Emergono in questi giorni alcuni dettagli interessanti per quanto concerne l’Apple Watch, in riferimento al modello di prima generazione in attesa di conoscere i punti di forza del suo successore. A quanto pare, infatti, i presupposti del dispositivo potevano essere ben diversi rispetto a quelli che abbiamo poi toccato con mano al momento del suo lancio sul mercato, stando almeno a quanto trapelato di recente.
Scendendo maggiormente nel dettaglio, ad esempio, spunta fuori la notizia che all’interno del cinturino potevano essere collocati dei sensori in grado di rilevare meglio il battito cardiaco, ma alla fine la proposta venne bocciata per questioni legate al design del prodotto. Qui di seguito quanto riportato da Bob Messerschmidt, al quale era stata affidata a suo tempo la progettazione del primo dispositivo che ha dato il via a questa nuova famiglia:
“Un esempio calzante è quando andai ad una riunione e dissi che avrei inserito sensori nell’orologio ma che l’avrei fatto qui (puntando il retro del cinturino di un Apple Watch che indossava) perché si ottengono misurazioni molto più accurate sul fondo del polso piuttosto che in cima. Loro però (L’Industrial Design group) dissero subito che “non è il trend di design; non è il trend della moda. Vogliamo cinturini intercambiabili, per cui non possiamo infilare sensori lì”.
Insomma, qualche rimpianto c’è sia per chi alla fine ha acquistato un Apple Watch, sia per chi non lo ha mai fatto nutrendo la sensazione che potesse mancare qualcosa al progetto. E voi che ne pensate? La scelta finale di Apple è stata quella giusta o le cose potevano essere gestite in modo diverso dal colosso di Cupertino?
Beh sono d’accordo, i cinturini intercambiabili in questo caso hanno la priorità, non è uno strumento medicale nè un activity tracker.