Contrariamente ai lanci di iPad e iPhone, con Apple Watch la compagnia di Cupertino ha faticato a veicolare il messaggio fondamentale ai suoi potenziali acquirenti: perché dovremmo comprare un Apple Watch? La risposta a questa domanda arriva da una lunga intervista di Wired a Kevin Lynch e Alan Dye, le due persone a capo del progetto Apple Watch.
Lynch, noto per essere l’unico uomo ad essersi apertamente opposto a Jobs sostenendo che Adobe Flash dovesse essere installato su ogni dispositivo mobile, è entrato ad Apple nel 2013. Quando è stato assunto non aveva idea del progetto al quale sarebbe stato assegnato. Pochi minuti dopo il suo ingresso dalla porta principale del numero 1 di Infinite Loop, Lynch ha scoperto che avrebbe lavorato alla creazione di Apple Watch: il quarto rivoluzionario dispositivo Apple dopo iPod, iPhone e iPad. Apple aveva deciso che sarebbe stato un orlogio, ma non aveva ancora capito per quali funzioni sarebbe stato usato.
Alan Dye, a capo del team che crea le interfacce grafiche ad Apple, racconta:
C’era la sensazione che la tecnologia si stava spostando verso il corpo umano. Abbiamo capito che il posto naturale nel quale sarebbe atterrata, il posto che aveva un significato e una importanza storica, era il polso.
Dopo la morte di Jobs, Ive ha ordinato a Dye di creare una interfaccia grafica basata su iOS 7 che potesse essere posizionata su un dispositivo dal display grande solo un paio di pollici. Dopo mesi di prove, il team di Dye è giunto alla conclusione che il modo migliore per usare l’orologio sarebbe stato osservando brevi informazioni fornite sotto forma di notifiche osservabili a colpo d’occhio:
I nostri telefoni sono diventati invasivi. E se ci fosse un modo per tornare indietro? Se si potesse creare un dispositivo che non vorresti – o potresti – usare per intere ore della giornata? Se potessi creare un dispositivo in grado di filtrare tutte le cose inutili che si concentra sul fornirti solo le informazioni fondamentali? Potresti cambiare la vita moderna. E così, dopo oltre 30 anni nella creazione di dispositivi che catturano e trattengono la tua attenzione – e più a lungo lo fanno meglio è – Apple ha deciso che l’unico modo per andare avanti è tornare indietro.
Nei laboratori di Apple sono state sviluppate decine su decine di prototipi. Alcuni erano semplicemente degli iPhone legati al polso del tester, altri molto simili al prodotto che comparirà sugli scaffali degli Apple Retail Store il 24 aprile. Apple ha creato un sistema che distingue tra una notifica breve e una notifica lunga. Ha sviluppato un algoritmo che salva le notifiche per dopo quando un utente le osserva solo per un istante, mentre gli viene mostrata una notifica lunga quando tiene il polso alzato per un tempo maggiore.
Apple ha anche creato il suo Taptic Engine, il piccolo motre in grado di fornire una vibrazione che può simulare il tocco del polso dell’utente che indossa Apple Watch:
Quando hanno creato il motore, si sono chiesti come avrebbero potuto trasportare le esperienze digitali in un mondo di suoni e vibrazioni. Qual è la sensazione fisica di un Tweet? E quale quella di un importante messaggio di testo? Per rispondere a queste domande, i designer e gli ingegneri hanno testato qualsiasi genere di suono, dal suono delle campane a quello degli uccellini alle spade laser, e hanno cominciato a trasferire questi suoni in sensazioni fisiche. C’erano settimane in cui i team di software e hardware si incontravano, ad esempio, per capire quale fosse la sensazione che avrebbe dovuto provocare una telefonata in entrata.
Dye spiega che Apple aveva chiaro l’obiettivo di creare dispositivi personalizzabili:
Non volevamo avere solo tre opzioni, ne volevamo milioni. E con la combinazione di hardware e software possiamo crearli.
Apple, insomma, vuole venderci un iPhone da collegare ad un Apple Watch per poter non usare più iPhone. È un’idea talmente folle che potrebbe funzionare.