Chiariamo subito: Apple non ha niente a che fare con questa roba. Gli Apple Watch di Brikk, che si chiameranno Lux Watch, verrano semplicemente personalizzati dal team di ingegneri dell’azienda, che li smonterà e li ricoprirà d’oro a 24 carati (perché 18 non bastano, se sei uno sceicco), oro rosa oppure platino 950. Ah, già, li tempesterà anche di diamanti come se non ci fosse un domani.
Il risultato sarà un gingillo perfetto per il super-ricco del nuovo millennio, che non ha problemi a spendere più di 70.000 dollari per un oggetto che diventerà obsoleto nel giro di un anno e mezzo. Se Vertu è riuscita ad applicare con successo lo stesso concetto agli smartphone, Brikk riuscirà a fare altrettanto con un orologio.
Il Lux Watch sarà disponibile sia nella versione da 38mm, sia in quella da 42mm. I modelli previsti sono tre: Standard, Deluxe e Omni. Il primo avrà “solo” 0.50 carati di diamanti attorno al quadrante e sarà dotato di un banale cinturino in pelle. Il Deluxe arriverà a 2.3 carati di diamanti, disposti in più file attorno al quadrante e sulla corona. Il cinturino sarà sempre in pelle, ma la chiusura in metallo sarà impreziosita a sua volta da una spruzzata di diamanti, giusto perché c’era spazio per appicicarli anche lì.
Il vero lusso, però, lo esprimerà soltanto il Lux Watch Omni. La cassa di questo modello sarà ricoperta interamente di diamanti e così anche il cinturino in metallo, per un totale di 12 carati di pietre preziose da portare al polso. Sempre cercando di non pensare che in realtà i diamanti non varrebbero un bel niente se non fosse per DeBeers, che dall’alto del suo monopolio globale controlla artificialmente la disponibilità mondiale dei sassetti in carbonio traslucido.
I prezzi sono ridicoli quasi quanto l’estetica del prodotto: 7.495 dollari per il Lux Watch Standard, il modello da poveracci; 11.995 dollari per il modello Deluxe, per il riccastro rampante che ancora tiene un occhio al portafoglio; 74.995 dollari, infine, per la versione Omni, destinata agli oligarchi russi che vantano un rapporto di proporzionalità inversa fra gusto e ricchezza.
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