App Store fornisce le applicazioni ufficiali per iPhone dividendole tra quelle a pagamento e quelle gratuite: l’acquisto di una App a pagamento permette naturalmente all’acquirente, qualora la avesse scaricata, di scaricarla nuovamente. Ovviamente senza pagare. Stessa cosa per gli aggiornamenti: finora non sono noti casi documentati di aggiornamenti a pagamento. Qualora l’applicazione fosse stata acquistata gratuitamente e poi la stessa fosse divenuta a pagamento, l’aggiornamento è sempre gratuito. A questo proposito, l’immagine di apertura del presente articolo ci ha messo la pulce nell’orecchio. Non è che, in un futuro anche remotissimo, potremmo trovare degli aggiornamenti a pagamento per le App di App Store?
L’applicazione “da cui tutto il ragionamento è partito”, come vedete, è AroundMe di cui vi abbiamo parlato tempo fa. Per questa App, prima a pagamento poi divenuta gratuita nonostante un buon successo (caso forse unico in App Store?), è possibile scaricare l’aggiornamento, come sempre gratuitamente. Fin qui tutto come al solito.
Ci hanno fatto pensare le parole dello sviluppatore presenti nelle note di rilascio: l’applicazione resterà gratuita e per permettere ulteriori sviluppi è stato inserito un banner pubblicitario. Nulla di male, ma tutto ciò ci ha portato a porci una domanda: e se in un futuro prossimo gli aggiornamenti saranno a pagamento?
Ci fa pensare il bottone “Gratis” ogni volta che è possibile scaricare l’aggiornamento. Che ne so, un semplice “Dowload”, meglio se italianizzato in “Scarica”, ci avrebbe tranquillizzato. Di questo se ne è parlato anche a Ginevra alla iPhone Conference 2008. Gli aggiornamenti gratuiti sono dunque a rischio?
Non stiamo scrivendo questo, ma l’evoluzione futura di App Store potrebbe generare due diverse tipologie di aggiornamento: “Bug Fix” e “New Features“. La prima tipologia, andando a correggere gli errori presenti, rappresenta un atto dovuto dello sviluppatore nei confronti dei clienti e per questo motivo sarà sempre gratuito.
Diversa la questione sulla tipologia “new features“: in questo caso lo sviluppatore implementa in un programma in vostro possesso delle funzionalità che, sotto una certa ottica, non avete pagato. Per questo motivo potrebbe essere sua la scelta se e quanto fare pagare l’aggiornamento.
Ho usato il condizionale perché, come scritto più sopra, a Ginevra ne ho parlato personalmente con alcuni degli sviluppatori presenti, generando spesso un po’ di imbarazzo: non è infatti ancora ufficialmente attestata la possibilità di un ulteriore ricarico sull’acquirente. Tra i discorsi a riguardo mi è stato più volte ribadito un concetto molto chiaro: “nuove funzioni = nuova applicazione“. Proprio per questo motivo, gli sviluppatori stessi sono più orientati verso la presentazione di una nuova applicazione avente le nuove funzioni. Magari aggiungendo al nome originale un “Pro” oppure “Evolution“.
Siamo solo agli albori di App Store e, da consumatori, è lecito porsi queste domande: peccato che la risposta di Apple non sia, al momento, pervenuta. Vale il buon senso degli sviluppatori e anche di noi acquirenti dato che con lo strumento potentissimo dei commenti possiamo far valere la nostra opinione. Il problema degli aggiornamenti a pagamento credo sia da posticipare in un futuro nemmeno troppo remoto quando, uno sviluppatore che “ha fatto i soldi” vendendo la sua applicazione a milioni di persone, vorrà guadagnarci ancora qualcosina chiedendo una sorta di “pizzo” ai suoi clienti.
Tutto questo è solo una visione da lontano, un’opinione mediata da discorsi fatti con le persone che pubblicano le proprie creazioni su App Store. Per ora, e speriamo per sempre, godiamoci gli aggiornamenti gratuiti.
Non vedo perché no. Ovviamente si tratterà di applicazioni “di un certo peso”: un eventuale navigatore (TomTom fa pagare gli aggiornamenti); un eventuale suite per ufficio (Microsoft fa pagare gli aggiornamenti di versione); un eventuale espansione di giochi importanti (XBox Live, PlayStation Network e WiiConnection fanno pagare gli Extra).
Il problema è che tutte queste cose ancora mancano su iPhone. Se uno dei miglioaia di convertitori di pesi & misure o di Sudoku si aggiorna non vedo perché dovrebbe farsi pagare. Fosse anche pochi centesimi.
quoto Limo in pieno…i programmi più piccoli non possono farsi pagare per aggiornare!
Avete citato AroundMe: vorrei sottolineare un altro aspetto che lo riguarda. Io l’ho avuto gratuitamente e quindi non mi posso lamentare più di tanto dell’inserimento del banner pubblicitario, ma leggendo tra i FB presenti sull’AppStore ho trovato le lamentele di chi inizialmente lo aveva acquistato. Ora, non sarà bellissimo, ma ci può stare che una cosa a pagamento diventi gratuita; quello che secondo me é veramente indecente é che chi inizialmente ha pagato ora si trovi anche i banner pubblicitari. Mi ricorda molto la rai che ha sia canone che spot pubblicitari…
A meno che non siano resi disponibili due tipologie di update, 1 per chi ha pagato e 1 per chi ha “scroccato”… :)
A proposito di aggiornamenti a pagamento oggi mi é arrivato un aggiornamento di London GB a pagamento a € 1,98