Perché nessuno pensa ai bambini? È quello che si chiede il reverendo Lovejoy in un celebre episodio della serie televisiva I Simpson, ed è anche quello che si chiedono diverse cause legali arrivate ad Apple nel corso degli anni. Dopo i problemi legati agli acquisti in–app, e il furto di dati personali di utenti minorenni, arrivano su App Store gli indicatori che segnalano l’età adatta per utilizzare una applicazione.
La mossa, che indica una maggiore trasparenza per Apple su App Store, si aggiunge al disclaimer già visto in precedenza che compariva al primo avvio delle applicazioni non indicate per un pubblico di minorenni. Negli ultimi tempi, probabilmente lo ricorderete, la censura su iTunes è tornata al centro della cronaca.
Apple, che non ammette applicazioni esplicitamente pornografiche su App Store, ha costretto gli sviluppatori di 500px a rimuovere qualsiasi immagine di nudo (artistico) presente all’interno dell’app ufficiale del sito. Nel frattempo Vine, servizio di condivisione di micro–video da sei secondi presentato da Twitter, lasciava aperta la possibilità di accedere a contenuti ben più spinti rispetto a quelli visti su 500px.
Ora sia Vine che 500px portano il sigillo 17+, che indica come sia necessario essere maggiorenni per potere utilizzare queste applicazioni.
In uno sviluppo ancora più recente, Apple è invece scesa a patti con un gruppo di genitori arrabbiati che avevano aperto una class action contro la compagnia di Cupertino dopo avere scoperto che i loro figli avevano acquistato prodotti digitali per un valore anche di centinaia di dollari tramite gli acquisti in-app. Ora App Store riporta una dicitura in cui viene chiaramente indicato quali sono le applicazioni freemium, e come sia richiesto per queste un pagamento successivo al download dell’applicazione. A questo si uniscono i nuovi sistemi di sicurezza, introdotti ancora lo scorso anno, che impongono l’inserimento della password dell’Apple ID per ogni acquisto in-app.
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Tommy 05/04/2013 il 10:01
Solo una precisazione… Era Helen, la moglie del reverendo Lovejoy, a dirlo. :)