Sensori microelettromeccanici. Probabilmente non tutti sanno di cosa si tratta se chiamati così. Eppure li usiamo tutti i giorni e per i motivi più disparati. Soprattutto se si usa uno smartphone ed in particolare un iPhone. Apple ha invaso appunto il mercato degli smartphone facendo largo uso di questi sensori così da trasformare il proprio telefono nei dispositivi più improbabili grazie ad apposite app.
Se ancora non avete capito di cosa parliamo è presto detto: accelerometri, giroscopi e microfoni. Stando ad uno studio di iSuppli, dal 2006 al 2010 Apple ha notevolmente aumentato l’utilizzo di tutti questi sensori nei suoi dispositivi e, visto anche il successo degli stessi, è arrivata al secondo posto per acquisto di tali sensori.
Come mostra l’immagine di apertura è facile notare che l’acquisto di sensori microelettromeccanici da parte di Apple è cresciuto seguendo una curva di tipo esponenziale a dispetto di tutti gli altri acquirenti. E tale crescita ha portato il colosso di Cupertino ad un passo da Samsung che ha speso giusto una manciata di milioni di dollari in più rispetto ad Apple che avrebbe speso orientativamente “solo” 195 milioni di dollari.
La crescita esponenziale è dovuta non solo al fatto che apple ormai adotti sensori in tutti gli iDevice (dall’iPod nano all’iPad passando per i MacBook Pro e gli iPhone) ma anche e soprattutto a quanto i prodotti di Apple abbiano invaso il mercato. Maggiore è la richiesta (o la previsione della stessa) per un prodotto e di conseguenza maggiore è il numero di sensori che l’azienda acquista.
La ricerca ovviamente si ferma al 2010 e non sappiamo nel 2011 se e quanto influirà sugli acquisti di sensori la catastrofe giapponese e la richiesta esagerata di iPad 2 che ad oggi hanno ancora bisogno di tempi stimati tra una e due settimana per l’assemblaggio prima della spedizione verso la casa del cliente. Sta di fatto che se Apple continuasse ad avere una crescita simile a quella presentata nel grafico, nel 2011 a Cupertino spenderebbero tra i 350 e 400 milioni di dollari solo per l’acquisto di sensori. Spiccioli, però, se si pensa alla disponibilità economica di Apple.
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Da segnalare che la società produttrice dei giroscopi è la (sempre meno, ahimè) italiana Stmicroelectronics.