Questa sera Apple renderà pubblici i risultati finanziari relativi al primo trimestre dell’anno fiscale 2014, quello che comprende le festività natalizie. L’attesa è alle stelle, perché gli analisti parlano già di numeri di vendita esorbitanti per iPhone e iPad. Grandi aspettative, quindi, e come sempre possibilità di sorprese (più probabile) o rischio “delusioni”.
I dati saranno disponibili intorno alle 22:30 ora italiana e la conference call con gli analisti, che può essere seguita pubblicamente in streaming dal sito Apple, inizierà alle 23:00, un’ora dopo la chiusura dei mercati. Di seguito trovate un breve resoconto delle stime degli analisti pervenute fino ad ora.
Ormai da diversi trimestri Apple non fornisce più un dato specifico sul fatturato atteso per il “quarter” successivo. Anche questo Q1 non fa eccezione e la guidance per questa trimestrale è stata espressa con una forchetta, compresa, nello specifico, fra i 55 e i 58 miliardi di dollari.
Gli analisti, sia i professionisti delle grandi firm sia gli indipendenti hanno espresso stime un po’ più ottimiste, con un consensus di 59,16 miliardi di dollari di fatturato – nel caso degli “indie” – e di 57,35 miliardi di dollari – nel caso dei “pro”.
Per fare davvero il botto Apple dovrebbe annunciare numeri ancora più stratosferici, magari superiori ai 60 miliardi di dollari. Vedremo se ci riuscirà o se invece la cifra ufficiale ricadrà all’interno del range previsto.
La stima del numero di iPad venduti durante il trimestre non è semplice. Sia l’iPad Air che l’iPad mini Retina hanno debuttato a trimestre già ampiamente iniziato (i primi di novembre) e sebbene la domanda fosse alle stelle, è difficile soppesare l’impatto dell’introduzione tardiva sul mercato e soprattutto dei ritardi produttivi che hanno limitato la disponibilità dell’iPad mini Retina. E’ bene ricordare che Apple riporta unicamente il dato relativo agli iPad, senza effettuare alcuna distinzione circa i modelli.
La previsione media fra gli analisti indipendenti comporterebbe una crescita anno su anno del 16% con 26,6 milioni di iPad venduti. Per i “pro” invece il numero è più basso: 24,6 milioni (una crescita y.o.y. dell’8%). Il consensus complessivo ammonta a 25,09 milioni di iPad venduti. Vedremo stasera chi si è avvicinato di più.
Se per l’iPad l’incognita è data dalle date di disponibilità del prodotto, per l’iPhone il problema non si pone, poiché il lancio è avvenuto con ampio anticipo sull’inizio del trimestre. In questo caso la criticità è rappresentata piuttosto dalle vendite dell’iPhone 5c, l’iPhone che – almeno nelle previsioni degli analisti – avrebbe dovuto “sbancare” e che invece, secondo molti report non ufficiali, è abbondantemente superato nelle vendite dall’iPhone 5s.
In questo caso gli indipendenti ipotizzano che Apple abbia venduto un totale di 57,1 milioni di iPhone, mentre per i professionisti il consensus è ancora una volta più basso, con 54,1 milioni di unità vendute. Tirando nel mezzo si ottiene una stima di 55,30 milioni di iPhone venduti. Anche in questo caso non possiamo che aspettare i numeri ufficiali per sapere chi ha prodotti analisi migliori.
Altro dato da registrare: Samsung ha riportato pochi giorni fa il primo calo delle vendite dei suoi smartphone in due anni. Gli analisti hanno subito letto quella defaillance come un’ottima notizia per le vendite dell’iPhone. Vedremo questa sera se c’è davvero una correlazione.
Apple arriva a questa conference call sull’onda dell’entusiasmo aziendale per il trentennale del Macintosh. Nel complesso l’impatto del Mac sul fatturato complessivo dell’azienda ha una portata costantemente decrescente. Il che è un bene, almeno secondo Phil Schiller, perché Apple può osare di più senza mettere troppo a repentaglio le entrate complessive.
Significa anche, però, che gli analisti non prestano particolare attenzione al Mac. In questo caso riportiamo semplicemente il consensus generale, di indipendenti e professionisti, come registrato da Fortune: 4,61 milioni di Mac venduti nel Q1 (+13,6% rispetto al 2013).
Chiudiamo con un ultima nota: da osservare attentamente anche i numeri relativi ai servizi online, perché secondo le previsioni (e secondo quanto visto nel Q4 2013) ci sono buone possibilità che la divisione Internet Services sia quella con il tasso di crescita in assoluto più dirompente.
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Articolo scritto davvero bene, complimenti! C'è solo un errore di battitura: nel paragrafo relativo a iPhone, alla terza riga c'è una "p" invece di una "è".
Grazie mille, corretto!