Questa volta Apple non c’entra, o meglio, non direttamente: App Store è disponibile in formato Web, ovvero è possibile addentrarci tra gli scaffali virtuali direttamente dal nostro browser preferito (Safari o Firefox, tra i più noti) senza dover necessariamente passare da iTunes. Un esempio è app-store.appspot.com: il sito è ospitato sul motore “Google’s App” ed è realizzato semplicemente estraendo i dati dal formato XML di iTunes per poi trasformarli nel “comunissimo” HTML. Tutto questo lavoro ha uno scopo ben preciso: soldi facili. Ad ogni acquisto passato attraverso quel link dall’App Store, l’ingegnoso inventore di “appspot” porta a casa il 4% dell’incasso totale.
Assolutamente lodevole come iniziativa perché permette una navigazione più agevole nello Store: molti utenti spesso si sono lamentati della lentezza di iTunes Store. Dato l’elevato potenziale di guadagno, abbiamo come un sospetto: questi siti si moltiplicheranno molto velocemente. Arriverà il giorno in cui uno di essi, per battere la concorrenza, offrirà uno sconto dell’1-2% sulle applicazioni di App Store? È ipotizzabile, sempre che Apple non torni indietro e decida di non permettere più questa tipologia di operazione.