L’Apple I numero 46 all’asta

Quella che vedete nella foto sotto è (probabilmente) la camera da letto di Patricia Ann Jobs, sorella di Steve, nella casa di Crist Drive a Los Altos. Se riuscite a non farvi distrarre dal centrino di pizzo sotto il televisore e dall’abat-jour col cappello storto, potrete distinguere a destra alcune scatole che sembrano cartoni per la pizza. Non sono cartoni per la pizza. Sono gli imballaggi originali del primo ordine di Apple I, cinquanta esemplari prodotti nel 1976 e pronti per essere venduti dal più vecchio retailer della Mela, The Byte Shop: un tassello fondamentale nella storia dell’home computing. Bene, uno di questi gioiellini – per l’esattezza il numero 46 – verrà battuto il prossimo 16 novembre presso la casa d’aste tedesca Breker. Il prezzo? Non meno di trecentomila dollari, ma probabilmente molto di più.

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FFVII, dietrofront di Tokita: «Ci vorranno anni»

Se stavate cercando nell’armadio il costume da Cloud Strife che vi aveva fatto fare un figurone tra i cosplayer a Lucca Comics, potete pure lasciare perdere. Takashi Tokita, papà di Final Fantasy, ha precisato a Shacknews le dichiarazioni di qualche giorno fa. Ci vorranno «anni», infatti, perché FFVII possa vedere la luce in versione mobile, iOS o Android. «Non è che sia impossibile per noi fare il porting di Final Fantasy 7», ha detto Tokita. «Il fatto è che, allo stato attuale, lo spazio è un problema. Gli smartphone non sono in grado di offrire lo spazio necessario. È più di un gigabyte. La gente dovrà probabilmente aspettare qualche anno». All’epoca della sua uscita per PlayStation 1, per la cronaca, il gioco occupava tre CD-Rom.

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Jony Ive su Vanity Fair, il segreto è nei dettagli

Rispetto a Jony Ive, Marc Newson è sicuramente meno noto ai fan Apple; è però pur sempre uno dei più brillanti designer del mondo, nonché amico personale del Senior Vice President of Bicipiti Design di Cupertino. I due si sono conosciuti alla fine degli anni Novanta e sono i curatori dell’asta di Sotheby’s, a New York, prevista per il prossimo 23 novembre. Il ricavato andrà a Product (Red), l’organizzazione no-profit di Bono per combattere la diffusione dell’AIDS in Africa. In una bella intervista che i due designer hanno rilasciato a Vanity Fair, Sir Ive ha regalato anche qualche raro commento sul suo modo di operare in Apple.

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Final Fantasy VI in arrivo quest’inverno per iOS

Fra le cose che più mandano in fibrillazione responsabili trenta-quarantenni alle prese col mutuo, il retrogaming e le canzoni dei cartoni animati occupano un posto di assoluto rilievo. Gli appassionati di CRPG (Computer Role-Playing Game; noi puristi del dado ci teniamo, a quella “C”) non hanno ancora finito di brindare per la prossima uscita per OS X e iOS di Baldur’s Gate II che già è arrivato un altro annuncio-bomba: Final Fantasy VI, il capolavoro della Squaresoft (oggi Square Enix), uscirà questo inverno per iOS e Android, nella serie Legacy e in versione completamente rinnovata. Non solo: pare che vedere Final Fantasy VII su iPhone e iPad sia più che una possibilità. Fan dei chocobo di tutto il mondo, potete darvi a folli manifestazioni di gioia nelle strade.

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Apple al numero 1 del «Best Global Brands»

Malgrado parecchi esperti, con virgolette d’obbligo, facciano quotidianamente suonare le campane a morto per Apple, la Mela è sempre lì: in cima. Anzi, guadagna posizioni, almeno a giudicare dal report 2013 di Interbrand sui «Best Global Brands». Secondo la società di consulenza americana – che ogni anno pubblica una delle più seguite classifiche sull’andamento e gli asset dei grandi marchi – Apple ha addirittura scalzato Coca Cola dal primo posto, ponendo fine a un dominio che durava da tredici anni grazie a un aumento di valore del 28% (l’anno scorso era arrivata seconda in virtù di un balzo spaventoso: +129%). Ora Cupertino vale 98 miliardi di dollari più qualche, ehm, spicciolo (trecento milioni o giù di lì). Cinque miliardi in più di Google, che fa un altro salto di +34% passando dal quarto al secondo posto. Coca Cola, con il suo misero +2%, scivola al terzo posto, davanti a IBM.

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Apple aggiorna iBookstore, ma (per ora) solo per gli autori

Tra le poche cose che non hanno ancora cambiato faccia con iOS7 c’è iBooks. L’applicazione per iPad e iPhone dedicata ai libri mostra ancora agli utenti – memento di un’era passata – tutto lo skeumorfismo degli scaffali fintolegno e dei pulsantoni con le ombreggiature. Questo non significa che Apple non pensi a un aggiornamento dell’interfaccia nel prossimo futuro, magari in concomitanza con l’evento iPad di questo ottobre; del resto, anche le suite iLife e iWork attendono un bel restyling (e facciano pure con comodo, se la troppa fretta rischia di creare altri abomini come la grafica a Crystal Ball del Game Center).

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iPhone 5S e 5C: data di lancio, prezzi, disponibilità

Quando saranno disponibili i nuovi iPhone? Cattive notizie, purtroppo, per l’Italia e gli altri Paesi che Apple ha considerato evidentemente meno importanti (soprattutto rispetto a mercati come Cina e Giappone), almeno per quanto riguarda la data di lancio di iPhone 5C e iPhone 5s. Vediamo nel dettaglio cosa ci si prospetta.

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Arriva iPhone 5C, tutto plastica e colori

Alla fine è successo. Quello che fino a poco tempo fa sembrava impensabile oggi è realtà: all’evento di Cupertino Apple ha lanciato l’iPhone 5c, uno smartphone in policarbonato rigido, coloratissimo e con un costo relativamente basso, da accompagnare all’ammiraglia (il nuovo iPhone 5S, che invece sembra puntare su un look decisamente «di lusso»).

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Oyster: una biblioteca per iPhone

The world’s mine oyster, «Il mondo è la mia ostrica»: William Shakespeare, Le allegre comari di Windsor, atto secondo, scena seconda. Questa espressione è divenuta proverbiale per indicare la miriade di tesori pronti a essere scoperti da chi sarà in grado di apprezzarli; sedotta dal concetto, l’anno scorso una startup newyorkese – fondata da ex dipendenti di Google e Microsoft – ha scelto proprio l’ostrica come nome della società e del suo prodotto di punta. Oyster, appena lanciata per iOS (per ora solo in USA e su iPhone), è a tutti gli effetti un vero potenziale scrigno di tesori per tutti gli appassionati di lettura: o, come hanno sinteticamente definito altri, Netflix (o Spotify) per i libri.

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Kindle Matchbook, il killer di iBookstore?

Se siete come me, l’acquisto di un libro è un’attività molto frequente. E se siete come me, altrettanto frequente è l’angoscia della tragica domanda esistenziale che accompagna quel fatale momento. Come comprarlo, cartaceo o e-book? Non è un dilemma da poco. I vantaggi dell’e-book sono evidenti: disponibilità immediata (compro e posso subito cominciare a leggere), sincronizzazione istantanea su qualsiasi device, nessun ingombro e possibilità di portarsi dietro migliaia di titoli sul proprio iPad. E, normalmente, un prezzo minore, anche se non di molto.

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TheApplelounge intervista Federico Ciccarese

Federico Ciccarese di Ciccaresedesign è un giovane designer italiano che ha già fatto parlare di sé in tutto il mondo per i concept e i mock-up di prodotti Apple del futuro, con linee molto originali e intuizioni che sono state via via riprese dai vari siti di settore (noi compresi); da qualche tempo collabora anche con MacRumours, eseguendo su commissione le ipotesi progettuali sui device più attesi.  TheAppleLounge l’ha intervistato: ecco che cosa gli abbiamo chiesto.

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E-book, parla il giudice: «Niente intrusioni nel business di Apple»

Ogni giorno l’affaire e-book si arricchisce di nuove puntate. Dopo le polemiche per le proposte di pena del Dipartimento di Giustizia statunitense, definite «draconiane» da Apple, è stato diffuso un nuovo piano che – pur reiterando l’annullamento di tutti gli accordi effettuati con l’agency model da Cupertino e ancora in atto – dimezza la durata delle misure punitive. Ma l’elemento forse più interessante va ricercato nell’affermazione  del DOJ per cui Apple avrebbe implementato le nuove regole sugli acquisti in-app per colpire Amazon in modo specifico, penalizzandola e contemporaneamente impedendo agli utenti di effettuare una comparazione esaustiva dei prezzi dei libri elettronici. Nella proposta del Dipartimento, infatti, uno dei punti più controversi è proprio quello sulla reintroduzione coatta dei link d’acquisto nelle applicazioni.

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Vevo e iTunes Festival sbarcano su Apple TV

Da qualche tempo i rumor per i prodotti di casa Apple si sono concentrati sull’ipotetico iWatch e sulla prossima iterazione di iPhone, in versione «regular» ed economica. Una certa quiete avvolge invece gli altri progetti di Cupertino, tra cui il misterioso televisore che solo pochi mesi fa dominava concept e analisi degli esperti. Intanto Apple TV, zitta zitta, continua a espandersi: dopo la scorpacciata di giugno ecco due nuovi canali, uno già arrivato (e dedicato all’iTunes Festival) e un altro (Vevo) destinato a comparire sull’«hobby di casa Apple» forse già entro questa settimana.

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iWatch, ecco il mock-up di Ciccarese Design

Ancora una volta è l’italiano Federico Ciccarese, insieme al team di designer e ingegneri di Ciccarese Design, a creare uno dei concept più convincenti per un prodotto Apple del prossimo futuro. In questo caso, manco a dirlo, si parla dell’iWatch: il device «indossabile» è sempre più sulla bocca di tutti anche per l’aggressiva politica di Cupertino negli ultimi mesi (assunzioni e brevetti a getto continuo), che ha fatto nascere qualche dubbio anche nei più scettici.

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Apple assume Jay Blahnik, guru di Nike FuelBand

Tim Cook l’aveva detto (rischiando grosso): un prodotto come Google Glass è destinato a non funzionare, a differenza di FuelBand, il gadget da polso di Nike che misura l’attività fisica seguendo la nuova corrente della gamification (Fitocracy, anyone?). Se è possibile convincere qualcuno a indossare un bracciale con sensori di movimento, è molto più arduo riuscirci con un paio d’occhiali. E tanto per dimostrare che non scherzava, il CEO di Apple ha appena assunto Jay Blahnik, una delle persone dietro al successo di FuelBand.

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Caso e-book, i cinque editori contro il Dipartimento di Giustizia

Com’è d’altronde più che giusto per una vicenda che al suo cuore ha i libri, la storia del processo ad Apple per il cartello e-book si arricchisce ogni giorno di nuovi particolari e colpi di scena. L’ultimo in ordine di tempo arriva dopo la richiesta da parte del Dipartimento di Giustizia di estromettere per anni Cupertino dalle contrattazioni per il mercato del libro elettronico, a cui cinque grandi editori (sì, sempre loro) hanno opposto un netto rifiuto.

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Spuntano tracce di Infinity Blade 3

Se conoscete almeno per sommi capi la trama di Infinity Blade, uno dei più celebri killer di polpastrelli videogame per iOS, saprete – non è un grosso spoiler, credo – che il protagonista continua a morire e a rinascere in diverse incarnazioni finché non ha la forza sufficiente per sconfiggere il nemico finale. Con un po’ di immaginazione, è quello che sta capitando al gioco stesso: non si è ancora sopita la delusione dei fan per la cancellazione del terzo capitolo della serie, Infinity Blade: Dungeons, che già spuntano tracce di un nuovo episodio, indicato per ora come (viva la fantasia) Infinity Blade 3.

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Caso e-book: ritornano i link diretti sulle app Kindle e Barnes & Noble?

Quando si dice andarci giù pesante. Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha reso nota la proposta di ingiunzione per i rimedi relativi al caso del cartello e-book. Per Apple sarebbero dolori: cancellazione di tutti gli accordi coi cinque giganti dell’industria editoriale facenti parte della «cospirazione» e divieto di ulteriori patti per musica, film, serie televisivi e libri che potrebbero portare a un’innalzamento dei prezzi. Ma non sono tanto queste misure a preoccupare davvero Apple: secondo il Dipartimento di Giustizia, diventerebbe inoltre necessario permettere agli altri distributori di e-book – come Amazon e Barnes & Noble – la possibilità, per due anni, di inserire link diretti ai loro store all’interno delle rispettive applicazioni per iOS.

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BioShock Infinite su OS X dal 29 agosto

Con il ragguardevole metascore di 94%, BioShock Infinite si qualifica in pieno come uno dei videogiochi più apprezzati di questo 2013, se non addirittura il titolo dell’anno. Ora il terzo capitolo (uno spin-off, in realtà) della saga steampunk di BioShock arriva, con qualche mese di ritardo, anche su OS X, grazie alla collaborazione tra Irrational Games, 2K Games e Aspyr Media. Il gioco sarà distribuito a partire dal 29 agosto attraverso Mac App Store e Steam.

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Apple promette nuove ispezioni negli stabilimenti Pegatron

Pegatron non è, come potrebbe suggerire il nome, un ambizioso crossover tra I Cavalieri dello Zodiaco e Transformers, ma il contractor taiwanese che produce nella sua fabbrica di Shanghai circa un terzo di tutti gli iPad e iPhone venduti nel mondo. In particolare, qui dovrebbero essere realizzati i famigerati iPhone economici. Forse meno celebre di Foxconn, ma a quanto sembra destinata a essere bersaglio delle stesse accuse, Pegatron – secondo un rapporto di China Labor Watch, un’organizzazione no-profit newyorkese che si occupa delle condizioni di lavoro in Cina – si è apparentemente resa colpevole di numerosi abusi verso i suoi dipendenti. Apple ha risposto al report con un lungo comunicato in cui si promettono nuove ispezioni negli stabilimenti per accertare la verità.

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Bob Mansfield non è più SVP of Technologies

Cercasi Bob Mansfield disperatamente. Nella tarda serata di ieri (domenica pomeriggio negli Stati Uniti) il Senior Vice President of Technologies di Apple è sparito di botto dall’organigramma, insieme alla sua biografia e alla foto sul sito ufficiale. Poco fa il portavoce dell’azienda Steve Dowling ha rilasciato un commento al riguardo ad AllThingsD: «Bob non fa più parte del gruppo dirigenziale di Apple, ma rimarrà a lavorare su progetti speciali rispondendone direttamente a Tim [Cook]». Ma gli interrogativi non mancano.

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Caso ebook: multa salata in arrivo per Apple?

D’accordo che Wall Street ha accolto con moderato entusiasmo i risultati del Q3 di Apple, va bene che la politica di riacquisto delle azioni di Cupertino significa ottimismo per il futuro dell’azienda, ma cinquecento milioni di dollari di multa non sono uno scherzo, neanche per un gigante. Ebbene, questa è la cifra che Apple potrebbe essere costretta a pagare per il caso ebook.

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