La frase “There’s an app for that”, resa famosa dagli spot dell’iPhone che andavano in onda fino a qualche mese fa negli USA, dal 7 ottobre è ufficialmente un marchio registrato di proprietà di Apple. Vero e proprio tormentone mediatico, tradotta in alcuni degli spot riproposti nel nostro paese come “c’è un’applicazione”, la frase è stata ripresa e parodiata in tantissimi modi. Non sorprende che Apple si sia voluta tutelare affinché non possano utilizzarla (magari storpiata) le aziende concorrenti.
La richiesta di registrazione del marchio è stata depositata da Apple il 4 dicembre 2009, mentre il primo uso della frase documentato nella richiesta risale al 26 gennaio dello stesso anno, quando andò in onda il primo spot. I tempi dell’Ufficio Marchi e Brevetti statunitense non sono certamente quelli del marketing, tanto che ormai Apple sembra aver già essere passata ad altro, lanciando spot che del tormentone non fanno più uso.
[via]
adesso ovviamente verrà il solito simpa a scrivere “eeh ma tu guarda brevetteranno pure l’aria. Allora io domani vado all’ufficio brevetti e brevetto la parola ciao/hello”.
Queste stesse persone però non pensano ad una piccola cosa: che se loro fossero al posto di Apple farebbero la stessa, identica, ugualissima, cosa.
(ovviamente siccome li ho anticipati ora diranno che non è vero e che loro sono a favore dell’umanità e che dei soldi e del proprio lavoro glienefrega na cippa. SISI).
:)
SUPERQUOTE!
rogerdodger dice:
TOLTO PAROLE DI BOCCA!
Brevettano pure l aria, ora vado a brevettare le parole “finestre” “mela” e qualcos’altro… :)
beh cmq brevettare una frase generica non ha molto senso le app non le ha inventate Apple… Se Apple chiamava le sue app per esempio “fritz” la frase ” c’è una fritz per questo” era “brevettabile” così no, IMO
IO, IO, IOOOOOOO!!!! Io sono il simpa di cui parla Roger!!!!!!!!!! :D