Apple vuole che siano i canali televisivi e i network a pagare per il servizio streaming che Cupertino intende lanciare il prossimo autunno e presentare alla WWDC. Eddy Cue dirige l'operazione, ma sarà tutto pronto entro ottobre?
La nuova Apple TV arriva il prossimo autunno. E sarà presentata probabilmente durante la WWDC. Insieme al nuovo set-top box, Apple intende lanciare anche un nuovo servizio di streaming. Cupertino, in questo periodo, starebbe contattando i fornitori di servizi nel tentativo di scaricare su di loro i costi di banda necessari a fornire il servizio agli utenti di Apple TV.
A scriverlo è il sempre affidabile Re/code:
Apple sta chiedendo ai network televisivi di amministrare le responsabilità e i costi legati alla infrastruttura dello streaming associata con un servizio tramite Internet, raccontano persone dell’industria. Questo problema è uno dei molti problemi non risolti riguardo il servizio proposto, che Apple intenderebbe lanciare il prossimo autunno (a patto di avere ottenuto tutti gli accordi che intende firmare in tempo per il lancio).
Le negoziazioni per il servizio sono condotte, come succede per questo genre di questioni ad Apple, dal Senior VP Eddy Cue, che ha spiegato ai network televisivi che Apple intende concentrarsi esclusivamente su software e hardware, settori in cui eccelle, lasciando che ad occuparsi dell’infrastruttura siano i canali televisivi che conoscono il campo.
Stando a Re/code, la richiesta non è così strana. I canali di Apple TV e le app di iOS dei network televisivi sono infatti amministrate proprio dai network. Sono loro ad occuparsi di fornire una banda che permetta uno streaming fluido e di alta qualità.
Secondo quanto raccontato da una seconda fonte a Re/code, Apple spera anche che Verizon e Comcast, fornitori di Internet negli USA, non penalizzino il servizio di Apple se sono i network a fornire lo streaming.
Apple dovrebbe lanciare un servizio con canali come CBS, ABC, Fox, Discovery, Viacom e Disney. Il servizio potrebbe costare tra i 30 e i 40 dollari al mese, un prezzo decisamente inferiore rispetto alle offerte via cavo disponibili negli USA.
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