Apple VS Motorola: la ITC dà ragione ad Apple

Dopo la vittoria in primo grado di Apple contro Samsung, alla fine dell’agosto dello scorso anno, la cosiddetta “guerra dei brevetti” si è trasformata da argomento degno delle prime pagine a semplice brusio di fondo. In realtà la guerra continua sottotraccia e ogni tanto qualche avvenimento interessante, che val la pena riportare, riemerge e coglie l’attenzione dei reporter.
E’ successo proprio ieri, con la decisione della International Trade Commission sul caso Motorola VS Apple. L’organismo federale ha decretato l’invalidità dell’ultimo brevetto rimasto “valido” fra quelli contestati da Motorola, chiudendo di fatto la questione. motorolavsapple

Motorola si era rivolta alla commissione nel 2010, prima di essere inglobata da Google per la cifra record di 12 miliardi e mezzo di dollari. Lo scopo era contestare ad Apple 18 brevetti dell’azienda, violati da Cupertino, ed ottenere il bando delle importazioni dei dispositivi melati.
Ciò non è mai avvenuto e lunedì, dopo aver gradualmente scartato i “claim” su tutti gli altri brevetti, l’ITC ha respinto anche l’ultimo patent, relativo al rilevamento della prossimità del volto. E’ quella tecnologia che l’iPhone usa, in sostanza, per spegnere lo schermo quando lo avviciniamo all’orecchio.

L’ITC ha deciso di non prendere in considerazione quel brevetto (il 6.246.862, per la precisione) per un motivo che farà gioire i sostenitori dell’inutilità di certi brevetti software e che in molti casi potrebbe francamente essere applicato anche a brevetti che portano la firma Apple: l’idea è troppo generica per meritare la protezione di un “patent”.

Una buona notizia per Cupertino, insomma, che tuttavia non mette la parola fine alla diatriba in corso con Motorola, per quanto l’andamento generale della lotta legale sembra volgere a favore di Apple. Qualche causa è già stata archiviata dai tribunali dell’Illinois, del Wisconsin e della Florida mentre a settembre Apple aveva già ottenuto un bando sull’importazione di alcuni prodotti Motorola. A livello globale, però, rimane aperto ad esempio il fronte tedesco.

 

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