Apple si è appellata contro quella decisione, che ha preso per buona la difesa di HTC (definita “gioco di parole formalistico” dagli avvocati di Cupertino). Adesso un giudice della corte d’Appello di Chicago, seppur nell’ambito di una delle cause con Motorola, riapre i giochi con la deposizione di un parere su quel brevetto che sembra dare apertamente ragione alla linea difensiva di Apple nell’appello contro HTC.
Per evitare confusioni che potrebbero sorgere nell’intrigo di cause e decisioni, ecco in sintesi cosa è successo:
- Il “consiglio dei sei” dell’ITC ha deciso in favore di HTC sul brevetto ‘263, contraddicendo un proprio giudice amministrativo che invece aveva espresso un parere favorevole ad Apple
- Apple si è appellata, sostenendo l’invalidità della linea difensiva di HTC in relazione al brevetto ‘263
- Il giudice Richard Posner, leggenda vivente della giurisprudenza americana (secondo quanto scrive il Journal of Legal Studies) si espresso a favore di Apple in un’opinione sul brevetto ‘263 nella causa in corso a Chicago fra Apple e Motorola.
- L’opinione non ha effetto diretto nell’appello contro HTC, ma poiché Posner fa parte anche della Court of Appeals for the Federal Circuit (CAFC) ci sono buone probabilità che il suo parere sullo stesso brevetto possa avere grande peso nella decisione ufficiale sull’appello di Apple contro la decisione dell’ITC.
Potrebbero sembrare intrecci legali di poco conto, ma va considerata, prima di tutto, l’incredibile importanza strategica del brevetto ‘263. A differenza di molti degli altri brevetti su cui sono basate la maggior parte delle cause contro produttori Android – quasi tutti relativi ad elementi che i produttori possono “correggere” senza troppe difficoltà sui propri dispositivi – il ‘263 riguarda le Real Time API, ovvero una delle pietre angolari di Android. Un giudizio favorevole ad Apple sul brevetto ‘263, foss’anche in una sola causa, sarebbe un serio problema strategico per tutti i partner di Goole nel settore mobile.
bella roba. Questi signori di apple pensano solo ai soldi e a come possono farne sempre di piu calpestando tutto e tutti. Mi vengono i brividi al solo pensiero. Mai vista un’azienda cosi insensibile e feroce nei confronti della libertà e dell’avversario.
La libertà, in quanto tale, riguarda tutti, non solo alcune aziende con Apple esclusa…. A me tutta ‘sta guerra sui brevetti fa vomitare, ma se ci sono regole, queste vanno rispettate e fatte rispettare. Bisogna che le aziende riescano a creare qualcosa che esca dalle loro menti e smettere di copiare o, addirittura, rubare le idee altrui: orientali in primis. E quand’anche Apple venisse colta in fallo, ebbene PAGHI. Come credo sia successo.