Provate a cercare la parola chiave “browser” sull’App Store del vostro iPad o del vostro iPhone. Il primo risultato della pagina dei risultati non sarà un’applicazione affine alla ricerca, bensì l’icona di Safari con un breve testo che ne illustra le funzioni e un link per l’apertura diretta dell’applicazione.
Lo stesso avviene anche per altre chiavi di ricerca che hanno a che fare con applicazioni installate di default sui dispositivi, come “sms”, “messaggi”, “cloud”, “internet” ed altre ancora.
La novità, notata e segnalata da Federico Viticci di MacStories, è relativamente recente ed ha tutta l’aria di essere un tentativo per istruire in maniera indiretta tutti quei nuovi utenti (e in queste settimane sono milioni) che non conoscono ancora bene le funzionalità di base del proprio iPhone o iPad.
Per quanto sia facile vedere le buone intenzioni, non è da escludere che la novità farà drizzare il sopracciglio a più di uno sviluppatore.
Sarebbe interessante sapere quanto impatterà questa modifica delle ricerche nei download delle applicazioni che stanno in alto nei risultati sulle specifiche chiavi, come ad esempio Mercury Web Browser nel caso della chiave di ricerca “browser”. Forse ne sapremo di più nei prossimi giorni.
Come fa notare Viticci, non è la prima volta che Apple “droga” i risultati di App Store a fin di bene. Lo scorso anno lo fece con intenti diametralmente opposti, ad esempio, per la parola chiave “Mappe”, puntando gli utenti ad una raccolta di applicazioni alternative dopo le scuse ufficiali sui numerosi problemi che funestarono il lancio di Apple Maps.
Nel caso specifico le buone intenzioni ci sono tutte, ma qualche sviluppatore potrebbe interpretarle come la proverbiale pavimentazione delle vie dell’inferno.