Che Facebook abbia comprato WhatsApp ormai lo sanno anche i muri. È da qualche giorno che sui siti specializzati quasi non si parla d’altro, sottolineando come Zuckerberg, oltre all’applicazione in sé, abbia anche ottenuto facilmente (leggi: sborsando quasi venti miliardi di dollari) le rubriche di circa 450 milioni di utenti. Qui, è chiaro, si alza quel polverone chiamato privacy. Perché un conto è che i nostri numeri li abbia WhatsApp, applicazione che si ferma(va) al campo della messaggistica mobile; un conto è che li abbia Facebook, gigante dei social network nella più classica delle loro accezioni. Di conseguenza, d’ora in poi ogni utente WhatsApp sarà anche, in qualche modo, un utente di Facebook, estremizzando un po’ la cosa. E capiamo bene le perplessità di chi su Facebook non aveva e non ha alcuna intenzione di iscriversi, e non possiamo certo biasimarlo se ha intenzione di affidarsi a un’alternativa di WhatsApp. In questo articolo, due giorni fa, vi parlavamo di otto validissime alternative alla nota app con l’icona verde, ma saltavamo Telegram, di cui vogliamo parlarvi proprio adesso.
Telegram è un’applicazione gratuita e sicura che è possibile scaricare gratuitamente a questo link, ed il cui bacino d’utenza è letteralmente esploso poco dopo l’annuncio dell’acquisizione di WhatsApp da parte di Facebook. L’applicazione si vanta di essere veloce, sicura e affidabile, e permette inoltre di creare chat di gruppo fino a 100 utenti contemporaneamente. Il trasferimento di dati è basato sul cloud, e di conseguenza le conversazioni sono immediatamente sincronizzate tra più dispositivi.
Ma come funziona, effettivamente? Andiamo un po’ a vedere, dopo averla installata sul nostro iPhone.
Al primo avvio, esattamente come succedeva con WhatsApp, è richiesto l’inserimento del numero di telefono. Fatto questo, e dopo aver inserito il codice di sicurezza ricevuto tramite SMS e avere impostato i primi dati (nome, cognome, foto), siamo pronti ad avviare una conversazione. La cosa funziona in modo molto simile a WhatsApp: in basso abbiamo tre scelte, Contact, Chats e Settings, con cui, rispettivamente, dare un’occhiata ai nostri contatti che hanno installato l’applicazione, accedere alla schermata delle conversazioni e modificare le impostazioni.
L’invio e la ricezione dei messaggi sono effettivamente molto veloci. Con un tap è immediatamente possibile condividere, foto, video, immagini dal web, località (tramite la geolocalizzazione), documenti o contatti, e, come per molte delle altre app di questo genere, è sempre possibile controllare l’ultimo accesso del nostro contatto, e vedere se ha letto o meno i nostri messaggi.
Tra le caratteristiche sicuramente più pubblicizzate dell’app c’è la possibilità di avviare chat segrete: i dati, lì dentro, vengono scambiati in modo criptato, non saranno salvati nei server di Telegram, ed è anche possibile impostare un timer per l’autodistruzione dei messaggi.
Telegram, insomma, si presenta oggi come una validissima alternativa a WhatsApp. È veloce, intuitiva, gradevole da vedere, fa le stesse cose di WhatsApp e anche qualcosa in più (le chat segrete, l’autodistruzione e così via). È open source, e ciò significa che chiunque può usarne le API per creare client non ufficiali, basata sul cloud, sicura e gratuita.
Le uniche mancanze che siamo riusciti a trovare fino ad ora, riguardano l’impossibilità di modificare lo status, e l’assenza, sicuramente momentanea, della lingua italiana.
Voi l’avete già provata? Impressioni?
OpinionKing 24/02/2014 il 14:40
Alla prima attivazione mi arriva una chiamata da un numero estero ma non l sms. Alla chiamata non ho risposto ma cosa dice?
enzo 24/02/2014 il 17:47
Whatsapp con un nome diverso.
OpinionKing 24/02/2014 il 19:59
enzo ha detto:
Rispondevi a me?
Io intendevo, visto che nell’articolo non è scritto, che, dopo aver inserito il numero di cellulare parte un countdown in attesa di ricevere l’sms, al termine del countdown si riceve una chiamata da un numero californiano (così pare dal registro chiamate). Io a questo numero non ho risposto, ho rifiutato la chiamata, ero curioso di sapere cosa viene detto, se qualcosa viene detto, se si risponde…
Danielecanti 25/02/2014 il 12:13
@OpinionKing: A me personalmente è arrivato l’sms con il codice da inserire, esattamente come con whatsapp e soci.
Il programma mi risulta anche più veloce e scattante di whatsapp, sarà che ormai l’ho riempita di chat di gruppo e media di vario genere.