Anche Acer vittima dell’effetto iPad

Ieri Acer ha presentato i risultati finanziari del secondo trimestre fiscale 2011. Per gli investitori le notizie non sono positive, visto che l’azienda per la prima volta non riporta alcun profitto a causa del forte calo subito dalle vendite di PC portatili nel corso dell’ultimo anno. La perdita ammonta a 234,3 milioni di dollari.
Qualcuno potrà dire che è una resa dei conti sulle strategie commerciali intraprese negli ultimi anni, visto che gran parte delle revenues di Acer derivano dal settore netbook. Gli amati-odiati piccoli portatili dal costo contenuto che vengono venduti con un bassissimo margine si vendono molto meno rispetto al passato e sono senza dubbio i PC che di più hanno subito la concorrenza dei tablet (se ne parla da più di un anno). Il che equivale a dire, oggi come oggi, la concorrenza dell’iPad.

Il Chairman di Acer, J.T. Wang, è ottimista e ha rassicurato gli investitori affermando che la “febbre dei tablet” passerà presto. Ridurre il fenomeno iPad (o fenomeno tablet, se proprio ci tenete all’ipocrita par condicio che vuole sullo stesso piano il prodotto di Apple e gli inseguitori della concorrenza dallo scarsissimo successo) ad una semplice mania passeggera è molto rischioso. E’ rischioso, in particolar modo, a così pochi giorni da un evento importante come l’abbandono del settore PC da parte del primo produttore al mondo, HP, in parte anche a causa dell’avvento dell’era post-PC.
Il Board di Hewlett Packard sembra aver intuito l’andazzo, magari con molto anticipo, e ha deciso che la strategia IBM – sbarazzarsi dell’hardware e puntare tutto su software e servizi business – è la scelta giusta per l’azienda.

Acer, che nella classifica mondiale dei produttori di PC è seconda, non sembra aver alcuna intenzione di abbandonare una nave che giorno dopo giorno cola sempre un po’ più a picco. A Wang va almeno riconosciuta una buona dose di coerenza, visto che il Chairman sostiene da tempo che nel corso dei prossimi anni il market share dell’iPad non potrà che calare drasticamente a favore della concorrenza, fra cui vanno annoverati anche i prodotti “ibridi” lanciati da Acer. Vendere qualche Iconia in più però non basterà di certo a rendere l’azienda nuovamente profittevole.

Per quanto abbia ammesso che quest’anno Acer non riuscirà con ogni probabilità a raggiungere il pareggio, Wang ha anche offerto la sua previsione per il futuro: secondo il Chairman tornerà l’interesse verso i notebook “tradizionali”. Probabilmente intende quel settore in cui il MacBook Air va alla grande, a differenza della concorrenza che non riesce a offrire prezzi competitivi come quelli dell’ultra-portatile Apple. In quel caso, tanti auguri alla Acer, ne avranno bisogno.

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