Non si placano le polemiche sul sistema di revisione delle applicazioni con contenuti editoriali che vengono ammesse nell’App Store.
Dopo il caso di Mark Fiore, il vignettista satirico vincitore di un premio Pulitzer che si è visto ri-approvare la sua app rifiutata a dicembre 2009 dopo la vittoria dell’ambito premio (e l’intervento di Steve Jobs) è ora il turno dell’editore Cagle Cartoons. La società di Daryl Cagle, cartoonist per MSNBC, si è vista rifiutare un’applicazione che raccoglie caricature del golfista Tiger Woods, il cui contenuto, secondo il solito recensore anonimo, era da considerarsi opinabile.
Anche l’editorialista di Vanity Fair Michael Wolff, le cui columns sono note per i toni quasi offensivi nei confronti di Steve Jobs (al quale il giornalista riserva spesso attributi del calibro di “dittatore”, “nevrotico”, “terrificante”), lamenta la bocciatura di un’applicazione che raccoglie i suoi editoriali pubblicati da Newser.com.
La bocciatura dell’applicazione di Cagle mostra tutti i limiti del processo di approvazione nel caso di applicazioni con contenuto editoriale. Il vignettista ha già pubblicato con successo più di una ventina di applicazioni analoghe a questa sullo Store, compresa una raccolta di caricature del Presidente Obama.
Quali strane congiunzioni astrali abbiano convinto il recensore di turno a respingere questa nuova app su Tiger Woods non è dato di sapere. Cagle spera che la copertura mediatica possa rivelarsi utile per ottenere l’approvazione dell’applicazione, ma è evidente che questo stratagemma non può e non deve diventare metodo.
La storia della bocciatura dell’applicazione di Michael Wolff è un po’ diversa. All’editorialista che “odia” Jobs i recensori contestano “l’insufficienza di contenuti tali da interessare un pubblico abbastanza ampio”. L’applicazione si limita a raccogliere e ad organizzare gli editoriali di Wolff pubblicati da Newser, come quello in cui il giornalista racconta proprio la sua esperienza con i cerberi senza volto dello Store.
Pare che i Guardiani di Porta Apple non sappiano che quegli stessi editoriali sono già disponibili nell’applicazione Newser per iPhone. Ma in quel caso forse avrebbero addotto la ridondanza dei contenuti come motivo per l’esclusione dell’applicazione di un commentatore inviso all’iCeo.
Ora che con l’avvento dell’iPad i contenuti prettamente editoriali non potranno che moltiplicarsi, Apple deve fare chiarezza su queste situazioni una volta per tutte e trovare un protocollo che permetta di evitare simili bocciature – e simili figuracce.
TheIT Software 28/04/2010 il 10:29
A breve vedremo come Apple si comporterà con i contenuti di un fumettista italiano, stay tuned!
klerik 28/04/2010 il 16:16
Siamo tornati alla censura…
mam1 28/04/2010 il 16:29
Sto iniziando a pentirmi del mio iPod…
Guglielmo Altavilla 29/04/2010 il 12:20
C’è una differenza non da poco: le app sono e dovrebbero essere app, non contenuti editoriali, per i quali c’è l’e-book store.
Perché queste persone continuano a sottoporre app invece di e-books?
Una raccolta di editoriali è un e-book; cambiano anche le responsabilità legali.
Camillo Miller 29/04/2010 il 12:27
Beh aspetta, non è proprio così. Nel caso degli editoriali, l’applicazione, aggiornando l’RSS può mostrare in tempo reale i futuri editoriali che Wolff pubblicherà su Newser, c’è una bella differenza con la staticità di un eBook ;)