Film su iTunes in Francia e Irlanda

Altre due nazioni europee entrano a far parte del club esclusivo degli iTunes Movie Rentals. Non illudetevi, nessuna delle due è l’Italia. Il servizio di acquisto e noleggio dei lungometraggi è stato attivato da Apple sugli iTunes Store di Francia e Irlanda. Oltralpe erano già disponibili i contenuti televisivi, mentre nello Store irlandese, pure più giovane di quello italiano, sono disponibili i Movie Rentals ma non i Tv Programmes.

Sia in Francia che in Irlanda sono disponibili i film di 20th Century Fox, Disney, MGM, Paramount, Universal, Warner Bros e Sony Pictures. Fra gli studios europei che hanno aderito ci sono E1 Entertainment, Lionsgate UK e Optimum Releasing.

Apple: Lala chiuderà i battenti il 31 maggio

Come riporta AppleInsider, il portale di Web music Lala (acquisito recentemente da Apple) cesserà il servizio agli utenti a partire dal prossimo 31 maggio; gli utenti che hanno già acquistato dei brani musicali riceveranno un bonus della stessa cifra che potranno utilizzare per acquistare musica da iTunes Store.

Fino al 31 maggio, tuttavia, gli utenti potranno continuare ad accedere al servizio online e alle loro playlist preferite; ci saranno, però, alcune limitazioni: già da oggi non è più possibile acquistare canzoni e gift card da utilizzare su Lala, gli utenti non possono più inviare le loro canzoni per ascoltarle in qualunque punto del pianeta (Internet permettendo) e non sono accettate le registrazioni di nuovi utenti.

iAd: pubblicità per un milione di dollari?

Secondo quanto riporta MacRumors, in un articolo apparso sul The Wall Street Journal si legge che Apple avrebbe intenzione di far pagare fino a un milione di dollari le aziende interessate a partecipare come inserzionisti per la nuova piattaforma di advertising mobile iAd.

Addirittura, le aziende interessate ad essere partner del lancio del nuovo servizio potrebbero pagare fino a 10 milioni di dollari. Cifre di queste dimensioni confermano che Apple mira ad attirare soprattutto aziende di grosso calibro piuttosto che piccole realtà al momento presenti nelle pubblicità che siamo abituati a consultare sui nostri iPhone.

Niente cubo di Apple in piazza Duomo a Milano

I meneghini-Apple-maniaci dovranno attendere ancora lungo prima di poter fare acquisti in un Apple Store nel salotto buono della città. A rivelarlo è l’inserto milanese di ieri di Repubblica con un titolo interno, uguale all’occhiello, che non lascia dubbi: “Apple vuole un cubo in Duomo ma non piace a Palazzo Marino“.

Secondo il prestigioso quotidiano Apple avrebbe finalmente trovato una location adatta per il primo negozio milanese (l’Apple Store di Carugate, come suggerisce il nome stesso, è infatti in periferia) ma il Comune avrebbe detto un bel no al progetto che prevedeva la costruzione di un cubo di vetro ai pieni della Madonnina in pieno stile Fift Avenue di New York.

Microsoft Courier, morto prima di nascere [Aggiornato]

Il Courier di Microsoft non s’ha da fare. Il tablet-prescelto made in Redmond, il super dispositivo touch che tante aspettative aveva suscitato, il concept che i detrattori dell’iPad citavano come supremo esempio di cosa avrebbe potuto fare la concorrenza per sbaragliare il dispositivo di Apple, non vedrà mai la luce.

La conferma arriva da Gizmodo, che aveva avuto sentore della decisione di abbandonare il progetto grazie alle informazioni fornite da fonti interne a Redmond, e ha poi ottenuto un riscontro da parte di un executive di Redmond.

Apple inizia a spedire iPad 3G preordinati

Come fa sapere AppleInsider, i clienti che hanno preordinato il proprio iPad Wi-Fi + 3G hanno ricevuto, nella giornata di ieri, una notifica riguardo l’avvenuta spedizione del loro acquisto. In questo modo, dovrebbero riceverlo comodamente a casa entro oggi, giornata del lancio ufficiale (esclusivamente per gli Stati Uniti) per i modelli di iPad che consentono la navigazione in rete anche con la connessione dati 3G.

MacRumors riporta, inoltre, che qualche fortunato ha ricevuto il suo iPad ieri, un giorno prima del lancio ufficiale. Rispetto al modello con solo Wi-Fi, le cui vendite sono iniziate sabato 3 aprile, Apple ha deciso di cambiare corriere per le spedizioni e ha scelto di affidarsi a FedEx al posto di UPS. Non sappiamo se questa scelta sia dovuta ad una particolare condizione logistica o ad un qualunque altro motivo.

Il CEO di Adobe risponde a Steve Jobs

La lettera aperta in cui Steve Jobs spiega in 6 dettagliati punti perché Apple non vuole Flash sui propri dispositivi non ha mancato di suscitare reazioni in casa Adobe.
Il CEO dell’azienda, Shantanu Narayen, ha risposto pubblicamente ad Apple con un intervista rilasciata nel pomeriggio di giovedì al Wall Street Journal.

La prima impressione è che Adobe avrebbe fatto meglio a non rispondere a caldo con un’intervista ma preparando un documento più formale e soprattutto in grado di rispondere nei particolari alla dettagliata lettera di Steve Jobs. Le argomentazioni di Narayen sono poco pungenti ed esprimono concetti inflazionati che ormai non convincono più.

Steve Jobs pubblica i suoi “pensieri su Flash”

Ieri John Gruber su Twitter lo aveva lasciato intendere: domani l’affaire Gizmodo passerà in secondo piano e si tornerà a parlare dello scontro fra Apple e Adobe su Flash.

Non era un’indiscrezione infondata: oggi Apple ha pubblicato una open letter di Steve Jobs intitolata “Thoughts on Flash”, pensieri su Flash, in cui il CEO dell’azienda di Cupertino illustra in sei punti tutti i principali motivi per cui Apple non vuole implementare Flash sui suoi dispositivi.

Di seguito trovate un sunto delle parti più significative della lettera. Tutto ciò che leggerete è una summa di quanto detto da Jobs, senza aggiunte o commenti ulteriori.

1) Open-ness. I prodotti di Adobe sono proprietari al 100% e Flash non fa eccezione. Sebbene anche i sistemi operativi della Mela siano proprietari, Apple ritiene che tutti gli standard inerenti al Web e alla sua fruizione debbano essere aperti. Per questo, anziché utilizzare Flash, Apple ha preferito puntare su HTML5, JavaScript e CSS. Google e molte altre aziende hanno fatto lo stesso, perché con essi gli sviluppatori possono creare contenuti avanzati e dinamici senza la necessità di un plugin per la loro riproduzione.

Tale approccio vale anche per i prodotti Apple per il Web, come WebKit, il rendering engine basato su HTML5 che è al cuore di Safari ed è utilizzato in tutti i prodotti Apple.

“Google lo usa per il browser di Android, Palm lo usa, Nokia lo usa, e RIM ha annunciato che lo userà. Quasi ogni web browser presente su smartphone che non siano quelli di Microsoft usa WebKit. Rendendo open la propria tecnologia WebKit Apple ha stabilito uno standard nel settore dei browser mobile”.

Apple inizia il testing di Mac OS X 10.6.4

Dopo aver assistito per qualche mese al rilascio di nuove build per l’attuale Mac OS X 10.6.3, Apple procede con lo sviluppo del suo sistema operativo Snow Leopard. Durante la giornata di ieri, abbiamo appreso che la prima build del quarto aggiornamento di Mac OS X 10.6 è stata diffusa agli sviluppatori membri dell’Apple Developer Connection (ADC), dopo che martedì era già stata distribuita ad una stretta élite di sviluppatori.

In base a quanto riferiscono le persone a conoscenza dei fatti, Apple ha chiesto in modo specifico ai developers di testare quattro aree chiave del sistema, ovvero i driver grafici, la condivisione dei file Windows, i dispositivi USB e Voice Over. Nonostante la nuova build, identificata dall’etichetta 10F37, rilasciata martedì all’elite di sviluppatori sia identica a quella rilasciata ieri all’ADC, sembra che non sia più richiesto di testare le funzionalità di Time Machine.

iPhone 4G, nei negozi a partire dal…

Con l’annuncio del WWDC il cui inizio è fissato per il 7 giugno prossimo, iniziano a diffondersi voci sulla data della possibile commercializzazione della nuova versione del telefono della Mela.

Le notizie sono contrastanti. C’è chi parla proprio del 7 giugno, subito dopo aver dato l’annuncio al Moscone Center; chi, invece, parla di una data nella seconda metà dello stesso mese oppure i primi di luglio. Noi non lo possiamo certo sapere adesso (a meno di qualche clamorosa fuga di notizie a cui Apple ci ha abituato nell’ultimo mese) ma possiamo analizzare le ipotesi e intuire quale sia la più plausibile.

Vediamo qualcosa di più dopo il salto.

iTunes vende un quarto della musica negli Stati Uniti durante il 2009

I rappresentanti della International Federation of the Phonographic Industry (IFPI) hanno annunciato che le vendite di contenuti musicali su iTunes Store individuano una buona fetta del mercato musicale statunitense durante tutto il 2009, nonostante la ancora forte concorrenza delle vendite “tradizionali”, ovvero l’acquisto di supporti (cd, dvd, ecc.) presso negozi fisici.

Il contributo di Apple e del suo store online (attraverso il quale avvengono il 69% delle vendite online) ha permesso all’azienda stessa di aumentare dell’1,1% le vendite interne di contenuti musicali e del 9,2% le vendite digitali a livello internazionale, portando a 4,3 miliardi di dollari il valore del settore musicale su scala globale.

AAPL: tre dirigenti passano alla cassa

Tre dirigenti Apple hanno approfittato del picco raggiunto la scorsa settimana dal titolo Apple per liquidare un po’ delle proprie azioni. Tempismo invidiabile, dato che la vendita è avvenuta quando le AAPL erano al loro massimo storico, attorno ai 270$, prima dunque del lieve calo che in questi giorni ha riassestato il titolo attorno ai 260$.

I tre dirigenti in questione sono Scott Forstall, senior VP divisione iPhone Software, Mark Papermaster, senior VP della divisione Mobile Devices e Betsy Rafael, VP, controller e Chief Accounting Officer di Apple.
Il terzetto ha venduto azioni per un totale di 16,5 milioni di dollari. La fetta più grossa, da 12 milioni di dollari, l’ha messa in cassaforte Scott Forstall.

Apple acquisisce Siri

Mentre altrove si consumano altre acquisizioni di ben altra grandezza (HP si è comprata Palm per 1.2 miliardi) in quel di Cupertino, hanno staccato un assegno – decisamente meno corposo – per inglobare Siri, la startup che sviluppa Siri Assistant, una sorta di assistente personale vocale sotto forma di applicazione per iPhone.

Siri Assistant fornisce indicazioni di ogni genere, dai ristoranti più vicini ai servizi di pubblica utilità e riconosce l’input vocale grazie alla tecnologia sviluppata da Nuance Communications. Grazie all’integrazione con un ampio numero di API (FlightStats, GoogleMaps, TaxiMagic, Yahoo Local, OpenTable e molte altre) il software consente non solamente di reperire informazioni ma anche di prenotare una cena, chiamare un taxi o acquistare biglietti per un concerto (sempre che vi troviate negli States).

WWDC 2010: Apple trascura il Mac?

Il WWDC 2010 sarà incentrato quasi esclusivamente sulla programmazione per iPhone OS e agli sviluppatori di applicazioni per Mac saranno riservati meno spazi rispetto agli anni passati. E’ quanto si evince da diversi particolari resi noti ieri contestualmente all’ufficializzazione delle date della manifestazione.

Il comunicato e la grafica del sito dedicato all’evento sono già abbastanza espliciti, ma la prova più lampante del ruolo di secondo piano che verrà riservato alla piattaforma OS X al WWDC di quest’anno è l’esclusione delle applicazioni per Mac dagli Apple Design Award.

WWDC 2010: dal 7 all’11 giugno

Apple ha confermato pochi minuti fa, con un comunicato ufficiale, che il WWDC 2010 si svolgerà dal 7 all’11 giugno presso il Moscone Center di San Francisco.
Durante i 5 giorni della conferenza annuale per gli sviluppatori sono previste sessioni dedicate allo sviluppo di applicazioni per iPad, iPhone e Mac OS X.

Il comunicato riporta una dichiarazione ufficiale di Scott Forstall, Senior Vice President – iPhone Software:

“La WWDC di quest’anno offre agli sviluppatori sessioni approfondite e laboratori pratici per saperne di più su iPhone OS 4, il sistema operativo mobile più avanzato al mondo. WWDC offre un’opportunità unica agli sviluppatori di lavorare al fianco degli ingegneri Apple e di interfacciarsi con i progettisti per rendere le loro applicazioni per iPhone e iPad ancora migliori.”

Apple ha acquisito Intrinsity per il chip designing

Secondo quanto riportato dal New York Times Apple ha acquisito Intrinsity, azienda del Texas (di Austin per l’esattezza) che si occupa della realizzazione di chip di piccole dimensioni da utilizzare all’interno di dispositivi mobili come iPhone e iPad.

Dopo l’acquisizione di PA Semi, Apple conferma ancora una volta il proprio interesse a diventare leader nel settore del mobile computing portando in casa aziende (con le loro tecnologie) che hanno una certa competenza a riguardo.

App Store: altre due bocciature che fanno discutere

Non si placano le polemiche sul sistema di revisione delle applicazioni con contenuti editoriali che vengono ammesse nell’App Store.
Dopo il caso di Mark Fiore, il vignettista satirico vincitore di un premio Pulitzer che si è visto ri-approvare la sua app rifiutata a dicembre 2009 dopo la vittoria dell’ambito premio (e l’intervento di Steve Jobs) è ora il turno dell’editore Cagle Cartoons. La società di Daryl Cagle, cartoonist per MSNBC, si è vista rifiutare un’applicazione che raccoglie caricature del golfista Tiger Woods, il cui contenuto, secondo il solito recensore anonimo, era da considerarsi opinabile.

Anche l’editorialista di Vanity Fair Michael Wolff, le cui columns sono note per i toni quasi offensivi nei confronti di Steve Jobs (al quale il giornalista riserva spesso attributi del calibro di “dittatore”, “nevrotico”, “terrificante”), lamenta la bocciatura di un’applicazione che raccoglie i suoi editoriali pubblicati da Newser.com.