Apple Watch: per l’investitore Fred Wilson sarà un flop

di Giovanni Biasi 7

Fred Wilson è un noto investitore di startup, che ha detto la sua riguardo Apple Watch. Per lui, il nuovo dispositivo Apple non riuscirà a bissare l'enorme successo di iPod, iPhone e iPad, rivelandosi presto un flop.

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Fred Wilson, importante investitore di startup e partner di Union Square Ventures, ha recentemente pubblicato una serie di sue predizioni per il 2015, riservando ad Apple Watch parole piuttosto dure.
Wilson, che ha investito su Twitter, Zynga e altre grandi compagnie durante le loro prime fasi, non pensa che Apple Watch sia in grado di bissare il successo di altri dispositivi Apple come iPhone e iPad, entrambi rivoluzionari nel mercato dell’elettronica di consumo. 

“Un altro mercato in cui la realtà non soddisfa le aspettative delle aspettative è quello degli indossabili”, scrive Wilson. “L’Apple Watch non avrà il successo avuto da iPod, iPhone e iPad”.

“Non tutti vogliono avere un computer sul polso. Alla fine, questo mercato sarà visto come una sorta di cloud/rete personale, ma questo focus sugli indossabili sarà un po’ inutile e richiederà un sacco di tempo, denaro ed energia nel 2015, senza dare troppi risultati”.

Wilson, inoltre, è dell’idea che Xiaomi, la “Apple cinese”, entrerà presto nel mercato statunitense.

Xiaomi spenderà un po’ dei suoi 1.1 miliardi di dollari per entrare nel mercato statunitense. Una mossa del genere significa l’ingresso di una presenza forte nel settore Android non-Google all’interno del mercato USA, e legittimerebbe un ‘terzo mobile OS’ nel mondo occidentale.

Wilson, poi, pensa che Apple rimarrà un’ottima opzione per gli investitori, anche nel 2015.

A pensarla in modo diverso riguardo Apple Watch è invece il CEO di T-Mobile, John Legere, che qualche giorno fa ha detto la sua a riguardo. Per il CEO del quarto operatore wireless degli Stati Uniti, Apple Watch avrà un enorme impatto nel mercato degli indossabili, e porterà questo genere di prodotti dalla nicchia al pubblico mainstream.

Apple Watch, annunciato per la prima volta all’evento del 9 Settembre scorso, è previsto per l’uscita nei primi mesi del 2015.
Voi pensate di farci un pensierino, o, come dice Wilson, non vi interessa avere un computer sul polso?

via | iDownloadBlog

Commenti (7)

  1. si vedra’ quando sara in vendita. personalmente penso che la previsione sia abbastanza inzeccata. avrà successo ma non quanto ipod o altro al tempo rivoluzionari. gli indossabili oggi non sono un gran che. offrono meno di uno smartphone. il design non puo essere rilegato a quello di un orologio per la necessita di avere uno schemo piu grande e orizzontale. questo e’ un punto di partenza per apple ma a mio gusto non fa impazzire e non offre nulla di nuovo.

    1. Beh bisogna anche capire come definire “successo”.
      Mi spiego meglio, le vendite di ipod nei primi anni oggi si tradurrebbero in “vendite flop”.
      Solo con la 4a generazione nel 2004 iniziò un vero boom, anche quell’anno parliamo di 8mln di pezzi.

      Quindi per prima cosa occorrerebbe stabilire quale debba essere la cifra minima di vendita per non parlare di flop, e quale quella per un boom.

  2. personalmente ritengo apple watch un buon smartwatch ma non rivoluzionario, troppo costoso per quel che offre e troppo legato al possesso di un iphone.
    Il fatto che non sia rivoluzionario significa che non sono disposto a spendere qualsiasi prezzo per averlo, il fatto che il prezzo sia alto per quel che offre significa che o non offre abbastanza o non è abbastanza economico, il fatto che sia troppo legato al possesso di un iphone significa che limita il proprio mercato già alla partenza.

    Ipad, iphone e ipod hanno fatto successo per motivi diversi. Ipod perchè è un oggetto relativamente economico, che rispetta gli standard qualitativi apple e che all’epoca offriva quel che tutti bramavano di più nel modo più innovativo.
    iphone e ipad hanno avuto successo, a dispetto del prezzo, perchè rappresentavano una rivoluzione… continuano a vendere perchè hanno un’enorme parco di app e di funzioni disponibili e un sistema operativo che è quasi a livello di un computer (in pratica un computer tascabile), inoltre per comprare un iphone/ipad non dovevi mica avere per forza un mac (anche l’ipod che all’inizio aveva questo limite l’ha rimosso quasi subito perchè era una limitazione pazzesca, che limitava tantissimo le vendite).

    apple watch non offre iOS, non ha il suo parco di app, non offre una rivoluzione, offre i propri servigi solo a chi ha già speso un pacco di soldi per un iphone (chi li ha già spesi ok, ma chi li deve spendere…).

    Infine (la butto lì), quando immaginavamo iwatch, immaginavamo il futuro, un orologio ultrapiatto con schermo curvo… l’aspetto un po’ ha deluso, sembra un normalissimo orologio.

    Venderà? Personalmente credo che non venderà tra i soliti clienti apple, i cosidetti “malati di tecnologia”… io penso e credo che molti clienti apple amino i propri dispositivi proprio per il software al loro interno… penso che OSX e iOS siano dei capolavori…. forse è vero che molti clienti apple non ci fanno caso. allora diciamo che non venderà tra coloro (forse una minoranza) a cui più che la moda piace la tecnologia. Potrebbe essere sia un successo sia un insuccesso, ma loro stessi (apple) ne hanno limitato il successo limitando i clienti… nel migliore (e improbabile) dei casi il successo dell’apple watch sarà = a quello dell’iphone… io propendo per un non-successo, venderà tanto ma deluderà comunque le aspettative (un po’ come iphone 5c che ha venduto tanto ma ha un po’ deluso le aspettative e infatti apple quest’anno non l’ha riproposto… comunque apple watch venderà chiaramente meno di iphone 5c parlavo in proporzione).

    1. Sul rivoluzionario sono in parte d’accordo, anche se finchè non lo si vede dal vivo meglio sospendere il giudizio.
      Sul fatto che limitarlo a ios sia un problema direi di no.
      Certo il mercato potenziale si riduce, ma allo stesso tempo il numero di utenti ios è talmente elevato da non definirlo come un ostacolo alla riuscita del progetto.

      Tra l’altro anche gli smartwatch con android wear sono limitati ai soli smartphone con android.

      il paragone iphone/ipad/ipod + mac è parzialmente errato dato che applewatch come quasi tutti gli smartwatch nasce per funzionare in congiunzione con lo smartwatch.
      Cosa che di sicuro non si può dire per iphone e ipad, e parzialmente per ipod (che era legato a itunes più che al mac).

      Sul successo nessuno può fare ipotesi sicure, d’altronde non pochi profetizzavano flop anche per ipad e i tablet in generale.

    2. beh infatti anche android gear è stato un flop (o almeno non un successone visto che non se ne vedono in giro… e ne hanno regalati parecchi con abbonamenti e altro).
      La mia riflessione era proprio quella… non è un ostacolo rendere uno smartwatch appendice dello smartphone? Forse c’era un modo migliore per proporlo, anche solo con un design più futuristio o con qualche caratteristica che rendesse molto un “oggetto apple”. Apple in fondo è un’azienda che produce computer (che siano sotto forma di computer o smartphone e tablet sempre computer sono), un semplice orologio, con la forma di un semplice orologio stona parecchio (almeno sotto il mio punto di vista).
      Ma come dici anche te solo il tempo potrà dirci cosa sarà davvero. Magari le immagini non rendono giustizia e visto dal vivo ha una particolarità unica che non si vede (un esempio potrebbe essere il peso, se rispetto ai normali orologi desse la sensazione di essere ultraleggero potrebbe anche non essere poi così male)… per ora o solo detto le mie impressioni.

    3. Mhhh, difficile rispondere alla tua giusta riflessione.
      Parto con la considerazione che oggi come oggi la tecnologia non permette di gestire i wereable in modo tale da sostituire completamente uno smartphone.
      Almeno non per tutti gli usi o necessità.

      Nonostante ci siano infatti smartwatch stand alone, con release android vere e proprie (non wear) o tizen, ci sono alcuni limiti attualmente invalicabili.
      Se uno schermo “piccolo” può infatti essere sufficiente per la lettura di messaggi, dagli sms alle mail ai social, lo è meno per un utilizzo superiore.
      Certo ora i sistemi permettono di dettare le risposte con buona qualità ma non di più.

      D’altronde se parte dell’utenza smartphone vuole schermi grandi da 5-6″ anche lo smartwatch più evoluto e potente non potrà sostituirlo.

      Navigazione internet, giochi, video, scatti fotografici o quant’altro che beneficia di quell’aspetto sarà sempre “soffocato” in uno smartwatch, pur girando “tale e quale” dal punto di vista computazionale.

      Queste persone quindi avranno (quasi)sempre uno smartphone appresso, anzi lo smartwatch per loro è il compagno ideale perchè può permettergli di interagire col “mondo” anche senza la continua necessità di usare lo smartphone stesso, appunto con la lettura delle notifiche e altre cose, permettendo paradossalmente di “incrementarne” la durata della batteria (e non di poco).

      Per arrivare al passo successivo occorre nuova tecnologia futuristica, da schermi “virtuali” proiettati che all’occorrenza amplino lo schermo ridotto del wereable, a batterie diverse che permettano alte prestazioni all’hardware senza compromettere portabilità e peso.

      Ora come ora uno smartwatch non può sostituire realmente tutti gli usi di uno smartphone.

      E’ però vero che parte dell’utenza può avere necessità più modeste, o ancor meglio, accettare di ridurre le proprie necessità in certe occasioni.
      Caso classico portato da molti come esempio tipico è lo svolgimento di attività fisica.
      Avere uno wereable “indipendente” pur limitato sarebbe comunque ampiamente sufficiente per mantenersi “collegato col mondo” o anche solo “reperibile” senza portarsi null’altro.
      Quel ruolo che a volte svolgevano piccoli cellulari di scorta, economici e discreti.

      O per coloro che per scelta o necessità utilizzano 2 cellulari, di lavoro e personale, separati.

      Come tante nuove tecnologie è anche naturale che i wereable oggi appaiano come “superflui” alla stregua di gadget.

      E’ sempre successo così.
      Una volta avere un palmare era visto come uno spreco, idem uno smartphone (che era un palmare con modulo telefonico).
      La maggioranza usava un cellulare e l’idea di navigare siti o scrivere mail era vista semplicemente come “inutile, c’è il computer”.
      Ora è la norma, anche perchè di pari passo cose come i social network sono progredite spingendo l’utente ad avere/pretendere una connettività continua e potente ovunque.

      Magari anche con i wereable succederà altrettanto.
      Forse i prodotti apple o di altri spingeranno il mercato (e gli sviluppatori) a trovare usi che ora nemmeno immaginiamo ma che saranno ampiamente sufficiente per sostenere e far crescere il mercato stesso.

      Io uso smartwatch ormai da 3 anni e non me ne pento, ma comprendo perfettamente i dubbi della stragrande maggioranza delle persone.

    4. la tua risposta mi ha fatto venire in mente un possibile utilizzo che a mio parere potrebbe essere più interessante degli utilizzi attuali.
      è vero che non si può attualmente sostituire gli smartphone ma si potrebbe sostituire i vecchi telefonini.
      Un piccolo telefono al polso (indipendente dallo smartphone), sarebbe a mio parere un ottimo sostituto per chi ha ancora un vecchio telefonino… piccolo e leggero con qualche funzionalità di connessione, ricezione messaggi ecc avanzata… forse non è molto diverso da alcuni modelli già in commercio (anche se non mi pare di averne visti con modulo telefonico)… e per la batteria si potrebbe utilizzare degli schermi e-ink (come quelli del kindle).
      Ho pensato a questo perchè vedo che miei parenti (e immagino molte persone) hanno bisogno di meno funzioni di quelle che offrono gli smartphone attuali e nello stesso tempo non sono convinti (come chi produce smartphone) che schermi più grandi sono più comodi.
      Del resto se si pensa a perchè i tablet hanno avuto successo risulta chiaro che il ragionamento era il medesimo. C’erano tante persone che dei computer (con tante funzioni complesse che non capivano) non se ne facevano niente, volevano immediatezza e trasportabilità e sono proprio i tablet che hanno colmato questo divario. Infatti chi preferiva il computer prima lo preferisce immagino anche ora (io sono tra questi, piuttosto che un tablet ho un air 11”, ugualmente trasportabile, ugualmente immediato (grazie all’ssd) ma molto più utile per me, anche se capisco che sia più costoso e non tutti ne hanno bisogno).
      Per gli schermi sempre più grandi e le notifiche ammetto di trovarmi un po’ in difficoltà. Non ricevo 500 notifiche al giorno, non uso neanche whatsapp (uso hangout, messaggi e skype) quindi utilizzare lo smartphone lo vedo solo come una cosa positiva (altrimenti che me lo sono comprato a fare se sta sempre in borsa?) e sono recentemente passato felicemente da un galaxy nexus (4.65”) a un iphone 5S (4”) perchè mi sono reso conto che tra le due esperienze d’uso non vedevo molte differenze e il vantaggio di uno smartphone più piccolo e leggero mi sembrava più interessante… insomma forse sono io che vado al contrario…
      Non dico che gli smartwatch non abbiano potenziale, solo non credo che ce l’abbiano come appendici di uno smartwatch ma come dispositivi indipendenti.
      Devo ammettere che quel che mi piacerebbe vedere in futuro è un’unificazione delle applicazioni mobile e desktop con interfacce studiate a seconda del dispositivo, ma mi rendo anche conto che visto che per ora di schermi olografici non ce ne sono uno schermo da smartwatch è troppo piccolo (speravo sinceramente che qualcuno tirasse fuori qualcosa del genere e in quel caso credo che saremo stati d’accordo sul fatto che sarebbe stata un’invenzione innovativa)…. nello stesso tempo se non possono essere computer possono almeno essere telefonini innovativi e comodi. anche pensando all’uso che mi hai descritto mi pare che non ci sia niente da dire… anzi se potessi avere uno smartwatch del genere (telefonino) + un tablet (al posto di un phabet) scommetto che sarebbe una soluzione abbastanza popolare.

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