Durante l’udienza di ieri in Senato, Tim Cook, il CFO Apple Peter Oppenheimer e il responsabile fiscale Phillip Bullock sono stati torchiati dalla commissione sulla questione dell’elusione fiscale operata dall’azienda attraverso le sue controllate all’estero.
Fra domande in materia fiscale dalle risposte complesse e difficili e interventi iper specialistici da parte professoroni di legge di Harvard e Stanford spicca però l’ultimo quesito del Senatore John McCain a Tim Cook: “Perché diamine devo aggiornare le applicazioni del mio iPhone in continuazione e perché non risolvete questo problema?”. “Signore, cerchiamo di renderlo sempre migliore”, è stata la risposta di Cook. L’espressione sul volte del CEO, dopo la risposta, lascia trasparire quali epiteti avrebbe voluto rivolgere in quel momento al Senatore. I miei cinque dollari li punto su “as**ole”. Voi?