Papers, Please, il videogioco indipendente di Lucas Pope, è stato pubblicato su App Store per iPad, ma con alcune differenze rispetto l’originale per PC. Infatti, nella versione per tablet, nel momento in cui i personaggi non giocanti sono costretti a passare attraverso lo scanner adibito alla ricerca di oggetti esplosivi o di contrabbando che possono essere immessi nel paese fittizio di Arstotzka, vengono mostrati in abbigliamento intimo e non completamente nudi. Era un’opzione facoltativa selezionabile nella versione PC del gioco, ma che su iPad è divenuta invece l’unica disponibile.
Lo sviluppatore ha spiegato che la build precedente del titolo era stata respinta da Apple per via di “contenuti” pornografici riferiti proprio a quelle situazioni di totale nudità, sebbene fatta completamente di pixel, dunque nulla di particolarmente esplicito o evidente.
Lucas Pope dal canto suo non è particolarmente preoccupato, come ha spiegato nel corso di un’intervista concessa via email alla redazione di Ars Technica, affermando che accettare subito la decisione di Apple è stata una soluzione pratica per evitare ulteriori ritardi in sede di pubblicazione. In fondo, ha aggiunto lo sviluppatore, l’opzione che esclude la nudità era già stata prevista nella versione originale di Papers, Please, proprio perché una parte del pubblico avrebbe potuto trovare fastidiose certe immagini.
Pope aggiunge che è consapevole di aver realizzato un prodotto che permette di dare uno sguardo a diverse questioni controverse da molti punti di vista, e in questo senso condivide le regole di Apple riguardo la nudità. Del resto, il colosso di Cupertino è il proprietario dello Store virtuale e impone dei regolamenti chiari che bisogna accettare prima di avere la possibilità di vendere la propria applicazione. E sebbene lo sviluppatore non condivida particolarmente il passaggio delle linee guida riferite proprio alla nudità, le rispetta e ha accettato di apportare subito la lieve modifica: nulla che, ad ogni modo, comprometta quella che è l’integrità della produzione, la quale punta su altri aspetti, principalmente politici.