrenti, dall’altra Apple deve puntare su elementi che almeno in parte hanno natura “soggettiva” e sono certamente più sensibili al giudizio della corte. L’unica cosa certa è che quello che si prospetta è un processo che varrà la pena seguire da vicino.