Da alcuni giorni si parla con insistenza della possibilità che applicazioni del calibro di Telegram e Whatsapp possano tornare ad essere a pagamento. Ve ne abbiamo dato notizia ad inizio settimana, complice un’indagine da parte di Agcom che paventava la possibilità che le varie compagnie telefoniche italiane potessero richiedere un esborso in denaro alle suddette app per continuare ad appoggiarsi a loro.
Il punto centrale, in questa particolare fase storica, sta nel fatto che quella riportata è soltanto un ipotesi, visto che nessun provvedimento è stato ufficializzato da Agcom. Questo, del resto, è il succo di un intervento ufficiale da parte della stessa Autorità che si è trovata costretta a chiarire la propria posizione alla luce delle enormi polemiche che si sono create sul web:
“I fornitori di servizi di messaggistica istantanea non sono stati autorizzati ad attingere al credito telefonico degli italiani. L’indagine conoscitiva ha analizzato la domanda e l’offerta dei nuovi servizi e l’uniformità delle condizioni del mercato per tutti gli operatori.Tra le misure ipotizzate – spiega il Commissario – per risolvere le eventuali criticità esistenti negli accordi d’interconnessione tra operatori di rete e fornitori di servizi di messaggistica istantanea, come Whatsapp, Telegram e altri, vi è quella che questi ultimi remunerino l’utilizzo delle infrastrutture. Il fine – continua Preto – è quello di promuovere gli investimenti sostenuti dagli operatori di rete che sostengono l’ingente quantità di traffico dati che i servizi a valore aggiunto generano”.
Insomma, al momento siamo ancora distanti da verdetti su questa storia, ma è chiaro che la sola possibilità di vedere Telegram e Whatsapp a pagamento stia creando moltissimo rumore in Rete. Staremo a vedere come andranno le cose.