Logic e MainStage a 64 bit: cosa cambia realmente?

Logic64bit

Come avrete saputo Apple ha diffuso pochi giorni fa due aggiornamenti molto importanti per i possessori del pacchetto Logic Studio 2. Le nuove versioni dei software Logic Pro e MainStage, oltre a portare svariate migliorie e bug-fix , introducono per la prima volta il supporto ai 64 bit.

La lista dei cambiamenti dichiarati potete trovarla qui per Logic e qui per MainStage, ma la vera novità sta appunto nel fatto che adesso le due applicazioni possano essere avviate in modalità 64 bit. Cosa cambia realmente per noi utilizzatori finali?

Video-corso Logic 9 in Italiano – 7a parte

macmusiclogicBenvenuti alla settima lezione del video-corso su Logic 9.
Oggi affrontiamo finalmente i primi editing di regioni e di conseguenza avremo a che fare con i primi tools.
Se prima di continuare volete ripassare le lezioni precedenti eccovi tutti i link necessari:

Video-corso Logic 9 in Italiano – 6a parte

macmusiclogicBuon 2010 a tutti! Nella lezione di oggi parliamo in maniera approfondita di Transport Bar e di tutte le possibilità di personalizzazione nella riproduzione di un progetto.
Prima del video, che come sempre trovate dopo il salto, eccovi i link alle lezioni precedenti:

Video-corso Logic 9 in Italiano – 5a parte

macmusiclogic
Benvenuti al quinto appuntamento con il nostro video-corso di Logic 9 in Italiano.
Oggi parliamo del Loops Browser, la finestra da dove cercare e selezionare i loops più adatti al nostro brano. Affronteremo quindi:

  • i Jam Packs installati da Logic Studio
  • come inserire i loops nel progetto
  • filtrare i risultati di un ricerca con le etichette e  la tonalità
  • la differenza tra loop midi e audio in caso di variazione di velocità.

Prima del video, come di consueto, i link alle precedenti lezioni:

Video-corso Logic 9 in Italiano – 4a parte

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In questa quarta parte del nostro video-corso, analizzeremo la finestra principale di Logic 9, ovvero la finestra Arrange.
A partire dalla versione 8 (e quindi anche nell’attuale versione 9) si possono aprire vari editors, inspector e browser senza perdere di vista l’arrangiamento principale del nostro progetto. Scopriamo insieme come gestire il tutto. Video dopo il salto.

Ecco le lezioni precedenti per chi non le avesse ancora seguite:

Video-corso Logic 9 in Italiano – 2a parte

macmusiclogic

In questa seconda parte viene analizzato il pannello Preferences di Logic ed in particolare le opzioni relative all’Audio. Si parlerà quindi anche di Buffer Size e di Latenza. Video come di consueto dopo il salto. Il filmato è disponibile anche in modalità HD, cliccate su “YouTube” in basso a destra per poter accedere a tale modalità di visualizzazione.
Buona lezione!
Link alla prima parte del videocorso di Logic.

Video-corso Logic 9 in Italiano – 1a parte

macmusiclogic

Comincia oggi il video-corso su Logic 9 realizzato da Carlo Ballantini in esclusiva per TheAppleLounge.com. Per maggiori informazioni su questo video-corso vi rimando all’articolo introduttivo.
Ecco gli argomenti che affronteremo in questa prima parte.

  • come creare un nuovo progetto
  • i templates
  • i tipi di tracce
  • come Logic tiene organizzati i files all’interno della cartella di un progetto.

Dopo il salto trovate il filmato. Il video è disponibile anche in modalità HD, cliccate su “YouTube” in basso a destra per poter accedere a tale modalità di visualizzazione.
Buona lezione!

Video-corso Logic 9 in Italiano – Introduzione

logicstudioInizia oggi (alle 11:00) un video-corso a puntate su Logic Pro 9, il programma professionale di produzione musicale di Apple incluso nel pacchetto Logic Studio. La realizzazione delle puntate è stata curata da Carlo Ballantini, già autore degli articoli della rubrica Mac & Music. Lascio a lui “la parola” per un’introduzione al corso.
Camillo.

Con queste video guide a Logic 9 mi rivolgerò a moltissime tipologie di utenti Mac appassionati di musica, ma certamente di più a quelli che la musica la vedono come un’arte da suonare, creare e produrre.

La prima domanda a cui mi sento di rispondere è: tra le varie proposte DAW (Digital Audio Workstation) in commercio, perché proprio Logic?

La risposta è semplice: perché a mio parere è la migliore DAW in circolazione, ma qui entriamo ovviamente nel campo delle opinioni e sarà impossibile avere tutti d’accordo. Conosco persone che sono passate a Mac esclusivamente per Logic in concomitanza con lo stop allo sviluppo su PC della lontana versione 5.

Equalizzare un ambiente con GarageBand

Sarà capitato a tutti voi, musicisti creativi, di realizzare un provino con il proprio Mac. Dopo averlo registrato ed esportato lo avete portato da un vostro amico e avete avuto la sensazione che suonasse in modo molto diverso. Se il missaggio è stato fatto in un ambiente non ottimizzato per la produzione di musica la cosa è del tutto normale perché, oltre all’impianto audio, anche ogni stanza ha caratteristiche sonore uniche e proprie.

Conoscere (ed eventualmente correggere) la risposta acustica di un ambiente è di fondamentale importanza per chiunque voglia produrre musica in studio, per amplificare concerti dal vivo, ma anche per gli audiofili a cui la musica piace ascoltarla bene. E’ evidente che se alcune frequenze vengono attenuate ed altre enfatizzate dalla nostra stanza l’ascolto di un brano risulterà alterato ed il nostro orecchio non sarà in condizione di valutare eventuali interventi di correzione. Andiamo quindi a verificare se la nostra sala di regia ha una risposta acustica corretta e, eventualmente, come possiamo correggerla.

Band in a Box 2009 per Mac

Dopo una lunga ed estenuante attesa durata cinque anni è finalmente disponibile l’aggiornamento alla versione 2009 del famoso programma Band in a Box, software di arrangiamento automatico prodotto da PG Music. Non si tratta di un semplice ritardo, ma di un vero e proprio cambiamento di rotta, visto che la versione precedente (Band in a Box 12) non era neanche Universal Binary ed era del 2004. C’era chi pensava che PG Music avesse per sempre abbandonato il mondo della Mela (e forse, chissà, lo aveva fatto veramente), ma adesso dobbiamo tutti ricrederci e finalmente possiamo sfruttare tutte le caratteristiche di questo potente software in maniera nativa anche sui recenti Mac intel.

Quantizzazione e correzione dell’intonazione

La quantizzazione è, in elettronica, la conversione di un segnale da valori continui a valori discreti. Tale (brutto) termine è stato utilizzato molti anni fa nella musica MIDI ed è ormai universalmente riconosciuto per indicare il processo che permette di allineare le note in maniera esatta ai movimenti di una battuta e/o alle sue suddivisioni. E’ probabilmente una delle prime magìe della musica elettronica in quanto consente di avere sequenze con un timing estremamente accurato anche in mancanza di un esecutore perfetto. Ma non è tutt’oro quel che luccica e dagli albori ad oggi le cose si sono molto evolute sia dal punto di vista tecnico che artistico.

Plug-In Audio: il Potenziatore Voce

In questa serie di post abbiamo visto spesso soluzioni per risparmiare cercando di sfruttare al meglio i nostri Mac: abbiamo analizzato gli ingressi audio integrati che, soprattutto negli ultimi modelli di computer Apple, sono risultati in grado di competere con quelli di alcune economiche schede audio in commercio; abbiamo anche visto che GarageBand, incluso in iLife e quindi in ogni Mac, non è soltanto un “giocattolo”, ma uno strumento che può essere usato per la pre-produzione di un progetto musicale di livello professionale. Ci siamo spinti anche oltre ipotizzando di sostituire migliaia di euro di strumentazione Live (mixer, effetti, tastiere, campionatori e simulatori di ampli per chitarra o basso) con un solo Mac e MainStage!

Mi sembra già abbastanza, no? Cosa volete di più? Cos’altro può avere un Mac di serie che ancora non avete usato per i vostri brani? No… non scherziamo… non vorrete mica usare anche il microfono integrato per cantare?!? Beh, se la risposta è sì allora forse avete scoperto il Potenziatore Voce di GarageBand.

Plug-In Audio: il Riverbero

Il riverbero (chiamato spesso erroneamente reverbero adattando in italiano il termine inglese reverb) è un fenomeno acustico naturale dovuto alla riflessione delle onde sonore da parte di ostacoli posti a breve distanza dalla fonte come, ad esempio, le mura di una stanza o di una cattedrale. Se gli ostacoli fossero a grande distanza, come le pareti montuose di una valle, saremmo in grado di distinguere le singole riflessioni sonore (e quindi si tratterebbe di eco), ma quando queste sono numerose e molto ravvicinate il nostro orecchio non riesce a distinguerle (a causa del fenomeno della persistenza) ed il suono originale si confonde con le riflessioni generando l’effetto chiamato, appunto, riverbero.

Ogni ambiente chiuso ha un suo riverbero naturale che spesso neanche notiamo perché abituati a sentirlo quotidianamente, ma quando piazziamo un microfono, magari dinamico, a pochi centimetri dalla fonte sonora tale ambiente non viene catturato a dovere e la registrazione risulterà fredda ed innaturale. Si rende quindi necessario ricreare un ambiente acustico attraverso un riverbero artificiale… a molla, a nastro, a piastra o, più semplicemente, digitale.

L’ambiente creato da un riverbero ha il grande vantaggio di rinforzare l’intensità della fonte restituendo un suono più ricco e piacevole, ma ha anche l’aspetto negativo di rendere più confuse e meno distinguibili le note di un fraseggio musicale o le sillabe di un cantato. C’è quindi davvero sempre bisogno di un riverbero artificiale?

Apple Loops per tutti!

Gli Apple Loops sono dei particolari file audio che portano con sé una serie di informazioni aggiuntive che ne favoriscono l’indicizzazione e l’utilizzo nella composizione di un brano. Queste informazioni (in inglese chiamate Tags) riguardano la velocità, la tonalità, lo strumento, il genere e molte altre cose ancora. Il primo aiuto che ci viene dato dai Tags è quello di poter filtrare un’eventuale ricerca in modo da evitare l’ascolto di centinaia di file indesiderati ed è quello che si fa in GarageBand (o Logic) cliccando sui pulsanti del Browser dei Loop. Un secondo importante vantaggio è quello di poter adattare in tempo reale tonalità e velocità di un loop a quelle del nostro brano.

Come sapete tutti i nostri Mac sono dotati di serie di iLife e quindi di una discreta quantità di Apple Loops di buona qualità. Ovviamente non saranno sufficienti a coprire tutte le esigenze e così è possibile aggiungerne altri con i vari JamPack di Apple o con i numerosi pacchetti di Loop in commercio molti dei quali sono già “taggati” per essere utilizzati come Apple Loops. E se invece vogliamo creare dei Loop personali ed originali?

GarageBand: consigli pratici di utilizzo – Parte 3

Con questa terza ed ultima parte concludiamo la breve serie di articoli (Parte 1Parte 2)con i consigli sull’utilizzo di GarageBand. Ovviamente si tratta di suggerimenti indirizzati soprattutto a chi non ha ancora molta esperienza in fatto di DAW (Digital Audio Workstation), ma non escludo che una veloce lettura possa dare qualche utile suggerimento anche ai meno giovani e ai più smanettoni. Oggi parliamo dei markers ed in particolare del modo con cui li utilizza GarageBand: parliamo quindi delle Regioni di Arrangiamento.

GarageBand: consigli pratici di utilizzo – Parte 2

Nella prima parte di questo articolo abbiamo visto alcuni consigli su come impostare il lavoro su GarageBand e su come operare con i loops. Oggi parliamo di multi take (o ripresa multipla) ed allarghiamo un po’ il discorso anche a Logic visto che, mentre le cose dette in precedenza sono abbastanza universali, per questa funzione il modo operativo e le possibilità sono sensibilmente diverse.

Sono ormai lontani i tempi della registrazione analogica su nastro magnetico, quando si correggevano gli errori di esecuzione con punch-in e punch-out che, se fatti in modo impreciso, rischiavano di cancellare irrimediabilmente parti di registrazione importanti. Oggi correggere in studio è diventato certamente molto più semplice e, soprattutto, molto più sicuro: vediamo allora di capire a cosa serve il multi take.

GarageBand: consigli pratici di utilizzo – Parte 1

Mi capita sempre più spesso di dover lavorare su progetti musicali che non ho iniziato io stesso. Questo è dovuto alla sempre maggiore diffusione di possibilità di registrazione audio a basso costo che permette a molti giovani artisti di produrre in proprio idee musicali e limitare il lavoro da fare in studio. Personalmente apprezzo molto questa evoluzione tecnologica e ritengo positivo che ognuno possa registrare e diffondere le proprie composizioni, ma è bene ricordare che l’esperienza di un fonico professionista (sia in fase di ripresa che di missaggio) può fare una differenza notevole sul prodotto finale.

Inoltre la strumentazione di qualità (microfoni, convertitori, effetti, etc.) ha ancora costi molto elevati e quello che possiamo trovare in uno studio di registrazione professionale difficilmente sarà alla portata delle tasche di un artista emergente. Apparentemente non sembra sia cambiato molto: anche prima della “rivoluzione informatica” i giovani artisti incidevano le proprie idee con registratori più o meno amatoriali (i cosiddetti provini o demotape) e poi andavano a realizzarle nelle “vere” sale d’incisione, ma oggi c’è qualche possibilità in più…

La qualità di registrazione audio

Dopo il tradizionale concerto del primo maggio abbiamo visto molti artisti emergenti esprimersi sul palco e, vista la qualità discutibile di alcune performance, siamo tutti carichi di energia e pronti ad incidere le nostre idee musicali da gridare al mondo! Se avete un Mac a portata di mano siete già in possesso di buoni mezzi per realizzarle: una scheda audio 96 KHz, 24 bit, loops,  strumenti virtuali, effetti e, ovviamente, l’immancabile GarageBand. Ma siete sicuri di saperlo sfruttare al meglio? State già registrando le vostre idee alla massima qualità possibile? Serve davvero a qualcosa sprecare bit e byte per registrare la nostra musica ad una maggiore frequenza di campionamento e con una profondità dinamica di 24 bit?

Capo: il migliore amico del musicista

Oggi parliamo di una nuova applicazione esclusiva per Mac che è uscita nella sua prima versione soltanto pochissimi giorni fa. Ne parlo con un pizzico di orgoglio visto che ho partecipato personalmente alla fase di Beta Testing ed ho avuto modo di confrontarmi direttamente con Christopher Liscio, autore del programma.

Sto parlando di Capo che, proprio come il capotasto mobile da cui prende il nome (in inglese semplicemente “capo”), è un accessorio essenziale e, a detta dell’autore, il miglior amico di ogni chitarrista.

In realtà questa applicazione non si rivolge soltanto ai chitarristi, ma a chiunque abbia bisogno o necessità di rallentare o spostare di tonalità un brano per imparare a suonarlo o trascriverlo ad orecchio. Le funzioni di Capo non sono certamente una novità visto che lo stesso QuickTime può rallentare e trasporre di tonalità un brano: basta infatti premere CMD+K per aprire la finestra Controlli A/V dove avremo la facoltà di variare il tono e la velocità di riproduzione di qualsiasi file Audio o Video.

Inoltre esiste da molti anni anche Transcribe che è un buon programma multipiattaforma (windows, mac e linux) che permette una moltitudine di funzioni utili a chi vuole trascrivere la musica utilizzando il proprio orecchio. Perché allora scegliere Capo?

Sequenze multitraccia con QuickTime Pro ed iTunes

Supponiamo di aver registrato in una produzione discografica alcune sonorità particolari impossibili da riprodurre dal vivo. Come possiamo portare in concerto i nostri brani senza rinunciare a quei particolari suoni? La risposta è ovvia: utilizzando una sequenza programmata, ovvero, una base preregistrata.

Le sequenze programmate sono molto diffuse nelle performance dal vivo (soprattutto in ambiente pop, ma non solo…) per ricreare dal vivo il sound delle produzioni discografiche. In base alle esigenze possono anche essere utilizzate per risparmiare sull’organico e sostituire musicisti in carne ed ossa oppure per sincronizzare immagini con la musica live. In alcuni casi limite mi è capitato di sentire addirittura sequenze contenenti la voce principale del cantante in modo da poter fare un vero e proprio “playback” in caso di difficoltà di performance dell’artista sul palco! Ma noi, da buoni musicisti, cercheremo di usarle solo in modo creativo e funzionale allo spettacolo live.

Logic e i file MIDI

Abbiamo già parlato di come far suonare al meglio un MIDI file con GarageBand assegnando ad ogni traccia uno strumento virtuale o i suoni standard GM di QuickTime. Ovviamente la stessa procedura può essere utilizzata anche con Logic Express o Logic Pro, ma l’assegnazione di uno strumento per ogni traccia è una cosa che fa perdere molto tempo e a volte la necessità non è tanto quella di migliorare la resa sonora di una base, quanto quella di modificarla in qualche aspetto coma la velocità, la tonalità o l’esclusione di qualche traccia. Oggi vediamo un metodo per velocizzare il lavoro con i MIDI file utilizzando uno degli aspetti più potenti e flessibili di Logic: la finestra Environment.

Schede audio per Mac – seconda parte

Nella prima parte di questo articolo abbiamo visto che, se parliamo di qualità di conversione audio, le ultime generazioni di computer Apple sono decisamente all’avanguardia rendendo spesso superfluo l’acquisto di una scheda esterna economica. Ovviamente sono molte le situazioni in cui si rende opportuno o addirittura necessario l’acquisto di una periferica dedicata. Ad esempio se si ha bisogno di ingressi o uscite multiple, di porte MIDI o semplicemente di una qualità professionale per registrazioni non solo casalinghe.

Nella speranza di aiutare i lettori di TAL in un eventuale acquisto, in questa seconda parte verranno elencati alcuni prodotti dei quali abbia potuto testare personalmente qualità ed affidabilità in un utilizzo reale e per i quali, per un motivo o per l’altro, valga la pena a mio parere investire i propri soldi.