Il prossimo 23 luglio Apple svelerà ufficialmente i numeri relativi al terzo trimestre fiscale dell’anno in corso (corrispondete al secondo trimestre solare).
Gli analisti, come sempre in questi casi, si sono già prodotti in previsioni che P. E. DeWitt di Fortune ha raccolto con la consueta precisione.
C’è un consenso generale riguardo una buona performance dell’iPhone, un rallentamento dell’iPad (motivato dall’anticipazione del lancio dei nuovi modelli all’autunno) e una generale tenuta dei Mac.
L’indicatore più importante sulla “salute” Apple, almeno secondo Wall Street, è il numero di iPhone venduti.
Il consenso fra gli analisti interrogati da Fortune, sia i “professionisti” sia gli “indipendenti”, è che l’iPhone possa aver registrato una crescita sufficiente anno su anno, nonostante la concorrenza del Samsung Galaxy SIV, smartphone di fascia alta lanciato dall’azienda coreana giusto qualche mese fa.
La stima media fra i 28 analisti di Wall Street i 17 “amatori”, come li chiama affettuosamente DeWitt, si assesta sui 27,15 milioni di iPhone venduti, che rappresenterebbero un +4,3% rispetto al Q3 2012. Una cifra che certamente Wall Street non apprezzerà particolarmente, perché la confronterà con il +28% dello scorso anno il clamoroso +113% di due anni fa.
Matt Lew, analista indipendente affiliato al Braeburn Group, ha formulato la previsione più alta, con 32 milioni di unità vendute. E’ invece di Edward Parker della firm Lazard la stima più pessimistica: 23 milioni di iPhone arrivate nelle mani dei clienti nel corso di questo Q3.
Apple non ha lanciato alcuna novità di rilievo nel periodo primaverile. E’ dunque lecito aspettarsi che questo Q3 2013 possa non brillare come quelli degli anni precedenti. In particolare questo è il primo anno in cui si vedranno in atto gli effetti di una mancata release primaverile dell’iPad, cui eravamo “abituati” fin dal 2010.
Preso atto di questo dettaglio, c’è da dire che le stime degli analisti riguardo le vendite dei tablet di Cupertino appaiono comunque ottimistiche. C’è una forchetta abbastanza ampia fra la stima più alta e la più bassa (22 milioni e 13,5 milioni) ma il consensus di 18,5 milioni di iPad venduti rappresentano comunque un 6,2% di crescita rispetto allo scorso anno.
Anche in questo caso vale il discorso dell’iPhone: vista la lunga permanenza sul mercato dei prodotti, qualsiasi numero che rappresenti una crescita è un’ottimo numero. Purtroppo Wall Street ha mostrato più volte di non agire su basi di ragionevolezza e c’è da star sicuri che si parlerà parecchio di “Apple che non cresce” dopo l’annuncio dei risultati, il 23 luglio.
Discorso a parte meritano i Mac. Ora che gli iPod ricoprono un ruolo totalmente marginale nel complesso del fatturato Apple, l’ultimo gradino del podio, quanto ad importanza nella generazione dei profitti, spetta senza dubbio ai Mac.
Ma in un trimestre in cui il mercato PC fa registrare l’ennesimo calo (circa l’11%, dicono le stime di IDC e Gartner), i Mac continuano imperterriti a tenere.
Le due firm di analisi parlano di un calo delle vendite fra lo 0,5% e il 4,3% per i computer Apple, ma più di un analista ritiene che in realtà i Mac potrebbero fare registrare una lieve crescita rispetto allo scorso anno.
Il consensus degli analisti è comunque al ribasso e si assesta sui 3,83 milioni di unità vendute nel Q3.
Il più ottimista è Ben Reitzes di Barclay Capitals, che parla di 4,26 milioni di computer Apple venduti nel trimestre. Il più pessimista invece è Paul Reina di Braeburn Group, con una stima di 3,4 milioni.
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