Gli Apple Store, i negozi ufficiali della Casa di Cupertino, stanno per cambiare volto: gli esperti di marketing della Mela avrebbero trovato un modo alternativo per catturare l’attenzione del passante con una nuova tematica basata sulla frase “Why You’ll Love a Mac” e sul confronto diretto con gli antagonisti di sempre: i computer basati sul sistema operativo di Redmond.
Ma la riorganizzazione avrebbe anche un ulteriore scopo: quello di spostare l’attenzione del potenziale cliente dall’hardware di Cupertino al software, in quanto le applicazioni per Mac sono il piatto forte per catturare un numero sempre maggiore di switcher (uno dei quali, vi ricordo, sono anch’io da poco più di un anno).
Si tratta del terzo grande cambiamento da quando esistono i negozi di Apple (2001), dopo l’introduzione dei pavimenti in legno e degli interni in acciaio inossidabile, avvenuto nel 2006. I lavori, che inizieranno a giorni, si protrarranno per diverse settimane, in quanto non solo dovranno essere modificati alcuni aspetti prevalentemente di carattere grafico, ma soprattutto dovranno essere tenuti dei corsi di aggiornamento per tutto il personale.
Gli stessi dispositivi mobili della Mela, iPhone e iPod Touch, verranno esposti in tavoli differenti, ognuno dei quali rappresenterà una diversa tematica di applicazioni, come ad esempio giochi, viaggi, produttività… mettendo in risalto quello che è il vero punto di forza di questi prodotti: il software che può esservi installato.
Ognuno di questi dispositivi, verrà caricato con un certo numero di applicazioni a seconda dell’area tematica in cui si trova, in modo da permettere al potenziale acquirente di farsi una buona idea di quella che è l’offerta di App Store nella categoria di applicazioni che più lo interessa.
Di fianco ai prodotti, verranno esposti dei pannelli in materiale acrilico con la descrizione dell’oggetto, con particolare enfasi sulle applicazioni che possono esservi installate. Diversamente dal solito, questi pannelli non saranno verticali, ma quasi orizzontali, in modo da facilitare la lettura all’utente che si trova in piedi di fianco al tavolo.
Infine, per ottimizzare i tempi di gestione da parte dei dipendenti addetti alle vendite, verranno piazzati direttamente sotto ai tavoli i dispenser per le borse di plastica e addirittura anche le stampanti degli scontrini, che verranno attivate grazie a dei dispositivi palmari, in modo che il dipendente non debba perdere tempo per recarsi fino alla cassa per ritirare il documento fiscale.
Ebbene, è sicuramente un cambio di strategia notevole per un’azienda che ha fatto dell’integrazione tra il suo hardware e il suo software una bandiera… non è che per caso c’entra qualcosa l’andamento del processo contro Psystar?
In ogni caso… a noi italiani sarebbe piaciuto avere più negozi Apple, indipendentemente dalle strategie di marketing impiegate al loro interno. O sbaglio?
All images courtesy of ifoAppleStore
[Via | AppleInsider]
Ripensando all’abbandono della parola computer affiancata ad Apple, alla scomparsa di Mac in Os X ed ora questo privilegiare il software sull’hardware mi viene da pensare ad una possibile apertura a terzi per la produzione dei computer … speriamo non sia così!
No spero di no!
A me basta che ne aprono un paio anche quì giù!
Sono spettacolari (dalle immagini)!
Ciao!
! :) !
@ Gilberto:
E’ proprio questo il timore… se i giudici dovessero dare ragione a Psystar, vedremmo spuntare mercanti di cloni ad ogni angolo di strada… che Apple abbia il sentore che qualcosa non stia andando per il verso giusto?
Secondo me non sarebbe più lo stesso!
I Computer Apple sono tutto l’insieme, non solo il Software!
Non comprerei mai un Hackintosh, che alla fine sono solo quelli!
Ciao!
! :) !
@ Tiziano Dal Betto:
non credo. Io penso che psystar verrà rasa al suolo. La licenza almeno per quanto riguarda gli USA secondo me è chiara. Psystar non compra le copie per uso privato ma per sfruttarle commercialmente e questo non lo può fare.
La cosa durerà ancora un annetto e mezzo per via dei tempi processuali ma alla fine psystar verrà (spero) spazzata via dalla faccia della terra, magari rimborsando Apple per i danni di immagine.